FountainPen.it Forum

G P M P ha scritto: ↑domenica 26 dicembre 2021, 8:04

Irishtales ha scritto: ↑giovedì 16 dicembre 2021, 19:01 Al momento sto rileggendo Marc Bloch, "Lavoro e tecnica nel Medioevo".

Ho scoperto Bloch grazie a Barbero, devo ancora attaccare "La Società Feudale". Segno anche questo.

Ho molto apprezzato, fra gli altri, Carlo Magno. Un padre dell'Europa di A. Barbero.
Restando in Italia, nello stesso ambito non posso tralasciare lo straordinario Aldo Settia e Chiara Frugoni.

Agli amanti del fantasy sconsiglio mestamente la saga “L’anello dello stregone” di Morgan Rice, attualmente al 17º volume. Con gli audiolibri si va veloce e sono riuscito ad ascoltare i primi 13 in un paio di mesi, ma già dal 6º si capiva che i rari punti di svolta della trama erano intervallati da una ripetitività, scarsità di contenuti e abbondanza di cliché senza precedenti (tanto per citarne un paio “tutti per uno e uno per tutti”, il protagonista inghiottito da una balena bianca o l’immersione in acqua come rito di ammissione a una società). Il tutto è corredato da una traduzione fatta veramente male, con espressioni inaudibili in italiano (“cadde in aria e atterrò a terra”, “qualcosa dentro di lei stava urlando qualcosa”, “Gwendolyn si sentiva piangere dentro”…) e, per chi fa uso di Audible, di un lettore (solo dopo il 5º libro) monotono, inespressivo, con difetti di pronuncia e che legge le parole inglesi esattamente come sono scritte (tra i personaggi principali c’è una Alistair, farebbe piacere sentir pronunciare “Alisteir”).
Una catastrofe praticamente. Sono arrivato alla fine degli audiolibri perché ormai avevo iniziato (tra l’altro devono essere anche poche pagine, perché si tratta di 6-7 ore di lettura a libro), ma non aspetterò trepidante l’uscita dei prossimi volumi. Ho scoperto solo dopo che non si arriva a conclusione della storia.

Irishtales ha scritto: ↑giovedì 16 dicembre 2021, 19:01 Sto aspettando con impazienza l'ultimo libro di Hervé Barmasse, "Cervino. La montagna leggendaria".
La speranza è che attenui la nostalgia della Valle, ma temo che finirà inevitabilmente per alimentarla.

Il richiamo delle montagne è forte in questo periodo. La poca neve fa desistere i camminatori e non è sufficiente per chi scia.
Sono stato a fare una “pellata” in Formazza settimana scorsa e abbiamo toccato 8ºC. Sembrava più sci nautico a un certo punto

Un tipo di libro per me quantomeno insolito:
La metamorfosi della sofferenza. Dopo il suicidio di un familiare, di Antonio Loperfido e Rosèlia Irti.

Non è un buon momento per la mia salute. E in questi momenti mi fortifico rileggendo i miei libri, come un saltatore che fa alcuni passi indietro prima di affrontare il salto per tornare alla normalità.
Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta (che ho letto da adulto) e Diario Minimo (che ho ho letto da ginnasiale).

Polemarco ha scritto: ↑domenica 23 gennaio 2022, 14:13 Non è un buon momento per la mia salute. E in questi momenti mi fortifico rileggendo i miei libri, come un saltatore che fa alcuni passi indietro prima di affrontare il salto per tornare alla normalità.
Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta (che ho letto da adulto) e Diario Minimo (che ho ho letto da ginnasiale).

Prima di tutto i miei migliori auguri per poter riprendere il tuo stato di salute migliore.
"il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolare o negli ingranaggi del cambio di una moto.......", che dire il libro di Robert Pirsig, almeno per me, è stato un ottimo libro ma alquanto ostico, nel senso non fluido nella lettura. L'ho dovuto riprendere tre o quattro volte per poterlo finire ma devo dire che una volta terminato sono rimasto contento di averlo potuto leggere. Rimane tra i libri, tantissimi, di cui non può farsi a meno.
Attualmente ho appena iniziato a leggere la versione in italiano di "A man called Mike" sulla vita del grande Mike Hailwood,the Bike. Ho da parte "L'ordine degli assassini" di Marshall Hodgson, ma non ho ancora la giusta mentalità per poterlo iniziare perchè penso che al confronto "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" sia paragonabile a "Topolino".

Io sono un amante della fantasy (sì, secondo alcuni studiosi del genere l'accezione corretta è femminile) e sto leggendo "Il Ritmo della Guerra" di Brandon Sanderson, sul mio amato Kindle cha ha da poco fatto il suo decimo compleanno

"A man called Mike" sulla vita del grande Mike Hailwood,the Bike. Ho da parte "L'ordine degli assassini" di Marshall Hodgson, ma non ho ancora la giusta mentalità per poterlo iniziare perchè penso che al confronto "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta“

Topolino ?

