FountainPen.it Forum

Dopo aver regalato una stilografica, vorrei regalare anche un inchiostro adeguato ad un notaio di mia conoscenza. Che voi sappiate, bisogna per forza che usi inchiostri a prova d'acqua? Cosa consigliereste?

Dipende dall'uso che vorresti ne facesse. Se personale, puoi banalmente regalargli quello che più ti piace o pensi possa più piacergli. Se professionale (i.e. anche per redigere, compilare o firmare atti) invece dovrai orientarti su neri particolari.

Nella mia per fortuna ridotta esperienza con i notai ho avuto a che fare con approcci diversi, evidentemente dovuti a una norma (a mio modo di vedere) non chiarissima.

Per gli atti è richiesto l'uso di inchiostro "nero fisso", ove per fisso si intende indelebile e durevole nel tempo, sia per le parti a macchina che quelle manoscritte.

Per queste ultime un giovane notaio con cui ho parlato usava addirittura solo dei pennarelli indelebili "suggeriti dall'ordine" (?).

Se facessi il notaio sceglierei un bulletproof, probabilmente, anche se razionalmente penso sia sufficiente un waterproof (gli originali degli atti restano sempre presso il notaio, al chiuso e al sicuro ...) Una cosa è certa: nero.

vorrei regalare un inchiostro per uso professionale, ma nutro vivi sospetti verso gli inchiostri bulletproof. La penna è di quelle a che si caricano a leva (una waterman degli anni 40), e ho sentito dire che molti inchiostri bulletproof corrodono rapidamente le vesciche di caucciù.

kircher ha scritto:vorrei regalare un inchiostro per uso professionale, ma nutro vivi sospetti verso gli inchiostri bulletproof. La penna è di quelle a che si caricano a leva (una waterman degli anni 40), e ho sentito dire che molti inchiostri bulletproof corrodono rapidamente le vesciche di caucciù.

Ma han rimesso un gommino in gomma e non in silicone? Comunque quelli ai nanopigmenti non dovrebbero avere proprietà chimiche particolari. I ferrogallici (ma in giro credo trovi solo Salix e Scabiosa) forse, ma non ho esperienza al riguardo li sto usando su delle antiche, ma il gommino l'ho cambiato in silicone...

Simone

In effetti questa non l'ho risaccata io, quindi non so bene cosa ci sia dentro. a occhio direi uno dei più comuni sacchetti neri. ho sempre pensato che fossero in caucciù: sbaglio?
Comunque secondo voi non posso lasciare mio cognato usare tranquillamente il suo parker qink?

kircher ha scritto:In effetti questa non l'ho risaccata io, quindi non so bene cosa ci sia dentro. a occhio direi uno dei più comuni sacchetti neri. ho sempre pensato che fossero in caucciù: sbaglio?

Non sbagli, quelli neri sono in caucciù.

kircher ha scritto: Comunque secondo voi non posso lasciare mio cognato usare tranquillamente il suo parker qink?

Beh, considerato che un Salix costa pure meno... alemeno faglielo provare.

Simone

Ma Salix non è troppo blù per un notaio? non farei prima a comprarlo e tenerlo per me?
C'è qualche vera contrindicazione riguardo al Qink? è troppo poco stabile per i requisiti del notariato?

Hai pensato al montblanc black permanent? Rispetta pure la normativa ISO relativa, da quel che ho capito...potrebbe essere l'ideale per un notaio.

Ho visto di recente che anche la Rohrer & Klingner produce degli inchiostri a norma ISO. Purtroppo non ho avuto il piacere di provarli ne il tempo di cercare review entro e fuori forum quindi non ho la più pallida idea di come si comportino in scrittura o come compatibilità con materiali vari ed eventuali. Sarebbero da provare.

Il blu scuro di Rohrer Klingner mi è appena arrivato, la prima impressione dopo una rapida prova ad intinzione è molto positiva.

La resistenza all'acqua è comparabile a quella degli inchiostri Sailor ai nanopigmenti che resistono anche in lavatrice...

Ti linko un topic redatto da un notaio sugli inchiostri da usare https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=7157
Io per andare sul sicuro, non essendo del settore, consiglierei il nero Montblanc permanent venduto in calamaio da 60ml, certificato DIN ISO 14145-2.
(non so che certificazione sia ma presumo che il notaio in questione possa conoscerla).

grazie di tutti i suggerimenti. parlando con dei notai (al matrimonio di mia sorella ce n'era un folto drappello) mi hanno spiegato che in realtà nessuno bada veramente all'inchiostro con cui si firma, perché nessuno è concretamente in grado di assicurare che rispetti criteri di indelebilità che dipendono dall'inchiostro e dalla carta allo stesso tempo.

Ho letto l' intervento di maxpen2012 e devo dire che i magiari hanno ragione da vendere sia per il colore che per la firma con la penna a sfera che lascia il solco e questo , per le falsificazioni , è molto importante.
Quindi, lo so che firmare un atto con la stilo è un' altra cosa , ma con la sicurezza non si scherza , visto i delinquenti che bazzicano le nostre strade.
Poi a tempo perso mi metto anche a pensare : ma per la firma non è meglio usare un inchiostro lavabile, che è lavabile fino ad un certo punto e cercando di toglierlo si fanno solo danni e anche in modo molto visibile ?

Mi permetto di intervenire, il Rohrer & Klingner dokumentus rispetta la normativa DIN ISO 12757-2, è indelebile in acqua ed il pH neutro gli conferisce durevolezza nel tempo.
Andando con ordine, prima bisognerebbe capire se c'è una norma od un requisito da rispettare (anche in ordine allo strumento da usare) e poi regolarsi di conseguenza.
Il resto sono solo fisime, ricordo, tanti anni fa, che un'impiegata di un ente pubblico mi rifiutò una richiesta perché riportava in calce la firma di colore nero, che, a suo dire, poteva essere confusa con una firma in fotocopia.
Dovetti rientrare in ufficio, riscrivere il documento e riproporlo in firma al direttore tecnico con una biro di colore blu, ma questa è un'altra storia..

Nicolò

Leggevo adesso l'intervento di talpons, mi pare abbastanza esaustivo quanto scritto dal notaio nel seguente link:

http://mioblog.notaiopescaradambrosio.i ... -notarili/