Quello era biancaneve SOTTO i nani. Scusate non ho resistito!
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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Scusate lo sfogo
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Scusate lo sfogo
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Niels Bohr
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Scusate lo sfogo
Detesto l’ipocrisia, ma odio la mancanza di sensibilità e garbo, soprattutto in un contesto in cui si parla di penne stilografiche, che è nulla di importante. Ci sono modi e modi di dire le cose e scrivere il proprio pensiero, e se proprio non è richiesto ci si può anche astenere.
Dobbiamo esprimere le nostre opinioni, basta farlo con garbo, e questo sta alla sensibilità della persona e al contesto.
Attenzione a un piccolo dettaglio, il mio disappunto nasce da una sequenza di discussioni che ho visto degenerare per motivi diversi, chi stuzzica e chi reagisce. Si scade nel personale, si finisce per perdere persone che possono dare contributi utili o che rifiutino i confronti ignorandosi. Non si tratta di difendere nessun marchio, personalmente non ne vedo il bisogno come non vedo la necessità di denigrane. Questa è gente che sta sul mercato e vende penne, lo fanno o meno a prescindere di noi. Il mio piccolo contributo/sfogo è semplicemente volto a evitare di entrare nella sfera del personale usando un linguaggio meno ostile ed aggressivo.
Se ti dico che la penna che hai comprato è tamarra implicitamente ti sto dicendo che sei un tamarro, allora ti senti autorizzati a dirmi che sono un demente e si degenenera. Se ti dico che è un po’ kitch e non incontra il mio gusto suggerendo magari di guardare altre penne non offendo chi è più sensibile e viviamo entrambe più felici.
Non sono stato ipocrita, ti ho detto la mia e non ho urtato la suscettibilità di nessuno.
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Non sono stato ipocrita, ti ho detto la mia e non ho urtato la suscettibilità di nessuno.
Scusate lo sfogo
La vita è effimera, la felicità lo è ancora di più. Una penna, qualsiasi penna, o qualsiasi altra cosa si sia desiderata e si è infine raggiunta, rappresenta uno squarcio di felicità, attimi che saranno presto inghiottiti nella disarmonia del vivere. Non è bello interrompere quegli attimi a qualcuno quando non ve n’è necessità. Si può fare, non è illegale, è pluralista, provocatorio e libero, ma non è bello.
Da piccolo mi insegnarono a non essere guastafeste. Nella festa di qualcuno - e ogni penna è, è stata, sarà la breve festa di qualcuno - non è necessario dire la propria verità, anche se se ne ha il diritto. Nella festa di una penna preferisco non dire, se non voglio essere guastafeste con un commento stonato e fastidioso. Se obbligato, addirittura preferisco una bugia lieve, che a me non fa male e lascia che la felicità segua il suo breve andare.
Non si tratta, ovviamente, di un modo di fare obbligatorio, ma neppure essere guastafeste è obbligatorio.
Da piccolo mi insegnarono a non essere guastafeste. Nella festa di qualcuno - e ogni penna è, è stata, sarà la breve festa di qualcuno - non è necessario dire la propria verità, anche se se ne ha il diritto. Nella festa di una penna preferisco non dire, se non voglio essere guastafeste con un commento stonato e fastidioso. Se obbligato, addirittura preferisco una bugia lieve, che a me non fa male e lascia che la felicità segua il suo breve andare.
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Ma permettimi un attimo: e se trovi quello che al pari dell’offendersi perché riflette su se stesso il termine tamarro che era riferito alla penna, si offende perché si immedesima nel termine kitch che potrebbe per lui essere offensivo, come per qualcuno non esserlo il termine tamarro, che si fa? Non commentiamo mai nulla che sia più riduttivo di un bella/o e speriamo di non urtare chi si aspettava solo un bellissimo… così siamo tutti felici, contenti, non nascono più le guerre, peace&love, etc etc… mah…francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:39 ……
Se ti dico che è un po’ kitch e non incontra il mio gusto suggerendo magari di guardare altre penne non offendo chi è più sensibile e viviamo entrambe più felici.
Non sono stato ipocrita, ti ho detto la mia e non ho urtato la suscettibilità di nessuno.
