Ironnib ha scritto:Ottorino ha fatto esempi semplici e calzanti che hanno schematizzato molto bene la questione.
Mi sorprende un po' l'interesse che hanno suscitato.
A me quando mi chiedono "ma dove sta il prezzo, cosa può fare più di scrivere?!" io rispondo "ma caro mio, è un gioco, la bellezza sta nel trovare il marchio che meglio degli altri riesce a prenderti per il c...!"
Da parte mia sono perfettamente consapevole che si tratta di una meravigliosa presa in giro.
Per quanto attiene al "lusso" Io so benissimo che quello che compro non vale minimamente quello che costa, ma voglio credere che sia cos!
Pago di più al ristorante per avere un bel locale e soprattutto un personale cortese (che per me fa il 70% di una cena)...il cibo non è che passi in 2à piano, ma sicuramente è influenzato dal contesto.
Si un gelato in una bella gelateria è più buono che in una bettola...lo so, so che sto pagando l'ambiente non il prodotto.
A meno di materiali preziosi (e la celluloide non lo è!) non c'è alcun motivo perché una penna costi 500 o 1000 €.
Certo che è che nella peggiore e più pessimistica delle ipotesi dovrebbe scrivere almeno come una economica, non esiste che siccome è di prestigio il fabbricante presuma che non venga utilizzata per lunghe sessioni...altrimenti io come cliente presumo che finirò di pagarla solo quando sarò soddisfatto.
Come l'esempio del vino vale anche per la penna cinese: se non fosse per il marchio e il costo riusciremmo a riconoscere una cinese da una blasonata?
Chi è così sicuro di aver assaggiato un buon vino senza vedere etichetta e prezzo? O meglio, sapendo etichetta e prezzo, quanto ci facciamo influenzare?
per me è tutto un gran gioco, so bene che le mie sono solo percezioni ma facci finta che siano vere altrimenti non mi diverto.
se la Optima costasse 10 € non sarebbe altrettanto interessante.
Il valore inteso come costo è un valore anche inteso come valore assoluto. cioè a parità di oggetto riteniamo di maggior valore assoluto, quello più costoso.
Vorrei vedere chi non sarebbe diffidente trovandosi di fronte per es ad una M600 a 15 €.."che sia rubata" " che non si originale" e scommetto che molti troverebbero difetti o differenze inesistenti.
E' da anni che mi confronto con questo concetto e in particolare nel caso delle penne l'ho accettato appunto come un gioco.
Per quanto attiene al vino cerco di assaggiare farmi un'idea e dare un voto (sia come qualità che come costo) e poi guardo prezzo ed etichetta.
A volte le cose corrispondono altre no.
Ho sottoposto a test alcuni professionisti e non sempre ne sono usciti bene.
Io invece vedo che un po' alla volta riesco a gustare autonomamente.
Per questo dicevo di riflettere sui 3 € della Jinhao SPEDZIONI DALL'ASIA COMPRESA!...si può immaginare quello che si vuole ma non si arriverà MAI a giustificare i 1000 e di una Montegrappa 1930 extra per es.
Idem il regalo:deve essere un'apparenza...e la prima caratteristica è il prezzo.
Se trovo una Vicitory che scrive meglio di una M200 o M150 difficilmente avrò il coraggio di regalarla...perché in primis metto come valore il costo.
Il regalo deve costare.
Non basta dire "guarda ti regalo questa penna che ho individuato e che scrive benissimo".....non stante l'oggetto possa essere più bello (o identico) e migliore e più utile....ci sentiremmo il dovere di affiancare qualcos'altro per raggiungere i prezzo.
Vale tanto più coi regali di rappresentanza (per es. i fornitori mai vi regaleranno un panettone fatto in casa anche se migliore e più impegnativo a livello di tempo e lavoro)...ma vale anche tra amici e parenti...il limite si sposta un poco ma rimane.
E le chitarre? La Fender quante imitazioni ci sono!...cancelliamo la scritta sulla paletta sarei proprio curioso di vedere chi trova le differenza suonandola...e se anche le riconoscesse sarebbe così certo di preferire ancora la marca?
Ma è bello così. Decidiamo che qualcosa valga, che ne valga la pena di spendere il frutto del nostro lavoro e quindi ne siamo soddisfatti...ed è per questo che lo poi lo difendiamo quando qualcuno ci dice il contrario, perché non è tanto di passar per fessi che spendono malamente i soldi che ci dispiace, ma perché viene messa in discussione una nostra visone, una nostra valutazione della realtà.
Chiudo con questa:
una sera vado a vedere un amico suonare...è un professionista e so che usa sax (ne ha più di uno) di marca Selmer (storicamente i più costosi e blasonati)...quella sera ha un sax con un suono incredibile.
a fine concerto vado da lui e gli dico "ma da dove l'hai tirato fuori un suono così! Hai cambiato quel tal modello di Selmer con quest’altro vedo! eccezionale!!!"
Riposta: "macché questo è il sax che tengo in macchina come muletto è un vecchio Grassi che trovi a 500/600 €...te lo consiglio suona bene in fondo".
In questo caso c'ò da dire che le meccaniche sono più difficile e malfatte ma da 600 a 7500€....direi che riesco a farmele mettere a posto come voglio!
Buona illusione a tutti
