Scusami Iridium, ma i ringraziamenti dovrei farli io...
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Scusami Iridium, ma i ringraziamenti dovrei farli io...
Sono (quasi) d'accordo. Se è vero che pennini grandi generalmente esaltano le caratteristiche dell'inchiostro è anche vero che talvolta gli alimentatori non riescono a tenere il passo (il flusso) del pennino rendendo tutto più piatto.francoiacc ha scritto: ↑martedì 26 marzo 2019, 22:56 A me piacciono i pennini grandi perchè rendono giustizia a qualsiasi inchiostro, anche un noioso Pelikan 4001 Royal Blue diventa più interessante.
Prova un bello stub con un Diamine Asa Blue su carta Midori e vedrai avrai uno spettacolo di sfumature![]()
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Assolutamente vero, ma quando il conduttore tiene dietro al pennino non c'è storia per nussuno
Ripeto, ammetto la mia ignoranza in tema di stilografiche, ma con la conoscenza che c’è ora dei materiali, in tutti i campi faccio fatica a pensare che qualche tempo fa ci fossero delle leghe che ora non siamo di ripetere o anche migliorare.Iridium ha scritto: ↑venerdì 29 marzo 2019, 14:35EDIT: IMHO la mancanza di interesse non la vedo visto che hanno creato penne di marmo o di lava vulcanica e chissà quanto tempo e risorse hanno impiegato per farlo. e pennini in palladio e titanio e chissà che altro che non sono metalli economici (il palladio se non sbaglio è uno dei metalli preziosi). inoltre se un produttore ricreasse un pennino flessibile paragonabile a quelli del passato probabilmente avrebbero la fila dietro la porta... penso
Prova su carta non proprio adatta alle stilo di un' economica Senator con stub, credo anni '60.francoiacc ha scritto: ↑venerdì 29 marzo 2019, 18:45Assolutamente vero, ma quando il conduttore tiene dietro al pennino non c'è storia per nussuno. Ancora non ho trovato una penna che rende giustizia ad un inchiostro come lo stub di una Leonardo Momento Zero, il turchese di waterman non l'ho mai visto così ricco di sfumature, e pur vero però che mette in crisi anche carte più blasonate.
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Con grande piaceremaxpop 55 ha scritto: ↑venerdì 29 marzo 2019, 22:03Prova su carta non proprio adatta alle stilo di un' economica Senator con stub, credo anni '60.francoiacc ha scritto: ↑venerdì 29 marzo 2019, 18:45
Assolutamente vero, ma quando il conduttore tiene dietro al pennino non c'è storia per nussuno. Ancora non ho trovato una penna che rende giustizia ad un inchiostro come lo stub di una Leonardo Momento Zero, il turchese di waterman non l'ho mai visto così ricco di sfumature, e pur vero però che mette in crisi anche carte più blasonate.
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La prossima volta che ci vediamo me la fai caricare col Turchese Waterman.
infatti. è quel che penso anch’io.hobbit ha scritto: ↑venerdì 29 marzo 2019, 20:39Ripeto, ammetto la mia ignoranza in tema di stilografiche, ma con la conoscenza che c’è ora dei materiali, in tutti i campi faccio fatica a pensare che qualche tempo fa ci fossero delle leghe che ora non siamo di ripetere o anche migliorare.Iridium ha scritto: ↑venerdì 29 marzo 2019, 14:35EDIT: IMHO la mancanza di interesse non la vedo visto che hanno creato penne di marmo o di lava vulcanica e chissà quanto tempo e risorse hanno impiegato per farlo. e pennini in palladio e titanio e chissà che altro che non sono metalli economici (il palladio se non sbaglio è uno dei metalli preziosi). inoltre se un produttore ricreasse un pennino flessibile paragonabile a quelli del passato probabilmente avrebbero la fila dietro la porta... penso
Se ti interessa è un Robert Oster Signature, colore Bondi Blue 50210, made in Australia.
Sempre di pennini parliamo non mi sembra eccessivamente fuori topic.
capiscoStormwolfie ha scritto: ↑domenica 31 marzo 2019, 12:14Sempre di pennini parliamo non mi sembra eccessivamente fuori topic.
A parer mio ci sono prodotti che per quanto concerne la flessibilità non si fanno disprezzare come Sef pilot falcon e FA pilot. Per me sono i prodotti che più si avvicinano. Considera che un vero flex dell’epoca necessità di grande capacità calligrafica ed è forse questo il motivo per il quale le aziende non lo producono. Troppi investimenti per un ritorno di vendite poco redditizio.
Pelikan un EF in acciaio puo' essere fino abbastanza. e' comunque piu' spesso dei corrispondenti Giapponesi dove un UEF Platinum puo' essere davvero molto sottile. Sulla scorrevolezza, un po' ti devi adattare, piu' fino vuol dire anche avere un po' di feedback in piu'. Mi dicono che gli EF Pilot diano un pelo meno di feedback rispetto ai Platinum ma non li ho ancora provati.schnier ha scritto: ↑mercoledì 28 agosto 2019, 16:08 Dopo alcuni mesi di utilizzo mi sto orientando sempre di più ai pennini molto fini, il pennino medio è divertente, ma devo faticare per non combinare pasticci, scrivendo con una mano molto molto leggera. Ho sostituito ad esempio il pennino M della Safari con un EF che scrive abbastanza fino, tuttavia si perde molto in scorrevolezza. Se volessi andare a cercare una penna dai pennini fini, ma scorrevoli, ammesso che sia possibile, dove mi dovrei rivolgere? Una Platinum in oro? Dei Pelikan?
Ti sta succedendo qualcosa di simile a ciò che successe a me qualche tempo fa quando, del tutto senza motivi apparenti, cambiai in modo sostanziale il corpo della mia scrittura nel giro di un paio di mesi, riducendolo moltissimo; questo portò anche a una riduzione delle misure dei pennini fino ad allora usati che, a quel punto, non andavano più bene.schnier ha scritto: ↑mercoledì 28 agosto 2019, 16:08 Dopo alcuni mesi di utilizzo mi sto orientando sempre di più ai pennini molto fini, il pennino medio è divertente, ma devo faticare per non combinare pasticci, scrivendo con una mano molto molto leggera. Ho sostituito ad esempio il pennino M della Safari con un EF che scrive abbastanza fino, tuttavia si perde molto in scorrevolezza. Se volessi andare a cercare una penna dai pennini fini, ma scorrevoli, ammesso che sia possibile, dove mi dovrei rivolgere? Una Platinum in oro? Dei Pelikan?