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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Qualche cromatografia e cenni teorici
- lucacecchi
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Qualche cromatografia e cenni teorici
Anche a me era scappato, fortuna che hai fatto un aggiornamento!!!
Veramente interessante, grazie!
Se mi dite dove si comprano online le cartine per fare i test provo a giocarci un pò!
Veramente interessante, grazie!
Se mi dite dove si comprano online le cartine per fare i test provo a giocarci un pò!
Luca Cecchi
"Poca osservazione e molto ragionamento conducono all'errore; molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità" - Alexis Carrel
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Grazie Silemar
Molto interessante Folon, che non conoscevo, grazie.
In amazzonia si trovano: carta da filtro per laboratorio (più costosa ma, generalmente, con una trama più regolare), oppure carta da filtro per alimenti (di molto più economica, ma personalmente non la ho mai utilizzata e quindi non ho idea delle sue effettive prestazioni).lucacecchi ha scritto: ↑martedì 10 ottobre 2023, 16:48 ...
Se mi dite dove si comprano online le cartine per fare i test provo a giocarci un pò!
Non ne ho molta di questa carta che utilizzo (recuperata in un laboratorio) , ma un foglio , per chi ha interesse , posso anche spedirlo in una normale busta da lettera affrancata .
Mirko
- lucacecchi
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Ti ringrazio Mirco ma prima di farti fare una spedizione provo a reperirli qua in zona. Ho visto che online si trovano ma quasi tutti di forma circolare, se li ritaglio vanno bene? Perchè immagino che almeno il bordo che entra in contatto con l'acqua debba essere lineare.
Luca Cecchi
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Aggiornamento
Inchiostro Graphite di Robert Oster
viene scomposto così
E chi l'avrebbe mai detto ...
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Mirko
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Qualche cromatografia e cenni teorici
Ma quant'è bello questo thread, grazie! 
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Qualche cromatografia e cenni teorici
Cromatogramma relativo al Pilot Tsuwairo (pigmentato resistente all'acqua ed alla luce).
L'inchiostro non si è neanche minimamente mosso dalla linea tracciata (la linea rossa tratteggiata indica fino a dove è arrivata l'acqua di "trasporto").
Questo invece è il Pilot Namiki Blue (versione standard, per così dire)
La componente color turchese ha seguito completamente l'acqua nella sua corsa, lasciando un bel spazio bianco sul centro della striscia di carta.
Il medesimo comportamento del Pilot Namiki Blue su uno scritto bagnato con acqua corrente : la parte turchese ha abbandonato il tratto principale formando leggeri aloni colorati attorno allo tratto stesso (evidenziato dalle frecce) e parte è stata dilavata via dall'acqua.
lo stesso scritto nelle condizioni originali (prima riga Pilot Namiki Blue, seconda riga Pilot Tsuwairo Blue).
Mirko
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Qualche cromatografia e cenni teorici
Mi accodo a questa bella discussione per portare qualche prova che ho fatto, soprattutto per un caso particolare che mi è capitato.
Specifico però prima le modalità con cui ho proceduto.
Avendo in casa da tempo molti dischetti assorbenti/filtranti da cucina (inspiegabilmente lasciatimi dalla suocera
), ho usato quelli tagliati in strisce. Sono piuttosto compatti come trama.
Ho fatto le righe di inchiostro usando un pennino da intinzione.
Poi ho appoggiato il bordo della carta sul pelo dell'acqua controllando la risalita (sarebbe bello filmarla) e aspettando fino a quando l'acqua riusciva a "seminare" l'inchiostro, cioè saliva pulita.
A questo punto ho tolto la striscia dall'acqua e l'ho messa sul tavolo. Quando la risalita si è fermata ho segnato con la matita il livello raggiunto, in modo da evidenziare la zona senza colore.
Ho usato il pennino da intinzione perché, ahem..., è difficile che io abbia penne caricate con inchiostri non miscelati.
Ma per due inchiostri potevo avere la certezza di avere la penna carica in purezza, quindi ho fatto una prova anche con la penna.