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Carissimo amico una delle cose più tristi è stato leggere il titolo di un tuo argomento. La prima cosa che ho pensato è stata: come siamo messi male!fufluns ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:49 La vita è effimera, la felicità lo è ancora di più. Una penna, qualsiasi penna, o qualsiasi altra cosa si sia desiderata e si è infine raggiunta, rappresenta uno squarcio di felicità, attimi che saranno presto inghiottiti nella disarmonia del vivere. Non è bello interrompere quegli attimi a qualcuno quando non ve n’è necessità. Si può fare, non è illegale, è pluralista, provocatorio e libero, ma non è bello.
Da piccolo mi insegnarono a non essere guastafeste. Nella festa di qualcuno - e ogni penna è, è stata, sarà la breve festa di qualcuno - non è necessario dire la propria verità, anche se se ne ha il diritto. Nella festa di una penna preferisco non dire, se non voglio essere guastafeste con un commento stonato e fastidioso. Se obbligato, addirittura preferisco una bugia lieve, che a me non fa male e lascia che la felicità segua il suo breve andare.
Non si tratta, ovviamente, di un modo di fare obbligatorio, ma neppure essere guastafeste è obbligatorio.
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Grazie per averlo detto: lo penso anche io. Sono tornata oggi dopo qualche giorno di assenza, dovuta ad impegni, ma anche alla poca voglia di partecipare.fufluns ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:49 La vita è effimera, la felicità lo è ancora di più. Una penna, qualsiasi penna, o qualsiasi altra cosa si sia desiderata e si è infine raggiunta, rappresenta uno squarcio di felicità, attimi che saranno presto inghiottiti nella disarmonia del vivere. Non è bello interrompere quegli attimi a qualcuno quando non ve n’è necessità. Si può fare, non è illegale, è pluralista, provocatorio e libero, ma non è bello.
Circa il moderarsi con i termini, vorrei aggiungere una breve riflessione: mi è capitato di venire presa di mira, rimanendoci molto male a causa di parole saggiamente scelte in perfetto italiano e senza uso di termini forti o direttamente offensivi. A volte non sono le espressioni colorite o le battute a far male, ma l’intenzione di chi scrive. Un conto è ironia oppure essere un po’ diretti ma sinceri, un altro è prendere di mira con cattiveria mascherando la discussione da semplice confronto.
Quando intervengo o avvio una discussione scelgo le parole di solito con attenzione: non voglio urtare la sensibilità di nessuno, son fatta così. Mi fa piacere quando riscontro lo stesso atteggiamento negli altri. Certi giorni il forum mi ha davvero sollevato il morale!
La vita è già difficile fuori di qui; se devo entrare e trovare un clima teso, faccio anche a meno. Ovviamente, è come la vedo io. Un abbraccio a tutti
Silvia
If you have help, it becomes someone else’s garden
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Scusate lo sfogo
Mi è capitato di dire una bugia quando mio padre si comprò un'auto che io ritenevo orribile, ma della quale lui andava orgoglioso, l'ho fatto per amore e affetto nei suoi confronti e ho detto: ma che bella macchina che hai comprato, anche se pensavo il contrario. Ma qui abbiamo discusso di penne di un'azienda, ed è stato chiesto, almeno così mi sembra, un parere generico. Perché non posso dire che trovo quelle penne orribili? Non so chi le ha comprate, non so se chi le ha comprare frequenta questo forum, perché dovrei dire una bugia?fufluns ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:49 La vita è effimera, la felicità lo è ancora di più. Una penna, qualsiasi penna, o qualsiasi altra cosa si sia desiderata e si è infine raggiunta, rappresenta uno squarcio di felicità, attimi che saranno presto inghiottiti nella disarmonia del vivere. Non è bello interrompere quegli attimi a qualcuno quando non ve n’è necessità. Si può fare, non è illegale, è pluralista, provocatorio e libero, ma non è bello.