La cosa mi intriga

Polemarco ha scritto: ↑domenica 23 gennaio 2022, 15:16 "A man called Mike" sulla vita del grande Mike Hailwood,the Bike. Ho da parte "L'ordine degli assassini" di Marshall Hodgson, ma non ho ancora la giusta mentalità per poterlo iniziare perchè penso che al confronto "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta“

Topolino ?

La cosa mi intriga

Tento di spiegarmi meglio: se il libro di Pirsig è abbastanta "pesante" quello di Hodgson non è "digeribile" La sto facendo un po tragica, comunque è un ottimo libro sulla vera storia dei Nizariti, una minoranza ambiziosa che si è dovuta confrontare e scontrare con la maggioranza della società islamica di diverso orientamento religioso con medello di vita più ortodosso. Solo che, necessariamente, di frequente riporta nomi e riferimenti storici in arabo e dopo aver letto una ventina di pagine mi sono perso Spero di ritrovarmi per continuare a leggerlo perchè sono convinto che lo merita.

Ciao,
non entro, ora, in merito ai libri che comunque amo (la mia biblioteca ne conta 1,420 ma a seguito di ultimatum dittatoriale di mia moglie non penso di poter aumentarla oltre...).
Voglio solo dire che, come nuovo arrivo nel Forum, mi ha fatto piacere trovare questo argomento che ha riscontrato moltissimo coinvolgimento con ben 24 pagine, sulla passione parallela alla scrittura che e' quella della lettura.
Nononstante che su questo sito siamo in molti, in realta' sono pochissimi quelli che si vedono scrivere con penne stilografiche e forse sono ancora piu' rari quelli che vediamo con un libro in mano. Penso che sia capitato anche a voi. In qualsiasi luogo dove c'e' da aspettare o bisogna far passare il tempo quasi tutti hanno lo smart(?) phone in mano e se ci "sbirci" (facendo un po' il maleducato) vedi essenzialmente uso di WhatsApp, Youtube o altri giochini molto culturali quali Candy Crush e cosi' via.
Non pretendo dire che noi, che scriviamo ancora a mano con penne stilografiche e che leggiamo ancora libri, siamo migliori. Ma devo confessare che un pochino lo penso. La generazione smart-phone-sapiens non sa piu' scrivere poiche' non ha mai letto nulla e non scrive nulla.
Siamo una piccola minoranza ma e' bello sapere che ci siamo e che non siamo ancora estinti.
Un saluto.
Maurizio

Mi sono finalmente imbarcato nella lettura dell'imponente opera di Dostoevskij, "I fratelli Karamazov".
Tipicamente non ho paura di leggere libri "voluminosi", ma questo in particolare mi incuteva un certo timore.
Almeno un buon proposito per il 2022 penso di portarlo a termine

villager ha scritto: ↑sabato 29 gennaio 2022, 19:12 Mi sono finalmente imbarcato nella lettura dell'imponente opera di Dostoevskij, "I fratelli Karamazov".
Tipicamente non ho paura di leggere libri "voluminosi", ma questo in particolare mi incuteva un certo timore.
Almeno un buon proposito per il 2022 penso di portarlo a termine

Se ti proponevi La ricerca ...

Polemarco ha scritto: ↑domenica 30 gennaio 2022, 13:56 Se ti proponevi La ricerca ...

Ora non esageriamo
Comunque il mio timore era più di carattere reverenziale che non per la lunghezza dell'opera.
Un po' lo stesso timore che ho per l'Ulisse di Joyce o Infinite Jest di David Foster Wallace.
Il fatto che siano tutti mattoni è solo una coincidenza

villager ha scritto: ↑domenica 30 gennaio 2022, 14:29

Polemarco ha scritto: ↑domenica 30 gennaio 2022, 13:56 Se ti proponevi La ricerca ...

Ora non esageriamo
Comunque il mio timore era più di carattere reverenziale che non per la lunghezza dell'opera.
Un po' lo stesso timore che ho per l'Ulisse di Joyce o Infinite Jest di David Foster Wallace.
Il fatto che siano tutti mattoni è solo una coincidenza

veramente una bella e condivisibile risposta !

Dei libri non si contano le pagine ma il “peso”

Da qualche mese, ho ripreso con gioia la lettura della produzione letteraria e di commentario di Erri De Luca che penso di poter indicare, finora, come il mio secondo scrittore preferito. In questo momento sto leggendo - con calma e poche pagine al giorno - Aceto arcobaleno.

Buona domenica a tutti

Mequbbal ha scritto: ↑domenica 30 gennaio 2022, 16:16 Da qualche mese, ho ripreso con gioia la lettura della produzione letteraria e di commentario di Erri De Luca che penso di poter indicare, finora, come il mio secondo scrittore preferito. In questo momento sto leggendo - con calma e poche pagine al giorno - Aceto arcobaleno.

Buona domenica a tutti

Ti consiglio, se non lo hai già letto, Il peso della farfalla . Erri De Luca si dimostra sempre apprezzabile nelle sue produzioni.