Infatti non ha senso parlare di cinese in senso dispregiativo. I cinesi se gli dai 1$ fanno prodotti da 1$, se di dollari gliene dai 1000$ fanno prodotti da 1000$. In Cina fanno gli ultimi modelli di Apple da 1500$ come il clone semisconosciuto da 60$.schnier ha scritto: ↑giovedì 11 aprile 2019, 13:30 Può pure essere, ma il prezzo allora non può essere una discriminante, Huawei e altre società che vendono in Europa, non per esportazione come i marchi di una penna stilografica semisconosciuta, fanno anche prodotti di fascia alta che costano quanto può costare un samsung, lo Huwaei P30 costa dagli 800 ai 900 euro eppure non c'è niente di più statale della Huawei. Secondo me si fa prima a dire che quel paese ci sta sulle scatole e si preferisce non comprare suoi prodotti come si fa con la Francia.
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17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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questo secondo me è uno degli aspetti più sottovalutati dai più... purtroppofrancoiacc ha scritto: ↑mercoledì 10 aprile 2019, 22:47Ti parlo da....CUT...., perchè no, anche di inquinamento. La lista della spesa la puoi anche compilare con una vecchia penna nostrana presa per poche decine di euro, che continuerà a fare il suo sporco lavoro per molti anni ancora..![]()
saluti
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Hai ragione, ma una piccola deriva in quella direzione, per quanto io me ne sia astenuto sin'ora, temo sia inevitabile.
Direi che in quanto a privazione della libertà e repressione la Cina non abbia nulla da imparare da nessuno
Oltre a questo si potrebbe aggiungere una netta tendenza alla espansione/colonizzazione tramite armi economico-finanziarie, infatti senza rimanere troppo nell'ombra stanno acquistando territori sterminati in Paesi non troppo sviluppati dal punto di vista economico, per farci cosa lo vedremo, o meglio, lo vedrà chi ci sarà e molto probabilmente ne pagherà le conseguenze.
Però Trump è Hitler redivivo, e invece al bonario presidente Cinese stendiamo tappeti rossi e mandiamo bambini a donargli mazzi di fiori quando ci degna di una sua augusta visita.
Del rispetto dei diritti umani, delle condizioni dei lavoratori , del rispetto e salvaguardia dell’ambiente e di tutte quelle belle cose di cui andiamo blaterando inutilmente quando non serve a niente, evitiamo di parlarne in sua presenza, nella speranza che accetti di comprarsi un pezzo anche del nostro disgraziato Paese, chessò un museo, un porto navale, e che magari quando i mercati finanziari ci volteranno le spalle ci faccia un pò di elemosina e si compri una fetta del nostro debito pubblico.
Noi nel nostro piccolo per ricambiare potremmo impegnarci a comprare le sue penne



Antonio
Essere moderni vuol dire affaccendarsi nell’ Incurabile.
(Emil M. Cioran)
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Condivido in toto queste tue riflessioni. E, si, è vero sto utilizzando un computer made in Cina e pressocchè tutta l'elettronica che utilizzo viene prodotta da quelle parti. Ma non posso farci nulla, purtroppo, non ho alternative.
Ma alternative a dare un centinaio di euro per una maglietta di plastica con un logo molto trend (si, proprio l'occidentale che fa la cresta

Come anche ho alternative al dare i mie soldini a chi copia piuttosto che investire, rinnovare, proporre soluzioni nuove.
E questo non ha nulla a che fare con personali, per quanto inesistenti, avversioni alla Cina. Ci sono prodotti cinesi innovativi che, guarda caso, non hanno un prezzo "cinese".
Un buon esempio è appunto la Moonman M2: ha un design riuscito, funziona bene e, pur essendo una banalissima eyedropper non te la danno a due euro il mazzetto.
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Non ci capisco un accidenti nè di politica ne di economia, tuttavia io la mia idea me la sono fatta.
