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Non oso dar consigli ma seguo e faccio un tifo sfrenato per il successo

Secondo me, 215>>> 205

Ciao,
io suggerirei un'Aurora Hastil, bellissima e di gran classe nelle sue linee essenziali , leggera, maneggevole, con un super pennino, che scrive benissimo, io ne ho avute diverse e devo dire che è la mia penna del cuore, ha anche la cartuccia lunga che permette una discreta autonomia, forse è un po ' fuori budget, ma può darsi che nel mercatino tu ne trovi una entro quella cifra, oppure sempre Aurora anche la Kona è molto bella, anche la Pilot Capless è stupenda, forse un po' pesante per lunghe sessioni di scrittura, però merita anche quella, io ne ho acquistata una proveniente dal Giappone (Capless Fermo ) che in Italia non c'è e ne sono strafelice.
Buona giornata.
Ombretta

AinNithael ha scritto: ↑giovedì 28 settembre 2017, 0:20 Non oso dar consigli ma seguo e faccio un tifo sfrenato per il successo

Memento audere semper.

Che ci tengo a precisare NON essere un motto fascista.

kircher ha scritto: ↑giovedì 28 settembre 2017, 10:44 Secondo me, 215>>> 205

2 appunti:
1) ho sentito inquantificatamente dire che pesa di piu' delle 200/205;
2) non impazzisco per le laminature laccate.

Significa che ne cerchero' un esemplare da tastare con mano.

Ombretta ha scritto: ↑giovedì 28 settembre 2017, 11:43 Ciao,
io suggerirei un'Aurora Hastil, bellissima e di gran classe nelle sue linee essenziali , leggera, maneggevole, con un super pennino, che scrive benissimo, io ne ho avute diverse e devo dire che è la mia penna del cuore, ha anche la cartuccia lunga che permette una discreta autonomia, forse è un po ' fuori budget, ma può darsi che nel mercatino tu ne trovi una entro quella cifra, oppure sempre Aurora anche la Kona è molto bella, anche la Pilot Capless è stupenda, forse un po' pesante per lunghe sessioni di scrittura, però merita anche quella, io ne ho acquistata una proveniente dal Giappone (Capless Fermo ) che in Italia non c'è e ne sono strafelice.
Buona giornata.
Ombretta

Ciao Ombretta, ottimo consiglio quello della Hastil. Tuttavia ci sono dei contro: il fatto che la sezione sia parecchio fragile prima di tutto e poi c'e' il problema cartucce, sarebbe costretta ad usarle e preferirei potesse essere contagiata dal rituale della ricarica.
Magari pero' mi capita un esemplare parecchio interessante... anche se poi la vedo difficile fargliela passare per penna di poco conto visto il posto che occupa al MoMA di New York.

confermo che la 215 pesa di più della 205/200

per l'esattezza ci sono circa 6 grammi di differenza, e alla 215 manca la finestrella di ispezione

ciro ha scritto: ↑giovedì 28 settembre 2017, 11:58

AinNithael ha scritto: ↑giovedì 28 settembre 2017, 0:20 Non oso dar consigli ma seguo e faccio un tifo sfrenato per il successo

Memento audere semper.

Che ci tengo a precisare NON essere un motto fascista.

Fiuuuu... grazie per la precisazione che mi evita una tristezza in più.

Del resto uno dei miei motti preferiti è un suo gemello: "non è necessario sperare per intraprendere" di Yourcenar. Detto questo però continuo a risparmiarti i miei consigli (a meno che non ti servano coccinelle decorative ) e a fare un tifo sfrenato per il successo del tuo amorevole e amabile progetto.

Se fosse per uso privato / tempo libero, visto che le piace il fucsia, mi verrebbe in mente una accoppiata vincente: Delta Unica fucsia + cartucce Seitz Kreuznach fucsia. Ho entrambe le cose (anche se sono un maschietto), e ti assicuro che sono entrambe molto belle.
Per un uso universitario, però, la vedo dura.
Aurora Hastil, direi anch'io: ne ho una (acquistata già usata) che uso da anni e non mostra il minimo segno di cedimento. Sull'usato ha un prezzo più che accessibile. Alternativa italiana: Aurora Y, e qui vai sul sicuro, hai solo l'imbarazzo di scegliere il colore.
Se la vuoi a pistone (ma guarda che, forse, per l'uso che deve farne le cartucce sono meglio, più pratiche, se non è già una appassionata di stilografiche): Pelikan M200, indubbiamente, ma secondo me il blu con il fucsia (suo colore preferito) non ci azzecca per nulla. Forse meglio bianca, molto elegante e adatta ad ogni occasione.
Oppure una 98 riserva magica laminata oro (non ha bisogno di presentazioni, la conosci benissimo).
Poi segui preferibilmente i consigli delle gentili frequentatrici del forum, il cervello femminile per noi poveri maschietti è più incomprensibile della teoria quantistica (o, se vuoi, del pensiero dei gesuiti).
A forza di raccogliere idee, una sarà quella giusta!
Ciao, in bocca al lupo

