ANONIMA Liberty - Madreperla e lamina d'oro
Inviato: mercoledì 1 luglio 2015, 19:51
L'acquisto
Dopo più di un mese, domenica sono ritornato al mercatino di Milano dove avevo acquistato la Waterman #14GM recensita qui viewtopic.php?f=25&t=9950.
Orbene, dallo stesso banchetto (che poneva in vendita tre sole penne!) ho acquistato anche la meraviglia che vado a presentarvi: l'avevo desiderata al primo sguardo, eppure non avevo avuto cuore di prenderla, esercitando l'ultimo briciolo di "continenza" che ancora mi restava... Ma se nessuno di voi lettori, in cinque settimane di mercatini, l'aveva vista e fatta propria, è certamente volere degli dei dell'Olimpo che per l'avvenire la debba godere e custodire solo io...
La penna
ANONIMA in ebanite nera liscia, rivestita in lamina d'oro cesellata e madreperla, pennino mancante, caricamento a contagocce, probabile produzione U.S.A. anni 1910. Ipotesi attributiva
Tra la fine del 1800 ed il primo decennio del 1900, negli Stati Uniti d'America videro la luce modelli di stilografica di lusso in madreperla e lamina d'oro di diversi produttori: Paul E. Wirt, John Holland, Aikin-Lambert & Co., A.A. Waterman, L.E. Waterman, e, fra tutti i più documentati, Parker: #12 (1896), #15 (1905), #45 e #47 (la mitica "pregnant" 1909).
La penna in presentazione ha caratteristiche riconducibili ad alcuni modelli Parker: pur presentando decori simili, le fasce sono tuttavia meno elaborate (purtroppo anche levigate dall'uso o da una pulizia abrasiva), mentre la lavorazione del cappuccio, la madreperla e l'ebanite sono all'altezza dei modelli citati...
Se qualcuno dei grandi collezionisti del Forum volesse avanzare un'ipotesi di attribuzione, l'aiuto sarebbe molto apprezzato! Le misure
Chiusa: cm. 13,5
Cappuccio: cm. 6,5
Fusto: cm. 10,3
Con cappuccio calzato (solo per le foto): cm. 15,2
Diametro massimo (al centro del cappuccio): cm. 1,4
Diametro al labbro del cappuccio: cm. 1,2
Diametro all'impugnatura (sezione/fusto): cm. 0,92
Diametro della madreperla: cm. 1,22
Peso (a vuoto): gr.16
Cappuccio: gr. 7
Fusto: gr. 9
Capacità: ml. 3,2 Il cappuccio
Il cappuccio ha la classica forma del "cone-cap": un cilindro centrale che si rastrema verso il basso in un labbro prominente di forma tronco-conica (per l'incastro sul fusto), e verso l'alto per assecondare la rotondità della cupolina. Il labbro e la parte inferiore della cupolina sono ricoperti da una lamina liscia, introdotta da un sottile solco che marca il distacco dalla decorazione principale posta sul cilindro centrale.
La cupolina non è ricoperta dalla laminatura, e mostra l'ebanite sottostante: in essa si apre un generoso foro sommitale di ca. 1,5 mm. di diametro per l'aerazione del cappuccio. Anche il labbro termina con una minuscola porzione di ebanite "scoperta", per non ostacolare in alcun modo l'incastro sul fusto, dove sporge, per la medesima ragione e per simmetria, una porzione uguale di ebanite: la somma delle due porzioni ha la larghezza di circa 1 mm. e risalta come un anellino di colore nero che individua con precisione il punto dove si uniscono fusto e cappuccio. La lavorazione della lamina del cilindro centrale è "a tasselli" posti in diagonale: si alternano tasselli lisci lucidati a specchio con tasselli contenenti due conchiglie spiraliformi contrapposte. Il lavoro è frutto di una mano umana non assistita dalla macchina (non vi è una conchiglia uguale ad un'altra), e questo è tanto più evidente nelle superfici vicine ai bordi, dove l'artigiano è sceso a parecchi compromessi per garantire la regolarità ritmica della tassellatura che caratterizza il modello. Tutto questo costituisce, ovviamente, un valore aggiunto.