Il primo inchiostro è il Diamine Aurora Boreale. La penna è una C/F con alimentatore più recente (quello senza inserto).
Non fate caso alla macchietta rossa, particelle di malefico morinda posatesi dopo la cromatografia su alcune delle prove.
Le due prove sono simili ma non identiche.
La linea grigia del pigmento che non si è mosso ha tonalità diversa: più blu con il pennino a intinzione, più gialla con la stilo.
Anche la parte centrale è differente: un verde più giallo per la dip pen, un verde più blu per la stilo.
La componente ciano invece è identica. E uguale è anche il distacco senza colore.
Il secondo inchiostro è il Diamine Oxblood. La penna è sempre una C/F ma con alimentatore in ebanite e inserto.
Questa prova evidenzia differenze notevoli.
La linea grigia è uguale, ma la parte mobile è estremamente differente.
Con il pennino a intinzione c'è una prima parte quasi senza colore, poi si evidenziano molto bene il giallo arancio e il rosso, per terminare con una cresta magenta molto vivida.
Il distacco senza colore è minimo.
Con la stilografica, invece, c'è una prima zona rosata, poi una zona con meno colore dove il giallo emerge solo di poco, e alla fine una cresta magenta non concentrata.
Il distacco senza colore è molto più pronunciato.
La C/F è una penna con cui ho già notato la variazione di resa di colore. La cosa strana è che in scrittura ho notato un po' di differenza da altre penne con l'aurora boreale, mentre con l'oxblood no.
Specifico però prima le modalità con cui ho proceduto.
Avendo in casa da tempo molti dischetti assorbenti/filtranti da cucina (inspiegabilmente lasciatimi dalla suocera
Ho fatto le righe di inchiostro usando un pennino da intinzione.
Poi ho appoggiato il bordo della carta sul pelo dell'acqua controllando la risalita (sarebbe bello filmarla) e aspettando fino a quando l'acqua riusciva a "seminare" l'inchiostro, cioè saliva pulita.
A questo punto ho tolto la striscia dall'acqua e l'ho messa sul tavolo. Quando la risalita si è fermata ho segnato con la matita il livello raggiunto, in modo da evidenziare la zona senza colore.
Ho usato il pennino da intinzione perché, ahem..., è difficile che io abbia penne caricate con inchiostri non miscelati.
Ma per due inchiostri potevo avere la certezza di avere la penna carica in purezza, quindi ho fatto una prova anche con la penna.
Il primo inchiostro è il Diamine Aurora Boreale. La penna è una C/F con alimentatore più recente (quello senza inserto).
Non fate caso alla macchietta rossa, particelle di malefico morinda posatesi dopo la cromatografia su alcune delle prove.
Le due prove sono simili ma non identiche.
La linea grigia del pigmento che non si è mosso ha tonalità diversa: più blu con il pennino a intinzione, più gialla con la stilo.
Anche la parte centrale è differente: un verde più giallo per la dip pen, un verde più blu per la stilo.
La componente ciano invece è identica. E uguale è anche il distacco senza colore.
Il secondo inchiostro è il Diamine Oxblood. La penna è sempre una C/F ma con alimentatore in ebanite e inserto.
Questa prova evidenzia differenze notevoli.
La linea grigia è uguale, ma la parte mobile è estremamente differente.
Con il pennino a intinzione c'è una prima parte quasi senza colore, poi si evidenziano molto bene il giallo arancio e il rosso, per terminare con una cresta magenta molto vivida.
Il distacco senza colore è minimo.
Con la stilografica, invece, c'è una prima zona rosata, poi una zona con meno colore dove il giallo emerge solo di poco, e alla fine una cresta magenta non concentrata.
Il distacco senza colore è molto più pronunciato.
La C/F è una penna con cui ho già notato la variazione di resa di colore. La cosa strana è che in scrittura ho notato un po' di differenza da altre penne con l'aurora boreale, mentre con l'oxblood no.
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
[sir Terry Pratchett]
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Qualche cromatografia e cenni teorici
Qualche mese fa, se non ricordo male, c'era stato un confronto riguardo al Diamine Oxford blue, che alcuni percepiscono con una componente verde, altri con una componente rossa.
