Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Esperimenti con stilografica e pennino flessibile
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É bellissimo!
- Koten90
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Esperimenti con stilografica e pennino flessibile
grazie, anche la moglie ha apprezzato.
A livello tecnico, vedo che comincio a impratichirmi con le fioriture e sto imparando ad avere un controllo più fine sul pennino (concetto esploso: ho imparato ad andare più piano e a stare quasi sollevato dal foglio con la punta).
Mi sembra essere andato meglio anche il discorso spaziature e regolarità della larghezza delle lettere.
C’è ancora molto da migliorare.
Per fare un esempio, quando arricchisco le fioriture non mi riesce di passare sopra alle altre lettere (cosa che spesso porterebbe a ghirigori più ariosi e in regola con ovali e inclinazione).
Ho provato anche a seguire il tuo consiglio di lasciare le lettere “tronche” per completarle in un secondo momento a testo completo (soprattutto per ascendenti e discendenti fa comodo avere la visione d’insieme completa), ma non mi riesce sempre di giuntare il tratto in maniera lineare: o riparto con un’inclinazione diversa, o con diversa pressione e finisce per diventare evidentissimo che la lettera è stata tracciata in due momenti diversi.
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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- calli1958
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Esperimenti con stilografica e pennino flessibile
Buongiorno Alessio,
noto vistosi e veloci progressi, complimenti! Non tralascio però la mia attività di guastafeste ....per stimolarti ulteriormente s'intende.
Non entro nel merito delle rese delle stilografiche usate (non ne ho dimestichezza) ma sulla costruzione delle lettere e sull'effetto d'insieme.
Vado per punti senza una logica precisa, cercando di essere sintetico, evidenziando ciò che a mio gusto personalissimo non funziona (o potrebbe rendere meglio) ....naturalmente poi ognuno scrive come preferisce (ci mancherebbe!!!)
Cerco di recuperare il ritardo partendo da "la Bellezza...." del 14/9.
La mancanza di spazi laterali toglie incisività alla frase (si nota la differenza con il lavoro successivo) e inoltre crea problemi alla distribuzione del testo: è opportuno valutare gli spazi necessari e/o la grandezza del carattere scelto unitamente alle dimensioni del supporto su cui realizzare lo scritto; ovvio che se ho il vincolo del supporto e della rigatura devo decidere come dividere la frase nelle varie righe per cercare la resa migliore con una cercata, più o meno approssimata, centratura delle righe (come mi pare in questo caso). Teniamo conto che, di solito e nei limiti del possibile, si evita di finire la riga con un articolo, una preposizione o una congiunzione. Tenuto conto di tutto questo una possibile suddivisione delle righe poteva essere (qui vado a occhio, necessiterebbe una prova): la Bellezza / ha / il grande potere / di / guarir l'anima. Naturalmente svolazzi, estensioni e prolungamenti di iniziali e finali possono contribuire a bilanciare gli spazi (anche scegliere se "la" farlo con la elle maiuscola o minuscola ha la sua importanza e peso).
Giusto mettere l'autore con un carattere di dimensione diversa ma qui sembra sparire sia per dimensione che per approssimazione del carattere, inoltre le due ondine che ornano il nome sono quasi invisibili e forse anche inutili posizionando il nome in modo decentrato (che sulla frase inferiore aveva spazio per essere, a mio avviso più opportunamente centrato).
Il tratto d'invito alla elle, forse accettabile nella doppia elle e in "il" mi pare stonare il "la" e nella elle apostrofata. Possiamo anche dire che quel tratto di invito "estraneo" allo standard della elle non è necessario ripeterlo uguale in tutte in quanto è, di fatto, un tratto ornamentale; per di più avendo scelto l'altezza dell'ascendente sulla rigatura, quindi uguale al corpo lettera, quel tratto ha reso più piccolo l'occhiello della elle rendendolo, secondo me, meno elegante.
Può essere interessante la B condotta, nella parte dx, con andamento rovescio rispetto allo standard; avrei iniziato il tratto un poco più in alto a dx in modo che spuntasse maggiormente dal risvolto superiore.