Purtroppo il mercato del lavoro cinese ci ha rovinati, ci ha raso al suolo le imprese medio/piccole, l'impatto sulle grandi imprese non lo abbiamo sentito tanto perchè non erano molte. Ricordo quando iniziai a lavorare a Taranto, c'era un florido mercato del tessile nel leccese, molti amici e colleghi producevano nei seminterrati e rivendevano sia a grandi aziende che a nero, ricordo anche una piccola impresa che iniziò a costruire schede madri nel Cilento, tutte distrutte e la colpa non me la sento di darla ai cinesi, ma a chi non ha saputo proteggere il nostro mercato del lavoro e a noi che abbiamo iniziato a comprare solo ciarpame made in Cina a pochi soldi. Poi le grandi aziende con la produzione hanno portato in Cina anche conoscenze e oramai molte aziende cinesi che producevano per i grandi marchi producono in proprio. Chi non si è allineato è morto ma in parte sempre per colpa nostra, perché non ci siamo mai chiesti come mai un televisore costasse sempre di meno, l'importante era averne abbastanza da poter metter anche un 60" nel bagno, non importa che sia ciarpame fatto in Cina, che togliamo posti da lavoro al nostro vicino di casa. Ora purtroppo la scelta nella maggior parte dei casi non l'abbiamo più, se vogliamo una sedia Made in Italy con legni Italiani è come cercare un ago in un pagliaio e se la trovo devo accendere un mutuo, una volta eravamo primi al mondo erano buone e costavano il giusto. Un giorno stanco di comprare un cavaturaccioli al mese ne ho cercato in lungo e in largo uno NON made in Cina: nada, nulla, niente! E allora ? Ne ho comprato una decina made in Cina, almeno se si scassa il cavaturaccioli non mi devo bere un Tavernello.
Bottom Line: ce la siamo cercata, oramai nella stragrande maggioranza dei casi non abbiamo più la scelta o cinese o nulla, però se ho la scelta preferisco tenermi lontano dalle cinesate e comprare qualcosa che mi faccia stare meglio con me stesso, non voglio più riempire un cassetto di ciarpame, non mi serve una stilografica per scrivere, ne ho 70 escluse le cinesi, purtroppo queste ultime di sicuro contribuiranno all'inquinamento globale, mentre mi rende felice l'idea che tra una cinquantina d'anni le altre saranno in giro per mercatini a cambiare in meglio la giornata ad altri mentecatti come me mentre io starò a rimirare fiori dal lato delle radici.
Purtroppo il mercato del lavoro cinese ci ha rovinati, ci ha raso al suolo le imprese medio/piccole, l'impatto sulle grandi imprese non lo abbiamo sentito tanto perchè non erano molte. Ricordo quando iniziai a lavorare a Taranto, c'era un florido mercato del tessile nel leccese, molti amici e colleghi producevano nei seminterrati e rivendevano sia a grandi aziende che a nero, ricordo anche una piccola impresa che iniziò a costruire schede madri nel Cilento, tutte distrutte e la colpa non me la sento di darla ai cinesi, ma a chi non ha saputo proteggere il nostro mercato del lavoro e a noi che abbiamo iniziato a comprare solo ciarpame made in Cina a pochi soldi. Poi le grandi aziende con la produzione hanno portato in Cina anche conoscenze e oramai molte aziende cinesi che producevano per i grandi marchi producono in proprio. Chi non si è allineato è morto ma in parte sempre per colpa nostra, perché non ci siamo mai chiesti come mai un televisore costasse sempre di meno, l'importante era averne abbastanza da poter metter anche un 60" nel bagno, non importa che sia ciarpame fatto in Cina, che togliamo posti da lavoro al nostro vicino di casa. Ora purtroppo la scelta nella maggior parte dei casi non l'abbiamo più, se vogliamo una sedia Made in Italy con legni Italiani è come cercare un ago in un pagliaio e se la trovo devo accendere un mutuo, una volta eravamo primi al mondo erano buone e costavano il giusto. Un giorno stanco di comprare un cavaturaccioli al mese ne ho cercato in lungo e in largo uno NON made in Cina: nada, nulla, niente! E allora ? Ne ho comprato una decina made in Cina, almeno se si scassa il cavaturaccioli non mi devo bere un Tavernello.
