Pietre d'Inciampo
Inviato: sabato 1 febbraio 2020, 12:53
Delle storie della Dalmazia e dell'occupazione italiana ho esperienza diretta dai racconti di mio padre, che ci aveva vissuto per tre anni dal 1940 sino alla disfatta del 8 settembre 1943. Era ufficiale di complemento di un reggimento alpino, ma nella sua qualità di geometra aveva l'onere di realizzare e tenere aperta la costiera da Fiume a Zara, unica via comunicazione senza finire fra le montagne dell'interno, in piena guerra partigiana.
Mi aveva descritto per sommi capi quel che era successo- chi la guerra l'ha vissuta sulla sua pelle ha avuto spesso un senso di ripulsa a narrarne i particolari. Diceva che sul fronte balcanico c'erano stati più morti che in tutta la campagna di Russia. L'occupazione tedesca aveva richiesto l'impiego di 42 divisioni e non riusciva, nonostante cio', a controllare un territorio orograficamente impossibile. Poi c'era la guerra fra bande con ustascia, cetnici, domobraci a combattere contro partigiani comunisti aiutati dagli inglesi, nonchè a combattersi fra di loro per motivi etnici e religiosi. E in mezzo la II armata italiana ed i reparti di camicie nere per le repressioni.
Diceva che quando si passava con il postale, che faceva la spola fra le diverse località della costa, navigando davanti all'isola di Pago si doveva coprire il naso per resistere all'odore dei morti di tifo pettecchiale del campo contumaciale, in cui gli italiani avevano confinato decine di migliaia di sloveni, come rappresaglia per la guerriglia. Non è che li uccidessero, ma non facevano nulla perchè non morissero. Ora in quella baia hanno costruito un villaggio turistico. Non mi ha mai voluto raccontare quello che aveva visto nell'interno.
Mi aveva descritto per sommi capi quel che era successo- chi la guerra l'ha vissuta sulla sua pelle ha avuto spesso un senso di ripulsa a narrarne i particolari. Diceva che sul fronte balcanico c'erano stati più morti che in tutta la campagna di Russia. L'occupazione tedesca aveva richiesto l'impiego di 42 divisioni e non riusciva, nonostante cio', a controllare un territorio orograficamente impossibile. Poi c'era la guerra fra bande con ustascia, cetnici, domobraci a combattere contro partigiani comunisti aiutati dagli inglesi, nonchè a combattersi fra di loro per motivi etnici e religiosi. E in mezzo la II armata italiana ed i reparti di camicie nere per le repressioni.
Diceva che quando si passava con il postale, che faceva la spola fra le diverse località della costa, navigando davanti all'isola di Pago si doveva coprire il naso per resistere all'odore dei morti di tifo pettecchiale del campo contumaciale, in cui gli italiani avevano confinato decine di migliaia di sloveni, come rappresaglia per la guerriglia. Non è che li uccidessero, ma non facevano nulla perchè non morissero. Ora in quella baia hanno costruito un villaggio turistico. Non mi ha mai voluto raccontare quello che aveva visto nell'interno.