Nuove Visconti in arrivo

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Rogozin
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Re: Nuove Visconti in arrivo

Messaggio da Rogozin »

Comunque Stefano non criticava le tue recensioni, ma la tua obiettività per quanto riguardava la giustificazione o meno del prezzo delle due nuove Opera. Obiettività che, per essere completamente obiettivi ( ;) ) non può che, in diversi gradi e scale, venir meno nel momento in cui eleggiamo un marchio preferito. Ma ciò non aveva nulla a che vedere con le tue passate recensioni .

Viceversa, sulla questione nello specifico, dal punto di vista economico e di mercato (linguaggio che prediligo e nei cui termini mi esprimo, essendo quello che alla fine muove tutto, anche l'oggetto della nostra passione) anche io ho trovato "deboli" (o comunque non circostanziali) le argomentazioni sui costi per giustificare il prezzo finale. Prezzo che trova l'unica giustificazione (o motivazione, per essere più tecnici) nella fascia di mercato nella quale Visconti ha collocato quelle penne, ovvero al di fuori, appunto, del mercato delle penne come le intendiamo noi (così come le altre limitate "particolari") destinandole a chi dà rilievo non allo strumento in sè ma alla limitatezza dei suoi esemplari. Sono scelte, scelte di mercato e costi di produzione non c'entrano (o comunque non sono l'elemento discriminante); tutte le aziende hanno costi più o meno elevati, dal marketing alle ore lavoro alla ricerca etc, ma ciò non può e non deve riverberarsi sul prezzo finale (o meglio, lo fa per forza e l'obiettivo dell'impresa efficiente è quello appunto di gestire il tutto in modo, per usare una tautologia, efficiente). Se un domani io producessi penne, la prima la dovrei far pagare qualcosa come 100.000 euro perchè dovrei rientrare dei costi della formazion, del fatto che ci ho lavorato dei mesi etc etc. Sarebbe giustificato il prezzo? Dal punto di vista dei costi si, ma non starei sul mercato.
Visconti sul mercato ci sta proprio perchè esistono anche quei clienti che danno un valore aggiunto (rectius predominante) all'esiguità degli esemplari (dante stesso in altri lidi ha detto che è stata proprio Visconti ad inventare la penna in numero limitato). Questo non è giusto nè sbagliato, sono termini che aborro quando si parla di mercato e di economia. Il giusto e lo sbagliato lo potrà vedere solo l'imprenditore a posteriori. Noi nel forum e liberamente possiamo e dobbiamo esprimere però le nostre opinioni da "esperti" ma sempre e comunque secondo i nostri personali valori(o comunque da persone che ne sanno più della media, non saremmo qua altrimenti). Personalissimamente posso dire che nella mia scala di valori, come suggeriva klapaucius, trovo più plausibili 600 euro di Nakaya, fra materiali "preziosi" e particolari, manodopera e unicità (che è diverso da limitatezza o numerazione) nonchè estetica delle penne piuttosto che le nuovissime Visconti in resina trasparente col pennino d'acciaio e pennino tubulare. O per restare in casa Visconti, avessi 500 euro in tasca li spenderei (come probabilmente farò, è quasi deciso) su una bellissima desert springs in celluloide con pennino in palladio (ma ve ne sono in giro ancora col pennino in oro) e con quella forma particolarissima per la quale è necessaria una lavorazione ben più complessa rispetto ad esempio alla forma "Opera". E' un insieme di gusti personali e di opinione più o meno ragionata da più o meno esperto (diciamo amatore) del settore.
Uno dei quid delle limitate è proprio il prezzo: ti garantisco che se costassero 50 euro non le comprerebbe nessuno, non è che ci sarebbe un improvviso boom di vendite. Come per Gucci, Louis Vuitton etc... è anche un settore di mercato che non ha conosciuto decrescita ma che viceversa ha aumentato il proprio fatturato.
Poi va beh, è un discorso complesso ma questi sono i punti cardinali.

Poi ovvio che quando ci si affeziona a un marchio si tira fuori di tutto e per questo è importante la presenza di tante persone e relative teste che ci fanno magari soffermare su altri elementi. Anzi, per quanto mi riguarda, ma è un opinione prettamente personale, preferisco le posizioni diametralmente opposte alle mie in genere :) E' così che si va avanti, magari superando un po' la propria suscettibilità :)
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Re: Nuove Visconti in arrivo

Messaggio da powerdork »

Cavolo che animazione in questa discussione..e che effetti ha generato..

