quando parlo metto l'apostrofo...sansenri ha scritto: ↑lunedì 2 settembre 2024, 21:27e quando parli, com'è che lo metti l'apostrofo?RisottoPensa ha scritto: ↑lunedì 2 settembre 2024, 15:10 Qual'è è più corretto verbalmente, qual è scritto
Fosse possibile usare tutte e due le versioni preferirei la prima che da più enfasi durante la lettura perché rievoca il parlato
-Ma qual è questo problema????
-Ma qual'è questo problema????
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Qual è vs qual'è.
La regola corretta vuole la "d" eufonica solo se segue la stessa vocale.
"ed ecco" è corretto
"ed oltre" no
Ma certo, l'uso ha introdotto numerose deroghe alle regole
Io mi riferivo a quanto a me non piace, vuoi per gusto, vuoi per deformazione scolastica non esattamente recente
E' assolutamente vero, resta che io non lo so da dove sia arrivato il verbo "cubare" ma vorrei cavare la lingua a chiunque lo usaRoland ha scritto: ↑lunedì 2 settembre 2024, 19:46 Le uniche lingue che non cambiano sono le lingue morte. Nessuno oggi parla l'italiano di Dante, e tra 500 anni gli italiani parleranno e scriveranno in un italiano che sarà tanto diverso dal nostro come il nostro lo è da quello di Dante.
La lingua non è un dogma, le sue regole e il suo lessico non sono scolpite nella roccia immutabili per l'eternità.
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"Cubare" credo derivi dalle nostre parti, laggiù nella terra di Merdor* dove l'ombra cupa scende....
Dovrebbe derivare dal gergo dei capocantieri/geometrazzi quando fanno le stime "alla grossa " dei materiali necessari per la costruzione o i volumi degli sterri, si misura appunto in metri lineari e/o in metri cubi .
C'è anche un modo di dire correlato:
"Te rasuni in metár cubi" per apostrofare qualcuno la cui capacità di ragionamento non brilla particolarmente in sottigliezza.
*la terra di Merdor è la famigerata "Busto Arsizio"
Dovrebbe derivare dal gergo dei capocantieri/geometrazzi quando fanno le stime "alla grossa " dei materiali necessari per la costruzione o i volumi degli sterri, si misura appunto in metri lineari e/o in metri cubi .
C'è anche un modo di dire correlato:
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Da Merdoriano, non l’avevo mai sentitamastrogigino ha scritto: ↑lunedì 2 settembre 2024, 22:39 "Cubare" credo derivi dalle nostre parti, laggiù nella terra di Merdor* dove l'ombra cupa scende....
Dovrebbe derivare dal gergo dei capocantieri/geometrazzi quando fanno le stime "alla grossa " dei materiali necessari per la costruzione o i volumi degli sterri, si misura appunto in metri lineari e/o in metri cubi .
C'è anche un modo di dire correlato:
"Te rasuni in metár cubi" per apostrofare qualcuno la cui capacità di ragionamento non brilla particolarmente in sottigliezza.
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Parlando in certi toni c'è più enfasi un una parola, quindi quando scrivi con opportune parole riesci ad evocare tali "stili"sansenri ha scritto: ↑lunedì 2 settembre 2024, 21:27e quando parli, com'è che lo metti l'apostrofo?RisottoPensa ha scritto: ↑lunedì 2 settembre 2024, 15:10 Qual'è è più corretto verbalmente, qual è scritto
Fosse possibile usare tutte e due le versioni preferirei la prima che da più enfasi durante la lettura perché rievoca il parlato
-Ma qual è questo problema????
-Ma qual'è questo problema????
Ma c'hai fame?
Ma che hai fame?
Stessa cosa con sopratutto e sopra tutto
Uno quando parla non mette sempre la mezza pausa tra sopra e tutto
Mi piace giocare! Sopratutto con le stilo! (da parlato)
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Credo che sia anche un motivo per cui è più piacevole ascoltare audiolibri che leggere quando le parole vengono interpretare con il tono e l'accento giusto.
Tipicamente dei dialetti comunque ( anche tutto l'italiano è un dialetto)
❄️ 🐻❄️ ❄️
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Ho sempre trovato oltremodo bizzarro che la traduzione in latino di "per esempio" (exempli gratia/e.g.) ed di "cioè" (id est/i.e.) siano tornati nell'italiano ma in prestito dall'Inglese, abbreviati e sostanzialmente incomprensibili !
Venceremos.
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Qual è vs qual'è.
Questi varesotti, che ci cubano la linguamastrogigino ha scritto: ↑lunedì 2 settembre 2024, 22:39 "Cubare" credo derivi dalle nostre parti, laggiù nella terra di Merdor* dove l'ombra cupa scende....
Dovrebbe derivare dal gergo dei capocantieri/geometrazzi quando fanno le stime "alla grossa " dei materiali necessari per la costruzione o i volumi degli sterri, si misura appunto in metri lineari e/o in metri cubi .
