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Un libro è per sempre...

Per fare due chiacchiere insieme su argomenti vari
SJONES81
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Un libro è per sempre...

Messaggio da SJONES81 »

Che bella questa discussione!
Non sono un divoratore di libri, ma non perchè mi manchi l'appetito. Trovare il tempo da dedicare alla lettura è sempre più difficile per me.
Tra i libri che hanno fortemente segnato il mio pensiero posso elencare:

GIA' CITATI:

"Le città invisibili" di Calvino (assolutamente d'accordo con Simone. Immenso Calvino, non solo per questo libro).
Anche Perec e Queneau non mi dispiacciono, Ma Calvino...

"lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" Di Pirsing (Ottorino ;) : difficilissimo da riassumere, ha infiniti piani di lettura, è una fonte inesauribile di spunti per riflettere) dal quale ho tratto la frase posta a firma dei miei messaggi.

POI

"Il Tao della fisica", di Capra. Per gli amanti delle scienze e delle filosofie orientali. La frase di W. Heisenberg posta in prefazione è diventata, per me, una indicazione fondamentale di metodo:
"...E' probabilmente vero, in linea di principio, che nella storia del pensiero umano gli sviluppi più fruttuosi si verificano spesso nei punti d'interferenza tra diverse linee di pensiero. Queste linee possono avere le loro radici in parti assolutamente diverse della cultura umana, in diversi tempi ed in ambienti culturali diversi o di diversi tradizioni religiose; perciò, se esse veramente si incontrano, cioè, se vengono a trovarsi in rapporti sufficientemente stretti da dare origine ad un'effettiva interazione, si può allora sperare che possano seguire nuovi ed interessanti sviluppi".

"Memorie di Adriano" di M. Yourcenar. Eccovi alcune parole che non sono riferite al libro, ma che restituiscono sinteticamente le riflessioni scaturite nella mia testa durante la lettura di questo "romanzo":
"Noi restiamo colpiti da ammirazione al vedere tra gli antichi lo stesso personaggio essere al tempo stesso, e in grado eminente, filosofo, poeta, oratore, storico, sacerdote, amministratore, generale di esercito. I nostri spiriti si smarriscono alla vista di un campo così vasto. Ognuno ai giorni nostri pianta la sua siepe e si chiude nel suo recinto. Ignoro se con questa sorta di ritaglio il campo si ingrandisce, ma so bene che l’uomo si rimpicciolisce. Lemontey(1762-1826)

Ce ne sarebbero tanti altri, però mi fermo qui per non tediarvi troppo.
Per curiosare tra i miei libri vi lascio il link del mio scaffale in Anobii:
http://www.anobii.com/suonatorejones/books
sarei contento di trovare tra voi altri utenti di Anobii.

P.S.: Un libro che non riesco proprio ad affrontare, è "la vita, istruzioni per l'uso" di Perec. Mi dispiace anche perchè non saprei dire per quale motivo non ci riesco. Vado avanti sbocconcellandone le pagine. Di Perec ho letto altre cose con tanto piacere e questo libro lo trovo anche molto interessante, ma, inevitabilmente, ogni volta che lo prendo tra le mani finisco per arenarmi. Bah! Forse, questa estate ci riprovo.
Il montaggio della bicicletta giapponese richiede una grande pace mentale.
R. M. Pirsig
gabriele696
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Messaggio da gabriele696 »

SJONES81 ha scritto: Per curiosare tra i miei libri vi lascio il link del mio scaffale in Anobii:
http://www.anobii.com/suonatorejones/books
sarei contento di trovare tra voi altri utenti di Anobii.
io ci sono :) anche se non sono un utente molto attivo visto che non sono bravo a giudicare e parlare di quello che leggo :oops:
http://www.anobii.com/01542aa2acff3adf7c/books
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Messaggio da Irishtales »

Ho appena letto una bella opera teatrale di Bertold Brecht, Vita di Galileo. Mi è piaciuto molto, è acuto e sorprendente.
E ci restituisce un Galileo umano, con un carattere ben delineato, appagato dalla scienza e dalle dissertazioni sui massimi sistemi quanto dalla vita nella sua materialità (o matericità, poichè è vissuta proprio come un'arte anche la passione per la buona tavola o il buon vino), ed è una mente libera da schemi e sorprendente quella del fisico toscano ben dipinto dalle abili parole di Brecht.
Attualmente sto leggendo Praga tragica di Sergio Tazzer, che racconta la storia di Milada Horakova, che definirei senza esitazione un'eroina moderna.
E ho appena iniziato anche Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta, di Robert M. Pirsig, che mi ha conquistata già dalle prime pagine.
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Messaggio da gandalff »

Ero certo che ti saresti appassionata a quel libro :)
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Messaggio da Irishtales »

gandalff ha scritto:Ero certo che ti saresti appassionata a quel libro :)
A quale dici? A quello che ho copiato da te? O a quello che sto leggendo ora? Sai che (che non si sappia in giro che leggo tre libri in simultanea) sto rileggendo anche Appunti sui polsini? Inutile che ti dica chi è l'autore, lo conosci bene anche tu ;)
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Messaggio da gandalff »

Intendevo il libro di Pirsig.
Del Galileo si era parlato.
Beh, ma leggere più libri in contemporanea è normale: al momento mentre rileggo Hitchicker Guide to the alaxy, ho iniziato la versione integrale di Arcipelago Gulag (a suo tempo lessi la versione ridotta), e sto leggendo Musicofilia di Oliver Sacks. Chiaramente non considero i libri di poesie, ogni tanto ne prendo uno e mi leggo qualche poesia a caso.