Frase superiore: lo svolazzo sulla h mi pare funzioni, un po' meno il ripassaggio sull'asta dell'acca o la diversa pressione sull'asta che crea uno stacco; lo svolazzo sul discendente della gi ha l'occhiello interno un po' troppo piccolo; il discendente della pi o terminava dritto o doveva essere più allungata la curvatura; nel terminale della a, l'occhiello da cui inizia lo svolazzo lo avrei preferito non sulla giusta altezza del corpo lettera e/o non sulla "giusta" spaziatura sia per renderlo più decorativo sia per non "danneggiare" la leggibilità.
Frase inferiore (oltre a quanto detto prima a parte la pi): la sovrapposizione fra discendenti e scendenti di solito crea problemi (anche qui) e se non sono evitabili bisogna cercare incroci che generino tutti angoli più prossimi possibile ad angoli retti; l'ondulazione sopra la ti non mi pare funzionare, direi che doveva essere più a dx rispetto all'asta della t, con la sommità dell'onda in sua corrispondenza; lo svolazzo sotto la A non rende quanto quello sotto la gi (buono) perché la parte sx è troppo più bassa della dx e l'asse dell'ovale di dx non è orizzontale.
L' "8 Novembre...": l'impatto visivo è decisamente superiore al precedente (grazie agli spazi attorno), nonostante la scrittura a mio parere sia meno armoniosa e fluida (forse per mancata abitudine al diverso tipo di supporto). Per bi, elle e acca vale quanto detto prima per la elle. I "fiocchetti" (come i due sulla N) mi sembrano ripetuti troppe volte (solo sulle maiuscole mi sarebbe sembrato più "equilibrato"), però direi fatti bene; capisco la giusta enfasi da dare al significato della frase ma la decorazione a cuoricino delle di non mi convince (siamo sui pareri personali), piuttosto l'avrei messa al posto del fiocchetto sotto la pi, sul terminale leggermente allungato dello svolazzo dove poteva risultare più incisiva grazie allo spazio attorno; la Q è un po' confusa, soprattutto perché l'onda che va sotto si sovrappone alla linea di decorazione a sx (forse tutta sotto rendeva meglio; qualche dubbio su quell'inizio tratto a "punta di freccia", soprattutto sulle minuscole; permane la perplessità sull'onda della ti.
Per fortuna dovevo essere conciso!!
In ogni caso, ancora complimenti e....buona scrittura!!
noto vistosi e veloci progressi, complimenti! Non tralascio però la mia attività di guastafeste ....per stimolarti ulteriormente s'intende.
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Vado per punti senza una logica precisa, cercando di essere sintetico, evidenziando ciò che a mio gusto personalissimo non funziona (o potrebbe rendere meglio) ....naturalmente poi ognuno scrive come preferisce (ci mancherebbe!!!)
Cerco di recuperare il ritardo partendo da "la Bellezza...." del 14/9.
La mancanza di spazi laterali toglie incisività alla frase (si nota la differenza con il lavoro successivo) e inoltre crea problemi alla distribuzione del testo: è opportuno valutare gli spazi necessari e/o la grandezza del carattere scelto unitamente alle dimensioni del supporto su cui realizzare lo scritto; ovvio che se ho il vincolo del supporto e della rigatura devo decidere come dividere la frase nelle varie righe per cercare la resa migliore con una cercata, più o meno approssimata, centratura delle righe (come mi pare in questo caso). Teniamo conto che, di solito e nei limiti del possibile, si evita di finire la riga con un articolo, una preposizione o una congiunzione. Tenuto conto di tutto questo una possibile suddivisione delle righe poteva essere (qui vado a occhio, necessiterebbe una prova): la Bellezza / ha / il grande potere / di / guarir l'anima. Naturalmente svolazzi, estensioni e prolungamenti di iniziali e finali possono contribuire a bilanciare gli spazi (anche scegliere se "la" farlo con la elle maiuscola o minuscola ha la sua importanza e peso).
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Il tratto d'invito alla elle, forse accettabile nella doppia elle e in "il" mi pare stonare il "la" e nella elle apostrofata. Possiamo anche dire che quel tratto di invito "estraneo" allo standard della elle non è necessario ripeterlo uguale in tutte in quanto è, di fatto, un tratto ornamentale; per di più avendo scelto l'altezza dell'ascendente sulla rigatura, quindi uguale al corpo lettera, quel tratto ha reso più piccolo l'occhiello della elle rendendolo, secondo me, meno elegante.