Vabbè (o vabbé..che dire..mah :-))..non entro nel merito delle scelte personali perché..personali :-)

In compenso, non so perché, mi fa piacere esporre (spero brevemente..) la mia idea sul sistema prezzo\valore.

Premesso che il prezzo è un dato oggettivo su cui non si può discutere, il problema sta nel valore dell'oggetto ovvero quanto l'oggetto "valga" il prezzo richiesto.

A questo punto le figure principali da considerare sono tre: io acquirente , io venditore, il resto del mondo.

Il prezzo lo decide il venditore in base a quanto presume che il resto del mondo sia disposto a pagare per avere l'oggetto offerto in un numero sufficiente di "io acquirenti" per massimizzare il suo guadagno (che non è detto che sia economico, come non è detto che si stia parlando di soldi..posso vendere solidarietà a un prezzo adeguato se lo faccio in modo tale che sufficienti bisognosi godano nel riceverla da me per come la offro io e mi sentirò (ap)pagato adeguatamente da farmi continuare a fare quanto faccio (se non sono stupido e testone) se saranno abbastanza di loro a mostrarmi abbastanza riconoscenza (o vedrò sufficienti cambiamenti giudicati "da me" positivi) quanta ne ha bisogno il mio ego per continuare a fare quello che faccio..).

Detto questo in tutto questo l'io acquirente (povero me..) non conta una mazza (come singolo)..(escluso il caso in cui il resto del mondo sono solo io...tipo se produco una corona per la regina d'Inghilterra il resto del mondo è solo lei..che poi dovrà vedersela con l'apprezzamento del resto del resto del mondo..ma per l'io venditore il resto del mondo e l'io acquirente in questo caso coincidono e la regina potrà sentirsi parte in causa attiva :-)...che fortuna!)

Tornando a noi..al mondo d'oggi (ma mi pare di averlo già scritto da qualche parte..), come in quello di ieri e di domani, tutto si riduce al "mutuo da pagare" (..ovvio che dipende da che casa desidero..ma resto dell'idea che dando per scontata lealtà e legalità, cosa per me sacra a automaticamente attribuita, a chiunque, fino a prova contraria al di là di ogni ragionevole dubbio, più uno ha il mutuo grande più vuol dire che offre servizi migliori..al di là sia di che cosa paghi il mutuo sia al di la di che natura siano e verso chi siano rivolti i servizi..)...Quello che intendo è che (e sono pronto alla lapidazione pubblica) nessuno fa niente per niente, anzi!!..e con questo non intendo solo soldi..anzi (lapidazione peggiore in arrivo..) credo che chi chiede meno soldi..fino ad arrivare a chi non ne chiede..sia tra quelli che sono maggiormente esigenti di avere qualcosa in cambio..anche magari fosse solo ottenuto da loro stessi medesimi...(e lungi da me dire che questo è male..) quindi tutti alla fine speriamo di fare qualcosa che ci restituisca quanto desideriamo (o sentiamo l'esigenza).

L'io venditore deve vendere..qualunque cosa venda..quindi l'oggetto avrà un prezzo perfetto per il suo valore se a quel prezzo il prodotto tra oggetti venduti e costo del singolo oggetto è massimo..e questo alla faccia dell'io acquirente..com'è giusto che sia! (Nota: i beni primari non fanno eccezione..il fatto che un ente nazionale, internazionale, ecc. metta dei paletti o dei vincoli ai prezzi rientra solo nella valutazione del prezzo rispetto al "resto del mondo"..se produco pane comunque mi impegnerò per massimizzare il prodotto tra pagnotte vendute e prezzo (più o meno imposto) della pagnotta..)

Qui si parla di penne..bene primario nella società di poco tempo fa in quanto la comunicazione e la trasmissione del sapere e delle informazioni credo sia, nel mondo del primo ieri, ma anche del quasi oggi, fondamentale come fare l'Amore, forse meno primario ora nella nostra società quasi totalmente informatizzata..ma qui in realtà non stiamo parlando nemmeno di penne ma di Penne stilografiche..bene sicuramente inutile nella nostra società (tranne per chi le adopera come strumento imprescindibile del proprio lavoro). Quindi il prezzo giusto per un siffatto oggetto è solo quello che massimizza il prodotto tra penne vendute e costo della stessa..senza nemmeno dover tenere conto di esigenze o convenzione primarie.

