Mi risulta che produce anche per ASC.Monet63 ha scritto: ↑martedì 6 agosto 2019, 22:58Mi è nuova. Per chi produce?francoiacc ha scritto: ↑martedì 6 agosto 2019, 20:50 oltretutto produce anche penne per altri marchi che hanno la ricarica a pistone.... almeno spero!!
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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Leonardo Momento Zero Grande
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Ah ok. Conosco il tipo di oggetto, ci sta.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Per me è troppo cara in rapporto a quello che offre, e poi a livello estetico ma perchè tutti quegli anelli cromati? Non ne posso più di penne piene di questi anelli...
OT ad esempio le nuove sailor ringless sono bellissime ed eleganti...
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Se non erro i nostri cugini d'oltremare definiscono questo tipo di caricamento "captive converter", letteralmente converter prigioniero, come termine mi sembra meno tragico che "affogato"...
Io userei questo termine solo in caso sia saldato, incollato o comunque inamovibile: se si può svitarlo è un converter punto e basta.
Detto tra noi, il concetto mi sembra riunire il peggio dei due mondi: la scarsa capacità del converter e la difficoltà di manutenzione di un caricamento fisso. L'unico vantaggio reputo sia forse per il costruttore una maggior facilità di costruzione.
Ave Atque Valete !
-- F.
Io userei questo termine solo in caso sia saldato, incollato o comunque inamovibile: se si può svitarlo è un converter punto e basta.
Detto tra noi, il concetto mi sembra riunire il peggio dei due mondi: la scarsa capacità del converter e la difficoltà di manutenzione di un caricamento fisso. L'unico vantaggio reputo sia forse per il costruttore una maggior facilità di costruzione.
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Bisogna però considerare nel caso specifico che:
1. Leonardo offre asssitenza, quindi se si scassa la ripara
2. La capacità di questo captive converter è in linea con molte penne a pistone
3. Quantomeno non c'è nulla di occulto, ci sono le foto pubblicate da Leonardo che mostra chiaramente il sistema di caricamento
4. Magari poi non è neanche incollato, mi sa che stiamo un facendo delle supposizioni, qualcuno lo ha letto da qualche parte che è incollato ? C'è chi ce l'ha ?
Scusate ma non sono un amante delle critiche gratuite, credo che ci siano altri marchi che siano messi molto peggio riguardo l'uso improprio del termine Caricamento a Pistone laddove usano dei Captive Converter.
Sul discorso prezzo sono in linea sul fatto che costicchiano, ma bisogna considerare anche che sono penne dalle ottime rifinture, materiali favolosi e realizzate in maniera artigianale da questa piccola nascente realtà italiana.
1. Leonardo offre asssitenza, quindi se si scassa la ripara
2. La capacità di questo captive converter è in linea con molte penne a pistone
3. Quantomeno non c'è nulla di occulto, ci sono le foto pubblicate da Leonardo che mostra chiaramente il sistema di caricamento
4. Magari poi non è neanche incollato, mi sa che stiamo un facendo delle supposizioni, qualcuno lo ha letto da qualche parte che è incollato ? C'è chi ce l'ha ?
Scusate ma non sono un amante delle critiche gratuite, credo che ci siano altri marchi che siano messi molto peggio riguardo l'uso improprio del termine Caricamento a Pistone laddove usano dei Captive Converter.
Sul discorso prezzo sono in linea sul fatto che costicchiano, ma bisogna considerare anche che sono penne dalle ottime rifinture, materiali favolosi e realizzate in maniera artigianale da questa piccola nascente realtà italiana.
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Salve, non riesco a capire qual'è la differenza, dal punto di vista meccanico e funzionale, fra il sistema chiamato "pistone" e quello chiamato "converter". Ambedue hanno un pistone che, tramite un albero filettato, scorre all'interno di un cilindro che funge da serbatoio. La differenza è, in qualche caso, la diversa capacità del serbatoio e quindi dell'autonomia. Dal punto di vista pratico trovo migliore il sistema a converter che non quello a "pistone" perchè, quando si tratta di lavare a fondo una penna, si può smontare riducendo di molto le fasi di carico e scarico dell'acqua, il che comporta meno usura. Poi è solamente una questione filosofica e,con tutto il rispetto, ognuno ha le sue idee. Il sistema di cui si parla (converter prigioniero, affogato ecc.) era adottato anche dalla Delta (Delta Pistone) e non mi pare di ricordare che all'epoca avesse suscitato perplessità. Le L.O.I. hanno un costo ritenuto eccessivo ma, considerando che si tratta di un prodotto artigianale, costruito e assemblato a mano, realizzato con ottimi materiali sia nelle resine che nelle celluloidi, il servizio assistenza garantito, direi che ci può stare.
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Sinceramente non mi dice nulla questo modello come tutti i modelli prodotti da Leonardo. La sezione poi la trova orrenda, magari sarà comodissima
Massimo
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Ricart? Prendila per favore come una provocazione. Anzi come un riconoscimento all'azienda del precorrere i tempi.