Appunti sui polsini è una chicca del Maestro. Buongustaia!
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Messaggio da Irishtales »

Eccome se è una chicca...e il racconto breve Morfina, l'hai letto? Impressionante!

Pirsig mi sta conquistando: mi ritrovo completamene nell'io narrante del libro, la stessa impostazione mentale, gli stessi non-schemi (o comunque in qualche modo, ugualmente schemi. Guai a non avere sovrastrutture). Approccio scientifico e raziocinante, accompagnato dall'istinto di vivere a fondo le esperienze entrando nel contesto, diventandone parte integrante e non spettatore, necessità di osservare ogni cosa da prospettive alternative alla consuetudine. E poi parla della motocicletta allo stesso modo in cui io potrei parlare della macchina fotografica. Godersi l'alba, il freddo, il vento, l'erba delle praterie, un merlo che sorvola la palude, la simbiosi con il mezzo meccanico che diventa quasi una prosecuzione di sé di stessi. Non solo mi piace. Lo capisco: parliamo lo stesso linguaggio.
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Messaggio da gandalff »

Si, lo ho letto. L'accuratezza della descrizione della discesa nel precipizio della dipendenza è impressionante....... le stesse parole, le stesse giustificazioni le ho sentite in diretta.....
D'altra parte le esperienze narrate sono in massima parte autobiografiche.

Pirsig lo ho trovato per caso. Ero in libreria e sono stato attratto dal titolo particolare, poi ci sono caduto dentro :)

Ed ho scoperto che viaggiare è meglio che arrivare
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Messaggio da maczadri »

In questo ultimo periodo ho apprezzato rileggere libri che venivano propinati a scuola, scusate il termine ma non ero un grande lettore, si vede che invecchiando i gusti cambiano. Ora ho preso in mano "Se questo è un uomo " di Primo Levi, in coda c'è "La Luna e i Falò". Ho notato inoltre ce sul tablet riesco a leggere più di un libro contemporaneamente, mentre se è cartaceo no li vanno sempre uno per volta.
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Messaggio da gandalff »

Io ho il tablet sovraccarico di libri, ma lo utilizzo quasi esclusivamente in viaggio o per avere sempre con me i testi che mi servono per lavoro.
Per la lettura non riesco a liberarmi dal contatto fisico con il libro. Deve essere cartaceo (grammatura pesante), con una adeguata scelta di font e decorazioni e deve avere un buon odore.
Eh si, una delle prime operazioni che faccio con un libro nuovo è aprirlo ed annusarlo lungo la rilegatura...... ma non ditelo agli omini vestiti di bianco
Fra le altre cose preferisco di gran lunga le edizioni inglesi, americane, russe (nell'ordine) per la qualità delle rilegature e le scelte grafiche di impaginazione.
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Messaggio da Irishtales »

Anche io!!! Senza dubbio cartaceo: devo poterlo portare ovunque e sfogliarlo, tornare indietro in cerca di una frase frugando fra le pagine. Un post-it come segnalibro (non cade!). E poi l'odore, la superficie della carta, il colore.
C'è qualche autore che non riuscite proprio a leggere?
Io ad esempio non riesco a digerire Hawthorne, nemmeno Herman Hesse e neppure Camus.
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Messaggio da gabriele696 »

io invece da un anno circa sono passato alla sponda digitale. quando un libro mi prende (la maggior parte delle volte) leggo circa 200 pagine al giorno e ultimamente spendere quasi 20€ per una giornata di lettura era diventato troppo :? e in libreria rinunciavo a prendere libri piccolini..con il mio fedele Kindle risparmio (vedendo i prezzi su amazon circa il 40-50%.. altrimenti c'è la via dei pirati) e scaricandoli leggo anche titoli che non avrei mai preso in considerazione.

certo..possedere una libreria fisica da accarezzare e riordinare è tutta un'altra cosa..ma a livello di lettura vi assicuro dopo le prime pagine lette la cornice del kindle era sparita e rimaneva solo il Libro. discorso diverso per quanto riguarda ipad e simili..lì la differenza c'è eccome e leggendo molto gli occhi iniziano a fare male :?
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Messaggio da gandalff »

Gli strumenti di lettura digitale sono migliorati nettamente e sicuramente il piacere di lettura è aumentato, però....... però per me la lettura è anche il contatto fisico. Nel digitale mi manca e quindi non riesco a provare lo stesso piacere del libro cartaceo. Uso il digitale per il lavoro e durante i viaggi di lavoro per la sua innegabile comodità, ma il libro è tutta un'altra cosa. Non sono d'accordo sul ricorso alla pirateria, in fondo se un libro è bello e ci da delle soddisfazioni è giusto che chi lo ha creato ne riceva il giusto compenso.

@Daniela
Mi è difficile pensare ad autori insopportabili. Fra quelli che amo di meno e risultano più pesanti metterei anch'io Hermann Hesse, aggiungendovi Maksim Gorkij e Aleksandr Solzenicyn (anche se al momento sto leggendo Arcipelago Gulag).
L'unico libro che, a memoria, non ho terminato, ed ho gettato via dopo circa duecento pagine, è stato Silenzio assoluto di Frank Schatzing. Lo ho trovato noiosissimo, mal scritto ed insopportabile.
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Messaggio da iskander66 »

Questo è il topic per me ma, come avrebbe scritto Fermat, in questo momento non ho abbastanza tempo per scrivere. Domani rimedierò a questa mancanza... :D
Il linguaggio è lo strumento più potente che Dio ci abbia dato. E la stilografica è il miglior mezzo per usarlo

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Messaggio da gandalff »

hanc marginis exiguitas non caperet :D
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