PeppePipes ha scritto:Condivido totalmente il paragone con gli orologi Rolex fatto, se non ricordo male, da Phormula; anch'io l'ho usato molte volte...... Comunque sia, se si deve fare un regalo di un certo prestigio e si sceglie una penna, salvo che quasta sia indirizzata ad un appassionato ed intenditore, è quasi gioco forza scegliere una Montblanc per andare sul sicuro e non correre il rischio che il regalo venga interpretato come una scelta "al risparmio".
Condivido al 100%.
Anche io non amo le Montblanc, come non amo i Rolex.
Ma credo anche che se sei obbligato a fare un regalo di rappresentanza, cioè "simbolicamente" di valore, certi marchi diventino un must.
Secondo me il 70 % del fatturato la Montblanc è rappresentato dai "regali" e non dagli acquisti per se stessi...
_______________________________________________________ Andrea
Beh su Montblanc sono ignorante, ma su Rolex il discorso é un po' diverso...un conto é come viene percepito da una certa fascia d'utenza, un altro conto é il suo reale valore...e Rolex ne ha tanto, sia tecnico che storico.
scafo ha scritto:Beh su Montblanc sono ignorante, ma su Rolex il discorso é un po' diverso...un conto é come viene percepito da una certa fascia d'utenza, un altro conto é il suo reale valore...e Rolex ne ha tanto, sia tecno che storico.
Per quella che è la mia conoscenza del mondo degli orologi, direi che tecnicamente un Rolex si confronti con orologi che costano circa un terzo in meno. Se poi Casio dovesse realizzare un orologio con gli stessi materiali, finiture e caratteristiche tecniche di un Rolex, non credo sarei disposto a pagarlo più di mille Euro.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Phormula ha scritto:Per quella che è la mia conoscenza del mondo degli orologi, direi che tecnicamente un Rolex si confronti con orologi che costano circa un terzo in meno. Se poi Casio dovesse realizzare un orologio con gli stessi materiali, finiture e caratteristiche tecniche di un Rolex, non credo sarei disposto a pagarlo più di mille Euro.
Purtroppo Rolex é, per certi versi, vittima del suo stesso successo. Da un lato c'é quello che il profano vede: l'orologio di lusso, simbolo di chi nella vita ha raggiunto una certa posizione sociale, al polso dei più disparati (e spesso altamente discutibili) personaggi, o indossato da individui ignoranti ma ricchi alla ricerca dell'oggetto che ne evidenzi il benessere economico... Dall'altro lato invece c'é la vera Rolex: la casa che ha inventato l'orologio sportivo moderno, ha brevettato la cassa Oyster impermeabile (ancora oggi tra le migliori in assoluto), che ha scritto le pagine più eclatanti e formidabili dell'orologeria subacquea, che ha brevettato il sistema antiurto Paraflex, la spirale Parachrom, ha accompagnato la prima scalata sulla vetta dell'Everest, era in dotazione ai Comex, é stato utilizzato in ambito militare e chi più ne ha più ne metta... Tutto questo non oggi, ma in tempi in cui queste cose erano ancora fantascienza... Tornando al presente: é indubbio che i Rolex siano tra gli orologi più robusti e longevi di costituzione (basta guardarsi intorno per vedere quanti R. sono arrivati ai giorni nostri con magari 40 anni di attività ed un uso spartano). E' l'unica casa orologiera a farsi l'acciaio nelle proprie fonderie, si produce tutto in casa (movimento compreso) laddove moltissimi concorrenti insospettabili incassano movimenti prodotti da terzi (ETA, Sellita etc...) e di questi molti venduti a cifre imbarazzanti, non appartiene a grandi gruppi commerciali tipo Swatch o Richemont, ma mantiene la propria autonomia economica ma anche filosofica (famosi marchi del passato sono vivi perché sono stati cannibalizzati da questi grossi gruppi del lusso che giocoforza, salvandoli, ne hanno cambiato i connotati), hanno uno stile che, può piacere o meno, ma di sicuro fra 20 anni sembrerà sempre attuale. Forse anche per questo, non hanno nessuna concorrenza sul piano della rivendibilità e tenuta del valore. Si potrebbe andare avanti per ore.
