Cosa significa per voi scrivere con la stilografica
Inviato: lunedì 16 novembre 2020, 19:53
Credo sia una domanda sempre valida, immagino che ognuno qui abbia la sua risposta da dare.
Come alcuni qui, ho iniziato da piccolo, senza saperlo, senza alternative.
A scuola, quando ci andavo io, la stilografica era obbligatoria, così come lo era scrivere in corsivo.
A sei anni avevo in mano una Pelikan 120, che ho usato per qualche anno alle elementari e poi ho in qualche modo distrutto...
Sono seguite altre stilo, fino alla fine della università. (Ho avuto anche un periodo Rapidograph - che avevo, per disegno tecnico allo scientifico - che caricavo ad inchiostro stilografico. La 0.6 era la mia preferita).
Poi è arrivato il PC e ho iniziato a scrivere sempre meno a mano, e spesso con i felt tip o i roller, ma ho sempre odiato le biro...
Soltanto una decina di anni fa sono tornato alle stilo, e a quel punto mi sono accorto quanto mi mancassero e ho iniziato a comprarle... fin troppe.
Certo, vi sono tutta una serie di aspetti positivi nell'uso di una stilo che molti hanno già elencato (sorrido quando i miei familiari mi prendono in giro se arrivo con il portapenne delle penne da lavare, non colgono che sia una sorta di momento zen... in cui la mente si rilassa ),
ma una cosa noto rispetto all'uso dei sistemi informatici, la scrittura a mano genera una forma di memoria rafforzata con quello che scrivi.
Hai una consapevolezza maggiore se scrivi a mano, rispetto al PC. Il tuo cervello fissa la forma della tua scrittura e la riconosce, anche a distanza di molto tempo. Questa è una cosa che non avevo colto così chiaramente prima, fin quando non ho ripreso a scrivere a mano.
Di fatto scrivere a mano mi aiuta a ricordare. Spesso scrivo a mano (anche quando lavoro, pur avendo a disposizione strumenti informatici) quando ho bisogno di fissare degli schemi, delle idee, delle strategie operative.
Come alcuni qui, ho iniziato da piccolo, senza saperlo, senza alternative.
A scuola, quando ci andavo io, la stilografica era obbligatoria, così come lo era scrivere in corsivo.
A sei anni avevo in mano una Pelikan 120, che ho usato per qualche anno alle elementari e poi ho in qualche modo distrutto...
Sono seguite altre stilo, fino alla fine della università. (Ho avuto anche un periodo Rapidograph - che avevo, per disegno tecnico allo scientifico - che caricavo ad inchiostro stilografico. La 0.6 era la mia preferita).
Poi è arrivato il PC e ho iniziato a scrivere sempre meno a mano, e spesso con i felt tip o i roller, ma ho sempre odiato le biro...
Soltanto una decina di anni fa sono tornato alle stilo, e a quel punto mi sono accorto quanto mi mancassero e ho iniziato a comprarle... fin troppe.
Certo, vi sono tutta una serie di aspetti positivi nell'uso di una stilo che molti hanno già elencato (sorrido quando i miei familiari mi prendono in giro se arrivo con il portapenne delle penne da lavare, non colgono che sia una sorta di momento zen... in cui la mente si rilassa ),
ma una cosa noto rispetto all'uso dei sistemi informatici, la scrittura a mano genera una forma di memoria rafforzata con quello che scrivi.
Hai una consapevolezza maggiore se scrivi a mano, rispetto al PC. Il tuo cervello fissa la forma della tua scrittura e la riconosce, anche a distanza di molto tempo. Questa è una cosa che non avevo colto così chiaramente prima, fin quando non ho ripreso a scrivere a mano.
Di fatto scrivere a mano mi aiuta a ricordare. Spesso scrivo a mano (anche quando lavoro, pur avendo a disposizione strumenti informatici) quando ho bisogno di fissare degli schemi, delle idee, delle strategie operative.