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Alessandro, che bella sorpresa!
Il tuo corsivo mi sembra leggibile, ed è già una buona base di partenza, molto meno scontata di quanto possa sembrare.
A mio avviso potrai, esercitandoti con costanza e con pazienza, migliorare l'omogeneità dello scritto e rendere la grafia ancor più leggibile, senza perdere assolutamente il tuo tratto caratteristico, solo addomesticandolo un po'.
Se ti andasse di intraprendere questo percorso, puoi anche aprire un tuo argomento per inserire un test di scrittura che fissi il punto di partenza e nel tempo aggiornarlo con altri test, man mano che la tua grafia migliora.
Se poi subisci anche tu il fascino degli stili antichi...sei ne posto giusto! Italico, Onciale, Gotico...quanti stili affascinanti che hanno attraversato la storia, e giunti fino a noi riprendono vita, sulla carta, ancora una volta!
Buona scrittura (e buono studio)

Che pennino hai usato ? un tronco o un flessibile ?

Grazie mille! Sarebbe una buona idea quella dell'argomento con un test fisso. Sicuramente posso migliorare, sempre si può migliorare! Riguardo l'argomento "storico" sfondi una porta aperta. Sono appassionato di Storia Medievale e, grazie a ciò che studio, ne conosco abbastanza bene le caratteristiche!

Per Ottorino: è il pennino originale dell'Aurora 88. Non ci capisco ancora nulla di questo fattori tecnici!

Io non ci riuscirò ad avere una bella grafia ( è impossibile ), scrivo talmente male che a volte non la capisco nemmeno io.

Medicus ha scritto:Io non ci riuscirò ad avere una bella grafia ( è impossibile ), scrivo talmente male che a volte non la capisco nemmeno io.

Allora bisogna lavorarci un po'. E renderla leggibile (prerogativa indispesabile per ogni scritto)
Mh...ma non ci credo che sia proprio così illeggibile! Scommettiamo che riesco a decifrarla?!

Irishtales ha scritto:

Medicus ha scritto:Io non ci riuscirò ad avere una bella grafia ( è impossibile ), scrivo talmente male che a volte non la capisco nemmeno io.

Allora bisogna lavorarci un po'. E renderla leggibile (prerogativa indispesabile per ogni scritto)
Mh...ma non ci credo che sia proprio così illeggibile! Scommettiamo che riesco a decifrarla?!

Se è una sfida che vuoi , eccoti accontentato, ma ti avverto che ho messo tutto l'impegno possibile : e mi sono accorto adesso che ho messo un uno in più.

Pierangelo, vedo che apprezzi Dante anche tu
Grafia letta senza particolari problemi, forse avvantaggiata dal fatto che mi è bastato l'incipit per ripetere i versi del Nostro anche mentalmente.
Sono certa che se volessi plasmare la tua grafia e trasformarla a piacimento, ci riusciresti; inoltre, nonostante tu abbia usato un foglio tutto bianco, non ci sono saliscendi lungo l'asse ideale del rigo, cosa che rivela una certa padronanza del tratto

"... che la corretta grafia era smarrita ..."
Comunque si legge, altroché: molto meglio di molte grafie che sono costretto ad interpretare!

G P M P ha scritto:"... che la corretta grafia era smarrita ..."