Beninteso, non vendo Rolex né ne sono un fan sfegatato, ma in quanto appassionato di orologeria, mi spiace sempre quando vedo banalizzare certe realtà...
Questo non vuol dire che non abbiano difetti, o che siano i migliori, anzi...
Scusate l'off topic...
Non è questione di banalizzare, ma di quanto pagheresti un orologio fatto come un Rolex ma marchiato Casio... ecco, quello è il valore che attribuiresti ai contenuti tecnici, il resto è tradizione e marketing che, per carità, avranno un valore, ma sono appunto aspetti intangibili.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Per banalizzare intendevo sminuire una casa come Rolex attribuendogli la nomea di brand tutta immagine, senza sostanza e che si regala perché fa scena.
Infatti non é così. O meglio, é così soltanto per coloro i quali non conoscono di cosa si sta parlando...
Per quanto riguarda invece l'ipotetico "casio uguale ad un Rolex che varrebbe 1000€", pur comprendendo il tuo ragionamento, non sono del tutto d'accordo. Fermo restando che il marketing non aggiunge valore oggettivo all'oggetto promosso, ritengo che la storia e la tradizione debbano necessariamente dare un valore aggiunto al bene in questione. Per lo meno se per tradizione si intende la capacità, nel corso di periodi molto lunghi, di produrre oggetti di altissimo valore tecnico e capaci di condizionare, se non addirittura rivoluzionare, il proprio segmento merceologico. La capacità di innovare, progettare e testare sul campo i propri prodotti (e qui Rolex non ha eguali) va premiata e altamente considerata. Per me costituisce un valore importante e sono disposto a pagarci sopra una certa quota di marketing ad hoc... Il marchio, se supportato da un valore oggettivo di fondo, sia chiaro, non può essere scisso dal prodotto, perché se così non fosse, dovremmo tutti scrivere con le Bic, guardare l'ora sui Casio da 20 € (con rispetto parlando, visto che quest'ultima nel suo genere é eccezionale), guidare auto low cost dell'est europeo e così via...Filosofia che può anche essere condivisibile, ma solo se fatta consapevolmente...e non pensando di non rinunciare a nulla.
Se Casio si mettesse a fare orologi di lusso, non saprebbe farli bene come li fanno Rolex, Omega, Jaeger Lecoultre, Seiko & C. a meno di non acquisire una di queste ultime. E' vero che una Ferrari marchiata Dacia probabilmente costerebbe quasi la metà di una vera Ferrari, ma si da il caso che la Dacia NON sia in grado di costruire una vera Ferrari. Ergo, comprando una Ferrari paghiamo anche il marchio (con tutto quello che ci sta dietro: manodopera specializzata, attrezzature altamente specifiche, cura nelle realizzazioni, progetto e studi di design), senza il quale non avremmo determinate caratteristiche.
Nondimeno, tutti i prodotti prestigiosi, dalle penne agli orologi, dalle auto alle moto, sono oggettivamente e paurosamente cari rispetto ai loro costi di produzione. Nessuno escluso...ma allora si dovrebbe puntare il dito su tutti i settori del lusso e su tutti i produttori che vi gravitano...non solo sui soliti noti...
Infatti Volkswagen ha dimostrato di saper costruire una berlina di lusso (la Phaeton), tecnicamente ineccepibile e in grado di competere con le equivalenti Audi, Mercedes e BMW.
Del resto, essendo Audi, Bentley e Lamborghini marchi della galassia VW, la tecnologia nel gruppo c'era e ci sarebbe anche per fare una Skoda in grado di rivaleggiare con una Lamborghini.