Bottom Line: ce la siamo cercata, oramai nella stragrande maggioranza dei casi non abbiamo più la scelta o cinese o nulla, però se ho la scelta preferisco tenermi lontano dalle cinesate e comprare qualcosa che mi faccia stare meglio con me stesso, non voglio più riempire un cassetto di ciarpame, non mi serve una stilografica per scrivere, ne ho 70 escluse le cinesi, purtroppo queste ultime di sicuro contribuiranno all'inquinamento globale, mentre mi rende felice l'idea che tra una cinquantina d'anni le altre saranno in giro per mercatini a cambiare in meglio la giornata ad altri mentecatti come me mentre io starò a rimirare fiori dal lato delle radici.

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Che in Cina sia vigente una dittatura non c'è ombra di dubbio, ma non temete all'orizzonte si profila la sua inevitabile caduta. L'ombra del più grande dei dittatori cala anche su di loro. Il Denaro.analogico ha scritto: ↑venerdì 12 aprile 2019, 23:16
Però Trump è Hitler redivivo, e invece al bonario presidente Cinese stendiamo tappeti rossi e mandiamo bambini a donargli mazzi di fiori quando ci degna di una sua augusta visita.
Del rispetto dei diritti umani, delle condizioni dei lavoratori , del rispetto e salvaguardia dell’ambiente e di tutte quelle belle cose di cui andiamo blaterando inutilmente quando non serve a niente, evitiamo di parlarne in sua presenza, nella speranza che accetti di comprarsi un pezzo anche del nostro disgraziato Paese, chessò un museo, un porto navale, e che magari quando i mercati finanziari ci volteranno le spalle ci faccia un pò di elemosina e si compri una fetta del nostro debito pubblico.
Noi nel nostro piccolo per ricambiare potremmo impegnarci a comprare le sue penne![]()
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Da sempre i paesi cosiddetti "avanzati", hanno basato il loro benessere sullo sfruttamento dei paesi sottosviluppati...prima l'Africa con il colonialismo più becero, poi trasformatosi in forme più subdole di dominio economico. Abbiamo "industrializzato" il Giappone, primo dei paesi asiatici a copiare di tutto e a vendere a basso costo, dalle radioline a transistor alle macchine fotografiche, alle automobili. Si ciò che la Cina è oggi, il Giappone fu!
Poi il loro livello di vita si è innalzato, il costo del lavoro pure...abbiamo cercato altri servi della gleba, a Taiwan, a Singapore, Hong Kong, Corea, Malesia..etc etc. passando da uno all'altro come un virus. Quando si è aperto il mercato cinese, ci siamo avventati come al solito, per sfruttarne la manodopera a costo irrisorio...il problema è che la Cina è enorme, la sua popolazione sterminata e non si resce più a contenere la sua espansione economica. Abbiamo fatto il passo più lungo della gamba!
Adesso ci tocca venier a patti con loro, magari con meno altezzosità del solito. Ci comprano il debito ? Gli vendiamo il porto ? Dov'è la novità ?
Ricordiamoci cosa la Germania è stata capace di ordire contro la Grecia...si sono venduti anche gli isolotti. In fin dei conti anche Trump che fa tanto la voce grossa, sa bene che il suo debito pubblico è finito nelle casse di Pechino, perciò ogni tanto se la prende anche con noi, così...tanto per sfogarsi.
Quindi quando compriamo allegramente una Montblac, una Pelikan o una Pilot sborsando centinaia di euro che vanno fuori dai confini nazionali, dovremo farci proporzionalmente più scrupoli di quando mandiamo cinque euro in Cina.
Comunque gli italiani sono sempre stati esterofili. Facendo fallire l'industria informatica prima (Olivetti) ed elettronica dopo. Ricordo che il TVcolor per essere "buono" doveva essere tedesco, con buona pace di tutti i nostri marchi nazionali che andarono falliti.
E voi, che automobile avete ? Avete mandato i soldini alla Merkel, a Macron o a Trump ?

