Pagina 3 di 3
Aumento del prezzo dell'oro e costo dei pennini.
Inviato: martedì 23 settembre 2025, 20:40
da sansenri
Automedonte ha scritto: ↑martedì 16 settembre 2025, 16:11
Forse non mi sono spiegato bene, se l'aumenti anche tu del 20% va bene ma se il venditore finale aumenta del 40% millantando un aumento dei costi di produzione che in realtà è più basso allora questa diventa speculazione. Rivedi le due progressioni sopra
chiaro, ho visto le progressioni, purtroppo posso dirti per esperienza
diretta che accade.
Il secondo, terzo passaggio etc., si trova un prezzo di acquisto maggiorato non solo dal costo aumentato della materia prima, ma anche dal ricarico ritoccato dal suo fornitore ( ossia intermediario) che non vuole sacrificare margine.
In una logica imprenditoriale, si negozia e si riesce magari a contenere tali aumenti, assorbendone ogni partecipante alla scaletta, una parte.
Quando invece intervengono logiche puramente finanziarie (aziende quotate in borsa o facenti parti di fondi di investimento), prevale la logica appunto finanziaria, che non si può ridurre il margine degli azionisti... chiamala speculazione (loro diranno che non lo è) ma è così che va...
In alcuni casi si va fuori mercato. Ho esperienza diretta di prodotti discontinuati perché il profitto (a causa degli aumenti suddetti) non è più sufficiente per gli azionisti. Una siffatta azienda preferisce non vendere, anche se il margine è sufficiente a coprire i costi, pur di non ridurre il profitto sotto il livello promesso agli azionisti.
maylota ha scritto: ↑martedì 16 settembre 2025, 16:33
Vedo che hai capito lo spirito con cui lo scrivevo
Poi bisognerebbe andare a capire esattamente la situazione specifica (che sarebbe interessante).
Parlando di piccole e mede imprese "profitto" non è necessariamente il grasso bottino del capitalista monopolista globale con la bombetta che affama gli operai ed i clienti per vivere nel lusso
Profitto e mantenere i margini semplicemente significa tenere la barca a galla, coprire i costi e (soprattutto) generare il cash flow necessario a lavorare e crescere.
In ogni caso, stiamo lapidando in pubblica piazza la Furore 14k (e ci sta tutto). Ma almeno abbiamo un aumento che lascia il modello base invariato e scarica tutto sulla variante oro che comprano i più affluenti (specie negli USA).
Avessero rimodulato i prezzi di tutta la linea per non aumentare troppo il 14k, voleva dire che il pennino bello per il pensionato ricco e collezionista lo sovvenzionavo in parte io. Ed era peggio, molto peggio....
certo, nelle piccole medie imprese è l'imprenditore che decide. Se il profitto pur riducendosi copre i costi e permette di continuare a produrre e fare crescere l'azienda, pagare e non lasciare a casa i dipendenti, lui decide, spessissimo può funzionare, far funzionare gli impianti è fondamentale per tenere in piedi l'azienda.
Esiste però anche l'esempio che dicevo (ovviamente per esempio) di chi non accetta la riduzione di margine, e aumenta di conseguenza il prezzo. Il prodotto va fuori mercato, o sopravvive perché qualche paese riccone non fa una piega.
Occhio poi che non parlo necessariamente del "riccone che affama gli operai per vivere nel lusso" il meccanismo tipico della azienda parte di fondo di investimento (che non necessariamente è una grande azienda) prevede che il riccone non ci sia, c'è un manager tenuto col cappio al collo dagli azionisti, che o fa profitti crescenti, o viene silurato... e se l'azienda non fa quei profitti, viene rivenduta.
Comunque la nuova Furore è carina, non è improbabile che mi accalappi

Aumento del prezzo dell'oro e costo dei pennini.
Inviato: martedì 23 settembre 2025, 20:43
da Roland
Oggi mi è arrivata una email commerciale in cui un negozio presentava la nuova stilografica di Scribo. Penna in resina (neanche screziata/marmorizzata) con pennino in oro 18kt standard a 800€. Okay non proprio ottocento ma settecento novanta euro. Siamo in piena follia. Un pezzo di plastica con un paio di grammi d'oro a un milione seicento mila lire (per chi se li ricorda ancora).

Aumento del prezzo dell'oro e costo dei pennini.