Il mercato (Cina esclusa, ma da quelle parti è un'altra storia) ha dimostrato che non bastano i contenuti tecnici ma serve anche il brand e infatti la vettura in Europa è stato un flop.
Quando si spendono certe cifre per una berlina di lusso, si chiedono non solo tecnologia e prestazioni, ma anche il blasone sul cofano.
Soprattutto di questi tempi che la tecnologia non è mai stata così in vendita, nel senso che una azienda che decide di realizzare un certo prodotto, trova sul mercato tutto quello che serve, non tanto come componenti, ma come persone in grado di progettare i componenti da produrre in proprio, attrezzare gli impianti e chi più ne ha più ne metta. E' solo questione di pagare per avere le competenze. I tempi in cui i segreti erano custoditi negli atelier sono (nel bene o nel male) finiti da un pezzo.
Mi hai dato la risposta, quando compri un Rolex (o una Montblanc) paghi la tecnologia, i materiali, la realizzazione, ma paghi anche i valori intangibili che sono associati al marchio.
In pratica il prezzo di un Rolex o di una Montblanc o di qualsiasi oggetto di prestigio è composto essenzialmente di quattro voci:
- I contenuti tecnici veri e propri, compreso l'ammortamento dei costi di sviluppo e dei macchinari
- Le spese di marketing e pubblicità, sicuramente superiori ad altri marchi, ma che servono a mantenere alto l'interesse del prodotto. Ad esempio fare pubblicità sulle riviste, o mantenere negozi esclusivi anche se non vendono tantissimo (non credo che i negozi nei duty free degli aeroporti vendano molti Rolex o Montblanc, io non spenderei migliaia di Euro in pochi minuti, attendendo un volo, ma non posso non notare le vetrine), oppure regalare il proprio prodotto ad un personaggio famoso, così che si veda nelle foto e crei l'effetto "ho lo stesso/a ... di ...". Nel mondo delle automobili ormai il marketing e la pubblicità incide per oltre il 10% del prezzo di vendita e credo che in questi prodotti incidano in misura ancora maggiore.
- Il blasone del marchio, la sua storia, il fatto che in passato abbia introdotto innovazioni o abbia una tradizione di qualità, che si presume, a torto o ragione, che continui nei prodotti di oggi.
- Il posizionamento di mercato, un prodotto che si dichiara esclusivo non può certo essere a buon mercato, perchè se costasse poco, lo avrebbero tutti e l'acquirente perderebbe quella sensazione di sentirsi speciale perchè possiede un determinato oggetto.
I primi due fattori sono quantificabili, gli altri sono intangibili e fanno parte dell'immagine del prodotto.
Non si tratta necessariamente di valori negativi e lungi da me pensare che siano prodotti tutta immagine e niente sostanza, ma, mentreprimi due sono indiscutibili, verificabili e confrontabili con quelli della concorrenza, per lo meno dagli addetti ai lavori, quando si tirano in ballo i valori intangibili, ognuno di noi ha una propria scala di giudizio, si va da chi non vuole spendere un centesimo in più che non sia giustificato dai contenuti tecnici del prodotto e se ne infischia del marchio, a chi spenderebbe 1000 Euro per un orologio con il meccanismo ad elastico, purchè di un brand famoso. Tutti noi ci collochiamo in un proprio nostro personale punto tra questi due estremi. Quindi non avremo tutti necessariamente la Bic o il Casio da 20 Euro, ma abbiamo una ampia gamma di prodotti, compresi quelli che hanno la tecnologia ma non l'immagine e quindi costano meno.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Per me il problema è che avendone creato degli Status Symbol, automaticamente si sono attirati l'antipatia di molti, che ha portato a denigrare il prodotto che invece è più che onesto.
