Un po' di "cartacce"

[maxpop 55]

Simone non è la vecchiaia sono le mille cose che girano per la testa, forse in questo periodo ne avrai qualcuna in più.

[alfredop]

Ahrghh, la vecchiaia incombe!! Ci ho messo troppa roba sul wiki e la memoria è quella che è ...
Mi salvo in corner, mandaci le misure (oddio, forse già ci sono e mi son dimenticato anche quelle...)
Nel frattempo per fare ammenda produrrò una pagina per la stessa (diciamo per le Osmia Supra).

Simone

Come dice sempre il mio compare devo comprare un calibro . Cmq ok, te le faccio avere.

Alfredo

[piccardi]

Per chi avesse una Montblanc 252/254/256 e non sapesse proprio come fare a caricarla... queste le istruzioni:




che hanno indicazioni valide anche oggi per le penne a stantuffo, la versione completa a risoluzione stampabile, qui:

https://www.fountainpen.it/File:195x-Mo ... -Front.jpg
https://www.fountainpen.it/File:195x-Mo ... -Front.jpg

Simone

[maxpop 55]

Infatti mi domandavo proprio questo, come si carica la MB 254 ?

[Musicus]

Questa sera una Marca poco nota, ma tutta italiana.

BORALEVI - Rientrante rivestita. 1930-12-05. Il Secolo Illustrato - Anno XIX - N.49, pag.13
La BORALEVI di Milano (della quale andremo a rimpinguare la documentazione disponibile sul Wiki) propone agli abbonati (ma anche ai lettori!) de “Il Secolo Illustrato“ - “Settimanale di attualità” edito a Milano da Rizzoli (che l’aveva acquistato nel 1920 da Mondadori) un “regalo” che è in realtà uno sconto capestro del tipo “prendi 7 paghi 6”…
La Waterman 4452½V rivestita nel 1930 costava la bellezza di 225 Lire: nel Natale del 1930 con le 52,50 Lire della Boralevi (il 15% in meno se ne compravi 7 ) ce ne sarebbero comunque volute almeno due (!) per acquistare una semplice Waterman 42 non rivestita…
Era quindi un affarone, e pure luccicante…
Da notare, comunque, la (bella) fotografia della penna, molto rara nel panorama italiano dell’epoca (questa non ce l’ha nemmeno l’Enciclopedia della Sig.ra Jacopini ).

Giorgio

[piccardi]

Davvero interessante, la ditta è sicuramente minore, ma la pubblicità è di gran qualità. Però mi vien da notare come nel 1930/31 quando in America si andava di Balance, Doric, Duofold e le rientranti erano praticamente scomparse (dalle pubblicità, ed anche dalla produzione, Waterman a parte) in Italia le si pubblicizzassero con così gran rilievo.

Simone

[Musicus]

Davvero interessante, la ditta è sicuramente minore, ma la pubblicità è di gran qualità. Però mi vien da notare come nel 1930/31 quando in America si andava di Balance, Doric, Duofold e le rientranti erano praticamente scomparse (dalle pubblicità, ed anche dalla produzione, Waterman a parte) in Italia le si pubblicizzassero con così gran rilievo.

Ciao Simone!!
Come ben sappiamo anche in Francia la situazione era simile, ancora diversi anni dopo.
Personalmente ritengo che la spiegazione stia tutta nella laminatura: che l'oro (spesso anche però "il dorato" ) sia "per sempre", è una convinzione dura a morire perchè, in fondo, assolutamente corretta , e ci si possono aggiungere smalti, pietre preziose...
E poi è molto più facile laminare un "cilindro perfetto" come la rientrante. Come ben fai a ricordare, chi avesse voluto i colori, d'altronde, ne aveva ormai a profusione...
Ma la qualità altissima delle prestazioni dei gruppi scrittura delle Waterman 4x aveva lasciato il segno nella soddisfazione dei clienti.
Però, forse io non dovrei parlare e non faccio testo, poiché negli ultimi mesi scrivo tantissimo con la Waterman 42 1/2 laminata Cavaliere che ho recensito...


Giorgio

[piccardi]

Personalmente ritengo che la spiegazione stia tutta nella laminatura: che l'oro (spesso anche però "il dorato" ) sia "per sempre", è una convinzione dura a morire perchè, in fondo, assolutamente corretta , e ci si possono aggiungere smalti, pietre preziose...

Credo anche io che la cosa si spieghi con una differenza culturale, gli statunitensi sono da sempre mi sono sembrati molto più affini al nuovo che al classico, al funzionale piuttosto che al decorativo. Da noi probabilmente quanto dici continuava a mantenere un fascino che negli USA era assolutamente assente.

