Scusate lo sfogo
Inviato: mercoledì 25 gennaio 2023, 21:25
Ma permettimi un attimo: e se trovi quello che al pari dell’offendersi perché riflette su se stesso il termine tamarro che era riferito alla penna, si offende perché si immedesima nel termine kitch che potrebbe per lui essere offensivo, come per qualcuno non esserlo il termine tamarro, che si fa? Non commentiamo mai nulla che sia più riduttivo di un bella/o e speriamo di non urtare chi si aspettava solo un bellissimo… così siamo tutti felici, contenti, non nascono più le guerre, peace&love, etc etc… mah…francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:39 ……
Se ti dico che è un po’ kitch e non incontra il mio gusto suggerendo magari di guardare altre penne non offendo chi è più sensibile e viviamo entrambe più felici.
Non sono stato ipocrita, ti ho detto la mia e non ho urtato la suscettibilità di nessuno.
Carissimo amico una delle cose più tristi è stato leggere il titolo di un tuo argomento. La prima cosa che ho pensato è stata: come siamo messi male!fufluns ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:49 La vita è effimera, la felicità lo è ancora di più. Una penna, qualsiasi penna, o qualsiasi altra cosa si sia desiderata e si è infine raggiunta, rappresenta uno squarcio di felicità, attimi che saranno presto inghiottiti nella disarmonia del vivere. Non è bello interrompere quegli attimi a qualcuno quando non ve n’è necessità. Si può fare, non è illegale, è pluralista, provocatorio e libero, ma non è bello.
Da piccolo mi insegnarono a non essere guastafeste. Nella festa di qualcuno - e ogni penna è, è stata, sarà la breve festa di qualcuno - non è necessario dire la propria verità, anche se se ne ha il diritto. Nella festa di una penna preferisco non dire, se non voglio essere guastafeste con un commento stonato e fastidioso. Se obbligato, addirittura preferisco una bugia lieve, che a me non fa male e lascia che la felicità segua il suo breve andare.
Non si tratta, ovviamente, di un modo di fare obbligatorio, ma neppure essere guastafeste è obbligatorio.
Grazie per averlo detto: lo penso anche io. Sono tornata oggi dopo qualche giorno di assenza, dovuta ad impegni, ma anche alla poca voglia di partecipare.fufluns ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:49 La vita è effimera, la felicità lo è ancora di più. Una penna, qualsiasi penna, o qualsiasi altra cosa si sia desiderata e si è infine raggiunta, rappresenta uno squarcio di felicità, attimi che saranno presto inghiottiti nella disarmonia del vivere. Non è bello interrompere quegli attimi a qualcuno quando non ve n’è necessità. Si può fare, non è illegale, è pluralista, provocatorio e libero, ma non è bello.
Mi è capitato di dire una bugia quando mio padre si comprò un'auto che io ritenevo orribile, ma della quale lui andava orgoglioso, l'ho fatto per amore e affetto nei suoi confronti e ho detto: ma che bella macchina che hai comprato, anche se pensavo il contrario. Ma qui abbiamo discusso di penne di un'azienda, ed è stato chiesto, almeno così mi sembra, un parere generico. Perché non posso dire che trovo quelle penne orribili? Non so chi le ha comprate, non so se chi le ha comprare frequenta questo forum, perché dovrei dire una bugia?fufluns ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:49 La vita è effimera, la felicità lo è ancora di più. Una penna, qualsiasi penna, o qualsiasi altra cosa si sia desiderata e si è infine raggiunta, rappresenta uno squarcio di felicità, attimi che saranno presto inghiottiti nella disarmonia del vivere. Non è bello interrompere quegli attimi a qualcuno quando non ve n’è necessità. Si può fare, non è illegale, è pluralista, provocatorio e libero, ma non è bello.
Da piccolo mi insegnarono a non essere guastafeste. Nella festa di qualcuno - e ogni penna è, è stata, sarà la breve festa di qualcuno - non è necessario dire la propria verità, anche se se ne ha il diritto. Nella festa di una penna preferisco non dire, se non voglio essere guastafeste con un commento stonato e fastidioso. Se obbligato, addirittura preferisco una bugia lieve, che a me non fa male e lascia che la felicità segua il suo breve andare.
Non si tratta, ovviamente, di un modo di fare obbligatorio, ma neppure essere guastafeste è obbligatorio.
Ottima osservazione, Kitch potrebbe non essere il termine più bello, ti invito fermamente a continuare su questa strada.Ste003 ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 22:26Ma permettimi un attimo: e se trovi quello che al pari dell’offendersi perché riflette su se stesso il termine tamarro che era riferito alla penna, si offende perché si immedesima nel termine kitch che potrebbe per lui essere offensivo, come per qualcuno non esserlo il termine tamarro, che si fa? Non commentiamo mai nulla che sia più riduttivo di un bella/o e speriamo di non urtare chi si aspettava solo un bellissimo… così siamo tutti felici, contenti, non nascono più le guerre, peace&love, etc etc… mah…francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:39 ……
Se ti dico che è un po’ kitch e non incontra il mio gusto suggerendo magari di guardare altre penne non offendo chi è più sensibile e viviamo entrambe più felici.
