A Casirati ha scritto: ↑domenica 6 maggio 2018, 10:33
Bella ed evocativa!
Certamente, Alberto, ed è questa la ragione per cui alcuni di noi collezionano anche Ads...
Le pubblicità hanno pure un'altra funzione: quella di contribuire a datare i modelli delle stilografiche. Per questo, sarebbe auspicabile essere i proprietari della "cartaccia", acquisire l'immagine mediante scanner (anche le scatoline e i foglietti di istruzioni possono essere documentati in questo modo!), indicare la Rivista, anno-mese-(giorno) di pubblicazione.
Non sempre questo è possibile, lo so bene, per svariate ragioni (il costo eccessivo del volume rilegato, ad esempio):
nel tuo caso basta dire che l'immagine è stata semplicemente "fotografata" ma non si possiede l'originale: questa è una prassi che ha adottato anche Simone quando non vi erano immagini disponibili di un modello (allora credo le avesse fotografate addirittura da uno schermo a Roma...
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), io quando ho voluto documentare la primissima pubblicità su quotidiano di Aurora o un Concessionario Waterman "parallelo" durante la I Guerra, e soprattutto quando non vi è altro modo di documentare la storia di una penna.
Le pubblicità "ritagliate" alla fonte da un venditore creano molti più problemi di quanti ne risolvono
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, almeno fino a che non siamo in grado di contestualizzarle temporalmente in modo corretto (ma spesso poi ci riusciamo!).
Per quanto attiene alle pubblicità scaricate dalla rete (ma questo lo faccio presente chiaramente solo ai neofiti) è sempre il caso di indicare la provenienza per esteso o meglio ancora allegare il link diretto al proprietario che le ha pubblicate: questa pratica è essenziale solo quando non si possa procedere diversamente all'interno di una recensione: in questo caso, l'argomento "Un po' di "cartacce" non sarebbe comunque la sezione corretta.
Come puoi verificare, i tuoi ultimissimi contributi fotografici che non rientrano in questa casistica "ragionevole e non di emergenza"
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non sono stati inseriti in Archivio (dove tra l'altro esistono immagini tratte dalle stesse campagne negli stessi anni, che avresti potuto richiamare, messe a disposizione tua e di tutti: lo so che costa fatica acquistare una rivista, passare nello scanner il contenuto, centrarla e ritagliarla, aumentare il contrasto, ripulirla, inserirla nel contesto storico della Marca verificando se vi siano immagini simili già presenti in Archivio e presentarla, ma si impara a farlo: d'altronde è quello che Simone ha fatto migliaia e migliaia di volte e io qualche centinaio...).
La foto che hai pubblicato (da me riportata qui sopra) acquisita a scanner avrebbe potuto essere più precisa riguardo all'iscrizione sul pennino: e magari suffragare con una nuova prova documentale quello che sostieni nelle tue recensioni (che i pennini marchiati "SWAN + numero" esistessero già molto prima della metà degli anni Venti, anche se si vede lo stesso che il pennino è "MABIE, TODD etc."...).
Giorgio