Eh, Stefano! Ma "questo qui" è un pilota!!! Nessuno meglio di un pilota ha la disciplina nel dna, e infatti guarda un po' cosa ha fatto appena si è cimentato con la cancelleresca!
Pietro: hai scritto senza falsarighe?
Senza falsarighe??
Ma insomma, sono la sola che ha cominciato annaspando e con tutti i supporti possibili e immaginabili??
I quaderni con le falsarighe per italico non credo esistano, però è sempre meglio esercitarsi su fogli con le linee guida, che siano stampate sul supporto stesso o messe sotto il foglio dove si scrive in modo che traspaiano almeno un poco, va bene lo stesso. Due modi per avere le falsarighe giuste. Il primo è stamparle in base al pennino che utilizzerai per scrivere, magari approfittando di uno dei vari siti che le mette a disposizione:
viewtopic.php?f=32&t=2529
oppure scegliendo la misura del pennino in base ai quaderni a righe con cui ti trovi bene e che desideri utilizzare per gli esercizi. In entrambi i casi ricorda che nella cancelleresca, l'altezza delle lettere senza ascendenti e discendenti, come la "a" ad esempio, deve essere pari a cinque gradi calligrafici ossia a cinque volte lo spessore maggiore tracciato dal pennino sulla carta. Supponiamo che tu abbia un pennino 2.3 mm (uno dei pennini Rotring, uno a caso) allora l'interlinea dovrà avere una altezza pari a 2,3 x 5 = 11,5 mm. In questo caso scelto il pennino, dovrai stampare o reperire in altro modo le falsarighe dell'altezza giusta.
Invece se hai un blocco o quaderno a righe da utilizzare, sarà quello a vincolarti, in base all'altezza delle interlinee; supponiamo che sia di 10 mm. e avremo 10:5 = 2 mm e allora dovrai scegliere un pennino che traccia un segno di circa 2 mm.
Ascendenti e discendenti, come del resto la larghezza delle lettere, non seguono una regola fissa, perchè in genere ogni trattato sia moderno che antico, ha interpretato la cancelleresca con proporzioni più o meno personali. In genere è bene seguire uno o al massimo due testi come riferimento per non confondersi troppo all'inizio e apprendere tramite l'imitazione delle proporzioni e dei segni, la cancelleresca "secondo il trattato di...." per esempio se seguissi Lloyd Reynolds o Hebborn, avresti una proporzione fra
ascendenti-corpo-discendenti delle lettere di
5-5-5 (5= 5 gradi calligrafici).
L'inclinazione può esserci o meno, la cancelleresca può anche essere diritta. In genere ha una inclinazione fra i 5° e i 10° ma non è una regola fissa nemmeno questa! Poi c'è la minore o maggiore dolcezza del tratto, per alcuni trattatisti è esasperatamente spigolosa (Hebborn) per altri più dolce e arrotondata (lo stesso Reynolds, ma soprattutto David Harris, Ann Camp, lo straordinario Alfred Fairbank), solo per citare i trattatisti moderni.
Scusa la lunghissima (come al solito!) dissertazione e buon esercizio!
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