Perchè l'inchiostro tende a rimanere sullo stantuffo e ne scende poco?
Inviato: lunedì 25 ottobre 2021, 21:25
Beh, modo pedante ON.
La rosa è una Pelikan vera ma la plastica del cappuccio è scheggiata e molto delicata(ci sono molti punti in cui la plastica si è rotta e tenuta insieme con lo scoch) mentre la Lamy è falsa(la uso soprattutto con il converter perché non riesce a rompere le cartucce che mi hanno venduto insiemeEsme ha scritto: ↑lunedì 25 ottobre 2021, 22:43 La rosa è una Pelikan twist e la bruna una Lamy Safari, a meno che, rifacendomi a quello che avevi scritto in presentazione, non siano delle copie, non riesco a vedere se c'è il marchio.
La Pelikan non la conosco, ma se l'altra è una Safari è un'ottima penna, la plastica molto buona e resistente, il gruppo di scrittura un muletto.
Sempre se è una Safari originale, non dovresti avere problemi con le cartucce perchè la Lamy per le scolastiche adotta il comodissimo sistema di autoforatura. Inserisci nel giusto verso la cartuccia (lunga e proprietaria) nel fusto, avviti e scatta l'"autoclick". Se è con lei che la cartuccia non si è forata, è un caso poco frequente.
La Safari normalmente ha un flusso piuttosto bagnato, anche con pennino EF. Se è lei che fa le bizze, con un po' di ammollo dovrebbe tornare velocemente a scrivere come si deve, perché macina veramente di tutto. Mio figlio aveva combinato un pasticcio con la sua, facendo fuoriuscire molto inchiostro e lasciandolo seccare, ma è bastato un lavaggio di poche ore per ripulire tutto alla perfezione.
Se invece è la copia (Jinhao o chi per essa), immagino abbia il suo converter. Anche in questo caso una bella lavata dovrebbe risolvere.
In entrambi i casi, e anche con la Pelikan, prima di passare ad eventuali smontaggi seguirei il consiglio di Piccardi, cioè di seguire il wiki passo passo.
Hai capito tutto, provo a farloEsme ha scritto: ↑martedì 26 ottobre 2021, 12:26 Ok, in effetti riguardando la foto la crepa sul cappuccio si vede.
Eventualmente, sempre sul wiki, c'è un tutorial su come fare un restauro con la colla tipo attack. Essendo un cappuccio ha bisogno di un rinforzo interno di cerchiatura, anche su questo il forum riporta molti esempi.
Se per caso ti vuoi cimentare, puoi aprire un post apposta e sicuramente ti verranno dati ottimi consigli. Potrebbe essere un buon allenamento e se il risultato non fosse perfetto il danno non sarebbe grave.
I materiali necessari sono tutti reperibili in un super (colla, stuzzicadenti, lime lucidanti per unghie, cartavelina).
Il clone Lamy a questo punto immagino essere quello il cui converter sembra fare le bizze. Suppongo anche che in precedenza tu abbia usato le cartucce e che solo ora tu abbia provato il convert.
Se è così, puó allora aver maggior peso l'ipotesi che, oltre all'inchiostro secco, sia anche il converter che ha bisogno di una sgrassata. Puó sembrare un controsenso se è nuovo, ma capita spesso, soprattutto con penne per cui non esiste controllo qualità e rodaggio.
Quindi, riassumendo, caricalo ad acqua e una goccia di detersivo per piatti (puoi metterla con uno stuzzicadenti). In questo caso una leggera shakerata ci sta.
Poi lo rimetti sulla penna e spingi fuori l'acqua. Probabilmente è un convert a vite, quindi non si ottiene moltissima pressione, però va già bene. Magari lo rifai un paio di volte, sicuramente devi poi sciacquarla con sola acqua ripetendo il processo.
Il sapone pulisce le superfici interne del converter e le rende più bagnabili, evitando l'effetto di "aggrappaggio" del liquido sulle pareti.
