Ciao,
ma che bel thread!
Prima di tutto:
DISCLAIMER:
NON mi occupo di clinica, psicopatologie, etc
MI OCCUPO da decenni di psicologia dei consumi
Credo che la distinzione ACCUMULO vs COLLEZIONE sia un bel trick semantico: collezione suona "bene", accumulo suona "male".... ed esprime un giudizio.
Se dicessimo COLLEZIONE vs RACCOLTA? Come suonano, i due tipi di comportamento?
Il vero punto è chiedersi perché collezioniamo/raccogliamo?
Penne, tombini, sassi, amanti, giocattoli, auto d'epoca, cartoline, etc... cosa spinge a farlo? Quali bisogni soddisfano, questi comportamenti?
Alcuni collezionano per investimento, ma qui si apre un tema: l'investimento ha senso perché altri vogliono quello specifico oggetto/classe di oggetti.
Alcuni collezionano per puro piacere - è divertente. La componente ludica è spesso legata al bisogno di "chiusura" o completamento, come dicono gli psicologi che si occipano di Gestalt: gli esseri umani tendono a percepire gli oggetti come completi piuttosto che concentrarsi sulle lacune che caratterizzano l'oggetto. Di fondo c'è il bisogno di semplificazione/regolarità (forse di controllo, ipotizzo).
Alcuni collezionano per arricchire la loro vita sociale, partecipando alle riunioni, mercatini, forum (ops!), e scambiando informazioni con anime affini.
Atri ancora collezionano per preservare il passato (o per non dimenticarsene, o forse anche per non abbandonarlo).
Altre motivazioni del collezionista includono la sicurezza psicologica, per riempire un vuoto nel senso di sé. O per rivendicare un mezzo per distinguersi, per affermarsi, per ottenere un pezzettino di immortalità.
Per alcune persone collezionare è semplicemente una ricerca che dura tutta la vita e che non è mai completa.
Per altri, la soddisfazione proviene dallo sperimentare l'organizzazione, la riorganizzazione e la classificazione di parti di un grande mondo là fuori. Si tratta forse di un mezzo di controllo per creare una comfort zone nella propria vita, ad esempio, calmando le paure, cancellando l'insicurezza.
Ovviamente, questi motivi non si escludono a vicenda: non si mangia solo per fame.
Purtroppo spesso i bisogni che spingono a collezionare (o raccogliere) sfociano nell'acquisto compulsivo, che a sua volta è strettamente legato alla depressione, al disturbo ossessivo-compulsivo e, in particolare, all'accaparramento compulsivo.
Secondo alcuni autori l'acquisto compulsivo è influenzato da una serie di aree cognitive tra cui deficit nel processo decisionale, attaccamenti emotivi agli oggetti, credenze errate sul possesso e altre credenze disadattive. In letteratura si trova a volte la psicopatologia dell'accaparramento/accumulo compulsivo definita come "sindrome da acquisizione ripetitiva": la soddisfazione verrebbe dall'atto di acquistare, non di possedere o di usare.
Ma qui siamo al confine della patologia (quando i comportamenti ledono la qualità di vita propria o altrui, secondo me). E quindi qui mi fermo.
Ora scusate, ma sto seguendo 5 aste on-line per portarmi a casa alcune Esterbrook, che voglio ammonticchiare con le altre