Possiedo un Rolex da prima che il marchio diventasse così...famoso
Penso che il discorso sia anche più articolato. Posto che un'azienda che produce un bene non può occupare tutti i settori di mercato penso che nel proprio settore Casio sia un must non dovuto ad un ipotetico blasone ma dall'affidabilità e dal contenuto tecnico. Potrebbe fare benissimo un orologio di iperlusso, con i materiali più preziosi ed incrostato di diamanti neri ma questo non aggiungerebbe niente alla sua appetibilità come marchio. La FIAT, che non è mai stata famosa per le auto di nicchia ha creato, con la nuova 500 uno status symbol che a New York è maggiormente apprezzato di una Ferrari... anzi sospetto che la Ferrari a New York faccia molto cafonal. E che dire della Lamborghini che in pochi anni è passata dai trattori alle Supercar assolute rivaleggiando ad armi pari con la più blasonata Ferrari? Alla fine fa tutto parte dell'immaginario collettivo. Io trovo solo - ma è un mio parere - che a livello di bellezza ed usabilità, un Rolex sia decisamente meglio di una Montblanc.
Il linguaggio è lo strumento più potente che Dio ci abbia dato. E la stilografica è il miglior mezzo per usarlo
rembrandt54 ha scritto:Per me il problema è che avendone creato degli Status Symbol, automaticamente si sono attirati l'antipatia di molti, che ha portato a denigrare il prodotto che invece è più che onesto.
Possiedo un Rolex da prima che il marchio diventasse così...famoso
Concordo pienamente. Quando la componente immagine tende a prevalere sulle altre, è quasi inevitabile che vi sia chi si allontana dal prodotto, che tende, malgrado le sue qualità intrinseche, ad associarsi sempre di più all'atteggiamento acritico di chi acquista per il marchio, non per l'oggetto in sé, che spesso neppure conosce.
Si creano così degli stereotipi dai quali è quasi inevitabile fuggire e data la varietà dell'offerta che contraddistingue ormai quasi tutti i mercati è molto facile orientarsi verso la concorrenza.
Tutto questo prescindendo dalle qualità del bene, che può piacere o no di per sé.
Io, per esempio, non trovo alcuna Montblanc di un qualche interesse, ma ovviamente sono solo "i mei due pennies"!
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
rembrandt54 ha scritto:Per me il problema è che avendone creato degli Status Symbol, automaticamente si sono attirati l'antipatia di molti, che ha portato a denigrare il prodotto che invece è più che onesto.
Possiedo un Rolex da prima che il marchio diventasse così...famoso
Concordo pienamente. Quando la componente immagine tende a prevalere sulle altre, è quasi inevitabile che vi sia chi si allontana dal prodotto, che tende, malgrado le sue qualità intrinseche, ad associarsi sempre di più all'atteggiamento acritico di chi acquista per il marchio, non per l'oggetto in sé, che spesso neppure conosce.
Si creano così degli stereotipi dai quali è quasi inevitabile fuggire e data la varietà dell'offerta che contraddistingue ormai quasi tutti i mercati è molto facile orientarsi verso la concorrenza.
Tutto questo prescindendo dalle qualità del bene, che può piacere o no di per sé.
Io, per esempio, non trovo alcuna Montblanc di un qualche interesse, ma ovviamente sono solo "i mei due pennies"!
iskander66 ha scritto:Penso che il discorso sia anche più articolato. Posto che un'azienda che produce un bene non può occupare tutti i settori di mercato penso che nel proprio settore Casio sia un must non dovuto ad un ipotetico blasone ma dall'affidabilità e dal contenuto tecnico. Potrebbe fare benissimo un orologio di iperlusso, con i materiali più preziosi ed incrostato di diamanti neri ma questo non aggiungerebbe niente alla sua appetibilità come marchio. La FIAT, che non è mai stata famosa per le auto di nicchia ha creato, con la nuova 500 uno status symbol che a New York è maggiormente apprezzato di una Ferrari... anzi sospetto che la Ferrari a New York faccia molto cafonal. E che dire della Lamborghini che in pochi anni è passata dai trattori alle Supercar assolute rivaleggiando ad armi pari con la più blasonata Ferrari? Alla fine fa tutto parte dell'immaginario collettivo. Io trovo solo - ma è un mio parere - che a livello di bellezza ed usabilità, un Rolex sia decisamente meglio di una Montblanc.
