Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...
Inviato: lunedì 1 ottobre 2012, 13:57
No, per me 500 euro per quella penna non sono pochi, per precisare. Ma lo dico come acquirente, anzi, come acquirente-Andrea coi suoi gusti e problemi ed alla data del 1 ottobre 2012. Facevo appunto un discorso di impatto sui costi (nell'ultimo post) e di caratteristiche intrinseche (limitatezza, prezzo in un certo qual modo etc, in quello precedente).
@P4olo: io non credo che i beni di lusso sfuggano a tali logiche, o meglio, e non è per trovare facili scappatoie, secondo me la "risposta" sta nel mezzo. Nel senso che per quanto possa, come idea, il produttore stesso fare un prezzo, non potrà comunque farlo senza considerare quello che è il mercato già presente in quel settore. Questo non toglie che possano esserci dei pionieri, dei player che al di là dei postulati del sistema di concorrenza perfetta, sono talmente "bravi" da "fare" il mercato, o incidervi sensibilmente (d'altra parte l'assenza di soggetti "price making" è un postulato del sistema di concorrenza perfetta, nel quale anche noi operiamo con le dovute correzioni e perversioni).
Ce ne sono due o tre ogni secolo, forse meno. Mi viene in mente Jobs, per esempio, col suo iPhone. Ha "scelto" un prezzo estremamente alto e ha di fatto creato una fascia di mercato, nella quale secondo me c'è solo l'iPhone (o al massimo Samsung anche se dopo la recente sentenza molto meno). Qual'è stata la sua "bravura"? Imporsi. "Fare" un mercato. Questi sono soggetti che forse possono fare un prezzo, e sia chiaro che quando lo fanno, lo fanno in ogni caso in modo ponderato. Faccio un azzardo: se invece che 730 euro (mi pare sia il prezzo di partenza dell'iP5) avessero stabilito un prezzo di 850 per il modello base, invece che un successo enorme sarebbe stato un fallimento colossale. Così come il signor Gucci, se al tempo (mutatis mutandis e considerata la variazione dell'indice dei prezzi al consumo e relative rivalutazioni etc) avesse fatto pagare una borsa 2500 euro invece che 1500, forse sarebbe nata e morta lì. Anche senza arrivare a tali differenze significative che ho fatto negli ultimi due esempi.
Sono settori che, seppure è vero che la qualità smette di contare (o lo fa in modo diverso), il libero arbitrio del produttore è comunque limitato dalla necessità di porsi in fasce di mercato già consolidate e preesistenti. Poi come ho detto ci sono i pionieri, gli esperimenti etc ma questo secondo me non stravolge le regole del mercato, anche se con riguardo ai beni di lusso il discorso si fa più complesso (o comunque diverso).
Che poi nessuno faccia beneficenza, questo è un assunto che mi permetto di considerare scontato
Tutto questo se ho inteso il nucleo della tua obiezione.
Per le magliette dell'hard rock cafè invece, sono fermamente convinto che 30 euro siano pochi: dovrebbero darmene almeno 100 (l'ora) per indossarla
Nota un po' OT: una cena per due all'hard rock cafè a Firenze costa sugli 80 euro. Per avere hamburger, fritti e cose varie (che ad hong kong mangiavo ai lati delle strade per pochi centesimi... ok che non sono esattamente gli stessi ingredienti, chissà cosa ho mangiato!). Per la stessa cifra si paga un'abbondante cena (sempre per due ovviamente) al Targe (ex Caffè Concerto), con ben diversa qualità, servizio, location etc...
@P4olo: io non credo che i beni di lusso sfuggano a tali logiche, o meglio, e non è per trovare facili scappatoie, secondo me la "risposta" sta nel mezzo. Nel senso che per quanto possa, come idea, il produttore stesso fare un prezzo, non potrà comunque farlo senza considerare quello che è il mercato già presente in quel settore. Questo non toglie che possano esserci dei pionieri, dei player che al di là dei postulati del sistema di concorrenza perfetta, sono talmente "bravi" da "fare" il mercato, o incidervi sensibilmente (d'altra parte l'assenza di soggetti "price making" è un postulato del sistema di concorrenza perfetta, nel quale anche noi operiamo con le dovute correzioni e perversioni).
Ce ne sono due o tre ogni secolo, forse meno. Mi viene in mente Jobs, per esempio, col suo iPhone. Ha "scelto" un prezzo estremamente alto e ha di fatto creato una fascia di mercato, nella quale secondo me c'è solo l'iPhone (o al massimo Samsung anche se dopo la recente sentenza molto meno). Qual'è stata la sua "bravura"? Imporsi. "Fare" un mercato. Questi sono soggetti che forse possono fare un prezzo, e sia chiaro che quando lo fanno, lo fanno in ogni caso in modo ponderato. Faccio un azzardo: se invece che 730 euro (mi pare sia il prezzo di partenza dell'iP5) avessero stabilito un prezzo di 850 per il modello base, invece che un successo enorme sarebbe stato un fallimento colossale. Così come il signor Gucci, se al tempo (mutatis mutandis e considerata la variazione dell'indice dei prezzi al consumo e relative rivalutazioni etc) avesse fatto pagare una borsa 2500 euro invece che 1500, forse sarebbe nata e morta lì. Anche senza arrivare a tali differenze significative che ho fatto negli ultimi due esempi.
Sono settori che, seppure è vero che la qualità smette di contare (o lo fa in modo diverso), il libero arbitrio del produttore è comunque limitato dalla necessità di porsi in fasce di mercato già consolidate e preesistenti. Poi come ho detto ci sono i pionieri, gli esperimenti etc ma questo secondo me non stravolge le regole del mercato, anche se con riguardo ai beni di lusso il discorso si fa più complesso (o comunque diverso).
Che poi nessuno faccia beneficenza, questo è un assunto che mi permetto di considerare scontato

Tutto questo se ho inteso il nucleo della tua obiezione.
Per le magliette dell'hard rock cafè invece, sono fermamente convinto che 30 euro siano pochi: dovrebbero darmene almeno 100 (l'ora) per indossarla

Nota un po' OT: una cena per due all'hard rock cafè a Firenze costa sugli 80 euro. Per avere hamburger, fritti e cose varie (che ad hong kong mangiavo ai lati delle strade per pochi centesimi... ok che non sono esattamente gli stessi ingredienti, chissà cosa ho mangiato!). Per la stessa cifra si paga un'abbondante cena (sempre per due ovviamente) al Targe (ex Caffè Concerto), con ben diversa qualità, servizio, location etc...