Se una penna viene prodotta in mille esemplari e costa mille allora se è il prezzo giusto vuol dire che quello sarà il prezzo che massimizzerà il prodotto di penne vendute ognuna con il loro prezzo (in riferimento a ogni penna prodotta ora in passato o in futuro (che figo.."prodotta"...e una parola a-temporale!!.. :-) ... super esaltato :-) )...e non solo a quelle mille in questione..infatti non sono sistemi isolati!!)

Quindi da questo punto di vista, come è stato detto più volte, non l'io acquirente ma solo il tempo potrà stabilire se il prezzo sia quello giusto (un buon indice è la variazione del prezzo nel tempo..esempio principe tra tutti la borsa..)..e solo (spesso anche se non sempre) l'io venditore sarà a conoscenza del verdetto finale.. (oltre ai famosi posteri..che sono una sorta di famosa divinità giudicatrice suprema che spero per avrà anche l'intelligenza di farsi pagare il "giusto-molto" per gli "ardui" servigi che offrirà..richiestigli da tutti!!)

Altro discorso completamente slegato è da farsi per l'entità esclusa completamente finora dal discorso (tranne il caso io sia la regina in cerca della corona..): l'io acquirente..

Che un prodotto mi piaccia o meno..cavolo..non gliene frega una mazza a nessuno..in realtà tutto sta nel quanto guadagno o nel quanto è grosso il mio portafogli (che, nota bene, non è detto assolutamente contenga solo soldi..). Fine.

Il problema non è quanto costa un oggetto ma quanto posso permettermi. infatti il mondo è pieno a ogni livello di oggetti che costano troppo per noi, chiunque noi siamo (eccezion fatta della regina) che però ci piacciono..

se un oggetto che ci piace è alla nostra portata è solo perché un io venditore ha deciso di pagarsi il suo mutuo massimizzando la resa dei suoi investimenti, in ragione di quanto vuole\può investire, scommettendo che la fascia di persone col mio capitale sia quella a cui vendere l'oggetto (con il relativo costo singolo) per massimizzare la sua resa..e quindi ha fatto di tutto per rendermela appetibile..e se è stato bravo è riuscito a farmi spendere il massimo che sarei stato disposto a spendere, restando io felice al punto anche di fargli propaganda.

Nel nostro caso non ha senso parlare di valore in quanto "è fatta di" o "è fatta in quel modo"...ma nemmeno valore in quanto "io a quel prezzo la comprerei..e l'ho comprata.."..se a un prezzo più alto ne avrei vendute di più il prezzo è sbagliato..se a un prezzo più basso ne avrei vendute di più (di penne in generale..non solo di quel modello..ricordiamocelo..) il prezzo è sbagliato.

Detto questo, per il principio del "il prezzo è giusto quando è il massimo che l'io acquirente spenderebbe per...", spesso è facile e normale capiti che io non possa permettermi quanto mi piace..(o non avrebbe un prezzo massimo.. :-)) è questo è fisiologico..questo mi porta a fare paragoni e a giudicare (senza che abbia un vero senso) oggetti diversi in base al loro prezzo..o peggio..il prezzo in base all'oggetto!

Ora non so perché, forse timore d'invidia.., che si ritiene normale che nessun venditore sveli questo ai suoi acquirenti (l'invidia infatti farebbe abbassare il prezzo massimo..se so palesemente che guadagni allora posso permettermi di considerarlo troppo se è più di quanto avrei pensato e quindi posso arrogarmi di impormi a non pagare quanto chiedi..) ma per me non è così..se mi piace una penna e non posso permettermela sono consapevole che non è fatta per i soldi che (magari al momento, magari per sempre) ho io..fine..posso sempre continuare a guardarne una foto (magari una "bella" foto..se posso permettermela :-)).

Dal mio punto di vista qui se parliamo di prezzi lo possiamo fare solo dal punto di vista dell'io acquirente (siamo infatti comunque troppo pochi per interessare sensibilmente, se non in rari casi, l'io venditore innalzandoci a parte considerevole del resto del mondo...) quindi ogni discussione è puramente un vezzo e sostanzialmente non utile (se non a tormentare il nostro ego..).

