22 design studio contour: una stilografica.. in cemento?

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maylota
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Messaggio da maylota »

Polemarco ha scritto: giovedì 24 giugno 2021, 15:04
P.S.
Anche nel quartiere San Lorenzo di Roma accadde, ma il tessuto è rimasto coerente.
È vero era un quartiere molto popolare.
Sono contento di confrontarmi.
Cordialità
Hai un punto: anche Dresda se ci vai adesso è coerente.
Si va completamente OT ma Milano decise di non ricostruire "in stile". Ossia di ripartire guardando avanti e non al passato, coi risultati che tu hai notato.
Personalmente avrei fatto lo stesso, non amo particolarmente il "falso storico", ma il dibattito è aperto :wave:
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Polemarco
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Messaggio da Polemarco »

Grazie davvero.
Lo so che il falso storico è pessimo. Ma si poteva pensare a uno “sviluppo” comunque coerente. Mi spiego: ora vivo in una cittadina rivierasca dell’adriatico con struttura cinquecentesca rivisitata nel ‘700, con gli edifici “scapitozzati” nel 1930. Dopo un terribile terremoto. Diciamo che mi stuperei nel vedere accanto al palazzo comunale un grattacielo o una palazzina co rivestimenti in cortina (non so se è il termine esatto)
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Messaggio da maylota »

Polemarco ha scritto: giovedì 24 giugno 2021, 15:17 Grazie davvero.
Lo so che il falso storico è pessimo. Ma si poteva pensare a uno “sviluppo” comunque coerente. Mi spiego: ora vivo in una cittadina rivierasca dell’adriatico con struttura cinquecentesca rivisitata nel ‘700, con gli edifici “scapitozzati” nel 1930. Dopo un terribile terremoto. Diciamo che mi stuperei nel vedere accanto al palazzo comunale un grattacielo o una palazzina co rivestimenti in cortina (non so se è il termine esatto)
Si ma devi anche vedere le funzioni d'uso, molte volte a Milano zone ex popolari come il Bottonuto son diventate zone di uffici.
Poi vai in via Pantano e ti trovi la sede di Assolombarda di Giò Ponti di fianco ad un palazzo del 600 con la Torre Velasca di BBPR a fargli ombra e la Ca Granda del 16 secolo in fondo alla strada. C'è chi questo mix lo odia e a chi piace (io) :wave:
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Messaggio da Polemarco »

Rispetto le tue opinioni. Ma “facciamo basta” o ci bannano dal forum !
😂
Comunque è stato un piacere.
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Messaggio da sansenri »

Tornando alla penna, apprezzo un po' di ricerca stilistica, che spesso è difficile vedere qualcosa di nuovo, ma quando è fine a se stessa è il risultato stesso che non quadra/non giustifica.
Una stilografica è un oggetto da usare, come tale avrebbe diritto ad essere studiato nelle forme, senza mai dimenticare l'uso.
Anche a me a vederla sembra molto scomoda, e questo non è un difetto secondario, è grave.
E' come quella famosa caffettiera con il beccuccio dalla stessa parte del manico...
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Messaggio da Tribbo »

Polemarco ha scritto: giovedì 24 giugno 2021, 17:16 Rispetto le tue opinioni. Ma “facciamo basta” o ci bannano dal forum !
😂
Comunque è stato un piacere.
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Devo dire che ho letto con piacere il vostro scambio di opinioni ed ho anche imparato qualcosa. Grazie

Per quanto riguarda la penna.. si anche a me non è che suggerisce un'estrema funzionalità... solo una ricerca della diversità fine a se stessa
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Messaggio da alfredop »

E d'altra parte la selezione naturale ha oramai fatto il suo corso, per cui è difficile trovare combinazioni stilistiche nuove che risultino essere anche comode.

Alfredo
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Messaggio da Monet63 »

maylota ha scritto: giovedì 24 giugno 2021, 15:10 Personalmente avrei fatto lo stesso, non amo particolarmente il "falso storico", ma il dibattito è aperto :wave:
Polemarco ha scritto: giovedì 24 giugno 2021, 15:17 Lo so che il falso storico è pessimo. Ma si poteva pensare a uno “sviluppo” comunque coerente.
Beh, insomma, pessimo...
In Europa è strapieno di architetture neogotiche, quindi tecnicamente dei falsi, che però in alcuni casi (come Notre-Dame) salvarono strutture importanti - abbandonate - dall'abbattimento. Certo, il periodo storico, le logiche, le pulsioni, la stessa vita e il mondo erano diversi nel XIX Sec., ma ci sono stati veri e propri fenomeni, divenuti famosissimi proprio per soluzioni che sembrarono audaci persino all'epoca: Viollet-le-Duc col suo cosiddetto "restauro stilistico" della già citata Notre-Dame, il Palazzo di Westminster a Londra che oggi caratterizza l'immagine stessa della città, il nostro Emilio de Fabris con la facciata di Santa Maria del Fiore a Firenze nella tarda seconda metà dell'Ottocento, il Pedrocchino a Padova...
:wave:
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Messaggio da maylota »