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Alla faccia della Merkel ecco uno dei capolavori incompresi dell'industria automobilistica Italiana, io ne ho una
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I ricchi che sfruttano i poveri, il colonialismo , gli Italiani esterofili che fanno fallire le proprie aziende, la Cina come il Giappone e via via snocciolando una sequela di concetti triti e ritriti ormai ascrivibili alla categoria dei luoghi comuni, ampiamente smentiti dai fatti.ASTROLUX ha scritto: ↑sabato 13 aprile 2019, 15:36
Che in Cina sia vigente una dittatura non c'è ombra di dubbio, ma non temete all'orizzonte si profila la sua inevitabile caduta. L'ombra del più grande dei dittatori cala anche su di loro. Il Denaro.
Da sempre i paesi cosiddetti "avanzati", hanno basato il loro benessere sullo sfruttamento dei paesi sottosviluppati...prima l'Africa con il colonialismo più becero, poi trasformatosi in forme più subdole di dominio economico. Abbiamo "industrializzato" il Giappone, primo dei paesi asiatici a copiare di tutto e a vendere a basso costo, dalle radioline a transistor alle macchine fotografiche, alle automobili. Si ciò che la Cina è oggi, il Giappone fu!
Poi il loro livello di vita si è innalzato, il costo del lavoro pure...abbiamo cercato altri servi della gleba, a Taiwan, a Singapore, Hong Kong, Corea, Malesia..etc etc. passando da uno all'altro come un virus. Quando si è aperto il mercato cinese, ci siamo avventati come al solito, per sfruttarne la manodopera a costo irrisorio...il problema è che la Cina è enorme, la sua popolazione sterminata e non si resce più a contenere la sua espansione economica. Abbiamo fatto il passo più lungo della gamba!
Adesso ci tocca venier a patti con loro, magari con meno altezzosità del solito. Ci comprano il debito ? Gli vendiamo il porto ? Dov'è la novità ?
Ricordiamoci cosa la Germania è stata capace di ordire contro la Grecia...si sono venduti anche gli isolotti. In fin dei conti anche Trump che fa tanto la voce grossa, sa bene che il suo debito pubblico è finito nelle casse di Pechino, perciò ogni tanto se la prende anche con noi, così...tanto per sfogarsi.
Quindi quando compriamo allegramente una Montblac, una Pelikan o una Pilot sborsando centinaia di euro che vanno fuori dai confini nazionali, dovremo farci proporzionalmente più scrupoli di quando mandiamo cinque euro in Cina.
Comunque gli italiani sono sempre stati esterofili. Facendo fallire l'industria informatica prima (Olivetti) ed elettronica dopo. Ricordo che il TVcolor per essere "buono" doveva essere tedesco, con buona pace di tutti i nostri marchi nazionali che andarono falliti.
E voi, che automobile avete ? Avete mandato i soldini alla Merkel, a Macron o a Trump ?![]()
Comunque, per me può andar bene così.
Avrei voglia di seguitare nel dibattito, ma essendo il tema ampiamente fuori argomento in questa discussione e nel forum, non volendo approfittare oltre della tolleranza degli astanti, mi astengo.
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francoiacc ha scritto: ↑sabato 13 aprile 2019, 15:43 Alla faccia della Merkel ecco uno dei capolavori incompresi dell'industria automobilistica Italiana, io ne ho una![]()
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Non ci capisco un accidenti di medicina, tuttavia io la mia idea me la sono fatta: Vannoni e Di Bella avrebbero meritato il nobel.francoiacc ha scritto: ↑sabato 13 aprile 2019, 15:19 Non ci capisco un accidenti nè di politica ne di economia, tuttavia io la mia idea me la sono fatta.
Non ci capisco un accidenti di astronomia, tuttavia io la mia idea me la sono fatta: il sole gira intorno alla terra (piatta).
Non ci capisco un accidenti di ingegneria nucleare, tuttavia io la mia idea me la sono fatta: in futuro produrremo energia grazie alla fusione fredda.
Non ci capisco un accidenti di né di politica né di economia, tuttavia io la mia idea me la sono fatta: si stava tanto meglio quando si stava tanto peggio.
Ecco, magari mi documento e scopro che se vado avanti a fare tutto come fossimo ancora nel 1960 io resto indietro ed il mondo va avanti.
Michele