Perché qua sembra che a parlare di cinesi venga l'allergia a qualcuno. Come se giapponesi italiani o aziende di altri paesi non abbiamo fatto passi avanti copiando o prendendo spunto da chi era più avanti di loro nello sviluppo in quel momento storico.balthazar ha scritto: ↑lunedì 11 maggio 2020, 20:03 p.s.
perchè la stiamo paragonando alla Momento Zero? è un prodotto molto diverso, artigianale, fatto con materiali di sicura qualità e con un'assistenza clienti efficiente alle spalle, tutte cose queste - ed altre non citate - che ne giustificano il collocamento nella specifica fascia di mercato. Insomma è una penna importante. Quello che voglio dire è che - a mio modestissimo parere - non dobbiamo "giustificare" l'esistenza della Momento Zero, forse il contrario? comunque poi ognuno farà le sue scelte e trarrà le proprie soddisfazioni dagli acquisti che deciderà di fare.
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Perché dovrei comprare una Leonardo? Monta il pennino fatto dalle solite aziende che producono pennini per tutti e il solito converter come in altre cento penne.maxpop 55 ha scritto: ↑lunedì 11 maggio 2020, 20:18 Le penne fatte in Cina non le comprerei mai per varie ragioni, la qualità dei materiali, la mano d'opera di cui potrebbero far parte diciamo "minorenni", assenza di controllo di qualità, è vero che c'è la garanzia, ma fra spese di spedizione e tempo ...
quanto mi costa?
Pensandoci bene questa penna è un ottima pubblicità per la Leonardo,vengono copiate le penne piu' famose e ricercate tipo MontBlanc ecc...
Vedersi copiare un proprio prodotto vuol dire che è valido, molto apprezzato, venduto in quantità considerevoli e ricercato in tutto il mondo.
Non si copia una penna per pochi amanti presenti solo in una nazione.
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Certo che mi viene l'allergia se so che possono essere dei ragazzini a lavorare o se so che un operaio per un pugno di riso è costretto a lavorare 12 ore ed anche di più.
Riguardo ai pennini i Bock ultimamente non vanno più bene, comunque mi è venuto il dubbio che potessero essere falsi anche quelli.
La casa produttrice ne compra ad esempio 1000 e sta a posto, mica gli controllano il numero di penne vendute con quel pennino e se sono 5000, gli altri pennini Bock da dove sono usciti?
Se ti fa felice comprati una penna cinese nessuno te lo impedisce, ma non cercare di convincermi.
Riguardo ai pennini i Bock ultimamente non vanno più bene, comunque mi è venuto il dubbio che potessero essere falsi anche quelli.
La casa produttrice ne compra ad esempio 1000 e sta a posto, mica gli controllano il numero di penne vendute con quel pennino e se sono 5000, gli altri pennini Bock da dove sono usciti?
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Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Io credo che se parliamo di qualità di scrittura, a parte qualche professionista della penna, per un uso quotidiano alcune cinesi o giapponesi ed europee di basso costo hanno prestazioni più che dignitose.
Penso che il confronto vada fatto sulla qualità dei materiali ed il piacere di maneggiare un oggetto bello oltre che funzionale.
Certo che se questo non interessa non ha gran senso spendere tanti soldi perchè si ottengono risultati simili con esborsi decisamente inferiori.
Personalmente non ho nessuna preclusione, per un uso itinerante o in situazioni a rischio posso ben usare una “cinese” però quando sono a casa o in studio alla mia scrivania una bella penna esteticamente gratificante fa la differenza.
Penso che il confronto vada fatto sulla qualità dei materiali ed il piacere di maneggiare un oggetto bello oltre che funzionale.
Certo che se questo non interessa non ha gran senso spendere tanti soldi perchè si ottengono risultati simili con esborsi decisamente inferiori.
Personalmente non ho nessuna preclusione, per un uso itinerante o in situazioni a rischio posso ben usare una “cinese” però quando sono a casa o in studio alla mia scrivania una bella penna esteticamente gratificante fa la differenza.
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Perché qua sembra che a parlare di cinesi venga l'allergia a qualcuno. Come se giapponesi italiani o aziende di altri paesi non abbiamo fatto passi avanti copiando o prendendo spunto da chi era più avanti di loro nello sviluppo in quel momento storico.
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Per quanto mi riguarda non è questa l'allergia che mi affligge non ho preclusioni di sorta ed uso con soddisfazione alcune penne "cinesissime" che - fortuna? - scrivono tutte più che bene. In particolare la Moonman che citavo prima - pennino Naginata Sai bi credo lo chiamino così - va che è una meraviglia ... stende l'Oxblood che è un piacere. Però sono altra cosa rispetto alle mie penne preferite, non mi comunicano nulla a livello emotivo, sono semplicemente degli strumenti efficienti. Stop.