Monet63 ha scritto: lunedì 28 giugno 2021, 16:01
In Europa è strapieno di architetture neogotiche, quindi tecnicamente dei falsi, che però in alcuni casi (come Notre-Dame) salvarono strutture importanti - abbandonate - dall'abbattimento. Certo, il periodo storico, le logiche, le pulsioni, la stessa vita e il mondo erano diversi nel XIX Sec., ma ci sono stati veri e propri fenomeni, divenuti famosissimi proprio per soluzioni che sembrarono audaci persino all'epoca: Viollet-le-Duc col suo cosiddetto "restauro stilistico" della già citata Notre-Dame, il Palazzo di Westminster a Londra che oggi caratterizza l'immagine stessa della città, il nostro Emilio de Fabris con la facciata di Santa Maria del Fiore a Firenze nella tarda seconda metà dell'Ottocento, il Pedrocchino a Padova...
:wave:
Possiamo aggiungere il Castello Sforzesco di Milano, invenzione di Beltrami dell'800 e lo stesso Duomo di Milano, iniziato in piena età Gotica ma finito 5 secoli dopo mentre imperava il neogotico (e meno male, che se aspettavamo ancora un po' al posto delle guglie ci piazzavamo installazioni concettuali astratte? :D )
Però un conto è farlo nel XIX secolo su singoli edifici . Un'altro conto sarebbe stato ricostruire la Milano distrutta dai bombardamenti nello stile precedente ("com'era, dov'era", come a Dresda)?
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

maylota ha scritto: lunedì 28 giugno 2021, 16:35 Però un conto è farlo nel XIX secolo su singoli edifici . Un'altro conto sarebbe stato ricostruire la Milano distrutta dai bombardamenti nello stile precedente ("com'era, dov'era", come a Dresda)?
Io credo che il discorso di Milano sia a sé, anche per una questione di funzionalità e intenzioni di utilizzo future.
A me, in ogni caso, non dispiacciono affatto le commistioni e le combinazioni di quel genere.
:wave:
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Messaggio da lucacecchi »

Torno alla penna (ho capito che non è una missione facile... il dibattito culturale infervora) premettendo che a me piacciono i tentativi di innovare e capisco che non sia facile.
Stimo molto Visconti che ha sperimentato nuovi materiali ma sempre al fine di ottenere un'ottima penna (vedi Homo Sapiens, il Magnifico etc) certo con qualche errore, non ho provato ma credo sia difficilissimo scrivere con la San Miniato (non tanto per il marmo ma per lo scalino tra fusto e sezione).
Questa "22" mi sembra invece un cattivo esercizio di stile.
Insomma è una penna, non una serie limitata che serve per stare in qualche vetrina o in cassaforte, quindi deve fare bene il suo mestiere: aiutare noi poverelli a scrivere comodamente e per quelli più capaci anche bene.
Mi sembra che pecchi di questi requisiti fondamentali.
LC
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Messaggio da Polemarco »

maylota ha scritto: lunedì 28 giugno 2021, 16:35
Monet63 ha scritto: lunedì 28 giugno 2021, 16:01
In Europa è strapieno di architetture neogotiche, quindi tecnicamente dei falsi, che però in alcuni casi (come Notre-Dame) salvarono strutture importanti - abbandonate - dall'abbattimento. Certo, il periodo storico, le logiche, le pulsioni, la stessa vita e il mondo erano diversi nel XIX Sec., ma ci sono stati veri e propri fenomeni, divenuti famosissimi proprio per soluzioni che sembrarono audaci persino all'epoca: Viollet-le-Duc col suo cosiddetto "restauro stilistico" della già citata Notre-Dame, il Palazzo di Westminster a Londra che oggi caratterizza l'immagine stessa della città, il nostro Emilio de Fabris con la facciata di Santa Maria del Fiore a Firenze nella tarda seconda metà dell'Ottocento, il Pedrocchino a Padova...
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Possiamo aggiungere il Castello Sforzesco di Milano, invenzione di Beltrami dell'800 e lo stesso Duomo di Milano, iniziato in piena età Gotica ma finito 5 secoli dopo mentre imperava il neogotico (e meno male, che se aspettavamo ancora un po' al posto delle guglie ci piazzavamo installazioni concettuali astratte? :D )
Però un conto è farlo nel XIX secolo su singoli edifici . Un'altro conto sarebbe stato ricostruire la Milano distrutta dai bombardamenti nello stile precedente ("com'era, dov'era", come a Dresda)?
Non “come era, dove era” (che fa: siamo ancor qui e se è così puo essere una scelta) ma un minimo di continuità, l’impressione è che abbiano ricostruito senza un controllo.
Quando venti anni fa ho ristrutturato un villino urbano degli anni ‘60, il Comune ha messo bocca anche sul colore degli intonaci esterni ...
Intendiamoci è solo una mia opinione. È come andare a casa di qualcuno e vedere una scacchiera con i pezzi schierati a caso.
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