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Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: lunedì 22 settembre 2025, 9:24
da Automedonte
maylota ha scritto: ↑domenica 21 settembre 2025, 23:36
Si credo ci stia.
Quello che consociamo lo capiamo e giudichiamo meglio di quello che non conosciamo.
Detto questo, uno si allena a trovare le differenze nel mondo che frequenta:
Se giri per scuole che non usano l'uniforme, quando vedi un'uniforme non la capisci e sembrano tutte uguali.
Se passi il tempo con i primi prezzi cinesi, poi scrivi cose tipo "Urushi e Maki-e sono sono inquietanti, stantie e puzzolenti di naftalina"
(senza offesa, ma mi è venuta...

)
Sono comunque due forme di ignoranza

Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: lunedì 22 settembre 2025, 15:29
da Abulafia
maylota ha scritto: ↑domenica 21 settembre 2025, 23:36
Simy ha scritto: ↑domenica 21 settembre 2025, 23:03
Stai facendo riferimento (involontariamente, magari) a quella caratteristica umana per cui una persona è molto più abituata a trovare le differenze nel proprio ambiente (differenze tra le persone, per essere precisi) rispetto a quando si trova in un ambiente nuovo.
La questione per cui per noi gli asiatici si somigliano tutti molto, per loro i caucasici si somigliano tutti molto.
Ci sta come parallelo?
Si credo ci stia.
Quello che consociamo lo capiamo e giudichiamo meglio di quello che non conosciamo.
Detto questo, uno si allena a trovare le differenze nel mondo che frequenta:
Se giri per scuole che non usano l'uniforme, quando vedi un'uniforme non la capisci e sembrano tutte uguali.
Se passi il tempo con i primi prezzi cinesi, poi scrivi cose tipo "Urushi e Maki-e sono sono inquietanti, stantie e puzzolenti di naftalina"
(senza offesa, ma mi è venuta...

)
Mi infastidisce solo "primi prezzi", mi sa di "io ho le penne costose e tu no"; lo trovo un po' patetico, ma tant'è.

Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: lunedì 22 settembre 2025, 16:05
da maylota
Abulafia ha scritto: ↑lunedì 22 settembre 2025, 15:29
Mi infastidisce solo "primi prezzi", mi sa di "io ho le penne costose e tu no"; lo trovo un po' patetico, ma tant'è.
Abbastanza lontano dalla mia storia pennifera, ma non mi conosci e quindi me la sono cercata col lanternino...

.
Non volevo infastidirti e quindi riscrivo il concetto in modo più neutro:
Se giri per scuole che non usano l'uniforme, quando vedi un'uniforme non la capisci e sembrano tutte uguali.
Se giri sempre tra le ultime novità cinesi, quando vedi una Urushi o Maki-e vera, non la capisci e ti sembrano "inquietanti, stantie e puzzolenti di naftalina" (cit.)
Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: lunedì 22 settembre 2025, 16:37
da Abulafia
maylota ha scritto: ↑lunedì 22 settembre 2025, 16:05
Abulafia ha scritto: ↑lunedì 22 settembre 2025, 15:29
Mi infastidisce solo "primi prezzi", mi sa di "io ho le penne costose e tu no"; lo trovo un po' patetico, ma tant'è.
Abbastanza lontano dalla mia storia pennifera, ma non mi conosci e quindi me la sono cercata col lanternino... .
Non volevo infastidirti e quindi riscrivo il concetto in modo più neutro:
Se giri per scuole che non usano l'uniforme, quando vedi un'uniforme non la capisci e sembrano tutte uguali.
Se giri sempre tra le ultime novità cinesi, quando vedi una Urushi o Maki-e vera, non la capisci e ti sembrano "inquietanti, stantie e puzzolenti di naftalina" (cit.)
Così è perfetto, ritiro il commento
Non concordo ovviamente, ma non fa nulla; a quanto pare ogni comunità ha i suoi miti intoccabili

Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: lunedì 22 settembre 2025, 17:13
da Automedonte
Abulafia ha scritto: ↑lunedì 22 settembre 2025, 16:37
Così è perfetto, ritiro il commento
Non concordo ovviamente, ma non fa nulla; a quanto pare ogni comunità ha i suoi miti intoccabili
O magari sono solide certezze basate su anni di esperienza

Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: lunedì 22 settembre 2025, 18:08
da francoiacc
Abulafia ha scritto: ↑lunedì 22 settembre 2025, 16:37
maylota ha scritto: ↑lunedì 22 settembre 2025, 16:05
Abbastanza lontano dalla mia storia pennifera, ma non mi conosci e quindi me la sono cercata col lanternino... .
Non volevo infastidirti e quindi riscrivo il concetto in modo più neutro:
Se giri per scuole che non usano l'uniforme, quando vedi un'uniforme non la capisci e sembrano tutte uguali.
Se giri sempre tra le ultime novità cinesi, quando vedi una Urushi o Maki-e vera, non la capisci e ti sembrano "inquietanti, stantie e puzzolenti di naftalina" (cit.)
Così è perfetto, ritiro il commento
Non concordo ovviamente, ma non fa nulla; a quanto pare ogni comunità ha i suoi miti intoccabili
Non è una questione di miti intoccabili, tantomeno di prezzi, semplicemente dí rispetto per il prossimo. Non vengo a casa tua a dire che hai una collezione di ciarpame cinese e non accetto che si venga in casa mia a dire che i ho penne inquietanti, stantie e puzzolenti di naftalina.
sic et simpliciter
Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: lunedì 22 settembre 2025, 18:27
da piccardi
Abulafia ha scritto: ↑lunedì 22 settembre 2025, 16:37
Non concordo ovviamente, ma non fa nulla; a quanto pare ogni comunità ha i suoi miti intoccabili
Magari una persona ha gusti differenti? Non è che se i tuoi son diversi, e gli altri non ci si riconoscono, i loro diventano miti intoccabili.
Oppure preferisce concentrare gli acquisti su una penna per lui di maggiore interesse, con un maggior costo e molto probabilmente anche una maggiore qualità.
Io ad esempio rispetto a 120 cinesi da 3 euro l'una (ma mi sa che adesso non hanno più quel costo) continuerò sempre a preferire una Endura Lapis Senior, una Wahl All Metal 657, una Waterman 452 o una Soennecken 222 aghi di pino.
Non è che per questo voglio sminuire chi ha altri interessi.
Simone
Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: lunedì 22 settembre 2025, 19:09
da Esme
Eppure un incontro culturale io ce lo vedo.
(Lasciate perdere che cgpt non capisca una cippa di stilofori...)

- capodimonte for maki-e
Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: lunedì 22 settembre 2025, 19:20
da AinNithael
Esme ha scritto: ↑lunedì 22 settembre 2025, 19:09
Eppure un incontro culturale io ce lo vedo.
(Lasciate perdere che cgpt non capisca una cippa di stilofori...)
stiloforo con pastorella capodimonte.jpeg
Chissà come fa le nonne che cucinano...
Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: lunedì 22 settembre 2025, 19:21
da RisottoPensa
Esme ha scritto: ↑lunedì 22 settembre 2025, 19:09
Eppure un incontro culturale io ce lo vedo.
(Lasciate perdere che cgpt non capisca una cippa di stilofori...)
stiloforo con pastorella capodimonte.jpeg
T'oh, una bella pelikan makie "cinese"

Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: lunedì 22 settembre 2025, 19:27
da maylota
Esme ha scritto: ↑lunedì 22 settembre 2025, 19:09
Eppure un incontro culturale io ce lo vedo.
(Lasciate perdere che cgpt non capisca una cippa di stilofori...)
stiloforo con pastorella capodimonte.jpeg
In qualsiasi palazzo settecentesco vedi le "cineserie" (come si chiamavano ai tempi) assieme ai quadri con tematiche arcadiche...
Per non parlare delle lacche. E c'è tutta una storia interessante dietro.
Però ai volontari del FAI che aprono le dimore storiche nelle giornate omonime***, magari magari evito di ridurle a naftalina.
(*** la prossima Giornata del FAI è il 12 e 13 Ottobre)
Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: lunedì 22 settembre 2025, 19:35
da Esme
RisottoPensa ha scritto: ↑lunedì 22 settembre 2025, 19:21
pelikan makie "cinese"
"C'erano un tedesco, un cinese, un giapponese e un napoletano..."
AinNithael ha scritto: ↑lunedì 22 settembre 2025, 19:20
Chissà come fa le nonne che cucinano...