Inviato: mercoledì 24 settembre 2025, 0:25
da Hologon
Roland ha scritto: ↑martedì 23 settembre 2025, 20:43
Oggi mi è arrivata una email commerciale in cui un negozio presentava la nuova stilografica di Scribo. Penna in resina (neanche screziata/marmorizzata) con pennino in oro 18kt standard a 800€. Okay non proprio ottocento ma settecento novanta euro. Siamo in piena follia. Un pezzo di plastica con un paio di grammi d'oro a un milione seicento mila lire (per chi se li ricorda ancora).
In famiglia mi hanno insegnato che i soldi - indipendentemente dalla disponibilità - non si buttano: motivo per cui, anche a fronte di una capacità d'acquisto derivante dal fatturato della mia professione che in vent'anni si è dimezzato, molto difficilmente compro stilografiche nuove, per il semplice fatto che hanno prezzi del tutto folli. Certo, il marchio, il design, l'artigianalità a volte possono concorrere al prezzo, ma mai in questo modo (e non nel caso di Scribo, penne che vedrei collocate a meno della metà del prezzo a cui le vendono, come del resto tante altre marche).
Aumento del prezzo dell'oro e costo dei pennini.
Inviato: mercoledì 24 settembre 2025, 10:54
da Automedonte
sansenri ha scritto: ↑martedì 23 settembre 2025, 20:27
chiaro, ho visto le progressioni, purtroppo posso dirti per esperienza
diretta che accade.
Il secondo, terzo passaggio etc., si trova un prezzo di acquisto maggiorato non solo dal costo aumentato della materia prima, ma anche dal ricarico ritoccato dal suo fornitore ( ossia intermediario) che non vuole sacrificare margine.
Perdonami Enrico ma forse non mi spiego bene io, limitiamo l'esempio a due passaggi che tanto e lo stesso.
Partendo sempre dal costo di produzione che passa da 5 a 6 con un aumento quindi del 20%
Se precedentemente vendevo a 10 quindi ricarico 100% e margine del 50%
Aumentando il prezzo del 20% e quindi vendendo a 12 ho sempre un ricarico del 100% ed un margine del 50%
il mio cliente che comprava a 10 e vendeva a 20 aveva anche lui un ricarico del 100% ed un margine del 50%
a questo punto al mio cliente basta applicare un aumento del 20% sul prezzo di vendita e portarlo a 24 per mantenere un ricarico del 100% (12x2) ed un margine del 50%.
Come vedi il margine non cambia applicando la stessa percentuale di aumento del costo di produzione.
Viceversa se il mio cliente fa il furbo e con la scusa dell'aumento del costo di produzione aumenta il prezzo finale del 40% portandolo a 28 il suo ricarico sarà il 135% (circa) ed il margine non sarà del 50% ma di più del 60% con un guadagno maggiore non giustificato dall'aumento dei costi ed è questa la speculazione, quando con la scusa dell'aumento non ci si limita ad incrementare quanto basta per mantenere gli stessi margini ma si usano percentuali maggiori.
Aumento del prezzo dell'oro e costo dei pennini.
Inviato: mercoledì 24 settembre 2025, 11:11
da Roland
Automedonte ha scritto: ↑mercoledì 24 settembre 2025, 10:54
Viceversa se il mio cliente fa il furbo e con la scusa dell'aumento del costo di produzione aumenta il prezzo finale del 40% portandolo a 28 il suo ricarico sarà il 135% (circa) ed il margine non sarà del 50% ma di più del 60% con un guadagno maggiore non giustificato dall'aumento dei costi ed è questa la speculazione, quando con la scusa dell'aumento non ci si limita ad incrementare quanto basta per mantenere gli stessi margini ma si usano percentuali maggiori.
Chiaro e lineare. Sulla base dei prezzi che vedo io rispetto a quelli di qualche mese fa sostengo che i produttori ci marciano di brutto. Siamo in piena fase/bolla speculativa. Così rischiano di ammazzare il mercato del nuovo. Contenti loro contenti tutti.
Quanti si ricordano che subito prima del passaggio all'euro la aurora optima costava circa 400 000 lire. Il che sarebbe dovuto corrispondere a 200€. Ma la penna con il passaggio all'euro fece un salto speculativo da 400 000 lire a 400 euro (il doppio, il 100% di aumento). Stessa penna, stessi materiali, stessi costi di produzione. Viva l'onestà.
Oggi vedo un fenomeno analogo.
Aumento del prezzo dell'oro e costo dei pennini.
Inviato: mercoledì 24 settembre 2025, 17:38
da Maqroll
Hologon ha scritto: ↑mercoledì 24 settembre 2025, 0:25
Roland ha scritto: ↑martedì 23 settembre 2025, 20:43
800€. Okay non proprio ottocento ma settecento novanta euro. Siamo in piena follia. Un pezzo di plastica con un paio di grammi d'oro a un milione seicento mila lire (per chi se li ricorda ancora).
