....come non sentirmi fortunato ad aver la possibilità di frequentare questo forum?

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Oh, una bella storia... proprio bella e di questi tempi mi fanno ancora piu piacereEnrillo ha scritto: ↑lunedì 1 luglio 2019, 18:22 Ai tempi dell'università convivevo con tre colleghi.
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La signora mi è venuta incontro porgendomi la penna "Continuava ad assicurarmi che il bambino non era solito prendere la roba altrui e che la cosa non si sarebbe ripetuta. L'ho interrotta: "Ma lui non mi ha preso niente. Gliel'ho regalata io, dato che gli piaceva tanto". Ha fatto una faccia incredula, ma poi ha mangiato la foglia e restituito la penna al figlio. Mi hanno ringraziato e sono tornati a casa.
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"Perdere" le stilografiche così è stato un piacere, anche perché per mia fortuna è capitato sempre con penne di modesto valore.
Be', il fatto che l'aspirante Lupin III meneghino, invece di arricchirsi rubando una Montblanc, si è ritrovato con una cinese del valore di ben un euro e cinquantasei centesimi
Questa è una storia commovente e bellissima, mi è piaciuta tantissimoEnrillo ha scritto: ↑lunedì 1 luglio 2019, 18:22 Ai tempi dell'università convivevo con tre colleghi. Per comodità, ma anche per essere sicuri di vivere nel pulito (cosa difficile da realizzarsi se alle pulizie avessimo provveduto direttamente noi), avevamo una donna delle pulizie che settimanalmente ci faceva visita. Era prassi, quando lei si dedicava alla pulizia delle nostre stanze da letto, che ognuno di noi si spostasse in sala da pranzo per il tempo necessario e poi tornasse in camera una volta pulita.
Un giorno, nell'effettuare il "trasferimento", noto che al tavolo della sala da pranzo è seduto il figlioletto della donna delle pulizie intento a fare i compiti. Avrà avuto otto anni. Lo saluto, mi siedo davanti a lui e riprendo a sistemare gli appunti a cui mi stavo dedicando in camera. Scrivevo con una Pelikan Pura argentata con pennino EF, che aveva un tratto per cui ancora oggi vado matto. Quando il bimbo l'ha vista mi ha detto: " Che bella! Posso provarla?". Curioso di vedere come se la cavasse un bambino di quell'età con la stilografica, gli ho allungato la penna e un foglio su cui sbizzarrirsi. Come pensavo, non era capace, quindi l'ho aiutato un po' indicandogli come impugnarla e come poggiare il pennino su foglio. Dopo un po' di pratica ci scriveva come se non avesse fatto altro da sempre. Me l'ha restituita ed entrambi abbiamo ripreso a fare quello in cui eravamo impegnati.
A un certo punto la madre ha fatto capolino dalla porta dicendo a me che aveva finito e al figlio di prepararsi per andare. Ho subito smesso di scrivere, poggiando la penna sul foglio, e sono andato a recuperare dai miei coinquilini la quota loro spettante della paga per la donna. Poi ho pagato la signora e accompagnato lei e il bambino alla porta.
Al mio ritorno in sala da pranzo la Pelikan era sparita. Mi sono guardato intorno, ho controllato le tasche, ma poi ho capito che aveva trovato un nuovo proprietario e che non l'avrei rivista. All'iniziale dispiacere si è immediatamente sostituito un moto d'orgoglio per aver in qualche modo iniziato un bambino al mondo delle stilografiche e per averglielo reso tanto "attraente". Senza perdere tempo, sono uscito per andare a comprare un'altra Pura. Non l'ho trovata grigia, quindi ho optato per il modello blu, ovviamente anche questo con pennino EF.
Al mio rientro, mentre aprivo la porta di casa fiero dell'acquisto e trepidante al pensiero di metterlo in funzione, mi sono accorto che dall'interno provenivano voci concitate. Mi sono diretto verso la sala da pranzo e ho visto uno dei miei coinquilini in compagnia della donna delle pulizie e di suo figlio, entrambi in lacrime. La signora mi è venuta incontro porgendomi la penna "perduta" e scusandosi per il comportamento del figlio. Continuava ad assicurarmi che il bambino non era solito prendere la roba altrui e che la cosa non si sarebbe ripetuta. L'ho interrotta: "Ma lui non mi ha preso niente. Gliel'ho regalata io, dato che gli piaceva tanto". Ha fatto una faccia incredula, ma poi ha mangiato la foglia e restituito la penna al figlio. Mi hanno ringraziato e sono tornati a casa.
Da allora è capitato altre volte che dei bambini (soprattutto i cuginetti), vedendomi scrivere con la stilografica, si siano mostrati affascinati e abbiano voluto "farci un giro". Memore della prima esperienza, ho sempre prevenuto qualsiasi episodio spiacevole regalando loro la penna. "Perdere" le stilografiche così è stato un piacere, anche perché per mia fortuna è capitato sempre con penne di modesto valore.
Rodelinda ha scritto: ↑lunedì 1 luglio 2019, 11:52 L'idillio durò esattamente due mesi, finché non scoprii che una stilografica era la replica definitiva alla passione per le cerbottane artigianali fabbricate con il fusto della BIC di un mio compagno di classe: a ogni proiettile di carta sputacchiata con una puntina dentro, lo punzecchiavo nelle chiappe con la Lamy ABC.
Sei stato un vero signore, io non ne sarei stato capace.Enrillo ha scritto: ↑lunedì 1 luglio 2019, 18:22 Al mio rientro, mentre aprivo la porta di casa fiero dell'acquisto e trepidante al pensiero di metterlo in funzione, mi sono accorto che dall'interno provenivano voci concitate. Mi sono diretto verso la sala da pranzo e ho visto uno dei miei coinquilini in compagnia della donna delle pulizie e di suo figlio, entrambi in lacrime. La signora mi è venuta incontro porgendomi la penna "perduta" e scusandosi per il comportamento del figlio. Continuava ad assicurarmi che il bambino non era solito prendere la roba altrui e che la cosa non si sarebbe ripetuta. L'ho interrotta: "Ma lui non mi ha preso niente. Gliel'ho regalata io, dato che gli piaceva tanto". Ha fatto una faccia incredula, ma poi ha mangiato la foglia e restituito la penna al figlio. Mi hanno ringraziato e sono tornati a casa.
Aaaaaaaaggggghhhhhhh......rolex hunter ha scritto: ↑venerdì 31 maggio 2019, 14:51 ... una 88 Nizzoli con un pennino flessibile come quello di una Waterman...