La cromatografia evidenzia la componente rossa/violacea.
Con questo inchiostro la risalita è stata molto ampia, e non si è verificato nessun distacco finale.
Il ciano è molto concentrato, mentre la componente rossa si è molto distribuita. La parte iniziale è grigia.
Mi chiedo se sia questo che fa percepire tonalità diverse.
Sarebbe interessante fare cromatografie con stilografiche differenti, per vedere se la separazione cambia.
La cromatografia evidenzia la componente rossa/violacea.
Con questo inchiostro la risalita è stata molto ampia, e non si è verificato nessun distacco finale.
Il ciano è molto concentrato, mentre la componente rossa si è molto distribuita. La parte iniziale è grigia.
Mi chiedo se sia questo che fa percepire tonalità diverse.
Sarebbe interessante fare cromatografie con stilografiche differenti, per vedere se la separazione cambia.
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Qualche cromatografia e cenni teorici
Altre prove.
Dall'alto in basso:
Octopus Tiefgrün
Diamine meadow
Diamine amber.
Il Diamine meadow è un altro inchiostro per cui ho notato una resa che cambia molto da penna a penna.
La sua cromatografia presenta zone molto ben definite: verde bluastro nella zona ferma, giallo nella zona centrale e una piccola cresta di ciano.
Anche l'Octopus non ha avuto distacco finale.
Dall'alto in basso:
Octopus Tiefgrün
Diamine meadow
Diamine amber.
Il Diamine meadow è un altro inchiostro per cui ho notato una resa che cambia molto da penna a penna.
La sua cromatografia presenta zone molto ben definite: verde bluastro nella zona ferma, giallo nella zona centrale e una piccola cresta di ciano.
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Tre Herbin che mostrano una sostanziale monolicitá:
Herbin gris nuage
Herbin bourgogne
Herbin myosotis
Il grigio non si è quasi mosso.
Il myosotis un po' di più, ma poco.
Entrambi hanno un notevole distacco.
Il bourgogne è più solubile, e si vede una prima tonalità più rossa con una cresta finale magenta.
Anche il Diamine imperial purple è abbastanza monolitico.
Herbin gris nuage
Herbin bourgogne
Herbin myosotis
Il grigio non si è quasi mosso.
Il myosotis un po' di più, ma poco.
Entrambi hanno un notevole distacco.
Il bourgogne è più solubile, e si vede una prima tonalità più rossa con una cresta finale magenta.
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Per finire, Sheaffer brown, del set calligrafico (penso degli anni '90).
Questo realizzato con la Nononsense pennino italiano B.
Giá nel pallino si nota una leggera separazione del verde, che crea un sottile alone.
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Esme ha scritto: ↑sabato 22 giugno 2024, 21:33 Con il pennino a intinzione c'è una prima parte quasi senza colore, poi si evidenziano molto bene il giallo arancio e il rosso, per terminare con una cresta magenta molto vivida.
Il distacco senza colore è minimo.
Con la stilografica, invece, c'è una prima zona rosata, poi una zona con meno colore dove il giallo emerge solo di poco, e alla fine una cresta magenta non concentrata.
Il distacco senza colore è molto più pronunciato.
Grazie Esme per le belle prove.
Intanto il tipo di carta conta e molto, altrimenti non si spiegherebbe l'esistenza della "carta per cromatografia" .
Le differenze che noti penso siano dovute al differente quantitativo di inchiostro che hai depositato sulla carta: maggiore con il pennino ad intinzione e minore con il pennino stilografico, lo puoi notare dalla saturazione del magenta. Con una deposizione minore può essere che certi colori non vengono evidenziati , e viceversa con una deposizione maggiore alcuni colori posso coprire quelli più tenui, sopratutto se la carta non è quella adatta e magari non riesce bene a separarli tutti .
Io ho fatto la prova con il mio Diamine Oxblood (un campioncino preso dalla tedesca) con una punta stilografica fine ed una punta ad intinzione, ma a parte la saturazione dei colori, la migrazione sembra essere la medesima in entrambe le prove.
