Stilografica ERO Germany
Inviato: domenica 1 novembre 2015, 16:00
L’avevo vista occhieggiare da un banchetto di cianfrusaglie varie al lato della strada, il venditore l’aveva etichettata come “prestigiosa penna ETRO” confidando sul fascino del famoso marchio del lusso.
Avevo dimenticato a casa gli occhiali da presbite , quindi mi sono solo reso conto che sulla veretta alla base del cappuccio, non v’era scritto ETRO ma qualcosa di simile.
Arrivato a casa , svelato l’arcano : ERO Germany, il che comunque non mi diceva nulla.
Fatta qualche ricerca sulla rete, ho appreso che il marchio esiste ed è conosciuto, ma nulla di più, nulla anche sulla possibile denominazione del modello e sulla sua datazione.
La penna è fatta con materiali non eccelsi probabilmente plastica, il pennino è in acciaio dorato con l’incisione ERO 1, la carica a stantuffo tira su un sacco di inchiostro.
La cosa sorprendente è che scrive meravigliosamente.
Tratto medio/fine, flusso equilibrato, bagnato quanto basta, pennino scorrevole e preciso , la scrittura è molto fluida ma il pennino lascia sentire quel minimo di attrito che provoca quel leggero fruscio sulla carta che a me piace molto.
Mi piace molto anche la comodissima caratteristica di avere il gruppo pennino/alimentatore con inserimento a vite tipo Pelikan.
Mai un’incertezza, una falsa partenza, una salto di tratto, in qualsiasi condizione e soprattutto con qualunque tipo di carta.
Insomma, dal punto di vista estetico , con quel marmorizzato nero , diciamo che non mi esalta , ma dopo averla usata tanto posso dire che tra le penne che ho provato è una di quelle che mi da più soddisfazione nella scrittura, se poi penso a quanto mi è costata, balza in testa alla classifica, almeno per quanto riguarda il rapporto soddisfazione/prezzo.
Avevo dimenticato a casa gli occhiali da presbite , quindi mi sono solo reso conto che sulla veretta alla base del cappuccio, non v’era scritto ETRO ma qualcosa di simile.
Arrivato a casa , svelato l’arcano : ERO Germany, il che comunque non mi diceva nulla.
Fatta qualche ricerca sulla rete, ho appreso che il marchio esiste ed è conosciuto, ma nulla di più, nulla anche sulla possibile denominazione del modello e sulla sua datazione.
La penna è fatta con materiali non eccelsi probabilmente plastica, il pennino è in acciaio dorato con l’incisione ERO 1, la carica a stantuffo tira su un sacco di inchiostro.
La cosa sorprendente è che scrive meravigliosamente.
Tratto medio/fine, flusso equilibrato, bagnato quanto basta, pennino scorrevole e preciso , la scrittura è molto fluida ma il pennino lascia sentire quel minimo di attrito che provoca quel leggero fruscio sulla carta che a me piace molto.
Mi piace molto anche la comodissima caratteristica di avere il gruppo pennino/alimentatore con inserimento a vite tipo Pelikan.
Mai un’incertezza, una falsa partenza, una salto di tratto, in qualsiasi condizione e soprattutto con qualunque tipo di carta.
Insomma, dal punto di vista estetico , con quel marmorizzato nero , diciamo che non mi esalta , ma dopo averla usata tanto posso dire che tra le penne che ho provato è una di quelle che mi da più soddisfazione nella scrittura, se poi penso a quanto mi è costata, balza in testa alla classifica, almeno per quanto riguarda il rapporto soddisfazione/prezzo.