Con questa parafrasi mi dai lo spunto per riflettere, in modo semiserio, sul motivo per il quale molte persone nel corso degli anni, piuttosto che migliorare la grafia, la peggiorano. Mio padre è uno di questi, ma anche le generazioni più giovani sortiscono lo stesso destino: a volte faccio fatica a decifrare dei semplici biglietti di auguri che mi inviano amici e compagni di scuola che anni fa avevano una grafia leggibile e ordinata.
La risposta che mi sono data è che tutto dipende dalla fretta. Già sui banchi delle scuole superiori si comincia a prendere rapidamente appunti a lezione. Tutto peggiora all'università, in cui si scrive ancora più rapidamente e spesso anche in piedi o su banchi scomodi, cosicché la postura disagevole si unisce alla eccessiva rapidità. Per non parlare della disabitudine alla scrittura di chi preferisce un registratore e poi la tastiera per riversare tutto su un foglio stampato o su un monitor. Ma a differenza della tastiera, con cui scrivere rapidamente e senza errori è certamente un vantaggio, in quanto il risultato è lo stesso che si otterrebbe se si scrivesse lentamente, tutto cambia quando la fretta e la distrazione incombono su un foglio di carta.
Scrivere è molto di più di una necessità, è o può essere, o meglio dovrebbe essere, qualcosa che ci rappresenta, che descrive la forma oltre al contenuto, e la forma dello scritto rappresenta come siamo. A volte bastano solo un paio di minuti in più da dedicare ad un foglio A4 per rendere giustizia alla nostra personalità e scrivere con cura, armoniosamente, in maniera leggibile e chiara. Non serve molto tempo in più, nè molta attenzione in più, serve solo costanza nell'applicare questo principio. Scrivere avendo cura non solo del contenuto ma anche della forma è un gesto di rispetto verso chi legge e verso sé stessi, e scrivendo in modo più rilassato si apprezza maggiormente il conenuto, ma anche i mezzi: l'inchiostro, la carta, la penna. Ci si sofferma ad osservare il tratto che muta, le lettere uguali nella pronuncia che diventano simili fra loro anche sulla carta, ci si scopre capaci di una omogeneità e di una serialità nel riprodurre l'alfabeto, che conferiranno alla pagina scritta un valore anche simbolico, emblema dell'indole di chi ha scritto. E' un esercizio zen, perchè implica concentrazione su ciò che si sta facendo, e può diventare arte, quando si affronta lo scrivere in modo rigoroso e rispettoso per la Calligrafia, e si hanno alle spalle anni di studio, come accade ai calligrafi.
Su queste basi, sto cominciando ad abbandonare la fretta, quando posso farne a meno. Pochi minuti in più durante il giorno, da dedicare allo slow-writing, si traducono in una grafia migliorata che diventa più leggibile e gradevole e, nel lungo periodo, giova anche nei casi in cui si ha necessità di scrivere rapidamente. L'esercizio e la pazienza insomma, pagano ancora una volta, anche nella scrittura.
E quando penso che di recente in uno degli stati USA si sia deciso di smettere di insegnare a scrivere nelle scuole primarie, mi rattristo e penso che si è perduta una buona occasione per insegnare ai bambini ad esprimere la propria personalità, ad averne cura, a trarne giovamento...

Che peccato sarebbe, abbandonare lo scrivere. Mi fa pensare un po' agli e-book.Comodissimi, per carita', non c'e' dubbio, a parte la durata della batteria e/o altre cosucce tecniche.
Ma volete mettere il profumo della carta di un buon libro? Ci sono cose che non dovrebbero mai finire nel dimenticatoio.

Grazie Daniela per la tua riflessione...quanta ricchezza.
Ecco come scrivo...

Bella grafia, molto originale. Leggibilissima.
Grazie Alessandro, hem, Massimiliano...

Grazie a te Daniela.
Mi impegnerò per migliorarla, perchè ne ho proprio voglia.
Ti chiedo consiglio.Con cosa inizio?
Senza fretta, quando hai tempo...

Un saluto a tutti, ecco la mia grafia a singhiozzo mi esercito con la cancelleresca ma son ben lontano a considerarla "cancelleresca". Buona domenica

modifica : ho ruotato l'immagine, così si evitano torcicolli , purtroppo il tablet ha colpito.

(...Mi farete venire il torcicollo-triplo-rigirato-complesso! )

Luca, la tua grafia è chiara e leggibilissima, come ho anche potuto apprezzare dal tuo corsivo italico; bella anche questa versione!
Ma scrivete tutti bene qui?!

Massimiliano, la tua grafia a mio avviso è già bella così, se vuoi però modificarla un poco, credo che ti occorra un riferimento, un alfabeto o un font corsivo che ti piaccia ed ispirarti a quello. Invece se l'intento è di allenarsi più compiutamente e sistematicamente ad un più rigido e formale equilibrio di dimensioni e di spazi, l'ideale è a mio avviso avvicinarsi allo studio della cancelleresca, magari attraverso il famoso libro di Inga Dubay e Barbara Getty "Write Now" che è impostato su una serie di esercizi di apprendimento per rieducare ad una grafia scorrevole e leggibile, attraverso una forma di Italico semplificato.
Oppure lo studio di uno stile classico (l'ideale è proprio l'Italico) affrontato in maniera più rigorosa e ortodossa.