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Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 23 novembre 2020, 9:30
da Phormula
lucapolu ha scritto: domenica 22 novembre 2020, 22:49
Phormula ha scritto: martedì 22 settembre 2020, 15:56 Per portarsi dietro le cartucce, si può fare un investimento in una confezione di cartucce Herbin o Visconti, che hanno dei bellissimi barattolini in metallo (Herbin) o plastica (Visconti).
Poi si ricaricano con le cartucce standard. ;)
Per cartucce standard intendi quelle da 3,9 cm che si usano, per esempio, anche sulla Pelikan Twist?
Si, quelle note come "cartucce Pelikan corte" o "cartucce internazionali".

Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 23 novembre 2020, 11:53
da lucapolu
Phormula ha scritto: lunedì 23 novembre 2020, 9:30 Si, quelle note come "cartucce Pelikan corte" o "cartucce internazionali".
Grazie mille! :thumbup:

Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 30 novembre 2020, 8:53
da Phormula
Adesso che questa avventura è finita, vi racconto cosa userei io oggi se dovessi iscrivermi all'università.

Opus 88 Demonstrator, pennino F.
E' una penna con il caricamento a contagocce, quindi sfrutta tutto il fusto come serbatoio. Considerate le dimensioni, vuol dire che con una carica, equivalente ad almeno due cartucce lunghe, si scrivono almeno una cinquantina di pagine A4, in pratica si carica una volta la settimana pescando dal calamaio con il contagocce in dotazione e non ci si pensa più. Il fusto trasparente permette il controllo del livello dell'inchiostro. Il fondello ha un meccanismo a vite che chiude l'alimentazione dal serbatoio al pennino, e questo permette di portarsela in giro senza allagare il cappuccio, croce e delizia delle penne con questo tipo di caricamento. Il pennino F per le mie esigenze ha la dimensione ideale, abbinata ad un flusso sopra la media senza essere esagerato. In pratica un mulo da appunti. Le uniche controindicazioni sono un pennino con rigidità nella media moderna, il tappo a vite che richiede alcuni giri per essere svitato (ma è voluto) e l'impossibilità di scrivere con il cappuccio calzato.
In pratica il mulo da appunti che avrei voluto avere nel secolo scorso.

Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 30 novembre 2020, 10:40
da Emazione
Phormula ha scritto: lunedì 30 novembre 2020, 8:53 Adesso che questa avventura è finita, vi racconto cosa userei io oggi se dovessi iscrivermi all'università.

Opus 88 Demonstrator, pennino F.
E' una penna con il caricamento a contagocce, quindi sfrutta tutto il fusto come serbatoio. Considerate le dimensioni, vuol dire che con una carica, equivalente ad almeno due cartucce lunghe, si scrivono almeno una cinquantina di pagine A4, in pratica si carica una volta la settimana pescando dal calamaio con il contagocce in dotazione e non ci si pensa più. Il fusto trasparente permette il controllo del livello dell'inchiostro. Il fondello ha un meccanismo a vite che chiude l'alimentazione dal serbatoio al pennino, e questo permette di portarsela in giro senza allagare il cappuccio, croce e delizia delle penne con questo tipo di caricamento. Il pennino F per le mie esigenze ha la dimensione ideale, abbinata ad un flusso sopra la media senza essere esagerato. In pratica un mulo da appunti. Le uniche controindicazioni sono un pennino con rigidità nella media moderna, il tappo a vite che richiede alcuni giri per essere svitato (ma è voluto) e l'impossibilità di scrivere con il cappuccio calzato.
In pratica il mulo da appunti che avrei voluto avere nel secolo scorso.
Guru la faccia completa a sto punto, gli altri due vertici del triangolo?

Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 30 novembre 2020, 11:32
da hobbit
A giochi fatti anch'io partecipo al gioco di quello che farei se toccasse a me.

Durante l'università usavo la Parker Vector, con le cartucce originali.
Parker al tempo aveva delle colorazioni bellissime, ad esempio il rosso scuro (che chiamava rubino se non ricordo male) è il più bel bordeaux che mi sia mai capitato, ma oramai è introvabile anche se ancora apprezzato. Le cartucce Parker erano anche molto capienti e avevo varie giornate di autonomia per ogni cartuccia.