Simone

[Musicus]

Abbastanza insolita per Waterman la posa della penna oggetto del contributo odierno…


WATERMAN - 5x - 1928-09-01. La Lettura - Rivista Mensile del Corriere della Sera - Anno XXVIII N.9, pag.XIII

Da notare che nelle due pagine affiancate ben 4 pubblicità su 6 (!!!) fanno ricorso al termine IDEAL (o Ideale)…


La fantasia al potere…

E poi questa, fra tutte una delle più spettacolari ed evocative, la Nike con ali di penne Ideal (finalmente l'ho trovata!!! ):
“Le penne con le quali vola il pensiero”
(e questo è sempre vero!!!)


WATERMAN - 4x e 5x- 1926-11-01. La Lettura - Rivista Mensile del Corriere della Sera - Anno XXVI N.11, pag.III
Già presente sul nostro formidabile Wiki, ma possiamo anticiparne la datazione di ben un lustro!

Una curiosità, solo due pagine dopo la stessa agenzia DALMONTE ACME di Milano pubblicava sempre a pagina intera la pubblicità della FILA, la matita italiana.

Grazie per l'attenzione.

Giorgio


[nacanco]

Che bei tuffi nel passato !
Grazie per le belle pubblicità, senza dubbio di un altro livello rispetto alle odierne, riferite a qualunque oggetto.
Una domanda: parli di Nike, ma è una tua interpretazione (più che plausibile) o la dea della Vittoria è chiaramente evocata da qualche particolare che a me sfugge?
Grazie ancora e buona serata a tutti.
Michele

[piccardi]

Complimenti Giorgio, un'altra serie di bei ritrovamenti, e purtroppo io la "Waterman - Nike" io ancora non l'ho trovata...

Grazie comunque per la data, in effetti dai modelli pubblicizzati il 1931 della scansione di Armando non era proprio molto plausibile, ma quella era l'indicazione riportata sulla stessa. La tua datazione, oltre che certa è anche coerente.

Simone

[piccardi]

Qualche anno fa ad Amburgo avevo ne avevo trovato un paio, ma allo scorso Pen Show di Norimberga ce n'era una serie intera in vendita. Si tratta di una serie di espositori in carta fatti dalla Montblanc per l'esposizione delle proprie penne (in alcuni è raffigurata una serie 140, quindi databili a dopo il 1948, indicativamente inizio anni '50).

Se qualcuno volesse riprodurli (sono su cartoncino di circa 1 mm) sul wiki ci sono al solito le versioni in alta risoluzione adatti per la stampa (insieme all'altro materiale pubblicitario dell'azienda alla pagina https://www.fountainpen.it/Categoria:Montblanc_Ads), qui li riporto in dimensioni più adatti al web:













Simone

[Musicus]

Qualche anno fa ad Amburgo avevo ne avevo trovato un paio, ma allo scorso Pen Show di Norimberga ce n'era una serie intera in vendita. Si tratta di una serie di espositori in carta fatti dalla Montblanc per l'esposizione delle proprie penne....

Grazie Simone!!!!
Sono davvero figurine deliziose!!!
Esse rendono "vicina e simpatica" la (pur grandissima) Marca, che negli ultimi decenni ha fatto invero di tutto per apparire insopportabilmente "lontana e snob"...


Giorgio

[nacanco]

Grazie anche da parte mia, Simone.
Questi espositori per me sono una vera novità che apprezzo moltissimo.
Pensare a una Montblanc di oggi appoggiata e esposta su un coniglietto di semplice cartoncino mi fa veramente sorridere.
Buona notte a te e a Giorgio, intervenuto poco fa.
Michele

[piccardi]

Ed ora una bella lezione sulla volatilità delle mode. Quello che segue è una parte (la serie completa delle scansioni è su questa galleria) di un catalogo del 1954 di quello che credo che fosse (ho provato a fare qualche ricerca, ma venivano fuori solo pagine in olandese, lingua che non è il mio forte, e pare neanche quello del traduttore di google) un fornitore all'ingrosso.

Pubblicizza le penne più in voga del momento, dando ovviamente maggior risalto alla marca più importante. Le marche in questione sono due Montblanc e ... Biro. E provate ad indovinare quale era quella più importante? No, non era Montblanc, che produceva quelle cose ormai antiquate che vanno sotto il nome di stilografiche, il futuro era arrivato e la Biro era bene in primo piano:



Ora sarei tentato di mettere qui solo le pagine relative alle penne più importanti, ma dubito che qualcuno, oggi, venga a cercare informazioni su questo sito per riconoscere una Biro "Corona", per cui per la marca più rilevante mi limiterò a riportare la prima pagina del catalogo, ad essa dedicata:



le successive direi di trascurarle (sono comunque nella galleria citata), concentrandomi sulla marca meno significativa:














Simone