sansenri ha scritto: ↑martedì 22 ottobre 2024, 14:45
in realtà la tecnica costruttiva può essere apprezzata. C'è un aspetto che ad esempio è sempre più dimenticato nelle produzioni recenti, l'affidabilità.
Oggi c'è una vasta produzione orientale (soprattutto cinese) che si è affermata tra i prodotti hifi, soprattutto DAC e amplificatori in classe D (digitali).
Questi produttori sono in grado oggi (grazie all'uso della strumentazione di misura che usano come controllo dei progetti) di produrre apparecchi con misure elettriche/elettroniche quasi perfette. Peccato che non di rado (in un modo che non ci è nuovo anche nel settore di nostro interesse) è la qualità costruttiva che soffre.
Materiali poco solidi e poco durevoli, chip elettronici di durata breve, controllo di qualità spesso scarso, bug e problemi con i software di comando.
Si sfornano apparecchi che riescono a raggiungere qualità del suono elevata, a prezzi una volta impensabili, ma che a volte dopo sei mesi si rompono...
A farci caso tutte le recenti recensioni hifi di questi apparecchi parlano delle prestazioni, mai della affidabilità.
Se un McIntosh è forever, lo stesso non si può dire di un Topping (che costa un decimo).
Concordo pienamente.
Un caro amico che purtroppo non c'è più, audiofilo dall'orecchio assoluto e costruttore/riparatore/restauratore di apparecchi hifi, era solito dire, riguardo alla qualità costruttiva e all'affidabilità, come ormai (lo diceva una decina di anni fa) il parametro dirimente da considerare in prima battuta fosse diventato il peso proprio dell'oggetto: più pesa, più è probabile che sia di qualità...
Per esempio:
1x McIntosh MA8950 - 100+100W 8Ohm - circa 15.000,00 €
2x Topping LA90 180W 8Ohm (mono) - circa 1.800 € (900+900 €)
Secondo me aveva pienamente ragione.
sansenri ha scritto: ↑venerdì 25 ottobre 2024, 16:09
[...]
Fatico però a trovare un CD player decente, il mio vecchio Rega di sicuro non ha un gran DAC, e non ha una buona uscita digitale (se non la coassiale).
La soluzione immediata probabilmente è uno di quei DAC cinesi (di cui non mi fido troppo...)
Mi permetto di suggerire di cercare un lettore CD che abbia qualità costruttiva alta principalmente rispetto al sistema di lettura vero e proprio (piuttosto che rispetto al DAC) e sia dotato di una uscita ottica TOSLINK, da usare come transport abbinandoci un buon DAC e un buon cavo ottico.
Peraltro un vantaggio collaterale è che il DAC una volta che c'è è utilizzabile anche per l'audio digitale o per l'audio della TV ecc.
Mah...
WAVE e FLAC non compressi sono identici per un lettore digitale (che non abbia bug o una cattiva implementazione delle codifiche).
L'unica "differenza" è che il file FLAC compresso deve essere prima decompresso (tutto o in continuo) e poi (o contemporaneamente) "suonato".
Ma questa non è una differenza di "suono" (di informazione audio): è solo una differenza di codifica nel file: dopo la decompressione FLAC e WAVE contengono esattamente le stesse informazioni audio.
Cosa può cambiare allora?
Se, ad esempio, uso un pc o un portatile (ma vale anche per un apparecchio dedicato) e il player riproduce il file FLAC compresso man mano che lo sta decomprimendo, allora il sistema deve fare due cose
contemporaneamente: (1) "lavorare" (dischi, CPU, interrupt ecc.) per decomprimere il FLAC e (2) riprodurre l'audio. Questa situazione (1)+(2) è diversa (e più gravosa) rispetto alla sola riproduzione (2) di un file non compresso, e il risultato sonoro può risultare diverso (in teoria peggiore, a causa dei disturbi che si introducono nel sistema -- vibrazioni, disturbi elettromagnetici ecc.).
Basta però utilizzare un semplice accorgimento (implementato a livello del player software):
prima il file FLAC viene decompresso e interamente memorizzato (buffer) nella RAM del sistema, e solo
poi viene "eseguito"...
In questo modo, ovvero decomprimendo e "bufferizzando" tutto il file prima di "suonarlo", il "suono" di un FLAC compresso potrebbe risultare anche migliore (leggasi: più fedele) del corrispondente WAVE (o FLAC non compresso) che venga invece decompresso e "suonato" man mano che lo si legge da una memoria non volatile (HDD ecc. -- caso peggiore: chiavetta USB e simili) o dalla rete (sia cablata che wireless -- caso anche peggiore questo ultimo perché introduce più "disturbi" nel sistema)...
Se c'è differenza nel suono riprodotto da un sistema di riproduzione X a partire da un file WAVE o dal corrispondente FLAC compresso, la differenza sta tutta e solo nella qualità del sistema X: più c'è differenza (a sentirla) minore è la qualità di X.
Non a caso (al netto del marketing) i sistemi di qualità elevata costano...