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Come ve la state cavando?

Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 20:09
da francoiacc
Io vado e andrò regolarmente al lavoro, almeno per le prossime due settimane di sicuro, poi si vedrà, ma spero che non ci sia bisogno a quel punto di rimanere in casa.

Come ve la state cavando?

Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 20:12
da HoodedNib
Miata ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 17:33 Lavoro nel commercio: i negozi sono chiusi quindi non si fanno ordini e in molti hanno congelato quelli già in corso. Il lavoro d'uffico lo svolgevo già da casa, ma in questo momento è congelato anche lui, di conseguenza. Vivo a Palermo, fuori città e per fortuna ho un terrazzo dove, con l'aiuto del bel tempo di questi giorni, ci si può distrarre un po' curando le piante, spazzolando il gatto (se continuo così resterà senza pelo) e leggendo un libro. Oggi sono andata al supermercato ed a parte la breve attesa per gli ingressi regolamentati e la sensazione di trovarsi in uno scenario surreale andando in giro per i corridoi indossando mascherina e guanti, era tutto molto tranquillo. La mattina sono andata a correre e verso le 8.30 c'era qualcuno che passeggiava, ma meno persone del solito. Il mare invece è sempre lo stesso.

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Ma tipo dalle parti di Santa Flavia?

Come ve la state cavando?

Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 20:22
da Tribbo
Monet, che dire.. mi spiace tanto per te e per la quantità di persone che ora capisco sta passando diversi problemi a causa di questa sospensione forzata. Veramente sono grato a tutti voi per avermi fatto riflettere


Paolo

Come ve la state cavando?

Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 20:27
da Polemarco
Monet63 ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 19:55
Io lavoro a casa ad eccezione di uno o due giorni la settimana quando vado a "prendere il lavoro".
A casa, lavoro con un collegamento internet "speciale" che mi consente di essere presente nell' "archivio" (diciamo così) dell'ufficio.

Scarico i documenti, leggo, ricerco valuto e scrivo.
Leggo anche gli scritti di altri che fanno il mio stesso lavoro, verifico e se mi sta bene firmo.

A forza di leggere sul monitor mi sono quasi bruciato gli occhi.
E poi passo le ore al telefono, WA e a scrivere email per risolvere i problemi che mi pongono.

Non mi è cambiato pressoché niente e non ne risento perchè, come dicono moglie e figlia, sono un asociale.

P.S. anche io sono cardiopatico (infarto a 43 anni da superlavoro - riconosciuto con l'equo indennizzo - e by pass coronarico a 59, sempre da superlavoro).

Non supererei un eventuale triage (quello di stampo napoleonico: della serie, per non sprecare risorse e strumenti, curiamo solo i soldati che possono riprendersi con maggiore probabilità)

Se mi prende il virus, in ospedale mi fanno sedere su una seggiola e aspettano che la malattia faccia il suo corso.

P.S.S.
Lavoro sempre alla tastiera, ma per gli appunti mi servo delle mie stilografiche.

Saluti, anzi, salute
Polemarco

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Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 20:35
da balthazar
Volevo intervenire prima ma mi ha fatto piacere leggervi tutti prima (o almeno tutti quelli intervenuti prima di me) anche perchè è bene guardarsi intorno prima di pensare che i propri affanni, siano siano più affannosi di quelli degli altri. Quando sono stato stimolato a pensare all'oggi dall'argomento proposto da Schnier, ho pensato a mia figlia che sta affrontando una gravidanza - la prima - molto difficile lontano da casa, senza che ci sia possibile starle vicino, cosa che probabilmente si protrarrà sino al parto. Poi ho letto della situazione di Silemar e ho pensato che anche augurarle di tornare alla normalità potrebbe non bastare, visto che anche la sua "normalità" è difficile da praticare e quindi le invio un saluto affettuoso. Cosa che faccio anche a Monet63 con tutto il mio arido cuore di non credente (ateo? vabbè si) :D A tutti, ma proprio tutti, va il mio "inboccaallupo" e l'augurio di uscirne presto e bene.
p.s. idem per Polemarco

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Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 20:40
da fab66
Faccio anche domani i miei 240 km a/r giornalieri... ero tornato oggi con un portatile per cominciare a lavorare da casa da domani... ovviamente l'unica cosa che non è stata provata è quella non funzionante e devo riportarlo :D
Ma sinceramente non ne faccio certo un problema, con un amico (perchè non posso chiamare collega chi lavora con me da 30 anni, è più un fratello...)partiamo con la nostra autocertificazione e faremo il nostro lavoro come sempre sperando di ripartire nel primo pomeriggio.
Farò una sorpresa ai colleghi rimasti in sede che avevo salutato oggi, sperando di non trovarli a parlare male di me :mrgreen: e come sempre via a fare ordini ai fornitori sperando che riescano a consegnare nei nostri centri di distribuzione così tanti di voi potranno mangiare :D
:wave:

PS: in bocca al lupo a tutti !!!!