Può essere interessante la B condotta, nella parte dx, con andamento rovescio rispetto allo standard; avrei iniziato il tratto un poco più in alto a dx in modo che spuntasse maggiormente dal risvolto superiore.
Frase superiore: lo svolazzo sulla h mi pare funzioni, un po' meno il ripassaggio sull'asta dell'acca o la diversa pressione sull'asta che crea uno stacco; lo svolazzo sul discendente della gi ha l'occhiello interno un po' troppo piccolo; il discendente della pi o terminava dritto o doveva essere più allungata la curvatura; nel terminale della a, l'occhiello da cui inizia lo svolazzo lo avrei preferito non sulla giusta altezza del corpo lettera e/o non sulla "giusta" spaziatura sia per renderlo più decorativo sia per non "danneggiare" la leggibilità.
Frase inferiore (oltre a quanto detto prima a parte la pi): la sovrapposizione fra discendenti e scendenti di solito crea problemi (anche qui) e se non sono evitabili bisogna cercare incroci che generino tutti angoli più prossimi possibile ad angoli retti; l'ondulazione sopra la ti non mi pare funzionare, direi che doveva essere più a dx rispetto all'asta della t, con la sommità dell'onda in sua corrispondenza; lo svolazzo sotto la A non rende quanto quello sotto la gi (buono) perché la parte sx è troppo più bassa della dx e l'asse dell'ovale di dx non è orizzontale.
L' "8 Novembre...": l'impatto visivo è decisamente superiore al precedente (grazie agli spazi attorno), nonostante la scrittura a mio parere sia meno armoniosa e fluida (forse per mancata abitudine al diverso tipo di supporto). Per bi, elle e acca vale quanto detto prima per la elle. I "fiocchetti" (come i due sulla N) mi sembrano ripetuti troppe volte (solo sulle maiuscole mi sarebbe sembrato più "equilibrato"), però direi fatti bene; capisco la giusta enfasi da dare al significato della frase ma la decorazione a cuoricino delle di non mi convince (siamo sui pareri personali), piuttosto l'avrei messa al posto del fiocchetto sotto la pi, sul terminale leggermente allungato dello svolazzo dove poteva risultare più incisiva grazie allo spazio attorno; la Q è un po' confusa, soprattutto perché l'onda che va sotto si sovrappone alla linea di decorazione a sx (forse tutta sotto rendeva meglio; qualche dubbio su quell'inizio tratto a "punta di freccia", soprattutto sulle minuscole; permane la perplessità sull'onda della ti.
Per fortuna dovevo essere conciso!!
In ogni caso, ancora complimenti e....buona scrittura!!
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Buonasera calli, grazie mille per i complimenti! Devo ammettere che in questo periodo i tuoi interventi mi sono mancati e sono sempre graditi.
Queste due prove erano fatte con il giusto scopo di provare le varie fioriture e la composizione delle righe (in modo molto marginale visto che né il foglio, né la dimensione del corpo testo erano quelli finali). Prendo comunque nota della regola "articolo, preposizione e congiunzione sempre a capo". L'inizio con la l minuscola è stato deciso per non avere 2 maiuscole nelle prime 3 lettere, lasciando il peso sul sostantivo, un po' alla tedesca.calli1958 ha scritto: ↑domenica 13 novembre 2022, 16:54 La mancanza di spazi laterali toglie incisività alla frase (si nota la differenza con il lavoro successivo) e inoltre crea problemi alla distribuzione del testo: è opportuno valutare gli spazi necessari e/o la grandezza del carattere scelto unitamente alle dimensioni del supporto su cui realizzare lo scritto; ovvio che se ho il vincolo del supporto e della rigatura devo decidere come dividere la frase nelle varie righe per cercare la resa migliore con una cercata, più o meno approssimata, centratura delle righe (come mi pare in questo caso). Teniamo conto che, di solito e nei limiti del possibile, si evita di finire la riga con un articolo, una preposizione o una congiunzione. Tenuto conto di tutto questo una possibile suddivisione delle righe poteva essere (qui vado a occhio, necessiterebbe una prova): la Bellezza / ha / il grande potere / di / guarir l'anima. Naturalmente svolazzi, estensioni e prolungamenti di iniziali e finali possono contribuire a bilanciare gli spazi (anche scegliere se "la" farlo con la elle maiuscola o minuscola ha la sua importanza e peso).
