Gargaros ha scritto: ↑venerdì 30 ottobre 2020, 11:23
Sono buone 'ste pennette? Mi dicono dalla regia che la Shaeffer è decaduta in un abisso di vergogne, da quando è stata acquistata non ricordo più da chi... Non è che spendo 10 euri per scoprire poi che ha il valore di una cinese da 60 centesimi?
Dovrebbero derivare dal vecchio modello Award (noto anche con almeno un altro nome che ora no nricordo), e il gruppo scrittura è (dovrebbe essere) lo stesso delle no-nonsense, quindi di qualità piuttosto alta.
Ho avuto a che fare con ben 6 di quei gruppi scrittura: 3 no-nonsense (2 le ho ancora), e 3 Award (2 in acciaio spazzolato e una in plastica bianca che posseggo tuttora). Tutti indistintamente fornivano una qualità di scrittura altissima, molto piacevole e dal tratto ben bagnato, anche la gradazione F.
Se si calza il cappuccio, questi si innesta con un leggero "click", ma a mio avviso la giunzione non è solidissima.
Il converter è effettivamente costoso, ma la sua costruzione è impeccabile: ne posseggo 2, quello più vecchio ha 20 anni ed è ancora perfetto. In ogni caso può essere montato il converter Pelikan, e la penna quindi accetta tranquillamente cartucce attacco Pelikan. Io comunque suggerirei di provare, almeno una volta, il rosso e il nero Sheaffer, che trovo bellissimi.
Personalmente ho avuto problemi di inchiostro essiccato solo in un caso, e il problema era dell'inchiostro (Diamine Grape); con altri inchiostri mai nessun problema.
Da considerare che io non compro una Sheaffer nuova da moltissimo tempo (almeno 5 o 6 anni, forse più), e quindi non so se - e di quanto - la situazione del marchio possa essere peggiorata.
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