FountainPen.it Forum

Ecco la fotografia promessa ieri sera, che evidenzia l'effetto di 10 minuti di immersione del cappuccio nel Fornet. Il risultato mi sembra buono, dato il contrasto con il corpo penna, non ancora trattato.
Tre domande agli esperti:
1 - dopo l'immersione la superficie dell'ebanite sembra ammorbidita: pulendola con un fazzoletto di carta si rischia di danneggiarla? Oppure è solo un effetto al tatto, ma che non corrisponde ad un'usura chimica?
2 - è bene passare la penna appena estratta dal Fornet con un panno umido, per pulirla?
3 - ripetendo il trattamento d'immersione il colore nero aumenta d'intensità, in conseguenza della "pulizia chimica"?
Grazie ancora in anticipo!

2 - Consiglio un lavaggio con acqua e attenta asciugatura dopo l'immersione in Fornet. Trattandosi di roba tossica meglio rimuoverne ogni traccia.

Dopo la pulizia con un similare del fornet, passo del prodotto per lucidare ed il risultato è ottimo.

maxpop 55 ha scritto:Dopo la pulizia con un similare del fornet, passo del prodotto per lucidare ed il risultato è ottimo.

E come si fa per togliere l'odore del Fornet? Basta la lucidata?

A Casirati ha scritto:

maxpop 55 ha scritto:Dopo la pulizia con un similare del fornet, passo del prodotto per lucidare ed il risultato è ottimo.

E come si fa per togliere l'odore del Fornet? Basta la lucidata?

L'hai lavato sotto l'acqua il cappuccio?

ander75it ha scritto:L'hai lavato sotto l'acqua il cappuccio?

Sì, ma solo più tardi, dopo averlo semplicemente asciugato...

Veramente sento solo l'odore dell'ebanita, che è terribile.

Devo proprio aver sbagliato qualcosa.
Dopo aver sottoposto la penna al trattamento del Fornet, con questo buon risultato: ho applicato, con pazienza, il Sidol, strofinando e lucidando con un panno morbido. La lucentezza è aumentata, ma la penna è tornata marrone, come se il Sidol avesse vanificato il bagno in Fornet.
Allora, dopo averla lavata, ho immerso nuovamente la penna nel Fornet, l'ho sciacquata e… disastro! L’ebanite ha assunto un orrendo colore gessoso, marrone verdastro, che non vi mostro per carità di... penna. La successiva lucidatura con dentifricio non ha sortito alcun effetto…
Qualcuno è in grado di spiegarmi? Forse il Fornet non va applicato più di una volta? L’esperienza di ander75 sembra suggerire di no. Perché il Sidol ha messo nel nulla il bel risultato del primo bagno nel Fornet? C'è modo di riportarla alla tonalità nera?

Che danno, accidenti.
Guarda, io sotto il Fornet ce l'ho lasciata più di due ore, tra una cosa e l'altra, quindi escludo che il problema sia quello.
Il Sidol... Beh, ce l'ho, ma non saprei dirti cosa faccia all'ebanite. L'avevo anche provato, sempre sulla 52, con esito nullo in un senso o nell'altro.
Magari la tua ebanite è diversa dalla mia, francamente non saprei che dirti. Mi sa che ci vuole Phormula con la sua sapienza chimica.

Non riuscendo a trovare nulla di meglio, ho passato tutta la penna con dell'olio d'oliva extravergine. Il risultato è quello che vedete: Non perfettamente nera, ma molto vicina al nero totale. In pratica, sono riuscito a tornare alla situazione pre-Sidol.
La lucidità non è quella della penna nuova (ed in ogni caso l'ebanite non ha mai avuto la lucentezza della celluloide o della resina), ma considerato il fatto che ha 102 anni il risultato è più che soddisfacente.
Questa esperienza mi ha insegnato almeno due cose:
- non tutte le ebaniti sono uguali, perciò non esistono metodi standard che vanno bene per tutte
- l'ebanite delle prime Onoto è un materiale "vivo", che reagisce ad ogni trattamento chimico. Paradossalmente, nonostante la sua origine, gradisce il trattamento con sostanze naturali come l'olio vegetale...
P.S.: il trucco dell'olio mi è stato suggerito da un riparatore inglese.

Molto bene! Sono sollevato. Goditi la penna!

Grazie, sei molto gentile. Apprezzo molto.

A Casirati ha scritto: P.S.: il trucco dell'olio mi è stato suggerito da un riparatore inglese.

Se ben ricordo gli oli fanno parte anche della formulazione della pasta lucidante che ho preso a colonia, che ha il grandissimo vantaggio, rispetto ad alternative pure valide come il Sidol o la Wenol (non ho provato la Iosso) di non costringerti ad indossare una mascherina per evitare gli effetti degli agenti volatili...

Ha anche il "difetto" di essere molto leggera per cui serve anche altro olio, quello di gomito, per strofinare a lungo.

Simone

Quando ho lucidato la 52 la Iosso l'ho usata senza mascherina. Francamente alla distanza normale (i.e. senza andare a sniffarmela appositamente) non sentivo niente di strano. Ovviamente poi un conto è farlo una volta per dieci minuti, un conto è farlo tutti i giorni per svariate ore. Il Sidol invece lo trovo decisamente più fastidioso (si sente chiaramente l'ammoniaca). Però la prossima volta che dovessi pulirla vado anche io di olio, a questo punto sono curioso.

ander75it ha scritto:...la prossima volta che dovessi pulirla vado anche io di olio, a questo punto sono curioso.

Sarebbe bello anche approfondire alcuni aspetti, per poi prenderne nota:
- l'olio d'oliva agisce nello stesso modo su tutte le ebaniti?
- che effetto fa lasciare un pezzo in ammollo, diciamo, per qualche giorno? Il risultato è più duraturo? (mi sembra evidente che, almeno nel caso delle prime penne Onoto, la sostanza venga assorbita dall'ebanite, perché non viene restituita, neppure dopo qualche tempo, alle dita dell'utilizzatore)
- che differenza d'effetto c'è fra l'olio d'oliva, quello extravergine e quello di semi?