Qui ancora prove, purtroppo non conosco ancora un secondo stile calligrafico da abbinare. Provvederò a breve, conto sulle vacanze di Natale per un corso accelerato di onciale (o simile), anche se ho paura che una scritta a pennino tronco risulti molto pesante (a livello di inchiostro messo su carta). Vedremo, magari anche uno Spencerian monolinea non sarebbe male.calli1958 ha scritto: ↑domenica 13 novembre 2022, 16:54 Giusto mettere l'autore con un carattere di dimensione diversa ma qui sembra sparire sia per dimensione che per approssimazione del carattere, inoltre le due ondine che ornano il nome sono quasi invisibili e forse anche inutili posizionando il nome in modo decentrato (che sulla frase inferiore aveva spazio per essere, a mio avviso più opportunamente centrato).
Sono d'accordo: ogni volta che lo riguardo vedo le l tutte uguali e occhielli mozzati. Dopo quella prova ho iniziato a usare i fogli in orizzontale, nonostante la rigatura, in modo da mantenere le giuste proporzioni del testo e capire meglio gli spazi tra le righe. Fare preparazione delle fioriture così non aveva molto senso.calli1958 ha scritto: ↑domenica 13 novembre 2022, 16:54 Il tratto d'invito alla elle, forse accettabile nella doppia elle e in "il" mi pare stonare il "la" e nella elle apostrofata. Possiamo anche dire che quel tratto di invito "estraneo" allo standard della elle non è necessario ripeterlo uguale in tutte in quanto è, di fatto, un tratto ornamentale; per di più avendo scelto l'altezza dell'ascendente sulla rigatura, quindi uguale al corpo lettera, quel tratto ha reso più piccolo l'occhiello della elle rendendolo, secondo me, meno elegante.
Vero? L'ho vista fatta così (circa) su un manuale e mi è piaciuta molto più che fatta con il ductus tradizionale. Lì era presentata con "l'antenna" più lunga e arricciata verso il basso, finita con una "goccia" o allungata a sovrapporsi in diagonale a tutta la lettera. Ho un attimo accantonato le B per il quadretto dell'8/11, ma riprenderò a breve.
Sono partito con una h senza occhiello, in modo da riprendere il tratto dell'asta verso l'alto per la fioritura. Ho sovrapposto male le due linee e ho cercato di aggiustare, ma andava sempre peggio Alla fine ci ho fatto passare sopra il tratto grosso a incrociare con l'effetto di evidenziare ancora di più il problema!
D'accordo su tutto.calli1958 ha scritto: ↑domenica 13 novembre 2022, 16:54 lo svolazzo sul discendente della gi ha l'occhiello interno un po' troppo piccolo; il discendente della pi o terminava dritto o doveva essere più allungata la curvatura; nel terminale della a, l'occhiello da cui inizia lo svolazzo lo avrei preferito non sulla giusta altezza del corpo lettera e/o non sulla "giusta" spaziatura sia per renderlo più decorativo sia per non "danneggiare" la leggibilità.
Anche qui, son d'accordo. Arriveranno ulteriori foto con nuove prove. La parte che più mi piace di questa composizione sono gli svolazzi speculari, in Bellezza, delle due doppie. Fa un po' Yin-Yang e mi soddisfa parecchio. Il resto è ancora da provare per bene.calli1958 ha scritto: ↑domenica 13 novembre 2022, 16:54 Frase inferiore (oltre a quanto detto prima a parte la pi): la sovrapposizione fra discendenti e scendenti di solito crea problemi (anche qui) e se non sono evitabili bisogna cercare incroci che generino tutti angoli più prossimi possibile ad angoli retti; l'ondulazione sopra la ti non mi pare funzionare, direi che doveva essere più a dx rispetto all'asta della t, con la sommità dell'onda in sua corrispondenza; lo svolazzo sotto la A non rende quanto quello sotto la gi (buono) perché la parte sx è troppo più bassa della dx e l'asse dell'ovale di dx non è orizzontale.
