Breve recensione Sheaffer Balance anni '30
Inviato: lunedì 20 febbraio 2012, 20:01
Trascinato anche io dalla mania del vintage,e soprattutto dal carissimo amico Rembrandt54 che ringrazio moltissimo per l'aiuto fornitomi,segnalandomi un'inserzione 24 ore prima della scadenza,ho acquistato su ebay la penna che vedete,una Sheaffer Balance degli anni '30
Caricando la penna con inchiostro Herbin,si nota subito una eccezionale scorrevolezza e un flusso abbondante.Anche chi,come il sottoscritto,è abituato alla misura M,non soffre nello scrivere con questo pennino che mostra una scrittura pronta,decisa,senza alcuna necessità di "ripasso" tornando indietro su quanto già scritto.
Rimane solo la personale perplessità se usare e come una penna come questa,di quasi 80 anni fa,nel lavoro quotidiano di tutti i giorni,affiancandola alle altre storiche compagne:la vecchia ERO (un vero carro armato),la Pelikan M 150 e la Delta Dolcevita Soirèe.La ERO ha subito numerosi attentati,l'ultimo da parte di un collega medico dalle maniere non troppo delicate,che pur avendo sul suo tavolo ben tre penne biro pubblicitarie,ha afferrato la mia per apporre una firma.Prima tirava il cappuccio perchè non sapeva che è a vite;poi nel richiuderlo lo ha forzato talmente che non riuscivo più ad aprirlo neanche io.
Concludendo:il vintage è un mondo meraviglioso;devo confessare che è affascinante tenere tra le mani un oggetto che ha visto sicuramente epoche cruciali della storia:chissà quante lettere ha scritto,magari durante la IIa Guerra Mondiale,per dare notizie belle e brutte.Ma poter usare penne antiche tutti i giorni costituisce,in alcuni casi,un vero e proprio privilegio che non tutti possono permettersi. .Accludo campione di scrittura con la magnifica Sheaffer Mi scuso per la qualità delle foto e invio un cordiale saluto a tutti
Si tratta di una penna leggerissima,in celluloide marrone tigrata.Dico subito che la penna presenta un'importante difformità da quella nelle foto dell'inserzione,della quale sono però felicissimo:ha il caricamento a leva,anzichè il famigerato caricamento a siringa rovesciata che,a quanto ho letto sul Wiki,nelle penne antiche dava molti problemi,soprattutto sulle Sheaffer,per precoce usura delle guarnizioni di tenuta.La penna ha una bella forma ogivale;è molto sottile (in circonferenza è più piccola di una Pelikan M 150),ma lunga.
Il cappuccio,a vite,presenta un foro di sfiato sul lato sinistro.La clip dorata,inserita ad incastro nella parte alta del cappuccio,presenta in alto il tipico pallino bianco simbolo della Casa.Sulla clip è inciso "SHEAFFER'S".Nella parte bassa del cappuccio è presente un anellino dorato,a filo di superficie,cioè che non sporge dalla stessa.Il corpo penna presenta la scritta (leggibile con difficoltà) "W.A.SHEAFFER PEN.CO - FORT MADISON IOWA,U.S.A. - PATENTED IN U.S.A. - 350",su tre righe successive.La levetta di caricamento e sottile e dorata.Voglio augurarmi che nel restauro sia stato usato un sacchetto in silicone,molto più resistente,anzichè uno in caucciù.Al disopra della filettatura per l'avvitamento del cappuccio,si scorge una finestra d'ispezione per il controllo del livello dell'inchiostro,introdotta,a quanto si legge nel Wiki,nel 1936 e denominata "Visulated".L'inchiostro scorre però nel tubicino e non dentro il corpo penna.A questo punto però mi sorge un dubbio e vorrei porre una domanda agli esperti,soprattutto al mitico Simone:se il caricamento a siringa rovesciata è stato lanciato nel 1935 e il Visulated nel 1936,ciò significa forse che la produzione dei due sistemi di caricamento,a siringa rovesciata e a levetta,è proseguita in parallelo?Perchè a questo punto non saprei attribuire un anno preciso alla penna
Il pennino,di metallo giallo (almeno credo) non reca alcun riferimento all'oro:presenta un foro di sfiato centrale a forma di cuore,e la scritta SHEAFFER'S;subito sotto il numero 3 e infine MADE IN U.S.A.Non ci sono altre iscrizioni.La misura del pennino è F,anche se non c'è scritto nulla,e si tratta di un pennino rigido.Caricando la penna con inchiostro Herbin,si nota subito una eccezionale scorrevolezza e un flusso abbondante.Anche chi,come il sottoscritto,è abituato alla misura M,non soffre nello scrivere con questo pennino che mostra una scrittura pronta,decisa,senza alcuna necessità di "ripasso" tornando indietro su quanto già scritto.
Rimane solo la personale perplessità se usare e come una penna come questa,di quasi 80 anni fa,nel lavoro quotidiano di tutti i giorni,affiancandola alle altre storiche compagne:la vecchia ERO (un vero carro armato),la Pelikan M 150 e la Delta Dolcevita Soirèe.La ERO ha subito numerosi attentati,l'ultimo da parte di un collega medico dalle maniere non troppo delicate,che pur avendo sul suo tavolo ben tre penne biro pubblicitarie,ha afferrato la mia per apporre una firma.Prima tirava il cappuccio perchè non sapeva che è a vite;poi nel richiuderlo lo ha forzato talmente che non riuscivo più ad aprirlo neanche io.
Concludendo:il vintage è un mondo meraviglioso;devo confessare che è affascinante tenere tra le mani un oggetto che ha visto sicuramente epoche cruciali della storia:chissà quante lettere ha scritto,magari durante la IIa Guerra Mondiale,per dare notizie belle e brutte.Ma poter usare penne antiche tutti i giorni costituisce,in alcuni casi,un vero e proprio privilegio che non tutti possono permettersi. .Accludo campione di scrittura con la magnifica Sheaffer Mi scuso per la qualità delle foto e invio un cordiale saluto a tutti