Recensione Lamy Alstar
Inviato: martedì 14 luglio 2015, 15:01
Riprendo la discussione e mi permetto di fare una piccola recensione dopo aver testato molto più a fondo la mia Lamy Alstar.
Il grande vantaggio di questa penna è la possibilità di usare diversi pennini, per cui sarebbe possibile dare più giudizi, per questo motivo parto da alcune considerazioni generali:
- qualità generale: 10 - la penna è robusta e ben costruita, non ci sono pecche nè difetti, i materiali sono ottimi e anche il converter proprietario è solido e fluido, peccato per il prezzo eccessivo di quest'ultimo pezzo. A mio avviso potrebbe costare meno, ma ad ogni modo 25€ li vale, soprattutto in considerazione che con 5€ è possibile cambiare i (molti) pennini.
- design: 7.5 - partiamo dal presupposto che a me il design moderno tedesco non piace molto, la trovo comunque molto più gradevole delle altre Lamy e in ogni caso è un design che è diventato iconografico nel mondo delle stilografiche.
-ergonomia: 4 - questo a mio avviso il più grande difetto di questa penna, crucca fino al midollo, non ti permette di impugnarla come vuoi tu, lo decide lei!
La penna per me è troppo leggera, ma sono costretto ad utilizzarla senza calzare il cappuccio sul fondello poichè altrimenti la penna diviene molto lunga e la trovo troppo sbilanciata.
Ma il vero tallone d'Achille di questa penna è l'impugnatura, scivolosa e rastremata. Non ho in antipatia i grip triangolari, ho una vecchia Pelikano con il grip triangolare ma arrotondato che trovo comodissima da impugnare, ma questo lamy proprio non lo trovo comodo per lunghe sessioni di scrittura, troppo sottile per le mie mani (che ad ogni modo non sono enormi) e scivoloso, essendo plastica liscissima, porta le dita a scivolare verso il pennino.
-flusso e pennini: 9 - qui il discorso è più variegato, partendo dal punto fermo del flusso in realtà il voto sarebbe 10, con inchiostro Lamy blu e Pelikan Edelstein Sapphire MAI uno skip o una falsa partenza, anche utilizzata per un'ora e mezza di scrittura la penna continua a scrivere senza esitazioni.
In merito ai pennini qui il voto si abbassa di un punto, perchè se è vero che è bellissimo poter cambiare i pennini al volo con una scelta che va dall'EF all'1.9 i pennini EF e F non mi hanno convinto.
Bellissimo e molto piacevole da usare l'italic 1.5, burroso e piacevole il pennino M, ma largo per la mia grafia, l'EF l'ho trovato inutilizzabile e per renderlo comodo alla fine l'ho portato alle dimensioni di un M, mentre il F dopo un rodaggio di quasi 100 pagine di scrittura comincia solo ora a non farmi storcere del tutto il naso, essendo comunque ancora presente del feedback e il tratto rimane troppo spesso per i miei gusti (rimane ancora un pelino più spesso del M Pilot), il pennino del clone jinhao 599 in F è pura poesia in confronto.
PS i pennini sono dei chiodi in quanto ad elasticità, non offrendone alcuna.
Giudizio complessivo: 8
Una penna, che in relazione al prezzo di acquisto (relativamente) contenuto va provata, soprattutto per poter giocare con pennini e inchiostri, sapendo che il flusso non sarà messo in discussione dalla penna stessa ma da altri fattori, con la sola eccezione appunto dei pennini EF e, in parte, F.
A mio modo di vedere è una penna troppo "rigida" per consigliarla come prima stilografica, perchè per quanto sia un mulo la sua impugnatura può rappresentare un grosso limite se non ci si trova bene e il prezzo comunque non è regalato.
Consiglierei molto più spassionatamente il suo clone cinese Jinhao 588/599 penna che reputo ottima (ma qui il discorso si amplia ulteriormente).