Giustissimo, infatti ad esempio, da noi Rolex nell'immaginario collettivo é l'Orologio di lusso, in altri paesi o continenti se la gioca alla pari con Omega ad esempio (essendo il suo competitore d'elezione).
Phormula ha scritto:Infatti Volkswagen ha dimostrato di saper costruire una berlina di lusso (la Phaeton), tecnicamente ineccepibile e in grado di competere con le equivalenti Audi, Mercedes e BMW.
Del resto, essendo Audi, Bentley e Lamborghini marchi della galassia VW, la tecnologia nel gruppo c'era e ci sarebbe anche per fare una Skoda in grado di rivaleggiare con una Lamborghini.
Il mercato (Cina esclusa, ma da quelle parti è un'altra storia) ha dimostrato che non bastano i contenuti tecnici ma serve anche il brand e infatti la vettura in Europa è stato un flop.
Quando si spendono certe cifre per una berlina di lusso, si chiedono non solo tecnologia e prestazioni, ma anche il blasone sul cofano.
Soprattutto di questi tempi che la tecnologia non è mai stata così in vendita, nel senso che una azienda che decide di realizzare un certo prodotto, trova sul mercato tutto quello che serve, non tanto come componenti, ma come persone in grado di progettare i componenti da produrre in proprio, attrezzare gli impianti e chi più ne ha più ne metta. E' solo questione di pagare per avere le competenze. I tempi in cui i segreti erano custoditi negli atelier sono (nel bene o nel male) finiti da un pezzo.
Mi hai dato la risposta, quando compri un Rolex (o una Montblanc) paghi la tecnologia, i materiali, la realizzazione, ma paghi anche i valori intangibili che sono associati al marchio.
In pratica il prezzo di un Rolex o di una Montblanc o di qualsiasi oggetto di prestigio è composto essenzialmente di quattro voci:
- I contenuti tecnici veri e propri, compreso l'ammortamento dei costi di sviluppo e dei macchinari
- Le spese di marketing e pubblicità, sicuramente superiori ad altri marchi, ma che servono a mantenere alto l'interesse del prodotto. Ad esempio fare pubblicità sulle riviste, o mantenere negozi esclusivi anche se non vendono tantissimo (non credo che i negozi nei duty free degli aeroporti vendano molti Rolex o Montblanc, io non spenderei migliaia di Euro in pochi minuti, attendendo un volo, ma non posso non notare le vetrine), oppure regalare il proprio prodotto ad un personaggio famoso, così che si veda nelle foto e crei l'effetto "ho lo stesso/a ... di ...". Nel mondo delle automobili ormai il marketing e la pubblicità incide per oltre il 10% del prezzo di vendita e credo che in questi prodotti incidano in misura ancora maggiore.
- Il blasone del marchio, la sua storia, il fatto che in passato abbia introdotto innovazioni o abbia una tradizione di qualità, che si presume, a torto o ragione, che continui nei prodotti di oggi.
- Il posizionamento di mercato, un prodotto che si dichiara esclusivo non può certo essere a buon mercato, perchè se costasse poco, lo avrebbero tutti e l'acquirente perderebbe quella sensazione di sentirsi speciale perchè possiede un determinato oggetto.
I primi due fattori sono quantificabili, gli altri sono intangibili e fanno parte dell'immagine del prodotto.
