Polemarco ha scritto: ↑venerdì 24 luglio 2020, 13:06
Circa venti anni fa, mi ritrovai con mia moglie in una di quelle strutture alberghiere che promettono di rimetterti a nuovo con cibi biologici, frullati imbevibili, sveglie antelucane e attività fisica stressante.
Il primo giorno, a pranzo (si fa per dire), ci imbattemmo in una coppia di romani, l'uomo era un aiutante di produzione.
Si tratta di un lavoro singolare perché richiede anche la capacità di reperire in poche ore, per le esigenze del set o per i desideri del regista, quanto di più strano: un elefante, una slitta eschimese, una scimitarra, una confezione di pesciolini di liquirizia.
Al cameriere che gli aveva chiesto cosa volesse bere, l'aiutante di produzione rispose in perfetto dialetto romanesco: "'Na biretta".
Il cameriere, sorpreso per una richiesta che mal si conciliava con lo spirito dell'ambiente, gli domandò: "Una birra ... qui ?".
L'aiutante di produzione, con un sorriso garbato sulle labbra, gli fece presente quanto segue, contando ogni domanda sulla punta delle dita della mano sinistra e puntando a ogni risposta l'indice della mano destra verso il proprio petto :
"Primo, chi se la paga ? Io"
"Seconno, chi se la deve beve ? Io"
"Terzo, a chi je deve piacè ? A me"
"Per favore, portame 'sta biretta !".
E poi rivolto a me: "Bisogna sta attenti o questi, a cena, ce portano sul prato davanti e ce dicono: mo' brucate ""
Filosofia romanesca che si attaglia perfettamente a queste benedette penne cinesi.
Cordialità
Grazie, sono in ufficio in pausa pranzo, vorrei farmi na biretta anch'io
γνῶθι σαυτόν, gnōthi sautón, conosci te stesso giorgio
Polemarco ha scritto: ↑venerdì 24 luglio 2020, 13:06
Circa venti anni fa, mi ritrovai con mia moglie in una di quelle strutture alberghiere che promettono di rimetterti a nuovo con cibi biologici, frullati imbevibili, sveglie antelucane e attività fisica stressante.
Il primo giorno, a pranzo (si fa per dire), ci imbattemmo in una coppia di romani, l'uomo era un aiutante di produzione.
Si tratta di un lavoro singolare perché richiede anche la capacità di reperire in poche ore, per le esigenze del set o per i desideri del regista, quanto di più strano: un elefante, una slitta eschimese, una scimitarra, una confezione di pesciolini di liquirizia.
Al cameriere che gli aveva chiesto cosa volesse bere, l'aiutante di produzione rispose in perfetto dialetto romanesco: "'Na biretta".
Il cameriere, sorpreso per una richiesta che mal si conciliava con lo spirito dell'ambiente, gli domandò: "Una birra ... qui ?".
L'aiutante di produzione, con un sorriso garbato sulle labbra, gli fece presente quanto segue, contando ogni domanda sulla punta delle dita della mano sinistra e puntando a ogni risposta l'indice della mano destra verso il proprio petto :
"Primo, chi se la paga ? Io"
"Seconno, chi se la deve beve ? Io"
"Terzo, a chi je deve piacè ? A me"
"Per favore, portame 'sta biretta !".
E poi rivolto a me: "Bisogna sta attenti o questi, a cena, ce portano sul prato davanti e ce dicono: mo' brucate ""
Filosofia romanesca che si attaglia perfettamente a queste benedette penne cinesi.
Cordialità
Non ho capito il parallelo fra l'aneddoto della birra e le penne, comunque se non gli piaceva il servizio e il menu di quel posto, il signore romano poteva benissimo stare a casa sua...
Fossi stato il cameriere gli avrei risposto:
Chi ha scelto di venire in questa struttura? Lei.
Chi si è seduto di propria volontà in questo ristorante? Lei.
Chi ha il menu in mano? Lei.
Come può leggere, la birra non è contemplata nel nostro menu. Scelga qualcos'altro, o vada tranquillamente a pranzare da un'altra parte.
Se invece era contemplata, male ha fatto il cameriere ad obiettare.
Scriptor ha scritto: ↑venerdì 24 luglio 2020, 20:29
Non ho capito il parallelo fra l'aneddoto della birra e le penne, comunque se non gli piaceva il servizio e il menu di quel posto, il signore romano poteva benissimo stare a casa sua...
Fossi stato il cameriere gli avrei risposto:
Chi ha scelto di venire in questa struttura? Lei.
Chi si è seduto di propria volontà in questo ristorante? Lei.
Chi ha il menu in mano? Lei.
Come può leggere, la birra non è contemplata nel nostro menu. Scelga qualcos'altro, o vada tranquillamente a pranzare da un'altra parte.
Se invece era contemplata, male ha fatto il cameriere ad obiettare.
Anche per me ha sbagliato struttura, come bestemmiare in chiesa e non rendersene conto
Non c’era un menu, ne’ era preventivamente chiaro l’ambiente monastico-intergralista dove eravamo capitati.
Decidemmo, poi, per uno “scavalco”. Raggiungemmo fortunosamente un bar dove bevemmo una birra fredda e un caffè (caldo) anch’esso a noi precluso dai sacerdoti del benessere.
Volevo solo dire che il bello è negli occhi di chi guarda.
Ovviamente è solo una opinione.
Con le cinesi è sempre un'incognita . Per esperienza Hero e Kaigelu non buone , veri annaffiatoi . Le wing sung invece ..su 5 un paio scrivono molto bene . La plastica è quello che è,ovvio, ma per pochi euro è difficile sentirsi delusi . Non sono Sailor, ma per scrivere appunti in ufficio su cartaccia da copie vanno benone .
Tra le cinesi quelle con cui mi son trovato meglio sono le Jinhao 699, fusto in metallo di peso gradevole, pennini sull'M europeo con qualche F cacciato in mezzo a cacchio di cane, tutti dal flusso buono sull'abbondante come piace a me. Qualità costruttiva scarsa ma ottimo piacere di scrittura.
Polemarco ha scritto: ↑venerdì 24 luglio 2020, 21:15
... l’ambiente monastico-intergralista ...
Hai perfettamente ragione. Penso che uno dei problemi (non il maggiore, né il più impellente) del nostro tempo sia proprio la scarsa attitudine della gente a calarsi nei panni degli altri. E questo vale per il bere, il mangiare, il pensare politico ed anche per le penne.
Ciò ovviamente non significa rinunciare alle opinioni personali. Bisognerebbe solo rispettare quelle degli altri.
Detto questo, i forumisti che difendono le penne cinesi hanno torto marcio ed andrebbero esposti alla gogna
jebstuart ha scritto: ↑martedì 28 luglio 2020, 11:59
Hai perfettamente ragione. Penso che uno dei problemi (non il maggiore, né il più impellente) del nostro tempo sia proprio la scarsa attitudine della gente a calarsi nei panni degli altri. E questo vale per il bere, il mangiare, il pensare politico ed anche per le penne.
Ciò ovviamente non significa rinunciare alle opinioni personali. Bisognerebbe solo rispettare quelle degli altri.
Detto questo, i forumisti che difendono le penne cinesi hanno torto marcio ed andrebbero esposti alla gogna
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Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.