Se dovessi ora iniziare l'università e scegliere la mia fida pennetta diciamo che probabilmente sceglierei il mio ultimo arrivo, un regalo fattomi dalla mogliettina, penna messa lì quasi per caso nella lista dei desideri ma che con il pennino EF mi ha stupito e ridefinito la scala dei valori, ovvero la Online Campus. La doterei di converter e come già proposto comprerei una boccetta di inchiostro da portarmi, probabilmente la scelta cadrebbe sul 4001 RB chiuso in una bustina di cellofan per il congelatore e pirat per correggere!

Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 30 novembre 2020, 11:40
da Phormula
...comprerei una boccetta di inchiostro da portarmi, probabilmente la scelta cadrebbe sul 4001 RB chiuso in una bustina di cellofan per il congelatore e pirat per correggere!
Oppure te ne porti dietro due, quando finisce la carica di una attacchi ad usare la seconda, evitando di girare con il calamaio al seguito.
Guru la faccia completa a sto punto, gli altri due vertici del triangolo?
Infatti sto pensando di prenderne un paio oltre a quella che già ho, da dedicare a questo scopo, pensionando le Stipula Etruria che uso per lo stesso motivo, la scrittura industriale a casa o in ufficio. Ognuna dedicata ad uno dei miei inchiostri da grande scrittura.

Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 30 novembre 2020, 12:04
da hobbit
Phormula ha scritto: lunedì 30 novembre 2020, 11:40 Oppure te ne porti dietro due, quando finisce la carica di una attacchi ad usare la seconda, evitando di girare con il calamaio al seguito.
Sì infatti, le soluzioni più semplici sono in genere le migliori! Niente di più comune della cartuccia di RB.

Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 30 novembre 2020, 12:15
da Phormula
hobbit ha scritto: lunedì 30 novembre 2020, 12:04
Phormula ha scritto: lunedì 30 novembre 2020, 11:40 Oppure te ne porti dietro due, quando finisce la carica di una attacchi ad usare la seconda, evitando di girare con il calamaio al seguito.
Sì infatti, le soluzioni più semplici sono in genere le migliori! Niente di più comune della cartuccia di RB.
Spesso ce ne dimentichiamo. Agli albori dell'esplorazione spaziale, si pose il problema di come scrivere in assenza di gravità. Gli americani investirono nello sviluppo di una biro con il refill pressurizzato. I russi usavano le matite.

Il limite (in cui mi riconosco anch'io) degli appassionati è che le complicazioni fanno parte della passione stessa, mentre per chi vede nella stilografica uno strumento di scrittura maggiormente piacevole da utilizzare rispetto ad una biro, ma non una passione, la praticità resta un valore fondamentale.

Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 30 novembre 2020, 12:42
da hobbit
In realtà io mi colloco abbastanza a metà strada, ho passione sicuramente, ma do molta importanza alla praticità che per me è un valore dello strumento. Se anche lo strumento è bello, ma non risulta pratico, ai miei occhi perde molti punti.

Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 30 novembre 2020, 13:58
da schnier
Concordo sulla Opus, che però ha un costo. Punterei soprattutto sulla twsbi Eco. Se facessero più serbatoi capienti nelle economiche il mondo sarebbe migliore...

Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 30 novembre 2020, 14:07
da Phormula
schnier ha scritto: lunedì 30 novembre 2020, 13:58 Concordo sulla Opus, che però ha un costo. Punterei soprattutto sulla twsbi Eco. Se facessero più serbatoi capienti nelle economiche il mondo sarebbe migliore...
In realtà il motivo per cui non si fanno serbatoi capienti è che all'aumentare della capacità del serbatoio crescono i problemi di instabilità del flusso e trafilamenti dal pennino a seconda del livello di inchiostro residuo presente nel serbatoio. Le TWSBI infatti non brillano particolarmente da questo punto di vista. Ho avuto delle 580 che bastava tenere la penna in mano e muoverla un pelo bruscamente per vedere la goccia di inchiostro sulla scrivania. Forse la Eco va un po' meglio perchè ha un serbatoio più piccolo.

Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 30 novembre 2020, 14:26
da rolex hunter
Phormula ha scritto: Agli albori dell'esplorazione spaziale, si pose il problema di come scrivere in assenza di gravità. Gli americani investirono nello sviluppo di una biro con il refill pressurizzato. I russi usavano le matite.
Gli Americani si preoccupavano che la polvere di grafite delle mine, che si sarebbe librata nell'ambiente in assenza di gravità durante la scrittura (una quantità minimale, lo riconosco, ma c'era), si insinuasse, sfruttando la legge di Murphy, in qualche punto dove avrebbe potuto causare corto circuiti o altro.

Gli astronauti russi, per orientamento della loro dirigenza politica, erano più facilmente sacrificabili...



Phormula ha scritto:
In realtà il motivo per cui non si fanno serbatoi capienti è che all'aumentare della capacità del serbatoio crescono i problemi di instabilità del flusso e trafilamenti dal pennino a seconda del livello di inchiostro residuo presente nel serbatoio. Le TWSBI infatti non brillano particolarmente da questo punto di vista. Ho avuto delle 580 che bastava tenere la penna in mano e muoverla un pelo bruscamente per vedere la goccia di inchiostro sulla scrivania. Forse la Eco va un po' meglio perchè ha un serbatoio più piccolo.
In linea di principio concordo pienamente con te.
comunque
Ho una Twsbi Vac 700 che, a valvola chiusa, non mi ha mai dato alcuno dei problemi cui accenni mentre la porto in giro; è quella che mi porterei all'università se avessi necessita di una penna ad alta capacità.

Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 30 novembre 2020, 14:34
da Phormula
rolex hunter ha scritto: lunedì 30 novembre 2020, 14:26 Ho una Twsbi Vac 700 che, a valvola chiusa, non mi ha mai dato alcuno dei problemi cui accenni mentre la porto in giro; è quella che mi porterei all'università se avessi necessita di una penna ad alta capacità.
Ho avuto anche la VAC700, fin che non si è suicidata spezzandosi in due, la Opus ha un flusso molto più stabile.
In entrambe, la valvola evita sgocciolamenti portandole in giro, nonostante la grande capienza del serbatoio.

Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 30 novembre 2020, 15:42
da schnier
Phormula ha scritto: lunedì 30 novembre 2020, 14:07
In realtà il motivo per cui non si fanno serbatoi capienti è che all'aumentare della capacità del serbatoio crescono i problemi di instabilità del flusso e trafilamenti dal pennino a seconda del livello di inchiostro residuo presente nel serbatoio. Le TWSBI infatti non brillano particolarmente da questo punto di vista. Ho avuto delle 580 che bastava tenere la penna in mano e muoverla un pelo bruscamente per vedere la goccia di inchiostro sulla scrivania. Forse la Eco va un po' meglio perchè ha un serbatoio più piccolo.
Non vorrei sbagliare, ma mi sembra che la Eco sia più capiente della Diamond. Secondo me potrebbero lasciar decidere ai consumatori finali cosa è preferibile. Le due taiwanesi sono le uniche due a costruire penne economiche a serbatoio.

Prima stilografica per l’università

Inviato: lunedì 30 novembre 2020, 17:48
da Emazione
Phormula ha scritto: lunedì 30 novembre 2020, 11:40
...comprerei una boccetta di inchiostro da portarmi, probabilmente la scelta cadrebbe sul 4001 RB chiuso in una bustina di cellofan per il congelatore e pirat per correggere!
Oppure te ne porti dietro due, quando finisce la carica di una attacchi ad usare la seconda, evitando di girare con il calamaio al seguito.
Guru la faccia completa a sto punto, gli altri due vertici del triangolo?
Infatti sto pensando di prenderne un paio oltre a quella che già ho, da dedicare a questo scopo, pensionando le Stipula Etruria che uso per lo stesso motivo, la scrittura industriale a casa o in ufficio. Ognuna dedicata ad uno dei miei inchiostri da grande scrittura.
Mi riferivo alla terna penna inchiostro carta