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Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza (Oscar Wilde)
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Ottima osservazione, Kitch potrebbe non essere il termine più bello, ti invito fermamente a continuare su questa strada.Ste003 ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 22:26Ma permettimi un attimo: e se trovi quello che al pari dell’offendersi perché riflette su se stesso il termine tamarro che era riferito alla penna, si offende perché si immedesima nel termine kitch che potrebbe per lui essere offensivo, come per qualcuno non esserlo il termine tamarro, che si fa? Non commentiamo mai nulla che sia più riduttivo di un bella/o e speriamo di non urtare chi si aspettava solo un bellissimo… così siamo tutti felici, contenti, non nascono più le guerre, peace&love, etc etc… mah…francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:39 ……
Se ti dico che è un po’ kitch e non incontra il mio gusto suggerendo magari di guardare altre penne non offendo chi è più sensibile e viviamo entrambe più felici.
Non sono stato ipocrita, ti ho detto la mia e non ho urtato la suscettibilità di nessuno.
Punti di vista. Tutti rispettabili, ma non per forza condivisibili. Secondo me, sia chiaro.
Vedi se devo commentare su un qualcosa che mi può far prendere una decisione sbagliata che potrebbe portare serie conseguenze sono disposto a dirti che sei un demente mononeuronale, se devo commentare su una stilografica che non mi piace sono garbato. Punti di vista, ma qui vengo a discorrere di penne e non a fare le crociate, di quelle ne faccio fin troppe.
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Scusate lo sfogo
Voglio proprio vedere cosa avrete il coraggio di (non) scrivere quando posterò la foto del mio ultimo acquisto… l’unico commento che già conosco sarà quello di Maruska
Enrico
Utopista alla ricerca del pennino perfetto
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Mara, qui nessuno ha chiesto nulla, se ti riferisci a un argomento di discussione specifico sei fuori strada.Maruska ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 22:37Mi è capitato di dire una bugia quando mio padre si comprò un'auto che io ritenevo orribile, ma della quale lui andava orgoglioso, l'ho fatto per amore e affetto nei suoi confronti e ho detto: ma che bella macchina che hai comprato, anche se pensavo il contrario. Ma qui abbiamo discusso di penne di un'azienda, ed è stato chiesto, almeno così mi sembra, un parere generico. Perché non posso dire che trovo quelle penne orribili? Non so chi le ha comprate, non so se chi le ha comprare frequenta questo forum, perché dovrei dire una bugia?fufluns ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:49 La vita è effimera, la felicità lo è ancora di più. Una penna, qualsiasi penna, o qualsiasi altra cosa si sia desiderata e si è infine raggiunta, rappresenta uno squarcio di felicità, attimi che saranno presto inghiottiti nella disarmonia del vivere. Non è bello interrompere quegli attimi a qualcuno quando non ve n’è necessità. Si può fare, non è illegale, è pluralista, provocatorio e libero, ma non è bello.
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La discussione è generalizzata. Ricordi la recensione della x159? Oppure a proposito di quel che qualcuno scriveva poco prima, i veleni sulle Montegrappa o Visconti? Suppellettili costosi per dementi, questo era il succo. E si anche sulle Leonardo. Non si tratta di dire una bugia, si tratta di essere garbati o non dire.
Hai detto una bugia per amore di tuoi padre, qui non devi farlo, ma reputi che qui ci sia qualcun che non meriti parimenti le tue buone maniere? Hai motivi di avere asti contro qualcuno discorrendo di penne stilografiche?
Ultima modifica di francoiacc il mercoledì 25 gennaio 2023, 22:50, modificato 1 volta in totale.
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Mi sembra che te lo ricordi bene visto che hai scritto 'lei è rimasta sulla sua posizione' già è una femmina...Koten90 ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:17La mia risposta fu (ed è tuttora) che i film che mi faccio nella mia testa devono necessariamente basarsi sulle mie esperienze e sui miei gusti. Potrei provare tutte le tue penne una alla volta e dirti che si inginocchiano pure quelle, oppure mettere in vendita la Justus il giorno dopo. Non ne ho esperienza e non lo so.Automedonte ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:01 Ricordo la tua affermazione ed infatti molti ti chiesero chiarimenti al riguardo, se intendevi solo le tue penne o in generale tutte le penne
Per intenderci, le tue possono anche fare un passo indietro le mie no
Se tu hai provato la Justus e mi dici così, confrontiamoci sui nostri gusti. Se fossero simili, saprei che mi piacerebbero anche le tue penne.
Io e geko abbiamo trovato un accordo perfetto sulla Justus F, considerandola la nostra penna preferita. Lui poi ha provato la 743 SF e trovandola un po’ più rigida la preferisce. Qui divergiamo: io preferirei la FA perché più morbida.