In famiglia mi hanno insegnato che i soldi - indipendentemente dalla disponibilità - non si buttano: motivo per cui, anche a fronte di una capacità d'acquisto derivante dal fatturato della mia professione che in vent'anni si è dimezzato, molto difficilmente compro stilografiche nuove, per il semplice fatto che hanno prezzi del tutto folli. Certo, il marchio, il design, l'artigianalità a volte possono concorrere al prezzo, ma mai in questo modo (e non nel caso di Scribo, penne che vedrei collocate a meno della metà del prezzo a cui le vendono, come del resto tante altre marche).
Credo di poter dire di essere d'accordo in linea di massima con le vostre considerazioni. Oggi per i beni superflui (e di lusso) è veramente difficile giustificare moralmente o solo logicamente la spesa di certe cifre. Capisco il fatto di voler combattere la speculazione che sta prendendo la tendenza già avviata anche dagli orologi, dai telefoni, dai dischi in vinile, poi si può perdere la propria razionalità per una scimmia improvvisa.
Ho l'impressione che il sistema marketing di oggi, che crea hype, engagement, comunity, alla fine capisca dove può tirare la corda per mungere il più possibile.
Aumento del prezzo dell'oro e costo dei pennini.
Inviato: mercoledì 24 settembre 2025, 18:32
da sansenri
Automedonte ha scritto: ↑mercoledì 24 settembre 2025, 10:54
sansenri ha scritto: ↑martedì 23 settembre 2025, 20:27
chiaro, ho visto le progressioni, purtroppo posso dirti per esperienza
diretta che accade.
Il secondo, terzo passaggio etc., si trova un prezzo di acquisto maggiorato non solo dal costo aumentato della materia prima, ma anche dal ricarico ritoccato dal suo fornitore ( ossia intermediario) che non vuole sacrificare margine.
Perdonami Enrico ma forse non mi spiego bene io, limitiamo l'esempio a due passaggi che tanto e lo stesso.
Partendo sempre dal costo di produzione che passa da 5 a 6 con un aumento quindi del 20%
Se precedentemente vendevo a 10 quindi ricarico 100% e margine del 50%
Aumentando il prezzo del 20% e quindi vendendo a 12 ho sempre un ricarico del 100% ed un margine del 50%
il mio cliente che comprava a 10 e vendeva a 20 aveva anche lui un ricarico del 100% ed un margine del 50%
a questo punto al mio cliente basta applicare un aumento del 20% sul prezzo di vendita e portarlo a 24 per mantenere un ricarico del 100% (12x2) ed un margine del 50%.
Come vedi il margine non cambia applicando la stessa percentuale di aumento del costo di produzione.
Viceversa se il mio cliente fa il furbo e con la scusa dell'aumento del costo di produzione aumenta il prezzo finale del 40% portandolo a 28 il suo ricarico sarà il 135% (circa) ed il margine non sarà del 50% ma di più del 60% con un guadagno maggiore non giustificato dall'aumento dei costi ed è questa la speculazione, quando con la scusa dell'aumento non ci si limita ad incrementare quanto basta per mantenere gli stessi margini ma si usano percentuali maggiori.
Stiamo dicendo la stessa cosa Cesare, quel che intendevo dire è che siccome su molti di questi prodotti esiste una filiera, quando aumenta il costo della materia prima non basta pensare che sul prezzo finale di vendita del prodotto si possa aggiungere quell'aumento di costo e siamo a posto, c'è un effetto di moltiplicazione dovuto ai passaggi di mano perché ognuno deve/vuole mantenere ricarico e margine immutati, e si fa presto ad arrivare a cifre elevate. (dicevo anche che qualche imprenditore saggio, assorbe una parte di questi aumenti, ma mantiene il mercato, invece di perderlo...)
Qualche dubbio che vi siano aumenti ingiustificati (speculazione appunto) ce l'ho anch'io ovviamente. Lo abbiamo visto anche per altre questioni, l'ebanite che improvvisamente costa come la celluloide, alcune resine dichiarate "speciali, e conseguentemente costose, etc.
Aumento del prezzo dell'oro e costo dei pennini.
Inviato: mercoledì 24 settembre 2025, 20:56
da Massimo59
Tempo fa aprii una perplessità sul costo delle penne di un produttore italiano. Feci notare che il "salto" tra pennino in oro e quello in acciaio non aveva senso. Mi sembrava un'esagerazione, anche perché, un altro produttore italiano di penne vendeva pennini in oro a prezzi molto ma molto inferiori. Allora mi fu detto che il primo produttore aveva dei costi sui prodotti che ammortizzava con un costo più alto dei pennini. Faticavo a capire e tutt'oggi fatico, sta di fatto che la speculazione vergognosa è ormai consolidata.
