cassullo ha scritto:klapaucius ha scritto:
Quanto al collaudo delle penne "costose"... non saprei, bisogna vedere qual è il volume di vendita delle Homo Sapiens, ma un collaudo come si deve non sarebbe una cosa da dieci minuti. Una prova di scrittura seria, alla fine della quale bisogna ripulire per bene l'inchiostro perché le penne devono apparire intonse al cliente, e trattandosi di oggetti che in ogni caso richiedono un periodo di rodaggio, penso che sia inattuabile per le grosse produzioni in serie. Io non sono nemmeno sicuro che il mio stub non avrebbe superato un test superficiale, a dirla tutta. Perché di scrivere scriveva.
So che ci sono alcuni venditori online che fanno una prova prima di spedirti la penna, ma anche lì, si tratta di una prova che serve ad eliminare solo problemi evidentissimi da subito.
Hai ragione caro Giuseppe , però investire qualche danaro in più sul controllo qualita da parte del sig. Delvecchio anziche in sole brochure ricche di foto con Vip dei quali ad esempio a me non importa nulla , visto che i veri Vip siamo noi clienti che le penne le paghiamo fino all'ultimo centesimo e non le riceviamo in regalo..... sarebbe una prova di grande imprenditoria , la vera pubblicità la fanno i clienti soddisfatti per il prodotto acquistato .

Colgo l'occasione di rispondere anche a Vichingo sui collaudi delle penne :
Ho iniziato a vendere penne a 21 anni e a 30 a fabbricarle quindi parlo per esperienza vissuta : sin dal mitico Edson Waterman nessuna brand ha mai collaudato le proprie penne. Ho conosciuto personalmente i proprietari storici di : Tibaldi , Nettuno, France pen, Kaweco, Parker ante Gillette, Reform. Ho fabbricato penne per noti marchi tedeschi , alcuni non li posso menzionare , ma Rotring si , il cui top ingegnere Seghebart , mio carissimo amico è ora a capo di Parker e WatermanI e lui mi ha insegnato le norme iso 9000 sulla scrittura nel lontano 1998.
Collaudare una penna significa usarla e questo non è possibile, il lavoro di pulitura risulta non realizzabile industrialmente ecco perchè NESSUNO lo ha MAI fatto.
Una volta qualsiasi negoziante era in grado di sistemare un pennino che salta o che graffia oggi purtroppo questo know how si è perso e pochi negozianti conoscono a fondo le penne.
Anche se Visconti collaudasse ogni singola penna è sufficiente che un negoziante effettui un cambio pennino per DISTRUGGERE il nostro lavoro.
Ancora oggi vedo afferrare i pennini e ruotarli per cambiarli perchè il cliente vuole un F anzichè un B .
Ho visto i nostri pennini in palladio usati come calligrafici in prova nei negozi, fra una punta e l' altra ci passava un dito! Se avessero scritto ancora sarebbe stato un miracolo.
Allora a cosa sarebbe servito collaudare le penne ?
Visconti ha un sistema di cambio pennino a vite che permette ,se effettuato correttamente, il cambio pennino in sicurezza, ma se è effettuato scorrettamente puo compromettere la qualità di scrittura.
Nelle stilografiche la parte più delicata è alla portata di tutti, come se in un orologio tutti si mettessero ad aggegiare nel meccanismo.
Infine la scrittura è personale: anni fa abbiamo cambiato 5 volte un pennino ad un americano perchè la penna funzionava benissimo nelle mani di sua moglie e non nelle sue.
Vi do un pó di numeri : Visconti vende quasi 78.000 penne in un anno, il prossimo anno toccheremo il milione di pezzi venduti in 25 anni. Se avessimo 1 % di difettosità, percentuale considerata eccellente anche in elettronica dovremmo avere quasi 780 penne in riparazione solo sulle nuove ogni anno e 10,000 sullo storico!
È realistico pensare che oggi Visconti ha uno 0,1 / 0,2 % di difettosità , un valore incredibilmente basso ma con un valore piu importante considerando l' alto tasso di innovazione di Visconti. Tutti sanno che è più difficile controllare la qualità se si innova frequentemente.