A questo punto fai la prova che ti dicevo con il convert pieno di acqua e il pennino appoggiato a testa in giù su della carta scottex, solo la punta. Se è tutto a posto, la carta inizia a bagnarsi e il flusso non si ferma. Contemporaneamente, e questo è un test importante, devi vedere salire delle piccole bollicine nel convert, con ritmo costante.
Se le bollicine ci sono, dovrebbe essere tutto ok e puoi ricaricarla.
Se invece le bollicine non ci sono o compaiono con ritmo molto incostante vuol dire che c'è ancora dell'intasamento, e allora l'ammollo prolungato è necessario.
Do per scontato che precedentemente la penna scrivesse come si deve, se non è così, e con le cinesi capita spesso, i problemi possono essere altri.
Sulle cartucce hai perfettamente ragione a metterle da parte: le penne cinesi teoricamente hanno l'attacco standard, ma in realtà danno quasi sempre problemi. Il loro convert invece funziona piuttosto bene.
non è che spende più di colla e cerchiatura che a comprare la penna nuova?Esme ha scritto: ↑martedì 26 ottobre 2021, 12:26 Ok, in effetti riguardando la foto la crepa sul cappuccio si vede.
Eventualmente, sempre sul wiki, c'è un tutorial su come fare un restauro con la colla tipo attack. Essendo un cappuccio ha bisogno di un rinforzo interno di cerchiatura, anche su questo il forum riporta molti esempi.
Se per caso ti vuoi cimentare, puoi aprire un post apposta e sicuramente ti verranno dati ottimi consigli. Potrebbe essere un buon allenamento e se il risultato non fosse perfetto il danno non sarebbe grave.
I materiali necessari sono tutti reperibili in un super (colla, stuzzicadenti, lime lucidanti per unghie, cartavelina).
dipende, se immergi tutta la penna, concordo che tanto vale aver pazienza...Esme ha scritto: ↑lunedì 25 ottobre 2021, 23:15Beh, modo pedante ON.
La pulizia di una stilografica in cui si è seccato l'inchiostro è una cosa un pochino differente.
L'azione di agitazione in questo caso agirebbe quasi solo sulle parti esterne e, nell'ipotesi specifica, solo su pennino e sulla fine alimentatore.
Ma allora avrebbe già risolto lasciandola sotto il flusso del rubinetto come ha giustamente fatto all'inizio, chè di agitazione ne produce un bel po', e senza rischiare i danni che uno shakeraggio potrebbe di sicuro portare (tra cui la fantastica ipotesi che la penna sfugga di mano e finisca a sfracellarsi sul pavimento).
Ovviamente, invece, il problema è più all'interno, nel complesso sistema dell'alimentatore, e bisogna fare in modo che l'acqua riesca a penetrare tutti i canali e a sciogliere i residui secchi.
Ecco il perché dell'ammollo, dove entra in gioco anche la capillarità.
Ecco il perchè della cartuccia caricata con un po' di sapone, che sfrutta anche la gravità.
Ecco perchè, nei casi più compromessi, l'utilizzo della peretta e della lavatrice (non quella ad ultrasuoni! quella di Ottorino), dove si sfrutta la pressione.
Certo, tutti noi, immagino, abbiamo aiutato l'ammollo andando ogni tanto a rigirare un po' la paziente come fosse un cucchiaino. Più che altro per goderci lo spettacolo dell'inchiostro che fila nell'acqua, e sicuramente con molta delicatezza.
Ma chiunque abbia avuto a che fare con una penna molto incrostata sa bene che solo la pazienza di bagni lunghi e flussi di risciacquo lenti riescono veramente a fare pulizia.
Che poi, a voler fare in fretta, a sto punto si smontano alimentatore e pennino e su spazzola il tutto.
Modo pedante OFF.
Era giusto per specificare un po' quei motivi tecnici famosi.
No, gli ultrasuoni causano qualcosa di molto più violento (bolle di cavitazione), consiglio di leggere bene la spiegazione sul wiki, e le motivazioni per cui non è in genere il caso di usarle se non come ultimo tentativo.