Confermo. La carta a righe è Clairefontaine Triomphe, liscia e vellutata, superscorrevole. Quella giallina dell'8/11 è Arches da acquerello che, per quanto sia in versione patinata, è parecchio più ruvida e assorbente e frena un po' il pennino.
Avevo provato a fare il cuore sotto la p, ma il tratto in arrivo lo faceva sembrare più un "picche".calli1958 ha scritto: ↑domenica 13 novembre 2022, 16:54 Per bi, elle e acca vale quanto detto prima per la elle. I "fiocchetti" (come i due sulla N) mi sembrano ripetuti troppe volte (solo sulle maiuscole mi sarebbe sembrato più "equilibrato"), però direi fatti bene; capisco la giusta enfasi da dare al significato della frase ma la decorazione a cuoricino delle di non mi convince (siamo sui pareri personali), piuttosto l'avrei messa al posto del fiocchetto sotto la pi, sul terminale leggermente allungato dello svolazzo dove poteva risultare più incisiva grazie allo spazio attorno; la Q è un po' confusa, soprattutto perché l'onda che va sotto si sovrappone alla linea di decorazione a sx (forse tutta sotto rendeva meglio; qualche dubbio su quell'inizio tratto a "punta di freccia", soprattutto sulle minuscole; permane la perplessità sull'onda della ti.
Sono un po' nella fase entusiasta/barocca in cui mi viene da aggiungere abbellimenti ovunque càpiti: le punta di freccia mi sono venute così, senza averle mai provate da nessuna parte e rischiando di rovinare tutto. I fiocchetti sono decisamente eccessivi, ora che rivedo con un po' di distacco. Devo fermarmi un attimo ed essere più minimalista. Less is More.
Ti ringrazio dell'analisi, come al solito, molto dettagliata (e apprezzata) e ancora dei complimenti. Mi rendo conto anche io che dopo quest'estate ho fatto un deciso passo avanti, ma che sono ancora solo alla base della scalinata (va beh dai, magari a metà). Mi sembra che stia andando meglio anche l'uniformità dell'inclinazione e delle lettere.
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
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Sarà sicuramente una buona scrittura!!!Koten90 ha scritto: ↑domenica 13 novembre 2022, 22:59
"Queste due prove erano fatte con il giusto scopo di provare ..."
Avevo immaginato qualcosa del genere, ma parto sempre dall'ipotesi che lo scritto sia in versione definitiva .... altrimenti è meglio non dire niente!
"Prendo comunque nota della regola "articolo, preposizione e congiunzione sempre a capo"."
Tenere però presente che in alcuni casi le regole devono/possono essere infrante.
"L'inizio con la l minuscola è stato deciso per non avere 2 maiuscole nelle prime 3 lettere, lasciando il peso sul sostantivo, un po' alla tedesca."
Evidente l'intenzione di dare peso al sostantivo; considerando che di solito è meglio iniziare con la maiuscola l'alternativa possibile era una L meno elaborata e "pesante" della B, credo che lo scopo sarebbe stato rispettato.
"Qui ancora prove, purtroppo non conosco ancora un secondo stile calligrafico da abbinare."
Non è strettamente necessario uno stile diverso, spesso è sufficiente un'altezza diversa e un opportuno posizionamento. Nel caso specifico non è il tipo di stampatello che "mi disturba" quanto la dimensione e un'esecuzione sommaria, non curata.
"L'ho vista fatta così (circa) su un manuale e mi è piaciuta molto più che fatta con il ductus tradizionale..."
Per quanto possibile, è particolarmente utile "disporre" di maiuscole alternative in modo da potersi destreggiare in casi di spazi diversi o di altre necessità estetiche o funzionali.
"...Alla fine ci ho fatto passare sopra il tratto grosso a incrociare con l'effetto di evidenziare ancora di più il problema!"
E' una situazione in cui è facile incorrere. Ho notato che il più delle volte è meglio non fare "ritocchi" (crea meno danni lasciare l'errore), anche se la soluzione è riscrivere tutto (...certo dipende dalla lunghezza del testo e dalla sua "importanza")
"La parte che più mi piace di questa composizione sono gli svolazzi speculari, in Bellezza, delle due doppie..."