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Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 20:47
da HoodedNib
元気ですよ! (sto bene)
Al momento va bene, ho aiutato a mettere su la didattica a distanza a mia moglie, insegnante mentre io chimico precario a chiamata da scuola (e da un po' di altri posti) sono bellamente a spasso visto che al momento tutte questo bisogno di "chiamat" non c'e'.
I mostriciattoli sono brave per ora.
Ogni tanto la pazienza salta piu' per panico trasmesso da quello che c'e' in giro e per preoccupazione che per veri problemi. Il resto della mia famiglia si trova dall'altra parte d'Italia e hanno un comportamento che onestamente mi ha stupito, molto piu diligenti di quello che m'immaginassi. La preoccupazione e' per il fatto che non sono tutti giovanissimi soprattutto per la famiglia di mia moglie da questa parte d'Italia
E studio Giapponese, peggio di come lo studiavo prima di sto casino e avevo meno tempo allora per farlo...
OK alla fine in qualche modo procede.

皆さんがんばって!

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Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 20:49
da ASTROLUX
Polemarco ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 20:27

Se mi prende il virus, in ospedale mi fanno sedere su una seggiola e aspettano che la malattia faccia il suo corso.
Non dirlo neanche per scherzo...camperai altri 100 anni, per la disperazione dell'INPS. :mrgreen:

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Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 20:52
da Massimo59
sussak ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 16:07 Qui sul naviglio si vive.
Anche perchè siamo rimasti in pochi: i cinesi sono scomparsi, letteralmente terrorizzati, i nordafricani non si vedono più, i ragazzi fuorisede, chiusa l'università, hanno preso sabato l'ultimo treno per casa, bulgari e rumeni partiti per i Balcani.
Sotto casa mia un'impresa di bergamaschi, notevolmente bestemmiatori, non si ferma neppure davanti a belzebù e sta ristrutturando un appartamento, così a martellate ci fa compagnia. Ogni tanto mi balla la scrivania, così ho messo il pc su quattro gommini come ammortizzatori.
La prima ambulanza del mattino alle 5.00 ci sveglia (sto vicino ad un ospedale), mi preparo e porto fuori il cane, che, invece di alzar la zampa, si piazza disperato davanti alla serranda abbassata del bar, non rassegnandosi alla perdita del suo pezzetto di brioches.
Incontro uno che viene dal fondo del viale e cambio marciapiede, passano due bus, la 74 e la 47, rigorosamente vuoti, che fanno il tour della periferia.
Torno a casa, tiro fuori il mio mastro e le penne ed inizio a scrivere le mie storie dell'epidemia.
Il coprifuoco pare che ci sia e funzioni, se circolassero delle pattuglie dell'esercito, la tv trasmettesse un'unico notiziario di stato e non funzionassero più i cellulari, potrebbe assomigliare al Cile di Salvator Allende (era il piano che ero riuscito a leggere al comando operativo di monte Venda- proprio sopra Vo- nella primavera del 1970, per sovvertire la situazione. Faceva schifo, ma era tutto pronto. La schivammo per un pelo).
Mia moglie è in video conferenza con i nipoti, poi tira fuori i suoi libri di cinese. Io esco per la quarta volta con il cane.
Statemi tutti bene e speriam che passi.
Tutti giovincelli qui eh? Li ricordo benissimo quegli anni. Chi li ha attraversati li ha tatuati sulla pelle in modo indelebile e non se li scorda mai.
La situazione è abbastanza surreale, strade vuote, negozi chiusi... un silenzio...ecco il silenzio è la cosa che mi colpisce maggiormente e sembra quasi di tornare a quand'ero ragazzino dove le auto che passavanao le potevi contare e si giocava in mezzo alla strada.
La situazione è grave, vedo ambulanze muoversi di notte. Di fronte questa notte all'una e trenta portavano via un uomo...
Nel silenzio della casa son preoccupato per mia moglie che lavora, io sono in ferie, prossimo ormai alla pensione e non mi sarei mai aspettato di vivere una situazione simile.
Ieri ero un po più sollevato moralmente, anche perchè la giornata fuori era bella, oggi sto come le nuvole basse, un po' a terra... e continuano a risuonarmi nella mente le parole di mio padre, dove anni fa, di fronte a tanto benessere e superficialità diceva: "tornerà la guerra prima o poi e allora capirete..." Non è la guerra come la immaginavamo noi ma quasi...

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Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 21:37
da sussak
Già, torno ora dalla quarta uscita con il cane. Abito in complesso che, quando fu costruito era in mezzo ai prati, ora in mezzo ad un quartiere.
Quattro ettari di giardino ed otto palazzi di nove piani. Quella di questa sera è la terza ambulanza che entra, in silenzio, senza più nemmeno la sirena accesa. Significa che non c'è più premura ?
Lunedì hanno portato via una persona nel nostro condominio, con un furgone, direttamente a Lambrate; dopo meno di 24 ore era già passata per il camino: più che malata, due settimane prima aveva detto che era ormai troppo stanca per tirare avanti. Ora non si passa più nemmeno in chiesa.
E' uno spettacolo crudo, che fa riflettere.
Credo che il sentimento che domina qui sia lo sconcerto, una manciata di giorni per cambiare la vita di tutti. Come un terremoto.

