Visconti Mirage
Inviato: martedì 26 aprile 2022, 22:30
Era una battuta. Visto che la Visconti non ha inventato nulla di nuovo
Indubbiamente una Visconti con dei seri problemi l’hai avuta. Anche io ho avuto una Pilot che non valeva una cicca in quanto oltre a essere un pezzo di plastica stampato non scriveva. Ma dire che Pilot produce plastica stampata con pennini che non scrivono mi sembra un pelino scorretto.
Franco la mia esperienza è certamente minima, quasi nulla, confrontata alla tua e a quella di molti altri qui sul forum. Lo è altrettanto il campione statistico su cui posso basarmi per trarre delle conclusioni, ma le mie impressioni finora sono queste: paghi tanto e godi poco.francoiacc ha scritto: ↑martedì 26 aprile 2022, 23:14 Mah! Non capisco il senso di certi commenti, può non piacere una penna o i prodotti di un marchio, ma sparare a zero su Visconti o produttori italiani lo trovo sbagliato.
Saranno fatte con gli avanzi della tavola di Natale, ma sono fatte bene, sono belle, c’è stile e ricercatezza nel design, e scrivono bene, almeno delle mie nessuna va male. Poi nulla è perfetto, ma se una Visconti non funziona bene basta contattare il servizio clienti per ottenere un supporto adeguato al nome della casa.
Le giapponesi? Ma siamo sicuri che siano tutte perfette? Insomma de gustibus non est disputandum, ma io preferisco tirare fuori dal taschino una bella Wall Street made in Italy con orgoglio e scrivere senza perdere un colpo.
Vedi, il discorso e' complesso, ma alla fine spendiamo i nostri soldi dove ci fa più piacere spenderli. Spero di non essere stato frainteso o di non essere stato io a spiegarmi male, quel che trovo ingeneroso e' sparare a zero sulla produzione italiana. Io non ho nulla in contrario ad una penna fintantoché mi piaccia, sia fatta come piace a me e funziona bene, da dove viene geograficamente me ne importa poco. Se a te piace più una calligraphy rispetto ad una homo sapiens credo che non ci sia nulla di criticabile, ma dire che la homo sapiens non vale una cicca credo invece che sia ingeneroso, e te lo dico perché e' originale, fatta bene, con un materiale molto bello e funziona bene. Io una maki-e non la comprerei mai perché non mi piace, personalmente le trovo delle pacchianate dipinte su una penna, ma questa e' la mia personalissima (e discutibile!) opinione dettata dal mio gusto e non sparo a zero sulla produzione giapponese.Koten90 ha scritto: ↑mercoledì 27 aprile 2022, 12:02Franco la mia esperienza è certamente minima, quasi nulla, confrontata alla tua e a quella di molti altri qui sul forum. Lo è altrettanto il campione statistico su cui posso basarmi per trarre delle conclusioni, ma le mie impressioni finora sono queste: paghi tanto e godi poco.francoiacc ha scritto: ↑martedì 26 aprile 2022, 23:14 Mah! Non capisco il senso di certi commenti, può non piacere una penna o i prodotti di un marchio, ma sparare a zero su Visconti o produttori italiani lo trovo sbagliato.
Saranno fatte con gli avanzi della tavola di Natale, ma sono fatte bene, sono belle, c’è stile e ricercatezza nel design, e scrivono bene, almeno delle mie nessuna va male. Poi nulla è perfetto, ma se una Visconti non funziona bene basta contattare il servizio clienti per ottenere un supporto adeguato al nome della casa.
Le giapponesi? Ma siamo sicuri che siano tutte perfette? Insomma de gustibus non est disputandum, ma io preferisco tirare fuori dal taschino una bella Wall Street made in Italy con orgoglio e scrivere senza perdere un colpo.
Per quel che mi riguarda, una penna nuova non va in assistenza per sostituire un pennino o per un qualsiasi altro problema, la penna nuova difettosa torna a chi non l’ha controllata.
Poi capisco che un pennino possa avere un difetto, ma quello è stato l’ultimo dei miei “problemi” con questa penna. Il design mi sembra fatto da uno che non abbia mai preso in mano una penna: l’impugnatura è scomoda, il baricentro spostato all’indietro, il pennino troppo piccolo, la chiusura magnetica comodissima solo se centri il buco al primo colpo altrimenti devi stare a girare finché non entra…
Le stesse identiche impressioni le ho avute con Stipula sulla Speed, dove oltretutto avrebbe dovuto esserci un pennino “Flex” e invece era uno scalpello.
Mi rendo conto che sto parlando di penne entry level, ma che comunque hanno il loro prezzo. Anche se fosse, che senso ha per un’azienda lanciare una linea senza fare un controllo qualità, solo perché questa è la linea più economica?
Non mi son fatto problemi a spendere 200€ per la Capless e 300€ per la Justus (che è già l’ammiraglia tra quelle in plastica), perché vedendo qui sul forum nessuno si lamenta di nulla con queste penne, ma queste avrebbero subito lo stesso trattamento se non fossero state perfette. Il fatto che una Justus sia di plastica è vero, così come quasi tutte le giapponesi sotto i 500€, ma ci vedo un’attenzione ai dettagli che non ho trovato sulle penne italiane, son penne comode da usare, studiate per fare il loro lavoro (ribadisco: il mio campione statistico è praticamente nullo, le mie sono impressioni soggettive).
Non è un mistero che Pilot abbia toppato alla grande con l’alimentatore da abbinare al pennino Falcon (per loro è giusto così, per far quello che ci faccio io usano i pennelli), ci ho tribolato parecchio, ma un pennino con quella flessibilità in occidente non si vede da quanto? 20 anni? (Tralasciando quello delle Calligraphy Montblanc che costano uno sproposito, circa 4 volte tanto). Senza contare il fatto che penne come la Justus o la Capless hanno una componentistica interna molto complicata che richiede attenzione nella progettazione e nell’assemblaggio. Siccome è progettata bene, non esce una Justus che abbia il pennino leggermente ruotato rispetto alla sua linguetta (alimentatore e sezione hanno una tacca di allineamento) così come tutti i pennini Pilot sono ben posizionati sui loro alimentatori grazie alle tacche che non permettono di sbagliare lasciando il pennino troppo avanti o indietro. Questo, secondo me, è progettare bene un articolo. Si spende un po’ di più in progettazione e costruzione degli stampi, ma anche una scimmia può assemblarli
Forse dovrei provare una Leonardo, ma anche qui, se non prendo una penna almeno del prezzo della Justus, non mi ritrovo un pennino italiano (o quantomeno rilavorato in Italia) e allora mi chiedo di che patriottismo stiamo parlando. Occidente contro Oriente?
Apprezzo tanto il lavoro che fanno sulla ricerca di materiali, ma arrivano poi a livelli di costo non certo popolare. A questo punto, piuttosto che una Homo Sapiens, punto a una Montblanc Calligraphy o una Namiki Maki-e, ma son prezzi talmente alti che nemmeno le considero.
ho passato anche io il "periodo giapponese" e so bene che, quando lo si attraversa, pare quasi inconcepibile spendere una cifra analoga ,o molto di più, per una penna che monti un banale Jowo ; sembra folle pagare di più " solo" per l'estetica.Koten90 ha scritto: ↑mercoledì 27 aprile 2022, 15:01 Lo spero tanto anche io, perché capisco che in fondo, se ho provato ad acquistare una Visconti è perché mi piaceva la fantasia elaborata del corpo penna e per uscire un po’ dal monacale rigore (come l’ha recentemente definito qualcuno qui sul forum) delle giapponesi.