WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933
Inviato: lunedì 7 settembre 2015, 20:43
Prologo
Devo confessarlo: mi sono innamorato di questa scatolina prima ancora di vedere che cosa contenesse... L'antiquario presso il quale l'ho scovata la teneva in una vetrinetta, insieme ad altre varie ed eventuali...
- Questa gliela compro... - ho detto, e poi, ridendo:
- ... ma... non è che avrebbe anche la stilografica?! -
Con gesto fulmineo, l'antiquario ha estratto la penna da un cassetto e me l'ha messa sotto il naso, non sapendo che, così facendo, avrebbe potuto anche uccidermi...
Una volta a casa ho dovuto dedicare tutte le mie amorevoli cure alla scatolina (lunga 16 cm., larga quasi 5 cm. per 50 gr. di peso, rivestita di carta lucida dorata e marmorizzata), poichè la stilografica era proprio in condizioni pari al nuovo...
Noto solo fuggevolmente che alla faccettatura ottagonale della penna corrisponde la pianta ottagonale della scatolina: ah, delizie del Déco...
La penna
WATERMAN #52 in ebanite nera, rivestimento laminato oro 18 K.R. ("doublé or laminé") con faccettatura ottagonale, pennino Waterman's Ideal in oro 585, caricamento a leva, prodotta negli Stati Uniti e rivestita in Italia dalla Fratelli CAVALIERE di Milano, primi anni 1930. Introduzione
Per parte mia, visto che la stilografica in presentazione ha mutato forma oltre che pelle rispetto ad una 52 nuda, in questa sede mi limiterò alle seguenti osservazioni di carattere generalissimo.
La Ideal #52 fu la prima penna della Waterman ad impiegare il caricamento a levetta. Immessa sul mercato nel 1915 come "Ideal #12 PSF" (pocket self filling), con la levetta di caricamento contenuta in un'intelaiatura per aggirare il brevetto della Sheaffer di due anni precedente, con la razionalizzazione dei codici numerici della Casa avvenuta nel 1917 la penna fu ribattezzata #52 (dove 5 indica il sistema di caricamento a levetta e 2 la misura del pennino).
Insieme al modello safety #42, la #52 a levetta fu un vero "best and long seller" della casa di New York fra le due Guerre: la produzione proseguì, infatti per più di due decenni, sino alla metà degli anni 1930 (e forse anche oltre).
Rimando il lettore al nostro formidabile Wiki per la trattazione completa del marchio WATERMAN; per l'inquadramento del modello #52, invece, si consultino la voce dedicata ai modelli 5x
https://www.fountainpen.it/Waterman_5x
e la fondamentale recensione di Simone Piccardi
:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=443
Le misure
Chiusa: cm. 14
Cappuccio: cm. 6
Fusto: cm. 11,2 (compreso pennino cm. 13,2)
Con cappuccio calzato: cm. 15,5 (compreso pennino cm. 17,5)
Diametro massimo (cappuccio): cm. 1,4
Peso (a vuoto): gr. 27
Cappuccio: gr. 11
Fusto: gr. 16 La laminatura
Il rivestimento sfaccettato ottagonale è in metallo laminato oro: la penna sottostante (giova forse ricordarlo) è cilindrica.
Con tutta evidenza in manifattura si decise che la punzonatura posta nella parte superiore della clip dovesse essere cancellata: si incisero quindi sbrigativamente due belle righe (verniciate di nero) sul punzone "18 K.R." ... e si andò ad imprimere, poco più di 2 mm. sopra il labbro del cappuccio, la dicitura richiesta dalla legislazione francese dell'epoca: DOUBLE OR LAMINÉ (in un rettangolo).
Anche questa scritta fu ripassata con vernice nera per una migliore leggibilità.
La decorazione della lamina è, nella sua ascetica essenzialità, un capolavoro di eleganza Art Déco: decoro a guilloché (sulle macchine a controllo manuale per questa notevole lavorazione si veda il Wiki https://www.fountainpen.it/Guilloch%C3%A9 ) con motivi simbolici geometrizzanti lucidi su una superficie di fondo "millerighe". Una teoria di "V" (rivolte sempre verso il basso) su una faccetta si alterna a una coppia di simboli ("I" e "/" in alternanza con "I" e "\"). Tutte le faccette sono divise da una modanatura liscia. La luce gioca con le superfici creando un ricercato gioco di effetti positivo/negativo... E' interessante notare come la decorazione abbia un verso: con penna chiusa le "V" che decorano il cappuccio ed il fusto procedono nella stessa direzione (slanciando la penna), mentre con cappuccio calzato le "V" si dispongono in opposizione, evitando di allungare anche otticamente una penna già "fuori misura" (oversize)... Continua....
Devo confessarlo: mi sono innamorato di questa scatolina prima ancora di vedere che cosa contenesse... L'antiquario presso il quale l'ho scovata la teneva in una vetrinetta, insieme ad altre varie ed eventuali...
- Questa gliela compro... - ho detto, e poi, ridendo:
- ... ma... non è che avrebbe anche la stilografica?! -
Con gesto fulmineo, l'antiquario ha estratto la penna da un cassetto e me l'ha messa sotto il naso, non sapendo che, così facendo, avrebbe potuto anche uccidermi...

