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É fatta!

Inviato: mercoledì 18 gennaio 2023, 19:58
da bcontrario
fufluns ha scritto: martedì 17 gennaio 2023, 16:00
bcontrario ha scritto: lunedì 16 gennaio 2023, 18:34 congratulazioni per l'ultimazione di questa trilogia
ps:
noto con piacere e un pizzico di invidia, sulla sinistra del fotogramma, la sontuosa presenza della Dumas (??)...se é proprio una Dumas,
perché non ci parli un po' di lei? replica sui generis della 139, per tanti appassionati "ripiego" della irraggiungibile Hemingway...
La penna Dumas, caro bcontrario, è frivola e inessenziale, estroversa e chiassosa e quasi ciarlatana, di una bellezza sfacciata ed eccessiva, da costume di scena, da primadonna di un’opera lirica. Somiglia al padre Dumas, con quei guizzi d’oro che paiono stiletti di teatro, con il fusto venato come il marmo di una consolle stile Impero, e quel pennino esorbitante, il più bel pennino che Montblanc abbia mai fatto, metà giglio di Francia e metà punta di lancia di un Ussaro napoleonico, penna da moschettiere e da intriga e da amore galante e sfrontato.

No, chi veda nella Dumas un “ripiego” non ne ha mai visto il pennino, nè provato la grazia baldanzosa che spinge a scrivere in ghirigori larghi sui fogli di carta amalfitana stampati con un putto d’oro e inventare storie rocambolesche a lieto fine o buttar giù un biglietto amoroso e segreto per la cara moglie.

La Hemingway è la versione “corallo” di una penna seria e finanche fatalmente tragica, che fu penna di potenti, penna per firmare atti e decreti, parte della bellezza e poi del del delirio degli anni Trenta: una dichiarazione di austerità, resa appena più leggera dal corpo che l’arancio rivela nella sua rotondità un po’ cicciottella per renderla quasi infantile.

La Hemingway è esistita, con qualche variante nella forma e nel colore, è stata nel mondo davvero a scrivere e brigare. La Dumas è una creazione della fantasia, più falsa delle cappe e spade del vecchio Dumas, più elegante di una dama della corte di Louis XV, più bizzarra di una penna d’oca, più unica e spettacolare, e con il più bel pennino del mondo!

Questo, ovviamente, nella mia umile opinione.


Penna Dumas e uva.jpg

Montblanc Alexandre Dumas scrive fiammingo ©FP.jpg

Montblanc Alexandre Dumas nib Planachro (1) ©FP.jpg
sono onorato del tempo che hai voluto dedicare a questa risposta, che é un saggio e un'ode da una penna, la dumas, sicuramente tra le mie più agognate. grazie.
ps: che pennino hai sulla Dumas?

É fatta!

Inviato: mercoledì 18 gennaio 2023, 20:30
da Koten90
Ogni volta che Franco allega la foto di un manoscritto, mi torna in mente il suo “Le parole scritte in calligrafia sono pensieri vestiti a festa”
Immagine

É fatta!

Inviato: mercoledì 18 gennaio 2023, 21:57
da Pierre
Leggere questo post mi ha fatto ricordare i miei anni passati come dottorando e assegnista all'università di Torino, quando studiavo la vita precaria dei dialetti radicati in minuscole comunità alpine.

A chi mai interesserà il destino del patois di Roaschia? Mi chiedevo.

Scrissi anche un articolo sull'ergologia e la geolinguistica del portacote... pippone lungo e complesso che mi fece tardare con la tesi di dottorato e venne inaspettatamente apprezzato persino all'estero. Anche in quel caso mi ero chiesto a chi mai sarebbero interessate le "parole e cose" legate ad un arnese così desueto ovvero ad un argomento così specialistico....
Specialistico, Franco, almeno quanto le tue orchidee del Costa Rica... ma è proprio con questi exempla tanto particolari che si riesce a dare un tassello in più alla Scienza, affinché possa giungere a visioni generali, a sintesi poi comunemente identificate come "scoperte"... le quali, in realtà, non sono altro che la vetta di una montagna scalata con l'aiuto di tanti sherpa della ricerca.
Anche tu puoi ora dire di aver dato un contributo alla conoscenza, così piacevole tra l'altro perché corredato di bellissime immagini.
Grazie per ciò che hai trasmesso e che trasmetterai, per il sapere che metti in circolazione, per i ricordi che hai suscitato in me.