Non sono stato ipocrita, ti ho detto la mia e non ho urtato la suscettibilità di nessuno.
Punti di vista. Tutti rispettabili, ma non per forza condivisibili. Secondo me, sia chiaro.
Mara, qui nessuno ha chiesto nulla, se ti riferisci a un argomento di discussione specifico sei fuori strada.Maruska ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 22:37Mi è capitato di dire una bugia quando mio padre si comprò un'auto che io ritenevo orribile, ma della quale lui andava orgoglioso, l'ho fatto per amore e affetto nei suoi confronti e ho detto: ma che bella macchina che hai comprato, anche se pensavo il contrario. Ma qui abbiamo discusso di penne di un'azienda, ed è stato chiesto, almeno così mi sembra, un parere generico. Perché non posso dire che trovo quelle penne orribili? Non so chi le ha comprate, non so se chi le ha comprare frequenta questo forum, perché dovrei dire una bugia?fufluns ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:49 La vita è effimera, la felicità lo è ancora di più. Una penna, qualsiasi penna, o qualsiasi altra cosa si sia desiderata e si è infine raggiunta, rappresenta uno squarcio di felicità, attimi che saranno presto inghiottiti nella disarmonia del vivere. Non è bello interrompere quegli attimi a qualcuno quando non ve n’è necessità. Si può fare, non è illegale, è pluralista, provocatorio e libero, ma non è bello.
Da piccolo mi insegnarono a non essere guastafeste. Nella festa di qualcuno - e ogni penna è, è stata, sarà la breve festa di qualcuno - non è necessario dire la propria verità, anche se se ne ha il diritto. Nella festa di una penna preferisco non dire, se non voglio essere guastafeste con un commento stonato e fastidioso. Se obbligato, addirittura preferisco una bugia lieve, che a me non fa male e lascia che la felicità segua il suo breve andare.
Non si tratta, ovviamente, di un modo di fare obbligatorio, ma neppure essere guastafeste è obbligatorio.
Mi sembra che te lo ricordi bene visto che hai scritto 'lei è rimasta sulla sua posizione' già è una femmina...Koten90 ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:17La mia risposta fu (ed è tuttora) che i film che mi faccio nella mia testa devono necessariamente basarsi sulle mie esperienze e sui miei gusti. Potrei provare tutte le tue penne una alla volta e dirti che si inginocchiano pure quelle, oppure mettere in vendita la Justus il giorno dopo. Non ne ho esperienza e non lo so.Automedonte ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:01 Ricordo la tua affermazione ed infatti molti ti chiesero chiarimenti al riguardo, se intendevi solo le tue penne o in generale tutte le penne![]()
Per intenderci, le tue possono anche fare un passo indietro le mie no![]()
Se tu hai provato la Justus e mi dici così, confrontiamoci sui nostri gusti. Se fossero simili, saprei che mi piacerebbero anche le tue penne.
Io e geko abbiamo trovato un accordo perfetto sulla Justus F, considerandola la nostra penna preferita. Lui poi ha provato la 743 SF e trovandola un po’ più rigida la preferisce. Qui divergiamo: io preferirei la FA perché più morbida.
Non lo ricordo perché non mi interessa. Mi sono spiegato, lei è rimasta sulla sua posizione, bon. Finita lì. Girata la pagina si passa oltre.
Probabilmente la prossima volta che invento una metafora si offenderà di nuovo e mi metterà tra gli ignorati, o magari no. Non porto rancore per queste cose.
Non bisogna essere sempre tutti d’accordo. Prima si accetta questa cosa e prima si fa pace col prossimo e con se stessi
Su questo concordo... ma il non essere d'accordo va gestito altrimenti si trasforma in pura opposizione che può degenerare. Continuo a pensare che il problema non sia il disaccordo ma il fatto che
E anche io credo che non usare garbofrancoiacc ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:39 Ci sono modi e modi di dire le cose e scrivere il proprio pensiero, e se proprio non è richiesto ci si può anche astenere.
Dobbiamo esprimere le nostre opinioni, basta farlo con garbo, e questo sta alla sensibilità della persona e al contesto.
Poi si può discutere se vale la pena che il comunicare sia bello... per me lo sforzo vale la pena.
Mai pensato di cambiare strada… comune grazie del consiglio, ci penserò su!francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 22:38Ottima osservazione, Kitch potrebbe non essere il termine più bello, ti invito fermamente a continuare su questa strada.Ste003 ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 22:26
Ma permettimi un attimo: e se trovi quello che al pari dell’offendersi perché riflette su se stesso il termine tamarro che era riferito alla penna, si offende perché si immedesima nel termine kitch che potrebbe per lui essere offensivo, come per qualcuno non esserlo il termine tamarro, che si fa? Non commentiamo mai nulla che sia più riduttivo di un bella/o e speriamo di non urtare chi si aspettava solo un bellissimo… così siamo tutti felici, contenti, non nascono più le guerre, peace&love, etc etc… mah…
Punti di vista. Tutti rispettabili, ma non per forza condivisibili. Secondo me, sia chiaro.
Grazie Francesco per questo post.francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 22:38 qui vengo a discorrere di penne e non a fare le crociate, di quelle ne faccio fin troppe.