Aumento del prezzo dell'oro e costo dei pennini.
Inviato: giovedì 25 settembre 2025, 12:09
da Mir70
In tutta questa discussione mancano delle informazioni basilari, o mancano almeno me.
Il conoscere queste informazioni, può aiutare a capire la causa di questi aumenti di prezzo sul prodotto finito o comunque fornire un’indicazione sulla dimensione dell’effetto speculativo (che secondo me c’è).
- il produttore di pennini in oro, da chi acquista l’oro? Lo riceve già nella composizione di lega da lui richiesta, oppure è una lega comunemente utilizzata anche in ambito orafo? (Per composizione della lega intendo la quantità e qualità dei metalli aggiunti all’oro, necessari per arrivate al titolo nominale, 14kt, 18kt, 21kt, ecc…).
Perché se richiede una lega specifica, allora il costo di approvvigionamento sarà ragionevolmente maggiore rispetto ad una lega “standard” da oreficeria.
- Oppure il produttore acquista oro puro e provvede internamente alla costituzione della lega con forni fusori propri?
Perché in questo caso il produttore può “rilavorare” internamente lo scarto prodotto dalla tranciatura del metallo, semplicemente rifondendolo e quindi con meno spreco di materia prima (e quanto vale la percentuale del materiale di tranciatura/scarto?).
E ultimo, qual’è il costo di ammortamento di un impianto con forno fusorio?
- Lo scarto della tranciatura del pennino viene rivenduto sul mercato (magari al fornitore)?
Se si a quanto al grammo? (Ovviamente riguarda solo chi non effettua la fusione in proprio).
Per produttore intendo sia quell’azienda che produce solo pennini (tipo Jowo), sia quell’azienda che produce stilografiche e pennini “in casa” (Aurora, Sailor, Pilot, ecc…)
Queste informazioni, a mio avviso importanti, mancano.
P.S. perdonatemi il delirio, i miei sono solo ragionamenti sparsi...
Aumento del prezzo dell'oro e costo dei pennini.
Inviato: giovedì 25 settembre 2025, 12:20
da Automedonte
Hai perfettamente ragione ci sono tantissime variabili che andrebbero considerate e noi non le conosciamo tutte.
Stiamo facendo un discorso di carattere generale perché, a livello di sensazioni, qualcuno pare esagerare negli aumenti.
Aumento del prezzo dell'oro e costo dei pennini.
Inviato: giovedì 25 settembre 2025, 12:31
da Mir70
Mia sensazione è che a livello generare speculano tutti gli attori coinvolti.
Aumento del prezzo dell'oro e costo dei pennini.
Inviato: giovedì 25 settembre 2025, 14:15
da sansenri
è chiaro che i dati precisi (probabilmente anche diversi da produttore a produttore) non li avremo mai, non per incapacità a recuperarli, ma in genere per una azienda costi e margini sono "dati sensibili" che non si condividono (quindi anche noi facciamo ragionamenti speculativi

).
Una parte di speculazione (lo spiegava maylota in uno dei topic precedenti sull'argomento) è legato a puri ragionamenti di marketing, il posizionamento di prodotto in determinate fasce di prezzo è quasi del tutto slegato dai costi.
E' chiaro comunque che noi che seguiamo il settore da tempo gli improvvisi aumenti li percepiamo subito.
Aumento del prezzo dell'oro e costo dei pennini.
Inviato: giovedì 25 settembre 2025, 17:21
da maxpop 55
Con l'aumento della materia prima, anche se la percentuale di guadagno rimane la stessa il prezzo sale notevolmente.
Certa gente non ragiona sul prezzo finale ma sulla percentuale di guadagno che sale proporzionalmente o meglio sproporzionalmente al costo iniziale della materia prima.
Aumento del prezzo dell'oro e costo dei pennini.
Inviato: venerdì 26 settembre 2025, 15:28
da Linos
Mir70 ha scritto: ↑giovedì 25 settembre 2025, 12:31
Mia sensazione è che a livello generare speculano tutti gli attori coinvolti.
Sicuramente è così, sopratutto i collezionisti "commercianti " del vintage, dell'aumento del nuovo non gli importa nulla, difficilmente le acquistano e intanto le "vecchiette" si rivalutano, è così da sempre, regole del mercato...