Allo stesso modo come non vedo un senso nel dire "questo costa troppo" non vedo un senso nemmeno nel dire "questo costa poco"...la sola cosa che non capisco è come mai per molti l'assurdità di un senso nella seconda affermazione sia una banalità evidente, quasi ridicola da evidenziare, mentre la prima sia pane dei discorsi quotidiani e lungi dall'essere considerata assurda o sciocca da affermare in merito a un oggetto..

"Costa troppo".. ... non ha proprio senso in se.. .. detto da un acquirente.. è solo all'interno di un consiglio che decide un prezzo di qualcosa che ha senso questa frase (oppure in fase di accanita trattativa diretta 1-1 tra l'acquirente e il venditore..per abbassare il prezzo finale)..ma sicuramente un tale "consiglio"..se è saggio..non è fato di acquirenti del prodotto o sarebbero ben lungi dall'arrivare al fatidico massimo possibile..(il lavoro dell'io acquirente infatti resta massimizzare il godimento minimizzando la fatica per ottenerlo..in questo caso la spesa..così gli restano più risorse per il suo di mutuo.. :-))


Detto questo ritengo che se un imprenditore decidesse i prezzi in base ai costi..non sarebbe un buon imprenditore..tutto li! Un'analisi dei costi è necessaria per la fattibilità dell'impresa ma non per la decisione del prezzo..se il prezzo "giusto" è mille ma mi costa duemila allora posso valutare se mi valga la pena venderlo a più di due mila sacrificando pezzi venduti (infatti sia che il prezzo si discosti in alto che in basso rispetto a quello giusto il prodotto pezzi-prezzo deve diminuire..o non sarebbe quello il prezzo "giusto"..e quindi se il prezzo aumenta (rispetto al giusto..) i pezzi caleranno per forza :-)) e valutando se in questo modo resta ancora abbastanza, per il mutuo, da ammettere un tale ammanco...in ogni caso non decido il prezzo giusto in base ai costi..il prezzo di vendita può dipendere dai costi ma quello giusto no..in ogni caso il giusto prezzo di vendità è quello che produce il prodotto pezzi-prezzo più vicino a quello prodotto da prezzo giusto.

Nello specifico del titolo di questa discussione..se le nuove Visconti costano 500\550 io spero veramente che questo derivi dal fatto che il sig. Dante ha valutato che questo fosse il più vicino possibile al prezzo gusto per quelle penne nei riguardi della sua azienda (e quindi in relazione a ogni altra penna che venderà..) e non in base al fatto che con quello o quell'altro materiale\brevetto, in rapporto a penne simili, gli pare un prezzo coerente (però in fondo, scusate, preparate i sasssi... non lo sono tutte "simili"..la somiglianze infatti sono tanto evidenti quanto sono marcate le differenze che un appassionato vede tra due penne della stessa marca stesso modello magari stesso anno e "pari", per gli altri.., condizioni..ovvero..alla fine..punti di vista..)

I mille brevetti, materiali speciali sono solo utili (e per fortuna che è così) ad aumentare il prodotto tra penne vendute e loro relativo prezzo..portando in modo (per il mio egoistico vantaggio..mio inteso anche come io mondo) crescente a un miglioramento dei prodotti. Che in questo siano bravi o meno alla Visconti...lo sa (probabilmente) solo lui a fine anno :-) ...ma da come parla pare lo siano..

È poi importantissimo notare che nell'incasso e quindi nel computo totale del "Guadagno" dell'imprenditore non ci sta solo l'euro...come dicevo all'inizio..la somma totale sta nella nostra retribuzione totale..fatta anche da soddisfazione, orgoglio ecc ecc..spero non passi nelle mie parole una sterile questione solo di soldi (sebbene sia evidente che questa è una componente fondamentale e principale della questione)

Quindi per me se si tratta di prezzo non ci sono proprio persone sopra le parti o non sopra le parti..semplicemente non ha molto senso parlarne se non per confrontarci da "io acquirenti" per riuscire, strategicamente e insieme a spuntare il prezzo più basso possibile per l'oggetto del caso..ma parlare di quanto sia giusto un prezzo di listino..sinceramente lo trovo non inutile ma privo di senso..se più alto avesse venduto di più o uguale allora il prezzo di listino sarebbe sbagliato tanto quanto se avesse venduto di più a prezzo più più basso..al di la che a me piaccia, possa permettermelo o decida o meno di acquistarlo..quelle sono solo esternazioni della mia voglia di soddisfare un piacere che posso o meno permettermi..