Le Pelikan in fondo sono dei converteroni con un bel vestito, o no?
Tempo fa ho potuto estrarre il tubo striato (non mi viene il nome tedesco) dal "fusto" di una M400 "old style", quella col pennino a frizione.
Non mi era mai accaduto, di solito sono inseparabili.
Stavolta, complice il bagno di un paio di settimane per un pennino incrostato da china o roba simile, invece si son separati "fusto" e "buccia".
La plastica del fusto è veramente di una qualità raccapricciante, e non ho potuto fare a meno di pensare a un "converterone", per l'appunto.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Se avete pazienza uno di questi giorni vi racconterò della mia visita alle officine Leonardo, mi ci ha portato un amico che conosceva il Sig. Matrone,
Devo dire che sono rimasto molto colpito in positivo della visita, poi vi racconterò.
Devo dire che sono rimasto molto colpito in positivo della visita, poi vi racconterò.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Allora se davvero si tratta della stessa cosa si potrebbe iniziare col chiedere di modificare il Wiki, unificando le due voci che al momento risulterebbero erroneamente distinte.ricart ha scritto: ↑sabato 10 agosto 2019, 16:56 Salve, non riesco a capire qual'è la differenza, dal punto di vista meccanico e funzionale, fra il sistema chiamato "pistone" e quello chiamato "converter". Ambedue hanno un pistone che, tramite un albero filettato, scorre all'interno di un cilindro che funge da serbatoio.
A questo però punto non posso fare a meno di notare che nello stesso errore incappano purtroppo anche artigiani, produttori, ed esperti vari, nonchè autori di pubblicazioni e libri che erroneamente distinguono nettamente tra caricamento a stantuffo o pistone e caricamento a converter.
E' proprio vero, non si finisce mai di imparare.......
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Salve, mi limitavo all'aspetto tecnico/meccanico, entrambi sono stantuffi idraulici aspiranti e prementi e questo è innegabile, che poi sia meglio l'uno o l'altro è solo un'opinione, rispettabile ma è solo un'opinione.Dal punto di vista produttivo senz'altro una penna a "stantuffo" è più costosa e pregiata ma questo non cambia le cose. Intesi è solo un'opinione.
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Esatto, ma la discussione qui non riguarda il principio sul quale si basa il funzionamento del converter.
E' vero, infatti nessuno credo abbia fatto ,almeno in questa sede, alcuna "classifica" di merito.
Dipende, nel momento in cui una penna a converter (nascosto, affogato, prigioniero o come ti pare) viene venduta come dotata di caricamento a pistone, senza alcun chiarimento aggiuntivo, la cosa , secondo me cambia eccome, proprio per i motivi che hai tu stesso espresso.
Antonio
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Leonardo Momento Zero Grande
Per chiarire: io personalmente, pur avendo alcune penne a pistone, prediligo il converter, perché trovo che sia incredibilmente efficace, comodo, e che abbia molti vantaggi (esempio, il fatto di poterne sostituire uno rotto senza problemi con una minima spesa), mentre gli svantaggi per me non sono importanti (esempio, la capienza). Ciò che mi infastidisce delle penne con converter affogato, è il fatto che - per come la vedo io - mi si obbliga a rivolgermi all'assistenza in caso di problemi.ricart ha scritto: ↑sabato 10 agosto 2019, 22:03 Salve, mi limitavo all'aspetto tecnico/meccanico, entrambi sono stantuffi idraulici aspiranti e prementi e questo è innegabile, che poi sia meglio l'uno o l'altro è solo un'opinione, rispettabile ma è solo un'opinione.Dal punto di vista produttivo senz'altro una penna a "stantuffo" è più costosa e pregiata ma questo non cambia le cose. Intesi è solo un'opinione.
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Il fatto che ci siano identità sotto l'aspetto tecnico-meccanico significa per me poco o niente: se è per quello ci sono identità anche tra una Ferrari e una Panda, perché entrambe hanno un motore termico a combustione interna, ma le differenze reali e oggettive sono evidenti.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Non ho molto tempo per scrivere e questo mi porterà ad essere molto breve, il che dovrebbe anche essere apprezzato da chi legge. Spero anche di esporre quanto voglio dire in maniera chiara..
A mio modo di vedere il problema fondamentale è che la nomenclatura di stilografica a pistone è in realtà una nomenclatura incompleta. Si sta descrivendo un sistema di caricamento attraverso il nome di uno dei suoi elementi: il pistone. Con questo nome si identifica la presenza di un pistone ma non vengono descritti gli altri elementi del sistema di caricamento.
Probabilmente (ma non sono esperto di storia della stilografica quindi perdonatemi se questa frase contiene degli errori storici) nell'epoca in cui questa nomenclatura ha preso piede questa definizione era bastevole poiché tutti gli altri sistemi di caricamento non avevano un pistone.