Non si tratta necessariamente di valori negativi e lungi da me pensare che siano prodotti tutta immagine e niente sostanza, ma, mentreprimi due sono indiscutibili, verificabili e confrontabili con quelli della concorrenza, per lo meno dagli addetti ai lavori, quando si tirano in ballo i valori intangibili, ognuno di noi ha una propria scala di giudizio, si va da chi non vuole spendere un centesimo in più che non sia giustificato dai contenuti tecnici del prodotto e se ne infischia del marchio, a chi spenderebbe 1000 Euro per un orologio con il meccanismo ad elastico, purchè di un brand famoso. Tutti noi ci collochiamo in un proprio nostro personale punto tra questi due estremi. Quindi non avremo tutti necessariamente la Bic o il Casio da 20 Euro, ma abbiamo una ampia gamma di prodotti, compresi quelli che hanno la tecnologia ma non l'immagine e quindi costano meno.
Ottima disamina, tutto giusto (anche se il paragone Volkswagen non del tutto calzante, loro sì che potrebbero fare una Seat identica ad una Lamborghini, così come Hamilton potrebbe fare un modello identico a Omega, si tratta di parenti stretti) . Rolex per filosofia non ha parenti stretti E' chiaro che il paragone dell'usare le Bic o il Casio da 20 € é un'estremizzazione voluta. Voluta perché credo che anche tu abbia volutamente estremizzato il concetto che hai espresso stimando il valore tangibile di un Rolex che fa di listino 6/7000€ nella cifra di 1000€. Direi un tantino azzardato in senso assoluto, più che accettabile se si tratta, come mi sembra di capire, di una considerazione basata su motivazioni d'acquisto personali. Infatti se si approfondisce tecnicamente il discorso, Rolex é più caro di alcuni brand e meno caro di altri...con la differenza che se lo rivendi i casi sono 2, o ci perdi pochissimo, o addirittura non ci perdi nulla se il modello "tira". E questo mi sembra un valore estremamente tangibile... Il vero problema é di tutto il settore: negli ultimi anni i prezzi di molte case sono cresciuti esponenzialmente per pura strategia di riposizionamento sul mercato, che sta andando a braccetto con l'apertura di boutique esclusiviste delle varie case e conseguente progressiva eliminazione dei concessionari multimarca (notoriamente più generosi negli sconti)...
Si, il paragone era volutamente estremizzato, ho scelto volutamente un produttore di orologi validi ma economici.
Il valore dell'usato del Rolex è legato al suo valore come status symbol, che alimenta il mercato dell'usato, quello dei falsi e quello dei furti. Se non fosse ambito da nuovo, non lo sarebbe come usato. Infatti altri orologi, altrettanto validi, si svalutano molto di più e non hanno un mercato di falsi altrettanto fiorente.
Concordo anche con chi afferma, giustamente, che le percezioni allontanano gli acquirenti. Nel caso dei Rolex uno dei motivi per cui non ne comprerei mai uno è perché ne ho l'immagine di status symbol di personaggi che si sono arricchiti muovendosi ai confini della legalità, per cui se lo indossassi mi sembrerebbe di cambiare l'immagine che ho di me stesso in senso negativo. Oggi a pranzo ho chiesto ad un collega quale fosse la persona che gli veniva in mente pensando ad un Rolex e la sua risposta è stata qualcuno che ha fatto i soldi molto in fretta e forse non in modo pulito. Lungi da me pensare che tutti quelli che ne hanno uno siano così, è solo una percezione personale che orienta le mie scelte, tant'é che quando mi sono comprato un orologio di pregio, non ho preso un Rolex.
Apprezzo invece i Mondaine, orologi delle ferrovie svizzere, che, oltre a costare meno di un decimo, mi trasmettono quel senso di puntualità, modestia, chiarezza, efficienza e servizio al pubblico che sono i valori in cui mi riconosco nel mio lavoro. Anche questa è una percezione strettamente personale, che orienta le mie scelte.
Sulle Montblanc invece non ho particolari preconcetti, anche perché le ho viste usare da una fascia più ampia di persone, ho anche valutato di comprarmene una, ma quando ho preso in mano qualche modello, non mi è piaciuto e mi sono orientato su Delta.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.