..cavolo le 2.32...sveglia alle 7...buona notte :-)

Vista l'ora (anche se sta diventando una cosa frequente di cui mi scuso) non rileggerò il tutto alla ricerca di errori..forse una sola volta..vedremo..quindi vi prego di non soffermarvi sulle parole scritte ma sul cercare di capire le idee che ci stanno dietro..un confronto per me ha senso quando è costruttivo e utile per chi si confronta (e perché no..magari anche per terzi)..un forum poi è una esemplare espressione di questo..parlare di prezzi di penne usate, consigli sulla migliore penna che fa al caso mio con tale budget..è super..invece discutere su un prezzo di listino già deciso e pubblico..di un azienda con gettito mondiale..no..(unica eccezione è l'ilarità della discussione sulle penne più assurde (dal nostro punto di vista) della storia..ma solo perché l'allegria, soprattutto se collettiva e contagiosa, è sempre la migliore benvenuta..ovunque).

Bene alla fine ho riletto..un po' di errorini ne avevo fatti..e chissà quanti ancora ce ne sono o frasi poco chiare ho scritto..ma ora sono le 3.19...quindi vado proprio a letto :-)

Notte notte!
Corrado.

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Re: Nuove Visconti in arrivo

Messaggio da dante »

Il prezzo e il valore sono argomanti non solo per un semplice topic ma per una tesi di laurea.
Delle 4 tesi di laurea che sono state scritte su Visconti, l'ultima in marketing non piu di un anno fà , ricordo una tesi sul lusso.
Lusso buono e lusso cattivo, prodotto di valore o griffe.
Io parto dal presupposto che una penna Visconti è un prodotto di lusso buono perchè :
è prodotta a Firenze la città più cara d'Italia assieme a Venezia (alto costo della mano d'opera)
è largamente fatta a mano
non è un prodotto di massa con milioni di pezzi venduti
è innovativa con un alto costo di ricerca e sviluppo
è artistica perchè apporta un alto valore artistico al suo design

Un lusso cattivo per me è un prodotto griffato dove paghi un paio di calzini 10 volte di più perchè c'è un brand sopra ma sono sempre fatti in Cina.

Detto questo ogni prodotto ha un valore intrinseco e un valore percepito.
Il prodotto perfetto per fare soldi dovrebbe avere un basso valore intrinseco e un altissimo valore percepito ( bibite tipo Red bull / Monster per fare un esempio ).

Passando alla Opera con il nuovo pennino Smartouch abbiamo deciso di limitarla proprio per aumentarne il valore SENZA aumentarne il prezzo.
Il posizionamento che abbiamo scelto è largamente competitivo , come ci confermano le vendite , straordinarie, nei 5 continenti.
Le due penne sono già sold out e di questi tempi è triste dire ....sono finite !
E' evidente che sia il pennino nuovo che lo snorkel filler hanno giocato un ruolo primario.

Infine vi ricordo che se dovessi caricare su un prodotto il costo R/D non ne venderei uno perchè i costi si mettono in ammortamento a 5 anni.
Il costo di sviluppo del nuovo pennino è stato così alto che nemmeno a 1.000 euro a penna saremmo riusciti ad ammortizzarlo.

E' evidente che il pennino avrà uno sviluppo quindi i costi verranno spalmati anche su altri prodotti.

Infine tutti gli imprenditori vogliono arricchirsi , e l'azienda viene spesso definita "una macchina per fare soldi".
Fermo restando che il profitto è fondamentale per fare crescere e sviluppare un'azienda da impreditore dico che oggi l'impresa deve essere vista anche come centro sociale accanto alla famiglia.
Un imprenditore intelligente da il buon esempio e sviluppa un'impresa , anche educativa, ove i valori più sani della società dovrebbero trovare dimora a partire dalla convivenza civile.
Non dimentichiamo che al lavoro si passa un terzo della propria giornata quindi un luogo sano e motivante mi sembra fondamentale.
In Visconti lavora ancora la prima persona che fù assunta nel 1990 ed è raro che un dipendente ci lasci come pure un fornitore .