Capisco il piacere di queste esecuzioni, è però necessario provarle a parte molte volte volte il modo che il tratto risulti molto fluido e naturale altrimenti trasmette un senso di rigidità che stride con la scrittura.
"Confermo. La carta ....."
E' utile (e comodo) usare spesso carte diverse perché ogni combinazione carta-pennino-inchiostro ha la sua resa; riuscire a memorizzarle fa scegliere meglio quale usare a seconda dello scopo (o dell'esperimento).
"Sono un po' nella fase entusiasta/barocca in cui mi viene da aggiungere abbellimenti ovunque càpiti..... ora che rivedo con un po' di distacco. Devo fermarmi un attimo ed essere più minimalista. Less is More."
Possiamo dire (almeno io ne sono abbastanza convinto) che un testo "ben scritto" è già in sé "importante"; quindi ogni aggiunta ornamentale deve essere valutata e "soppesata" con attenzione. Ciò non significa limitare fantasia e sperimentazione, anzi! E' fondamentale, credo, abituarsi a scrivere più volte lo stesso testo con soluzioni "ornamentali" diverse; ne guadagnerà sia la scrittura sia gli eventuali ornamenti. L'importante è che il tutto risulti armonioso e dia piacere nell'eseguirlo.
"Mi rendo conto anche io che dopo quest'estate ho fatto un deciso passo avanti....sembra che stia andando meglio anche l'uniformità dell'inclinazione e delle lettere."
Proprio così, passi notevoli! Brevi suggerimenti: ricorda di esercitarti sulla ti (finché non trovi l'onda giusta usa il taglio standard sui testi definitivi); usa anche la di "normale" (con l'asta dritta a dx, ad altezza intermedia fra ti ed elle).
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Ecco produzione di ieri sera.
Carta Rhodia A4, Montblanc 149 Calligraphy, inchiostro Noodler’s X-Cactus (mix autoprodotto), corpo lettera 5mm.
Ho pensato che per fare prove su A4 prima di passare ad A3 convenisse dimezzare la dimensione (dai 10mm che uso abitualmente), su fogli 36x26 dovrei tenere 7 o 8mm.
Non avendo una falsa riga pronta, mi sono arrangiato con un foglio a quadretti da 5mm, tenendo un rapporto 2:1:2 : lo trovo migliore su dimensioni così piccole del testo perché “slancia”/“sfina” di più i caratteri resi cicciotti dai tratti più ravvicinati.
Carta Rhodia A4, Montblanc 149 Calligraphy, inchiostro Noodler’s X-Cactus (mix autoprodotto), corpo lettera 5mm.
Ho pensato che per fare prove su A4 prima di passare ad A3 convenisse dimezzare la dimensione (dai 10mm che uso abitualmente), su fogli 36x26 dovrei tenere 7 o 8mm.
Non avendo una falsa riga pronta, mi sono arrangiato con un foglio a quadretti da 5mm, tenendo un rapporto 2:1:2 : lo trovo migliore su dimensioni così piccole del testo perché “slancia”/“sfina” di più i caratteri resi cicciotti dai tratti più ravvicinati.
Alessio Pariani
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FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
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Tentativo con poche speranze di utilizzare una Jinhao X450 attrezzata con Zebra G. Devo dire che, a parte qualche difficoltà in partenza, la penna è eccellente per usi calligrafici (scrittura lenta e ponderata), ovviamente non regge il lavoro di scrivere velocemente con variazione di tratto.
Ho voluto provare anche un video con punto di vista diverso dal solito. Devo ancora lavorare sulla corretta illuminazione della scena, ma l’effetto non mi dispiaceAlessio Pariani
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La prossima volta avvisa prima di mettere questi video che così prendo una xamaminaKoten90 ha scritto: ↑giovedì 2 febbraio 2023, 19:52 Tentativo con poche speranze di utilizzare una Jinhao X450 attrezzata con Zebra G. Devo dire che, a parte qualche difficoltà in partenza, la penna è eccellente per usi calligrafici (scrittura lenta e ponderata), ovviamente non regge il lavoro di scrivere velocemente con variazione di tratto. 11E197BE-8DB7-436E-8B5C-CE580F2D14D7.jpeg
Ho voluto provare anche un video con punto di vista diverso dal solito. Devo ancora lavorare sulla corretta illuminazione della scena, ma l’effetto non mi dispiaceFullSizeRender.MOV
Scherzi a parte, quanto ti invidio quelle "r" e complimenti per la calligrafia
Enrico
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Pensa che volevo accelerarlo a 4x!