Anche io direi Pelikan m200/205 con un set di inchiostri edelstein, che sono ottimi, tanti e bei colori e boccetta particolare.

ciro ha scritto: ↑giovedì 28 settembre 2017, 11:58 Memento audere semper.

Che ci tengo a precisare NON essere un motto fascista.

Infatti è dannunziano.

StilTraditio ha scritto: ↑giovedì 28 settembre 2017, 17:56

ciro ha scritto: ↑giovedì 28 settembre 2017, 11:58 Memento audere semper.

Che ci tengo a precisare NON essere un motto fascista.

Infatti è dannunziano.

Bè... siamo lì... il vate (r) non era certamente di sinistra. Non l'ho mai sopportato.

mistermike ha scritto: ↑giovedì 28 settembre 2017, 18:00

StilTraditio ha scritto: ↑giovedì 28 settembre 2017, 17:56

Infatti è dannunziano.

Bè... siamo lì... il vate (r) non era certamente di sinistra. Non l'ho mai sopportato. :crazy:

Io penso che giudicare un artista in base alla sua fede politica e non alle sue opere sia da stolti.
Ma adesso siamo fuori tema, quindi non mi dilungherò ulteriormente.
StilTraditio

Come vuoi. Anche se la "fascistudine" nei suoi scritti, se non emerge, naviga a pelo d'acqua. Comunque, questione di opinioni.

Solo per chiarezza. Il mio sollievo non era dato dal sapere quale non fosse la fonte (che è nota e il cui stile ho sempre trovato simile a quello delle suppellettili della sua casa ) ma dalla necessità di precisarlo da parte del mio interlocutore. E adesso torniamo alle stilografiche

La precisazione era per motivi storici, non politici.

Per definizione il "vate" è un artista, molto spesso poeta, che incarna gli ideali dell'epoca in cui vive. D'Annunzio, il vate durante il ventennio fascista (titolo di cui il Pascoli era parecchio geloso tra l'altro, giusto per mettere la luce giusta) è stato preso a modello dal regime sicuramente, ma è stato comunque una testa pensante a sé. Non a caso l'episodio in cui si dice si sia alzato per sedersi d'ala opposta in parlamento e l'esperienza di Fiume in cui il poeta ha esplicitamente disobbedito al regime per guidare la spedizione.

Dunque che si abbiano opinioni sul suo artistico o sul gusto col quale sceglieva le suppellettili della sua casa è una cosa che vi fa onore e la rispetto. Tuttavia "D'Annunzio era fascista" è un insulto alla vostra ed alla mia cultura e per tanto vi prego di evitarlo.

Poi se "non sarà stato fascista ma neanche di sinistra" la stiamo mettendo sul politico ed è un discorso che non voglio affrontare sul web, specialmente sotto questo argomento.
Dunque, mi fa piacere se volete parlare del poeta o dello scrittore che preferite a D'Annunzio perché la letteratura è una delle passioni sopite che ho e il discorso si abbina con quello sulla mia amica, ma se il discorso continua sul politico e mi chiudono l'argomento per colpa vostra ci rimango parecchio male.

ciro ha scritto: ↑giovedì 28 settembre 2017, 20:36 La precisazione era per motivi storici, non politici.

Per definizione il "vate" è un artista, molto spesso poeta, che incarna gli ideali dell'epoca in cui vive. D'Annunzio, il vate durante il ventennio fascista (titolo di cui il Pascoli era parecchio geloso tra l'altro, giusto per mettere la luce g
Dunque, mi fa piacere se volete parlare del poeta o dello scrittore che preferite a D'Annunzio perché la letteratura è una delle passioni sopite che ho e il discorso si abbina con quello sulla mia amica, ma se il discorso continua sul politico e mi chiudono l'argomento per colpa vostra ci rimango parecchio male.

Troppi, Ciro, più delle stilografiche. Da Shakespeare a Stout (quello di Nero Wolfe), da Ted Chiang a Yourcenar ecc. Troppi. Troppi. Meglio tornare a parlare del tuo amorevole progetto.