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Per quanto mi riguarda non è questa l'allergia che mi affligge non ho preclusioni di sorta ed uso con soddisfazione alcune penne "cinesissime" che - fortuna? - scrivono tutte più che bene. In particolare la Moonman che citavo prima - pennino Naginata Sai bi credo lo chiamino così - va che è una meraviglia ... stende l'Oxblood che è un piacere. Però sono altra cosa rispetto alle mie penne preferite, non mi comunicano nulla a livello emotivo, sono semplicemente degli strumenti efficienti. Stop.
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Un tempo sarei stato d'accordo...
Vidi un reportage, fatto in India, sul lavoro minorile, nelle fabbriche che lavorano per noti marchi calzaturieri. Ebbene la storia raccontava di una bambina che durante un controllo condotto nella fabbrica, da parte degli ispettori occidentali. venne scoperta e subito allontanata dalla struttura.
Ma questo non fu un lieto fine, la bambina sosteneva con quei quattro soldi la sua famiglia (poverissima), senza lavoro non potevano più sopravvivere.
Tutte le mie certezze, sui diritti e sull'etica del lavoro, allora andarono in frantumi.
Pensare di "punire", l'oligarchia al potere in Cina, boicottando i loro prodotti è follia; purtroppo i potenti rimarranno tali, mentre i miserabili diventeranno ancora più poveri.
Un operaio che oggi lavora 12 ore per un pugno di riso avrà come alternativa lavorare zero ore e morire di fame (nel senso letterale del termine).
Altro discorso invece è boicottare il plagio dei prodotti occidentali, caso pertinente alla penna in oggetto, è una copia palese (e furba, perchè differisce qual tanto che basta), favorire questo tipo di commercio, porta alla fame operai molto più vicini a noi, almeno geograficamente.
In definitiva comprarsi una penna, anche anonima o che si rifà a linee ormai fuori da ogni diritto d'autore, lo ritengo lecito. Acquistare una penna farlocca, ovviamente no.
Ultima modifica di ASTROLUX il lunedì 11 maggio 2020, 22:27, modificato 1 volta in totale.
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Corretto.ASTROLUX ha scritto: ↑lunedì 11 maggio 2020, 21:01 Altro discorso invece è boicottare il plagio dei prodotti occidentali, caso pertinente alla penna in oggetto, è una copia palese (e furba, perchè differisce qual tanto che basta), favorire questo tipo di commercio, porta alla fame operai molto più vicini a noi, almeno geograficamente.
In definitiva comprarsi una penna, anche anonima o che si rifà a linee ormai fuori da ogni diritto d'autore, lo ritengo lecito. Acquistare una penna farlocca, ovviamente no.
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Nessuno ti convince, ma se a uno non interessa una cosa non interviene in un thread ad essa dedicata, così come io non commento quasi mai le montblanc e non mi interessa minimamente un prodotto che per comprarlo devi fare un mutuo. Tutto il resto è politica e propaganda e non c'entra niente con le penne.maxpop 55 ha scritto: ↑lunedì 11 maggio 2020, 20:30 Certo che mi viene l'allergia se so che possono essere dei ragazzini a lavorare o se so che un operaio per un pugno di riso è costretto a lavorare 12 ore ed anche di più.
Riguardo ai pennini i Bock ultimamente non vanno più bene, comunque mi è venuto il dubbio che potessero essere falsi anche quelli.
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Però in questo caso si rifà ad una nota penna ma non è uguale le differenze ci sono e si vedono, a incominciare dal marchio scritto sopra.
Diverso il falso vero e proprio come certe borse o orologi che copiano tutto marchio compreso.
Molti oggetti, belli, fatti bene e “lussuosi” non sono alla portata di tutti quindi se una forma piace e non ci si può permettere (o non si ha voglia) di comprare l’originale ben vengano altre marche che producano qualcosa di simile a costi abbordabili.
Io sono favorevole alla differenziazione
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Molti oggetti, belli, fatti bene e “lussuosi” non sono alla portata di tutti quindi se una forma piace e non ci si può permettere (o non si ha voglia) di comprare l’originale ben vengano altre marche che producano qualcosa di simile a costi abbordabili.