Grazie per i complimenti, se vuoi faccio una clip solo sulla “r”
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Ricambierò con una clip di sole z
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Esperimenti con stilografica e pennino flessibile
Pensavo di fare anche io un post intitolato “Scrivendo con una leggenda” per omaggiare il mio maggiore ispiratore con una sua citazione.
Magari lo rifaccio in bella su foglio pulito, questo era solo un esercizio per provare la disposizione delle parole.
Può essere utile come esempio di lavoro su carta rugosa (è un foglio per acquerello da spender poco, ma che funziona bene per i nostri inchiostri) che rende sicuramente imprecisi i tratti come la carta vergata
Magari lo rifaccio in bella su foglio pulito, questo era solo un esercizio per provare la disposizione delle parole.
Può essere utile come esempio di lavoro su carta rugosa (è un foglio per acquerello da spender poco, ma che funziona bene per i nostri inchiostri) che rende sicuramente imprecisi i tratti come la carta vergata
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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Accidenti, la carta vergata è piuttosto frustrante… non c’è verso di tenere un tratto liscio e fluido.
Prossimo giro tengo il foglio sull’altra faccia (liscia)
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Alessio Pariani
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C'è sempre qualcuno che "rompe"..... .....ma a fin di bene..... spero!
Innegabili i progressi! Mi interessa però segnalarti quello che mi pare non funzioni come dovrebbe; mi riferisco, ovviamente, alla forma delle lettere (vale sia per stilografica che per pennino a intinzione.
Premesso, come sempre, che ognuno scrive come vuole.....e ci mancherebbe! però l'impatto estetico dello scritto è rilevante, soprattutto quando si vuole "dare importanza" ad una frase, un pensiero, ecc.
Non ti faccio qui notare... .... che manca un puntino su una i di "pregiudizio" né che, purtroppo, la penultima riga deborda dall'allineamento delle altre, né che l'altezza del corpo lettera è ogni tanto "variabile" (tutte cose che vedi da te, io penso), piuttosto desidero porre attenzione alla forma delle lettere, di alcune in particolare, che usi nei tuoi scritti. Mi riferisco nello specifico a "d", "g", "p", "b": non ho nulla contro le forme che usi, trovo però che in alcuni casi non siano le forme più "convenienti" ed esteticamente valide.
Non mi dilungo nello scrivere cosa, a mio parere, non funziona: allego l'immagine di una veloce e grossolana prova comparativa dalla quale puoi dedurre ciò che intendo.
Specifico che, a mio modo di vedere (contrariamente a quanto molti dicono), non ho remore nell'usare nello stesso scritto forme diverse delle stesse lettere.... naturalmente con moderazione, se la situazione lo permette e se esteticamente mi pare funzionare. A titolo di esempio cito la tua "d": nella forma che usi può essere usata senza problemi a fine parola (per esempio "ad"); è più problematica all'interno della parola perché rende più difficoltosa la legatura con la lettera successiva (peraltro la parte destra io la preferisco in senso discendente, anche se è un poco più difficoltoso il raccordo).
Per le altre lettere è più una questione di spazio, di incroci di linee, e di preferenza estetica.
Nota per gli accenti (solo per valutare/provare alternative): noto che li fai piuttosto incurvati e parecchio distanti dalla lettera; a mio parere funzionano meglio più dritti e più vicini alla lettera (a te provare per scegliere la forma che preferisci).
Chiudo con un suggerimento (valido soprattutto per scritti brevi ): provare la stessa frase con forme alternative di alcune lettere e/o in alcuni casi, per valutare il risultato estetico.
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Grazie mille Calli! Sempre apprezzatissimi i tuoi suggerimenti
Alessio Pariani
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Guardando gli scritti di Simone che a me paiono perfetti e le dettagliate e costruttive critiche di Calli che è in grado di trovare difetti che io mai noterei, mi passa la voglia di esercitarmi
Non riuscirò mai ad imparare
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Cesare Augusto