É fatta!

Inviato: venerdì 20 gennaio 2023, 23:22
da dueeffe
Lavoro stupendo e risultato spettacolare.

Complimenti!

(e lo sta affermando uno che non ama per nulla la "trasselblad").

Salutoni,

Fabio.

É fatta!

Inviato: sabato 21 gennaio 2023, 10:05
da maicol69
Congratulazioni vivissime!
Tutto meraviglioso … Foto, penne, libro
Tanto lavoro tanto, tanto tempo tanto, ma soprattutto una enorme, autentica, fortissima passione !
Nasce tutto da lì e si vede immediatamente quanta ne è stata riversata in questa opera
:clap: :clap: :clap:

É fatta!

Inviato: sabato 21 gennaio 2023, 12:30
da gps333
Complimenti vivissimi, Franco... :clap: :clap: :clap:

É fatta!

Inviato: sabato 21 gennaio 2023, 15:15
da stanzarichi
Vivissimi complimenti per quello che dev’essere stato un maestoso lavoro.

É fatta!

Inviato: domenica 22 gennaio 2023, 2:10
da fufluns
Pierre ha scritto: mercoledì 18 gennaio 2023, 21:57 Leggere questo post mi ha fatto ricordare i miei anni passati come dottorando e assegnista all'università di Torino, quando studiavo la vita precaria dei dialetti radicati in minuscole comunità alpine.

A chi mai interesserà il destino del patois di Roaschia? Mi chiedevo.

Scrissi anche un articolo sull'ergologia e la geolinguistica del portacote... pippone lungo e complesso che mi fece tardare con la tesi di dottorato e venne inaspettatamente apprezzato persino all'estero. Anche in quel caso mi ero chiesto a chi mai sarebbero interessate le "parole e cose" legate ad un arnese così desueto ovvero ad un argomento così specialistico....
Specialistico, Franco, almeno quanto le tue orchidee del Costa Rica... ma è proprio con questi exempla tanto particolari che si riesce a dare un tassello in più alla Scienza, affinché possa giungere a visioni generali, a sintesi poi comunemente identificate come "scoperte"... le quali, in realtà, non sono altro che la vetta di una montagna scalata con l'aiuto di tanti sherpa della ricerca.
Anche tu puoi ora dire di aver dato un contributo alla conoscenza, così piacevole tra l'altro perché corredato di bellissime immagini.
Grazie per ciò che hai trasmesso e che trasmetterai, per il sapere che metti in circolazione, per i ricordi che hai suscitato in me.
Uno degli aspetti più belli e umani della ricerca scientifica é dato proprio dalla dedizione, l'esattezza e la cura per lo più disinteressata con le quali degli esseri umani svolgono il loro lavoro indipendentemente dalla sua "importanza" e dal suo impatto diretto. Vi é in questo una umiltà del ricercatore che ho sempre trovato ammirabile, fondata sulla certezza che ogni contribuzione veritiera e onesta, nella scienza, é sommatoria e si unisce alla creazione del grande albero del sapere, formando come hai detto giustamente un mattone essenziale nell'edificio che culmina con le scoperte epocali.

Nel caso specifico della botanica - pur senza esserne esclusiva - vi si unisce la pacata coscienza che ogni aggiunta, cosí come ogni correzione e sintesi, é fondamentalmente innocua per gli umani. E' una cosa che lascia dormire tranquilli.

Grazie per essere intervenuto.

É fatta!

Inviato: domenica 22 gennaio 2023, 2:13
da fufluns
Grazie di cuore, Fabio (dueeffe), maicol69, gps333 e Riccardo (stanzarichi) per aver voluto estendermi le vostre grate parole. Fanno molto piacere.

É fatta!

Inviato: lunedì 23 gennaio 2023, 0:10
da Pippo
fufluns ha scritto: martedì 17 gennaio 2023, 16:55
Pippo ha scritto: martedì 17 gennaio 2023, 0:22 Chapeau, gran lavoro e bellissime foto....Hassemblad?
Tre generazioni di Hasselblad, Luca. Le Hasselblad con la pellicola diapositiva (Velvia 50, piú raramente Velvia 100), le Hasselblad meccaniche rese digitali con un dorso dedicato, provvisto di un sensore di medio formato, e la Hasselblad nata digitale, del sistema H.
Grazie della Risposta Francesco. Sono macchine eccezionali che se utilizzate da mano esperta offrono grandi soddisfazioni. Luca