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Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 21:48
da Silemar
Tribbo ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 19:50 Silemar, mi dispiace tantissimo.... davvero... Spero che presto si aggiusti tutto
Grazie tante Paolo.
Monet63 ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 19:55 Silemar, mi dispiace terribilmente per la tua situazione, ti auguro tutto il meglio possibile.
Grazie Monet 63. Ho letto i tuoi problemi e auguro tutto il meglio anche a te.
balthazar ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 20:35 Poi ho letto della situazione di Silemar e ho pensato che anche augurarle di tornare alla normalità potrebbe non bastare, visto che anche la sua "normalità" è difficile da praticare e quindi le invio un saluto affettuoso.
Grazie anche a te per il tuo pensiero. Mi dispiace che tu non possa stare vicino a tua figlia e comprendo la tua pena. Un abbraccio.

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Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 22:06
da HoodedNib
sussak ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 21:37 Già, torno ora dalla quarta uscita con il cane. Abito in complesso che, quando fu costruito era in mezzo ai prati, ora in mezzo ad un quartiere.
Quattro ettari di giardino ed otto palazzi di nove piani. Quella di questa sera è la terza ambulanza che entra, in silenzio, senza più nemmeno la sirena accesa. Significa che non c'è più premura ?
Lunedì hanno portato via una persona nel nostro condominio, con un furgone, direttamente a Lambrate; dopo meno di 24 ore era già passata per il camino: più che malata, due settimane prima aveva detto che era ormai troppo stanca per tirare avanti. Ora non si passa più nemmeno in chiesa.
E' uno spettacolo crudo, che fa riflettere.
Credo che il sentimento che domina qui sia lo sconcerto, una manciata di giorni per cambiare la vita di tutti. Come un terremoto.
Credo non ci sia piu' bisogno della sirena per il semplice motivo che la sirena, la parte acustica, serve piu' che altro a farsi strada nel traffico, a segnalare di spostarsi perche' devono passare, se non c'e' traffico e un'emergenza da codice rosso messa male, basta accendere i lampeggianti...

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Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 22:34
da davide451
Io nel mio piccolo non ho avvertito particolari problemi: lo studio è a pochi metri da casa ed ho uno studiolo anche dove abito, per cui non ho avvertito grosse difficoltà. Certo sto più tempo al telefono e mi tocca leggere molte più mail, ma non ho motivo per lamentarmi.
I problemi e le paure vengono per mia moglie, farmacista in un comune del parmense fortemente colpito dal virus. Di fatto vive in trincea,non stacca mai, non torna a casa ed abbiamo il costante timore che possa esser contagiata, ma siamo forti ed ottimisti ed andiamo avanti.
Va da sé che entrambi rispettiamo le prescrizioni sanitarie e ne pretendiamo il rispetto dagli altri.
Un abbraccio a Silemar ed alle amiche ed agli amici che vivono momenti più difficili.
Ciao a tutti. Davide

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Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 22:59
da musicamusica
Ciao, anch'io sono uno di quelli fortunati in salute, ma a casa.
Mi spiace per chi ha problemi di salute e si vede chiuse le porte degli ospedali, già dallo scorso 22 febbraio la USLL di Venezia con la quale collaboro mi ha sospeso l'attività di musicoterpia nel centro Alzheimer che seguo.

Capisco anche Silemar di riflesso, perchè con mia moglie seguiamo parecchi bambini e giovani in condizione di disabilità psicofisica media e grave ( compresi 5 bimbetti che ricadono nei disturbi dello spettro autistico ) e non possiamo vederli da quasi un mese. Parlando con i genitori mi raccontano il loro disorientamento e le loro risposte al cambiamento di abitudine.
Anche per loro teniamo duro.

Cosa faccio ? studio e mi ascolto tanta musica, non mi sono mai goduto a lungo il mio impianto di ripproduzione come in questi giorni. Mi manca camminare.
Auguri a tutti voi amici ed un pensiero a chi non ce l'ha fatta e a chi sta ancora lottando

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Inviato: giovedì 12 marzo 2020, 23:00
da Spiller84
Io abito in un paesino del Molise, 150 anime in provincia di Isernia. Qui non è cambiato moltissimo, l'unica differenza è il forzato stare in casa e il non visitare i parenti e amici. Il cambiamento lo si avverte quando si mette il naso fuori dal comune, per necessità dato che qui supermercati non ce ne sono. Si passa da rigorosa osservanza delle disposizioni, al menefreghismo totale con gente assembrata davanti ai bar, in attesa non so di cosa, quasi a sfidare il virus. E i bar sono chiusi. Da un anno non lavoro più, ed in questo periodo, la cosa è quasi quasi buona, visto che facevo il mediatore in un centro di accoglienza per richiedenti asilo. Immagino che caos sarebbe stato ora... Ma la cosa non è più di mia competenza. A leggere alcune storie qui, mi sento quasi banalmente fortunato. Grossa vicinanza, per quel che può valere, a Silemar, Monet, e gli altri protagonisti di tali storie. Andiamo avanti, e presto tutto questo sarà solo un'avventura da raccontare.