linusmax ha scritto: ↑venerdì 20 maggio 2022, 16:41
Se invece ti riferisci alla differenza tra 14k e 21k la cosa diventa molto più difficile. Personalemente noto che il tratto dei 14k è più magro e sembra quasi più fluido e fine del 21k. Il 21k di controparte ha un tratto leggermente più bagnato (effetto riverbero della luce sull'inchiostro non ancora del tutto asciutto) , più calibrato (costante e senza variazioni puoi scrivere pagine intere con un armonia costante e unica) se infatti a metà pagina continui la pagina con una 14k ti accorgi che il tratto sembra più sottile e non del tutto costante in termini di quantità di ink su carta. Le sensazioni sono anch'esse differenti, almeno per me utilizzando un inchiostro troppo fluido sembra quasi che ti scappi sotto mano il pennino 21k, ha necessità di un ink appena frenante.
Sì, mi riferivo alla differenza tra 14k e 21k, Standard stava per Sailor 1911 Standard con Pennino 14K.
Non capisco bene: all'inizio dici che il 14k sembra più magro e più fluido, ma poi concludi dicendo che il 21k va frenato con l'inchiostro perché è così fluido che con un inchiostro troppo liquido scappa. Quali due pennini è più liscio, o quale dei due ha più feedback?
Per quanto riguarda la generosità del flusso e la costanza, la mia unica esperienza è limitata al pennino Zoom 14 K che è fin troppo generoso e a me risulta costante anche quando scrivo pagine e pagine.
Io li uso entrambi. Quando penso al 14k penso a un tratto magrissimo quasi chirurgico, senza difficoltà perchè comunque il pennino in oro Sailor è lavorato benissimo e non ci sono impuntamenti. Quando invede penso a 21k, focalizzo sulito un tratto appena giù abbondante anche se esattamente fine come il 14k ..ma più bagnato. Quindi in questo contesto se non vuoi che il pennino sia frenato occorre un inchiostro lubrificato. Se con un 21k usi un inchiostro come uno Scribo o altri simili il pennino sarà frenato con un fortissimo feedback. La scelta del pennino dipende chiaramente anche dalla carta che userai. Se scrivi con il 14k puoi scrivere su qualsiasi carta perchè l'assorbimento dell'inchiostro non esiste disponendo di un pennino magrissimo, puoi ottenere lo stesso tratto che avresti su rodia. Ma se devi usare una carta porosa, non ti consiglio il 21k perchè otterrai sicuramente un effetto di allargamento del tratto nonchè di attrito per via della quantità di ink.
In termini di lavorazione entrambi i pennini sono lavorati benissimo nello stesso modo
Giuseppe
La Maestra a scuola di mio figlio detesta le stilografiche. dice; "abbiamo fatto tanto per levarcele di torno" :-)
linusmax ha scritto: ↑lunedì 23 maggio 2022, 9:36
Io li uso entrambi. Quando penso al 14k penso a un tratto magrissimo quasi chirurgico, senza difficoltà perchè comunque il pennino in oro Sailor è lavorato benissimo e non ci sono impuntamenti. Quando invede penso a 21k, focalizzo sulito un tratto appena giù abbondante anche se esattamente fine come il 14k ..ma più bagnato. Quindi in questo contesto se non vuoi che il pennino sia frenato occorre un inchiostro lubrificato. Se con un 21k usi un inchiostro come uno Scribo o altri simili il pennino sarà frenato con un fortissimo feedback. La scelta del pennino dipende chiaramente anche dalla carta che userai. Se scrivi con il 14k puoi scrivere su qualsiasi carta perchè l'assorbimento dell'inchiostro non esiste disponendo di un pennino magrissimo, puoi ottenere lo stesso tratto che avresti su rodia. Ma se devi usare una carta porosa, non ti consiglio il 21k perchè otterrai sicuramente un effetto di allargamento del tratto nonchè di attrito per via della quantità di ink.
In termini di lavorazione entrambi i pennini sono lavorati benissimo nello stesso modo
Pippo ha scritto: ↑venerdì 13 maggio 2022, 16:04
Secondo il mio modeeeesto parere sul nuovo:
F.P 5000 ef,
Pelikan M150 m, M200 ef, M806 ef, M1000 ef
Kaweko Sport f, 2000 f
Platinum Preppy, Izumo ef
Pilot Middle Range; Yukari Royale f
Sailor 1911 Black Lister hf, 1911 Naginata Togi, KOP m, Realo Ef, 1911 Promenade f
Aurora Optima Flex
La M1000, la 1911 Naginata e la Yzumo non credo di averle lasciate inchiostrate mai per oltre 10 giorni.
Le vintage rimangono inchiostrate per pochi giorni ed evito, per ovvi motivi, di farle viaggiare molto ma inserirei
MontBlanc Maisterstuck 136
Omas 556, 557, Extra Lucens
Per quanto da me riscontrato ci sono penne da pochi € che scrivono bene quanto altre molto più costose.
Certo l'emozione di avere tra le mani un stilografica in celluloide anni 40/50 per me è sempre grande.
Buona serata a tutti Luca
A Casirati ha scritto: ↑giovedì 5 maggio 2022, 8:28
... quante stilografiche avete che, almeno con un determinato inchiostro, sono in grado di scrivere sempre, senza alcun, seppur minimo, difetto e su ogni tipo di carta, anche quando lasciate a riposo per diverse settimane.
...
Varie Sailor, Twsbi Eco ed Aurora Style. E fin qui, tutto nella norma, direi.
Chi mi stupisce che scrive a distanza anche di mesi e su qualunque tipo di carta, sono le scolastiche Auretta 3a ver. e la Universal Studio (nelle varie declinazioni della Studio 65, con la punta del pennino ripiegata senza iridio) ; menzione d'onore anche per la Diplomat Traveller ferma (in un' occasione da quasi un anno) e sempre ripartita; mangia anche lei qualunque carta.
Per quanto mi riguarda le twsbi eco sono sempre perfette sotto l'aspetto della ripartenza dopo un fermo, mai nessun tentennamento.
E per le carte non sono schizzinose (ovviamente tenendo presente l'inchiostro)
Strano comportamento invece per le Lamy safari/al star
Le mie safari sembrano un po'moscette nella chiusura, ma ripartono sempre bene anche dopo vari giorni di fermo. Le al star sembrano più affidabili nella chiusura, ma a volte quando le fermi poi un aiutino ci vuole. In particolare, ovvio, l'EF.