Continua...
Dopo più di un mese, domenica sono ritornato al mercatino di Milano dove avevo acquistato la Waterman #14GM recensita qui viewtopic.php?f=25&t=9950.
Orbene, dallo stesso banchetto (che poneva in vendita tre sole penne!) ho acquistato anche la meraviglia che vado a presentarvi: l'avevo desiderata al primo sguardo, eppure non avevo avuto cuore di prenderla, esercitando l'ultimo briciolo di "continenza" che ancora mi restava... Ma se nessuno di voi lettori, in cinque settimane di mercatini, l'aveva vista e fatta propria, è certamente volere degli dei dell'Olimpo che per l'avvenire la debba godere e custodire solo io...
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La penna
ANONIMA in ebanite nera liscia, rivestita in lamina d'oro cesellata e madreperla, pennino mancante, caricamento a contagocce, probabile produzione U.S.A. anni 1910. Ipotesi attributiva
Tra la fine del 1800 ed il primo decennio del 1900, negli Stati Uniti d'America videro la luce modelli di stilografica di lusso in madreperla e lamina d'oro di diversi produttori: Paul E. Wirt, John Holland, Aikin-Lambert & Co., A.A. Waterman, L.E. Waterman, e, fra tutti i più documentati, Parker: #12 (1896), #15 (1905), #45 e #47 (la mitica "pregnant" 1909).
La penna in presentazione ha caratteristiche riconducibili ad alcuni modelli Parker: pur presentando decori simili, le fasce sono tuttavia meno elaborate (purtroppo anche levigate dall'uso o da una pulizia abrasiva), mentre la lavorazione del cappuccio, la madreperla e l'ebanite sono all'altezza dei modelli citati...
Se qualcuno dei grandi collezionisti del Forum volesse avanzare un'ipotesi di attribuzione, l'aiuto sarebbe molto apprezzato! Le misure
Chiusa: cm. 13,5
Cappuccio: cm. 6,5
Fusto: cm. 10,3
Con cappuccio calzato (solo per le foto): cm. 15,2
Diametro massimo (al centro del cappuccio): cm. 1,4
Diametro al labbro del cappuccio: cm. 1,2
Diametro all'impugnatura (sezione/fusto): cm. 0,92
Diametro della madreperla: cm. 1,22
Peso (a vuoto): gr.16
Cappuccio: gr. 7
Fusto: gr. 9
Capacità: ml. 3,2 Il cappuccio
Il cappuccio ha la classica forma del "cone-cap": un cilindro centrale che si rastrema verso il basso in un labbro prominente di forma tronco-conica (per l'incastro sul fusto), e verso l'alto per assecondare la rotondità della cupolina. Il labbro e la parte inferiore della cupolina sono ricoperti da una lamina liscia, introdotta da un sottile solco che marca il distacco dalla decorazione principale posta sul cilindro centrale.
La cupolina non è ricoperta dalla laminatura, e mostra l'ebanite sottostante: in essa si apre un generoso foro sommitale di ca. 1,5 mm. di diametro per l'aerazione del cappuccio. Anche il labbro termina con una minuscola porzione di ebanite "scoperta", per non ostacolare in alcun modo l'incastro sul fusto, dove sporge, per la medesima ragione e per simmetria, una porzione uguale di ebanite: la somma delle due porzioni ha la larghezza di circa 1 mm. e risalta come un anellino di colore nero che individua con precisione il punto dove si uniscono fusto e cappuccio. La lavorazione della lamina del cilindro centrale è "a tasselli" posti in diagonale: si alternano tasselli lisci lucidati a specchio con tasselli contenenti due conchiglie spiraliformi contrapposte. Il lavoro è frutto di una mano umana non assistita dalla macchina (non vi è una conchiglia uguale ad un'altra), e questo è tanto più evidente nelle superfici vicine ai bordi, dove l'artigiano è sceso a parecchi compromessi per garantire la regolarità ritmica della tassellatura che caratterizza il modello. Tutto questo costituisce, ovviamente, un valore aggiunto.
Continua...