Platinum 3776 Century - Bourgogne gold trim
Inviato: venerdì 28 agosto 2015, 13:36
Dopo tanti ripensamenti e attese, ho deciso anche io, nel mio piccolo, di condividere le mie esperienze sugli strumenti di scrittura che fanno parte della mia modesta collezione. Inizio da una penna che, all’inizio, mi convinse solo esteticamente, sto parlando della Platinum #3776 (il nome è ripreso dall’altezza del monte Fuji, 3776 metri), nel modello Platinum 3776 Century (Bourgogne gold trim, colore bordeaux scuro semitrasparente); a dover essere sinceri, le mie perplessità erano imputabili alla scelta del pennino. Prediligo i pennini M o di dimensioni maggiori, ma siccome fu un regalo della mia compagna, e lei ben sa che ho penne con questi pennini, ne scelse una che montava l’F anzi, addirittura, una SF.
Questa mattina, dopo un bel po’ di tempo che non la prendevo seriamente in mano, ho deciso di iniziare a scriverci qualcosa, e devo dire che è fantastica: una leggerezza implacabile, si può scrivere velocemente e lentamente senza rendersene conto di impugnare “qualcosa”. Si consideri che sono mancino e che scrivo “over-line”, dunque mi affatico facilmente; questa fatica accennata la riscontro con l’uso della mia Visconti Rembrandt (bella, ma qualvolta “scomoda”).
Le dimensioni sono 138mm con un diametro di 13mm; come detto, è molto leggera, si parla di circa 20g. La penna è in resina, in un colore che ho molto apprezzato, presenta delle decorazioni dorate; mentre il pennino è in oro (14k); sulla veretta, come accennato, dorata è presente la scritta Platinum #3776 Japan. Ho apprezzato molto anche la clip che è bella robusta, non si muove affatto.
Il pennino è un po’ rigido, ma tutto sommato flessibile nei tratti verticali, effettuando una certa pressione, il tratto si allarga (non ovviamente di molto, essendo un SF); ed, infine, pur essendo molto fine, non dà affatto la sensazione di “grattare” la carta.
Perciò la consiglio a tutti coloro che desiderano una penna confortevole, elegante; made in Japan: sinonimo di qualità? Credo proprio di sì, i condotti, come anche i pennini, sono tutti della stessa casa, Platinum. Il numero 3776 oltre a rimandare al monte Fuji, rappresenta tutti i modelli col cappuccio Slip & Seal (che chiude veemente lo strumento, a favore della fluidità dell’inchiostro – o, almeno, a detta del mio negoziante di fiducia). Il colore, che ho apprezzato, anche se non sono un estimatore di vino, rimanda al colore di questa bevanda nel suo invecchiamento. È una resina trasparente, come accennato; nella confezione originale, si ha una cartuccia, un converter e una specie di adattatore universale per cartucce.
Questa mattina, dopo un bel po’ di tempo che non la prendevo seriamente in mano, ho deciso di iniziare a scriverci qualcosa, e devo dire che è fantastica: una leggerezza implacabile, si può scrivere velocemente e lentamente senza rendersene conto di impugnare “qualcosa”. Si consideri che sono mancino e che scrivo “over-line”, dunque mi affatico facilmente; questa fatica accennata la riscontro con l’uso della mia Visconti Rembrandt (bella, ma qualvolta “scomoda”).
Le dimensioni sono 138mm con un diametro di 13mm; come detto, è molto leggera, si parla di circa 20g. La penna è in resina, in un colore che ho molto apprezzato, presenta delle decorazioni dorate; mentre il pennino è in oro (14k); sulla veretta, come accennato, dorata è presente la scritta Platinum #3776 Japan. Ho apprezzato molto anche la clip che è bella robusta, non si muove affatto.
Il pennino è un po’ rigido, ma tutto sommato flessibile nei tratti verticali, effettuando una certa pressione, il tratto si allarga (non ovviamente di molto, essendo un SF); ed, infine, pur essendo molto fine, non dà affatto la sensazione di “grattare” la carta.
Perciò la consiglio a tutti coloro che desiderano una penna confortevole, elegante; made in Japan: sinonimo di qualità? Credo proprio di sì, i condotti, come anche i pennini, sono tutti della stessa casa, Platinum. Il numero 3776 oltre a rimandare al monte Fuji, rappresenta tutti i modelli col cappuccio Slip & Seal (che chiude veemente lo strumento, a favore della fluidità dell’inchiostro – o, almeno, a detta del mio negoziante di fiducia). Il colore, che ho apprezzato, anche se non sono un estimatore di vino, rimanda al colore di questa bevanda nel suo invecchiamento. È una resina trasparente, come accennato; nella confezione originale, si ha una cartuccia, un converter e una specie di adattatore universale per cartucce.