Ma lasciando perdere la storia di cui non sono molto ferrato...Oggi il sistema di caricamento a pistone come tradizionalmente inteso differisce da un sistema di caricamento a converter o a converter "affogato" come l'ho letto chiamare in questa discussione non perché è diverso il pistone ma perché differisce l'elemento che funge da cilindro.
Nel sistema di caricamento a pistone "tradizionale" la funzione di cilindro è assolta dal fusto della penna, negli altri sistemi invece questa funzione è assolta da un terzo elemento.
Lo so, non ho scritto nulla che già non sappiate. Il punto però è che ritengo sia il nome di "caricamento a pistone" a non essere più adeguato perché non è più questa la caratteristica che lo distingue in maniera univoca dal resto.
Il pistone c'è in tutti i sistemi di caricamento qui esaminati, la differenza è da ricercarsi nel cilindro.
Per questo motivo le case produttrici hanno modo di giocare con i termini usando una definizione tecnicamente corretta ma tradizionalmente equivoca e visto che la loro definizione è corretta (ma se vogliamo incompleta) nessuno mai potrà dire loro di correggerla se a loro fa gioco commercialmente utilizzare quella dicitura.
A mio modo di vedere il problema fondamentale è che la nomenclatura di stilografica a pistone è in realtà una nomenclatura incompleta. Si sta descrivendo un sistema di caricamento attraverso il nome di uno dei suoi elementi: il pistone. Con questo nome si identifica la presenza di un pistone ma non vengono descritti gli altri elementi del sistema di caricamento.
Probabilmente (ma non sono esperto di storia della stilografica quindi perdonatemi se questa frase contiene degli errori storici) nell'epoca in cui questa nomenclatura ha preso piede questa definizione era bastevole poiché tutti gli altri sistemi di caricamento non avevano un pistone.
Ma lasciando perdere la storia di cui non sono molto ferrato...Oggi il sistema di caricamento a pistone come tradizionalmente inteso differisce da un sistema di caricamento a converter o a converter "affogato" come l'ho letto chiamare in questa discussione non perché è diverso il pistone ma perché differisce l'elemento che funge da cilindro.
Nel sistema di caricamento a pistone "tradizionale" la funzione di cilindro è assolta dal fusto della penna, negli altri sistemi invece questa funzione è assolta da un terzo elemento.
Lo so, non ho scritto nulla che già non sappiate. Il punto però è che ritengo sia il nome di "caricamento a pistone" a non essere più adeguato perché non è più questa la caratteristica che lo distingue in maniera univoca dal resto.
Il pistone c'è in tutti i sistemi di caricamento qui esaminati, la differenza è da ricercarsi nel cilindro.
Per questo motivo le case produttrici hanno modo di giocare con i termini usando una definizione tecnicamente corretta ma tradizionalmente equivoca e visto che la loro definizione è corretta (ma se vogliamo incompleta) nessuno mai potrà dire loro di correggerla se a loro fa gioco commercialmente utilizzare quella dicitura.
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Le cose sono molto chiare, per chi le vuol vedere.
Il fatto che il converter posto all'interno del fusto venga reso inaccessibile ed invisibile all'utente medio, è solo uno svantaggio a fini di quest'ultimo.
Sarebbe infinitamente più comodo sotto tutti i punti di vista potervi accedere, come è ovvio.
Allora perchè si è fatta avanti la genialata del converter "affogato?
E soprattutto prchè i produttori quasi sempre se la cavano descrivendo il caricamento come “ a pistone” omettendo di dettagliarne la tipologia? perché dopo la parola pistone non si aggiunge magari tra parentesi ( tipo converter) ??
Semplice, per poter giocare sull'equivoco e vendere come penna a pistone una penna a converter, traendo vantaggio dal fatto che Il prestigio di una penna a pistone propriamente detta, è maggiore di quello di una penna a converter e così il suo prezzo.
Possiamo cavillare sui termini finchè vogliamo, ma questo è il succo della vicenda.
Il fatto che il converter posto all'interno del fusto venga reso inaccessibile ed invisibile all'utente medio, è solo uno svantaggio a fini di quest'ultimo.
Sarebbe infinitamente più comodo sotto tutti i punti di vista potervi accedere, come è ovvio.
Allora perchè si è fatta avanti la genialata del converter "affogato?
E soprattutto prchè i produttori quasi sempre se la cavano descrivendo il caricamento come “ a pistone” omettendo di dettagliarne la tipologia? perché dopo la parola pistone non si aggiunge magari tra parentesi ( tipo converter) ??
Semplice, per poter giocare sull'equivoco e vendere come penna a pistone una penna a converter, traendo vantaggio dal fatto che Il prestigio di una penna a pistone propriamente detta, è maggiore di quello di una penna a converter e così il suo prezzo.
Possiamo cavillare sui termini finchè vogliamo, ma questo è il succo della vicenda.
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