Una nonna giapponese che scrive ricette con una maki-e, mentre con gli arti supplementari gira il brodo del ramen.
(Ecco, adesso ho una voglia irrefrenabile di tantan!)
Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: lunedì 22 settembre 2025, 20:44
da Simy
maylota ha scritto: ↑lunedì 22 settembre 2025, 19:27
(*** la prossima Giornata del FAI è il 12 e 13 Ottobre)
Ah, bravo. Me la segno
Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: mercoledì 24 settembre 2025, 5:39
da Roland
RisottoPensa ha scritto: ↑lunedì 22 settembre 2025, 19:21
T'oh, una bella pelikan makie "cinese"
La Pelikan sarebbe ancora più bella (con questa particolare livrea in lacca) se facesse a meno dell'anello dorato vicino al pennino. E un colpo nell'occhio.
Penne Stilografiche e uso Uniformi a scuola
Inviato: sabato 27 settembre 2025, 12:38
da Enbi
Esme ha scritto: ↑domenica 21 settembre 2025, 20:22
Visto che pian piano ci siamo addentrati in meandri culturali (ma del resto la riflessione proposta da Maylota era culturale), e in particolare sul Giappone, vi lascio un link su una riflessione che mi aveva colpito:
https://makikohastings.blogspot.com/201 ... n.html?m=1
Finalmente sono riuscito a ritagliarmi un po' di tempo per leggermi con calma questo articolo e rifletteci su, e da nipponista avrei un paio di considerazioni:
1) Quello che vediamo oggi è in gran parte il frutto di una deliberata scelta del governo giapponese che circa dagli anni Novanta ha adottato delle politiche di protezione (ad oggi il Giappone è uno dei Paesi più severi in materia di copyright) e promozione del patrimonio intellettuale soprattutto all'estero, ad esempio esportando l'immagine del "cool Japan". Il fenomeno dei capi di abbigliamento con scritte senza senso in giapponese o il fatto che ci si richiami a concetti culturali giapponesi per i propri prodotti (il caso del "wabi sabi" di cui parla l'autrice) deriva dall'immagine esotizzante del Giappone che è stata proposta in parte dagli stessi giapponesi per favorire le esportazioni e il turismo. E ci sono riusciti alla grande, ma con forti efffetti collaterali. Ovviamente questo non trova tutti d'accordo, soprattutto, credo, i giapponesi che si trovano all'estero come l'autrice dell'articolo. Posso solo immaginare quanto possa essere pesante e frustrante essere trattato come un Pokemon appena si dice la propria provenienza (l'autrice non scende nei dettagli ma dice esplicitamente di essere stata oggetto di razzismo).
2) Molto dipende dalla sensibilità personale. Alcuni possono considerare un vantaggio l'essere considerati "speciali" per la propria provenienza, dipende anche da che parte si sta. Voglio dire, un commerciante che esporta i propri prodotti cercherà di far leva sulla tradizione del proprio Paese anche se in modo superficiale per toccare le corde dello straniero che vuole l'oggetto esotico, è questo fino a un certo punto è condivisibile; un po' diverso è quando si prende la tradizione di un altro Paese e la si violenta per essere più attraenti sul mercato. Dipende anche dal grado della cosa: fare una maglietta con scritto "Tokyo" in kanji è un po' stupido ma non troppo forte come cosa, da italiano non mi straccio le vesti se vedo un turista con la maglietta con su scritto "Rome" o "Roma", andare a toccare arti e tradizioni come forma di marketing già è più scorretto secondo me. Purtroppo abbiamo un esempio lampante e recente di questo secondo tipo di appropriazione culturale da parte dei nostri connazionali: la Leonardo MZ Kintsugi. Ora, dato che è una edizione limitata fatta per uno specifico negozio, non so di chi sia stata l'idea, se del negozio o di Leonardo, però mi ha infastidito non poco tutta la supercazzola sul kintsugi su una penna in resina trasparente con venature dorate. Questo vuol dire usare il riferimento a una tradizione artigianale secolare per ammantare il proprio prodotto di maggiore fascino, e farlo nel modo più becero e, devo dirlo a questo punto, cafone possibile. Secondo me Leonardo su questa cosa è andato troppo oltre, forse per assecondare l'idea del negozio, ma io da giapponese mi sentirei molto offeso. Mi dispiace soprattutto che questa cafonata venga da una azienda che si è distinta per la qualità dei suoi prodotti.
P.S. esiste anche ovviamente una esotizzazione al rovescio, come quella che fanno i giapponesi dando nomi in inglese ai propri prodotti e brand, e in generale usando l'inglese o altre lingue europee un po' a sproposito. Nessuno è esente da questo, l'importante è esserne consapevoli e cercare di non scadere in razzismo o nello sfruttamento commerciale della cultura altrui.