Evidentemente i valori che ho creato trovano una larga condivisione.
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colex
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Re: Nuove Visconti in arrivo

Messaggio da colex »

dante ha scritto:Il prezzo e il valore sono argomanti non solo per un semplice topic ma per una tesi di laurea.
Delle 4 tesi di laurea che sono state scritte su Visconti, l'ultima in marketing non piu di un anno fà , ricordo una tesi sul lusso.

.....

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Re: Nuove Visconti in arrivo

Messaggio da RaffaeleD »

Ineccepibile Dante.
Vorrei aggiungere che le dinamiche microeconomiche di una azienda si devono confrontare sempre con quelle macroeconomiche del mercato di riferimento ed è proprio qui che si forma il prezzo di un prodotto ;) . Se la struttura dei costi di una azienda è compatibile con il mercato allora è IN; se i costi sono più alti del prezzo (fatto dal mercato) l'azienda è OUT.
Tutto ciò per dire che, alla spegazione del prezzo di vendita di una penna, non giova l'analisi dei suoi costi di produzione che sa molto di voler fare i conti in tasca ad un imprenditore. Invece è utile analizzare il mercato, il segmento di riferimento dell'articolo, la classica curva della domanda e dell'offerta.
Questi i miei two cents :)
Saluti
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Re: Nuove Visconti in arrivo

Messaggio da dante »

RaffaeleD ha scritto:Ineccepibile Dante.
Vorrei aggiungere che le dinamiche microeconomiche di una azienda si devono confrontare sempre con quelle macroeconomiche del mercato di riferimento ed è proprio qui che si forma il prezzo di un prodotto ;) . Se la struttura dei costi di una azienda è compatibile con il mercato allora è IN; se i costi sono più alti del prezzo (fatto dal mercato) l'azienda è OUT.
Tutto ciò per dire che, alla spegazione del prezzo di vendita di una penna, non giova l'analisi dei suoi costi di produzione che sa molto di voler fare i conti in tasca ad un imprenditore. Invece è utile analizzare il mercato, il segmento di riferimento dell'articolo, la classica curva della domanda e dell'offerta.
Questi i miei two cents :)
Saluti
Sono assolutamente daccordo.
oltre a quello che hai detto a me è successo di avere inventato un doppio serbatoio quando le stilografiche non le usava + nessuno....per scrivere o meglio come strumento di scrittura come la stilografica poteva essere intesa negli anni 50.
Diciamo che quel brevetto 30 anni prima mi ...avrebbe coperto d'oro !
Voglio dire che a volte c'è l'azienda ma non c'è il mercato !!
RaffaeleD
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Re: Nuove Visconti in arrivo

Messaggio da RaffaeleD »

dante ha scritto:
RaffaeleD ha scritto:Ineccepibile Dante.
Vorrei aggiungere che le dinamiche microeconomiche di una azienda si devono confrontare sempre con quelle macroeconomiche del mercato di riferimento ed è proprio qui che si forma il prezzo di un prodotto ;) . Se la struttura dei costi di una azienda è compatibile con il mercato allora è IN; se i costi sono più alti del prezzo (fatto dal mercato) l'azienda è OUT.
Tutto ciò per dire che, alla spegazione del prezzo di vendita di una penna, non giova l'analisi dei suoi costi di produzione che sa molto di voler fare i conti in tasca ad un imprenditore. Invece è utile analizzare il mercato, il segmento di riferimento dell'articolo, la classica curva della domanda e dell'offerta.
Questi i miei two cents :)
Saluti
Sono assolutamente daccordo.
oltre a quello che hai detto a me è successo di avere inventato un doppio serbatoio quando le stilografiche non le usava + nessuno....per scrivere o meglio come strumento di scrittura come la stilografica poteva essere intesa negli anni 50.
Diciamo che quel brevetto 30 anni prima mi ...avrebbe coperto d'oro !
Voglio dire che a volte c'è l'azienda ma non c'è il mercato !!
Già!
Il difficile del fare l'imprenditore non è solo armonizzare tutti i fattori di produzione che essendo interni sono di diretto controllo, ma soprattutto analizzare il mercato in cui vuol operare. Di qui l'importanza del marketing, tanto bistrattato da noi consumatori ma che è vitale in una azienda moderna anche se piccola.
In bocca al lupo (il mercato) Dante!
Raffaele
powerdork
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Re: Nuove Visconti in arrivo

Messaggio da powerdork »

Solo i miei complimenti la mia stima, per quanto conti.
Corrado.

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