C'è anche un modo di dire correlato:
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Qual è vs qual'è.
In quarta elementare, in un dettato, mi capitò di scrivere "l'unedi".
Voto 5, e un "da te non me l'aspettavo" che colpì molto di più del votaccio.
Mi ha portato a essere tollerante?
No, al contrario!
Io capisco che la lingua si evolva, ma gli errori grammaticali se sono solo dovuti a ignoranza non sono un'evoluzione, semmai un'involuzione.
C'è una discriminante per me fondamentale: se non mi ricordo come si scrive e posso arrivare alla soluzione ragionando con le regole di base, allora la regola è fondamentale.
È il caso di "qual è" o di "un albero", "un'oca".
Ma anche di "ho fatto", "oh bella!", "o no?".
Se invece si tratta solo di una convenzione, allora l'evoluzione ci sta.
Poi gli errori li facciamo tutti, io con la tastiera virtuale ci ficco dentro errori di cui poi mi vergogno come una l'adra.
Il mitico Tartarotti insegna.
Voto 5, e un "da te non me l'aspettavo" che colpì molto di più del votaccio.
Mi ha portato a essere tollerante?
No, al contrario!
Io capisco che la lingua si evolva, ma gli errori grammaticali se sono solo dovuti a ignoranza non sono un'evoluzione, semmai un'involuzione.
C'è una discriminante per me fondamentale: se non mi ricordo come si scrive e posso arrivare alla soluzione ragionando con le regole di base, allora la regola è fondamentale.
È il caso di "qual è" o di "un albero", "un'oca".
Ma anche di "ho fatto", "oh bella!", "o no?".
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Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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C'è ancora gente che scrive "l'aradio " e "le aradio "
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Qual è vs qual'è.
Non è errato "qual'è", solo che oggi la norma è scriverlo senza apostrofo.Monet63 ha scritto: ↑lunedì 2 settembre 2024, 14:40 Tanto per fare un po' di chiacchiera.
L'altro giorno, su Facebook, una discussione ha preso una piega surreale (e a tratti aggressiva) sulla forma corretta da usare. Animosità a parte (una cosa che continua a tenermi ben lontano dal commentare sui social), ho notato che spesso la regola è sostenuta a pappagallo, persino da gente non in grado di mettere una "h" al posto giusto, o capace di scrivere decine di righe senza uno straccio di virgola. Personalmente ho sempre argomentato la mia scelta di usare l'apostrofo (anche se talvolta mi scappa la forma che ne è priva). Ho trovato un paio di pagine che parlano della diatriba, con alcuni commenti interessanti. Le riporto e auguro a tutti buona chiacchierata.
https://unaparolaalgiorno.it/articoli/g ... corretto-4
https://www.scuolapassaggi.it/come-si-scrive-qual-e/
Comunque c'è di peggio. Ti stavano a linciare per una bazzecola
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"Ma io mi chiamo Ramonco Goledo o Ramon Cogoledo?"mastrogigino ha scritto: ↑martedì 3 settembre 2024, 1:02 C'è ancora gente che scrive "l'aradio " e "le aradio "
Ah, ecco!
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Anche per me è così; conosco bene la regola comune, ma ragionandoci semplicemente non mi convince, quindi uso l'apostrofo per scelta, senza considerare la quantità di eccellenti letterati che l'hanno usata e la usano.
Io in realtà quella discussione l'ho solo letta. Se trovo frustrazione tale da far scaturire aggressività su qualsiasi cosa, anche la più improbabile, me ne sto alla larga. Non sono uno psichiatra e non devo salvare il mondo dall'idiozia.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Purtroppo il mondo social è pieno di aspiranti censori.
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Io vado fiero di essere a-social.
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Ottimo.
Se mai però ti dovesse capitare di finire in una discussione simile, ti do un consiglio: anziché spendere tempo a dare tu delle risposte sulle tue scelte, chiedi ai presunti grammarnazi perché è giusto quello che dicono loro.
Molti non ti sapranno neanche rispondere. Sempre che "si fa così e basta" non la si accetti come risposta.
Sai quanti ne ho ammutoliti io così, per esempio quando incontro professorini che dicono "a me mi non si può dire"?
Qual è vs qual'è.
Monet63 ha scritto: ↑martedì 3 settembre 2024, 11:17Anche per me è così; conosco bene la regola comune, ma ragionandoci semplicemente non mi convince, quindi uso l'apostrofo per scelta, senza considerare la quantità di eccellenti letterati che l'hanno usata e la usano.
Io in realtà quella discussione l'ho solo letta. Se trovo frustrazione tale da far scaturire aggressività su qualsiasi cosa, anche la più improbabile, me ne sto alla larga. Non sono uno psichiatra e non devo salvare il mondo dall'idiozia.
La grafia qual’è, anche se molto diffusa, è scorretta, perché non si tratta di un caso di ➔elisione, ma di ➔troncamento, dal momento che qual esiste come forma autonoma.
La grafia corretta nell’italiano contemporaneo è qual è, senza apostrofo.