Pur continuando a preferire altre penne non posso negare la grande bontà del prodotto, ma a mio modo di vedere è ben lontana dalla perfezione decantata da molti.
Edoardo
Il grande vantaggio di questa penna è la possibilità di usare diversi pennini, per cui sarebbe possibile dare più giudizi, per questo motivo parto da alcune considerazioni generali:
- qualità generale: 10 - la penna è robusta e ben costruita, non ci sono pecche nè difetti, i materiali sono ottimi e anche il converter proprietario è solido e fluido, peccato per il prezzo eccessivo di quest'ultimo pezzo. A mio avviso potrebbe costare meno, ma ad ogni modo 25€ li vale, soprattutto in considerazione che con 5€ è possibile cambiare i (molti) pennini.
- design: 7.5 - partiamo dal presupposto che a me il design moderno tedesco non piace molto, la trovo comunque molto più gradevole delle altre Lamy e in ogni caso è un design che è diventato iconografico nel mondo delle stilografiche.
-ergonomia: 4 - questo a mio avviso il più grande difetto di questa penna, crucca fino al midollo, non ti permette di impugnarla come vuoi tu, lo decide lei!
La penna per me è troppo leggera, ma sono costretto ad utilizzarla senza calzare il cappuccio sul fondello poichè altrimenti la penna diviene molto lunga e la trovo troppo sbilanciata.
Ma il vero tallone d'Achille di questa penna è l'impugnatura, scivolosa e rastremata. Non ho in antipatia i grip triangolari, ho una vecchia Pelikano con il grip triangolare ma arrotondato che trovo comodissima da impugnare, ma questo lamy proprio non lo trovo comodo per lunghe sessioni di scrittura, troppo sottile per le mie mani (che ad ogni modo non sono enormi) e scivoloso, essendo plastica liscissima, porta le dita a scivolare verso il pennino.
-flusso e pennini: 9 - qui il discorso è più variegato, partendo dal punto fermo del flusso in realtà il voto sarebbe 10, con inchiostro Lamy blu e Pelikan Edelstein Sapphire MAI uno skip o una falsa partenza, anche utilizzata per un'ora e mezza di scrittura la penna continua a scrivere senza esitazioni.
In merito ai pennini qui il voto si abbassa di un punto, perchè se è vero che è bellissimo poter cambiare i pennini al volo con una scelta che va dall'EF all'1.9 i pennini EF e F non mi hanno convinto.
Bellissimo e molto piacevole da usare l'italic 1.5, burroso e piacevole il pennino M, ma largo per la mia grafia, l'EF l'ho trovato inutilizzabile e per renderlo comodo alla fine l'ho portato alle dimensioni di un M, mentre il F dopo un rodaggio di quasi 100 pagine di scrittura comincia solo ora a non farmi storcere del tutto il naso, essendo comunque ancora presente del feedback e il tratto rimane troppo spesso per i miei gusti (rimane ancora un pelino più spesso del M Pilot), il pennino del clone jinhao 599 in F è pura poesia in confronto.
PS i pennini sono dei chiodi in quanto ad elasticità, non offrendone alcuna.
Giudizio complessivo: 8
Una penna, che in relazione al prezzo di acquisto (relativamente) contenuto va provata, soprattutto per poter giocare con pennini e inchiostri, sapendo che il flusso non sarà messo in discussione dalla penna stessa ma da altri fattori, con la sola eccezione appunto dei pennini EF e, in parte, F.
A mio modo di vedere è una penna troppo "rigida" per consigliarla come prima stilografica, perchè per quanto sia un mulo la sua impugnatura può rappresentare un grosso limite se non ci si trova bene e il prezzo comunque non è regalato.
Consiglierei molto più spassionatamente il suo clone cinese Jinhao 588/599 penna che reputo ottima (ma qui il discorso si amplia ulteriormente).
Pur continuando a preferire altre penne non posso negare la grande bontà del prodotto, ma a mio modo di vedere è ben lontana dalla perfezione decantata da molti.
Edoardo