rembrandt54 ha scritto:
Quale sistema è usato da più tempo con minimi problemi ..... quindi è il più AFFIDABILE ....
per il sistema a siringa rovesciata ho avuto una sola esperienza con una ...anzi 3 Elmo 406 NOS ( New Old Stock) , che perdevano inchiostro dalla parte alta del serbatoio, dove scorre l'asticella.
Le cartucce le ho escluse a priori !!
stefano
Affidabile non è chiaro perché non mi dici rispetto a che. Ad assicurarti lunghe sessioni di scrittura? Che non si rompa e non debba essere riparato? Che sia facile da riparare? E poi quali sono i problemi a cui fai riferimento, che non riempia la penna, che carichi poco, che non abbia perdite, ecc.?
Per i Giapponesi a lungo (la produzione si è estesa fino alla guerra e ce ne sono ancora oggi) il sistema più affidabile è stato quello, derivazione diretta della siringa rovesciata dell'Onoto, in cui il pistone serviva a bloccare completamente l'afflusso della penna al pennino per non rischiare macchie (che sui kimono son disastrose) dovute ad inchiostro che finiva nel cappuccio. Le penne le caricavi col contagocce svitando la sezione. Per scrivere dovevi svitare il fondello e ritrarre il pistone, e poi lo rimettevi a posto finito; al pennino arrivava lo stretto necessario per scrivere.
Comunque se guardi il tempo il caricamento a siringa rovesciata è in uso dal 1905, quello a stantuffo nel 1929, quindi vince a mani basse il primo. Ma il secondo è più diffuso in Europa, anche per tradizione (le tedesche erano tutte così e le italiane nel dopoguerra si sono adeguate), ma altrove sono andati avanti con la levetta e varianti a gomma fin dopo la guerra (americane a stantuffo c'è solo il canto del cigno della Conklin, la Nozac).
E comunque su quale base concludi che si possa attribuire il problema che hai su una penna al tipo di sistema di caricamento?
Perché se costruisci con materiali scadenti un caricamento, che sia a stantuffo, a siringa a levetto o altro avrai di certo più problemi di uno di tipo diverso costruito con materiali di qualità. Se prendi penne di fascia bassa (come le Elmo) avrai probabilità maggiore di avere problemi rispetto ad una Onoto, cosa che vale indipendentemente dal sistema di caricamento (ne ho viste tante di italiane economiche a stantuffo sostanzialmente da buttare, ma non è che da questo ho tratto la conseguenza che era da buttare il sistema di caricamento). Ad esempio uno stantuffo Montblanc o Soennecken in metallo è 100 volte più robusto di un Pelikan (sto parlando di quelli antichi e comunque di produzioni di qualità).
Il sistema di caricamento di una penna vecchia (anche NOS) o antica può non funzionare o meno per mille fattori. Quasi tutte delle penne a stantuffo d'epoca che ho comprato (ovviamente non quelle già restaurate) non funzionavano ed han richiesto interventi (anche NOS, il sughero si degrada, come alcune plastiche usate per i sigilli, per cui anche nei meccanismi di qualità più alta puoi avere problemi). Con la siringa rovesciata si degrada invece la rondella anteriore e non carica più e talvolta anche la guarnizione posteriore e se lo fa parecchi oltre al non caricamento ci possono essere perdite nel controcappuccio (lo stesso avviene anche con lo stantuffo, e lì tra l'altro il controcappuccio non ti salva... esperienza diretta in entrambi i casi). In quelle con il sacchetto (o altre parti) di gomma questa si solidifica o si rompe.
Uno dei più resistenti all'usura per me è stato l'aerometric della Parker 51, che probabilmente, considerando quante ne han vendute, a diffusione si mangia tutti gli altri messi insieme. Di quelli praticamente non ne ho trovato uno che dopo un po' di ammollo per far scioglere i residui, non ripartisse tranquillo. Ma contiene poco inchiostro, meno di una cartuccia, direi che è poco affidabile se hai da scrivere molto e non hai la boccetta di inchiostro al seguito.
Alla fine punto di vista teorico se ben costruiti e con materiali di qualità tutti i sistemi di caricamento sono ragionevolemente affidabili, ma tutti subiscono l'usura e tutti potranno avere col tempo problemi.
Simone