Non lo ricordo perché non mi interessa. Mi sono spiegato, lei è rimasta sulla sua posizione, bon. Finita lì. Girata la pagina si passa oltre.
Probabilmente la prossima volta che invento una metafora si offenderà di nuovo e mi metterà tra gli ignorati, o magari no. Non porto rancore per queste cose.
Non bisogna essere sempre tutti d’accordo. Prima si accetta questa cosa e prima si fa pace col prossimo e con se stessi
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Su questo concordo... ma il non essere d'accordo va gestito altrimenti si trasforma in pura opposizione che può degenerare. Continuo a pensare che il problema non sia il disaccordo ma il fatto che
E anche io credo che non usare garbofrancoiacc ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 21:39 Ci sono modi e modi di dire le cose e scrivere il proprio pensiero, e se proprio non è richiesto ci si può anche astenere.
Dobbiamo esprimere le nostre opinioni, basta farlo con garbo, e questo sta alla sensibilità della persona e al contesto.
Poi si può discutere se vale la pena che il comunicare sia bello... per me lo sforzo vale la pena.
Ultima modifica di Mequbbal il mercoledì 25 gennaio 2023, 22:57, modificato 1 volta in totale.
Non ti è imposto di completare l'opera ma non sei libero di sottrartene.
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Mai pensato di cambiare strada… comune grazie del consiglio, ci penserò su!francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 22:38Ottima osservazione, Kitch potrebbe non essere il termine più bello, ti invito fermamente a continuare su questa strada.Ste003 ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 22:26
Ma permettimi un attimo: e se trovi quello che al pari dell’offendersi perché riflette su se stesso il termine tamarro che era riferito alla penna, si offende perché si immedesima nel termine kitch che potrebbe per lui essere offensivo, come per qualcuno non esserlo il termine tamarro, che si fa? Non commentiamo mai nulla che sia più riduttivo di un bella/o e speriamo di non urtare chi si aspettava solo un bellissimo… così siamo tutti felici, contenti, non nascono più le guerre, peace&love, etc etc… mah…
Punti di vista. Tutti rispettabili, ma non per forza condivisibili. Secondo me, sia chiaro.
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Grazie Francesco per questo post.francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 25 gennaio 2023, 22:38 qui vengo a discorrere di penne e non a fare le crociate, di quelle ne faccio fin troppe.
Fortunatamente per ora non sono stato coinvolto in diatribe violente riferite a una penna, che - nella mia testa - rappresenta il riscatto contro la spada, il momento di pacata concentrazione nell'atto della scrittura, l'oggetto rilassante per antonomasia con il suo scorrere impercettibile dell'inchiostro sulla carta. E anche, come già dissi in passato, l'affermarsi dell'intelletto sui muscoli, del convincimento sulla costrizione, della caparbietà sul fare sbrigativo.
Insomma la penna è uno strumento di scrittura e la scrittura è una cosa bellissima, elevata, umana, serafica, sapiente, pacata, lenta, meditata, curata, scelta... non c'entra nulla con il conflitto.
La discordia purtroppo è ormai uno sport, essa ammorba la società, dilaga nei posti di lavoro, frequenta uffici, fabbriche, partite di calcio, famiglie, aule... fa guadagnare i galloni di una stolida presunta capacità di autoaffermarsi, la dimostrazione data a se stessi agli altri di essere forse il leader di saper forse ottenere il rispetto.
Poco conta la lezione del XXVIII canto dell'Inferno dantesco, dove gli scismatici, i seminatori di discordia, coloro che dividono il gruppo con la furente permalosità finiscono nell'ottavo cerchio, nona bolgia... luogo poco consigliabile dove chi ha diviso continuerà per l'eternità a dividersi a colpi di scimitarra. Già si era capito quanto pericoloso era ll disaccordo imperante e violento per la società, l'organizzazione, la famiglia, la Nazione.
Poveri noi se anche questo luogo virtuale, ultima riserva di coloro che amano la scrittura e i suoi strumenti e sentimenti, è diventato luogo di perniciose discussioni alla luce del sole.
Ultima modifica di Pierre il mercoledì 25 gennaio 2023, 23:06, modificato 1 volta in totale.