Vista l'ora , la foto è fatta con una luce artificiale schifosa , proverò domani con la luce naturale.
Diamine Oxblood - A sinistra stilografica a destra pennino intinzione
Aggiunta: temo anche che non tutti i lotti di produzione di Diamine siano esatti al centesimo per quanto riguarda uno stesso inchiostro.
Mirko
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Qualche cromatografia e cenni teorici
Grazie per la prova di confronto.
Mi pare che confermi la scomposizione di quella che ho fatto io con il pennino ad intinzione.
In realtà non credo che la deposizione con la stilo sia stata significativamente minore: pur essendo una C/F ha un flusso generoso e il pennino è un tagliato.
Forse dalle foto non si riesce a vedere, ma c'è proprio una distribuzione differente del colore.
Giá in precedenza, notando con alcuni inchiostri una resa di colore molto differente tra diverse penne, mi sono chiesta se nell'alimentatore non succeda a volte qualcosa che altera le proporzioni di deposizione, come se scomponendosi alcune parti venissero erogate di meno.
Devo ricordarmi di fare queste prove quando noto queste differenze!
Come ho già scritto, il Diamine meadow è un inchiostro per cui ho notato differenze evidenti. Però la penna con cui so che cambia di più al momento è carica di una miscela...
Quando avrò terminato la carica vedrò di lavarla per bene e fare delle prove.
Mi pare che confermi la scomposizione di quella che ho fatto io con il pennino ad intinzione.
In realtà non credo che la deposizione con la stilo sia stata significativamente minore: pur essendo una C/F ha un flusso generoso e il pennino è un tagliato.
Forse dalle foto non si riesce a vedere, ma c'è proprio una distribuzione differente del colore.
Giá in precedenza, notando con alcuni inchiostri una resa di colore molto differente tra diverse penne, mi sono chiesta se nell'alimentatore non succeda a volte qualcosa che altera le proporzioni di deposizione, come se scomponendosi alcune parti venissero erogate di meno.
Devo ricordarmi di fare queste prove quando noto queste differenze!
Come ho già scritto, il Diamine meadow è un inchiostro per cui ho notato differenze evidenti. Però la penna con cui so che cambia di più al momento è carica di una miscela...
Quando avrò terminato la carica vedrò di lavarla per bene e fare delle prove.
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Io questo non lo faccio mai.
Lascio la striscia in acqua finché termina la risalita dell’acqua , è noioso, ci vuole tempo, ma penso sia il metodo migliore e che da una maggiore ripetibilità.
Poi non appoggio in piano la striscia di carta ancora bagnata ma la lascio in verticale come fosse un panno steso ad asciugare; Poggiare la striscia ancora bagnata su una superficie potrebbe fare rimescolare , anche parzialmente e/o localmente , i diversi colori e creare aloni.
Altra cosa, il tratto di penna non lo traccio sulla strisciolina di carta già tagliata, ma sulla carta ancora da tagliare; traccio un tratto che può arrivare fino a 10 centimetri di lunghezza e poi scelgo quella porzione dalla quale ritagliare la striscia dove lo spessore del tratto è il più uniforme possibile. Così evito accumuli o risalite non uniformi dei componenti , che possono alterare anche significativamente il risultato.
Se si osserva questo esempio, in entrambe le striscia di carta dove il tratto tracciato è più spesso si ha una risalita differente dei colori (la risalita a sinistra delle linee tratteggiate è differente alla risalita a destra dei tratteggi)
Fidati, la quantità di deposizione è differente, lo si nota nel tuo esempio e nel mio, sia nell’intensità di colore del magenta che del giallo/arancio.
Onestamente non penso, anche perché le componenti trattenute prima o poi vengono rilasciate (e generalmente avviene di colpo), a meno che non vi sia un adsorbimento irreversibile . Poi tutto può essere…
Secondo me dipende da quanto inchiostro viene deposto dal gruppo pennino/alimentatore sulla carta dalle diverse stilografiche , a creare variazioni di colore e/o variazioni di saturazioni dei colore .
Mirko