Una volta a casa ho dovuto dedicare tutte le mie amorevoli cure alla scatolina (lunga 16 cm., larga quasi 5 cm. per 50 gr. di peso, rivestita di carta lucida dorata e marmorizzata), poichè la stilografica era proprio in condizioni pari al nuovo...


La penna
WATERMAN #52 in ebanite nera, rivestimento laminato oro 18 K.R. ("doublé or laminé") con faccettatura ottagonale, pennino Waterman's Ideal in oro 585, caricamento a leva, prodotta negli Stati Uniti e rivestita in Italia dalla Fratelli CAVALIERE di Milano, primi anni 1930. Introduzione
Per parte mia, visto che la stilografica in presentazione ha mutato forma oltre che pelle rispetto ad una 52 nuda, in questa sede mi limiterò alle seguenti osservazioni di carattere generalissimo.
La Ideal #52 fu la prima penna della Waterman ad impiegare il caricamento a levetta. Immessa sul mercato nel 1915 come "Ideal #12 PSF" (pocket self filling), con la levetta di caricamento contenuta in un'intelaiatura per aggirare il brevetto della Sheaffer di due anni precedente, con la razionalizzazione dei codici numerici della Casa avvenuta nel 1917 la penna fu ribattezzata #52 (dove 5 indica il sistema di caricamento a levetta e 2 la misura del pennino).
Insieme al modello safety #42, la #52 a levetta fu un vero "best and long seller" della casa di New York fra le due Guerre: la produzione proseguì, infatti per più di due decenni, sino alla metà degli anni 1930 (e forse anche oltre).
Rimando il lettore al nostro formidabile Wiki per la trattazione completa del marchio WATERMAN; per l'inquadramento del modello #52, invece, si consultino la voce dedicata ai modelli 5x
https://www.fountainpen.it/Waterman_5x
e la fondamentale recensione di Simone Piccardi

https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=443
Le misure
Chiusa: cm. 14
Cappuccio: cm. 6
Fusto: cm. 11,2 (compreso pennino cm. 13,2)
Con cappuccio calzato: cm. 15,5 (compreso pennino cm. 17,5)
Diametro massimo (cappuccio): cm. 1,4
Peso (a vuoto): gr. 27
Cappuccio: gr. 11
Fusto: gr. 16 La laminatura
Il rivestimento sfaccettato ottagonale è in metallo laminato oro: la penna sottostante (giova forse ricordarlo) è cilindrica.
Con tutta evidenza in manifattura si decise che la punzonatura posta nella parte superiore della clip dovesse essere cancellata: si incisero quindi sbrigativamente due belle righe (verniciate di nero) sul punzone "18 K.R." ... e si andò ad imprimere, poco più di 2 mm. sopra il labbro del cappuccio, la dicitura richiesta dalla legislazione francese dell'epoca: DOUBLE OR LAMINÉ (in un rettangolo).
Anche questa scritta fu ripassata con vernice nera per una migliore leggibilità.
La decorazione della lamina è, nella sua ascetica essenzialità, un capolavoro di eleganza Art Déco: decoro a guilloché (sulle macchine a controllo manuale per questa notevole lavorazione si veda il Wiki https://www.fountainpen.it/Guilloch%C3%A9 ) con motivi simbolici geometrizzanti lucidi su una superficie di fondo "millerighe". Una teoria di "V" (rivolte sempre verso il basso) su una faccetta si alterna a una coppia di simboli ("I" e "/" in alternanza con "I" e "\"). Tutte le faccette sono divise da una modanatura liscia. La luce gioca con le superfici creando un ricercato gioco di effetti positivo/negativo... E' interessante notare come la decorazione abbia un verso: con penna chiusa le "V" che decorano il cappuccio ed il fusto procedono nella stessa direzione (slanciando la penna), mentre con cappuccio calzato le "V" si dispongono in opposizione, evitando di allungare anche otticamente una penna già "fuori misura" (oversize)... Continua....