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La Aurora 88 fu la copia spudorata della parker 51 e come lei furono tante altre che la copiarono e così è capitato per diversi altri modelli nella storia delle stilo. Una volta i giapponesi copiavano tutte le automobili e i prodotti occidentali tecnologici, oggi sono una potenza tecnologica e nessuno parla male dei loro prodotti.ASTROLUX ha scritto: ↑lunedì 11 maggio 2020, 21:01
Altro discorso invece è boicottare il plagio dei prodotti occidentali, caso pertinente alla penna in oggetto, è una copia palese (e furba, perchè differisce qual tanto che basta), favorire questo tipo di commercio, porta alla fame operai molto più vicini a noi, almeno geograficamente.
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e orientali no? come valutare una namisu nova, "estremamente ispirata" alla nakaya piccolo, pennino bock, stesso prezzo della m800 a pari pennino? realizzata in oriente (taiwan o cina, namisu non e' chiara al riguardo). certo il committente e' occidentale (scozzese), e allora?ASTROLUX ha scritto: ↑lunedì 11 maggio 2020, 21:01 Altro discorso invece è boicottare il plagio dei prodotti occidentali, caso pertinente alla penna in oggetto, è una copia palese (e furba, perchè differisce qual tanto che basta), favorire questo tipo di commercio, porta alla fame operai molto più vicini a noi, almeno geograficamente.
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Consentimi un appunto, la penna in oggetto è una "copia" furba, proprio per le differenze introdotte, ma i punti in comune sono troppi e troppo evidenti.Automedonte ha scritto: ↑lunedì 11 maggio 2020, 21:51 Però in questo caso si rifà ad una nota penna ma non è uguale le differenze ci sono e si vedono, a incominciare dal marchio scritto sopra.
Diverso il falso vero e proprio come certe borse o orologi che copiano tutto marchio compreso.
Molti oggetti, belli, fatti bene e “lussuosi” non sono alla portata di tutti quindi se una forma piace e non ci si può permettere (o non si ha voglia) di comprare l’originale ben vengano altre marche che producano qualcosa di simile a costi abbordabili.
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Inoltre vorrei esprimere il mio personale concetto di lusso: Il lusso è la possibilità di permettersi di spendere molti soldi, per un oggetto che non li vale (altrimenti si chiamerebbe investimento).
Infine, se prendi un oggetto falso...il primo a saperlo sarai proprio tu.
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Mi scuso per il razzismo "stilografico", ovviamente un plagio resta tale a prescindere dalla geografia,merloplano ha scritto: ↑lunedì 11 maggio 2020, 22:12e orientali no? come valutare una namisu nova, "estremamente ispirata" alla nakaya piccolo, pennino bock, stesso prezzo della m800 a pari pennino? realizzata in oriente (taiwan o cina, namisu non e' chiara al riguardo). certo il committente e' occidentale (scozzese), e allora?ASTROLUX ha scritto: ↑lunedì 11 maggio 2020, 21:01 Altro discorso invece è boicottare il plagio dei prodotti occidentali, caso pertinente alla penna in oggetto, è una copia palese (e furba, perchè differisce qual tanto che basta), favorire questo tipo di commercio, porta alla fame operai molto più vicini a noi, almeno geograficamente.
In definitiva comprarsi una penna, anche anonima o che si rifà a linee ormai fuori da ogni diritto d'autore, lo ritengo lecito. Acquistare una penna farlocca, ovviamente no.
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Consentimi ma un falso è una cosa diversa
Un falso cerca di replicare in modo perfetto un originale marchiandolo anche per apparire uguale.
Un Rolex falso ha il marchio Rolex e, se fatto bene, lo riconosce solo un intenditore.
Qui parliamo di una imitazione non di un falso, le differenze ci sono e si notano, la penna è marchiata in modo diverso e quindi non si può parlare di falso.
Magari di plagio ma non di falso.
Il mondo è pieno di maglie, scarpe, orologi che imitano marchi più noti ma sono regolarmente in commercio proprio perchè non sono falsi ma imitazioni ben riconoscibili rispetto agli originali.
Nel caso specifico è ovvio che saprei benissimo che non si tratta dell’originale ma come lo saprebbe chiunque lo dovesse vedere visto che sopra non c’è scritto Leonardo
Per far credere di avere l’originale dovrebbe avere sopra il marchio giusto, magari falso, ma quello giusto.
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Se ti incontro di persona porterò un binocolo, per verificare i marchi sulle tue penne...Automedonte ha scritto: ↑lunedì 11 maggio 2020, 22:32
Per far credere di avere l’originale dovrebbe avere sopra il marchio giusto, magari falso, ma quello giusto.
Scherzi a parte, vorrei fare una considerazione, meramente economica:
Una Leonardo zero viene (scontata) meno di 130, questa Moonman viene 45, non è che bisogna accendere un mutuo per colmare la differenza, ne vale la pena ? Inoltre se ti stanchi della Leonardo la rivendi bene in un istante, questa Moonman non saprei...
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