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Come avete capito qual è il pennino più adatto a voi?

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schnier
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Messaggio da schnier »

Iridium ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 14:31 grazie per le risposte.
Scusami Iridium, ma i ringraziamenti dovrei farli io... :mrgreen: . Scherzo, l'OT ha reso la discussione un po' più interessante e che ho seguito con piacere, visto che mi stavo orientando verso la ricerca di un pennino flessibile. Ma come in altre discussioni noto che l'opinione univoca dei forumisti più esperti sia che nelle penne moderne è praticamente impossibile averne uno che sia realmente tale. Ne approfitto per ringraziare tutti per le risposte.
Bons

Come avete capito qual è il pennino più adatto a voi?

Messaggio da Bons »

francoiacc ha scritto: martedì 26 marzo 2019, 22:56 A me piacciono i pennini grandi perchè rendono giustizia a qualsiasi inchiostro, anche un noioso Pelikan 4001 Royal Blue diventa più interessante.
Prova un bello stub con un Diamine Asa Blue su carta Midori e vedrai avrai uno spettacolo di sfumature :mrgreen: :wave:
Sono (quasi) d'accordo. Se è vero che pennini grandi generalmente esaltano le caratteristiche dell'inchiostro è anche vero che talvolta gli alimentatori non riescono a tenere il passo (il flusso) del pennino rendendo tutto più piatto.
Ci sono pennini EF che danno maggior "corpo" agli inchiostri di alcuni Stub.

Attualmente sto utilizzando il Pelikan Edelstein Topaz su due penne della stessa marca, una con pennino EF e l'atra con pennino 1.1, be' il tratto più sottile è ricco di sfumature e corposo mentre l'altro è decisamente più piatto e slavato.


Per quel che riguarda la flessibilità perduta dei pennini: non ci sono più le mezza stagioni e nemmeno gli ori e gli acciai di una volta...
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Messaggio da francoiacc »

Bons ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 15:57 Sono (quasi) d'accordo. Se è vero che pennini grandi generalmente esaltano le caratteristiche dell'inchiostro è anche vero che talvolta gli alimentatori non riescono a tenere il passo (il flusso) del pennino rendendo tutto più piatto.
Assolutamente vero, ma quando il conduttore tiene dietro al pennino non c'è storia per nussuno ;). Ancora non ho trovato una penna che rende giustizia ad un inchiostro come lo stub di una Leonardo Momento Zero, il turchese di waterman non l'ho mai visto così ricco di sfumature, e pur vero però che mette in crisi anche carte più blasonate. :wave:
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Messaggio da hobbit »

Iridium ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 14:35EDIT: IMHO la mancanza di interesse non la vedo visto che hanno creato penne di marmo o di lava vulcanica e chissà quanto tempo e risorse hanno impiegato per farlo. e pennini in palladio e titanio e chissà che altro che non sono metalli economici (il palladio se non sbaglio è uno dei metalli preziosi). inoltre se un produttore ricreasse un pennino flessibile paragonabile a quelli del passato probabilmente avrebbero la fila dietro la porta... penso
Ripeto, ammetto la mia ignoranza in tema di stilografiche, ma con la conoscenza che c’è ora dei materiali, in tutti i campi faccio fatica a pensare che qualche tempo fa ci fossero delle leghe che ora non siamo di ripetere o anche migliorare.
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Messaggio da maxpop 55 »

francoiacc ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 18:45
Bons ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 15:57 Sono (quasi) d'accordo. Se è vero che pennini grandi generalmente esaltano le caratteristiche dell'inchiostro è anche vero che talvolta gli alimentatori non riescono a tenere il passo (il flusso) del pennino rendendo tutto più piatto.
Assolutamente vero, ma quando il conduttore tiene dietro al pennino non c'è storia per nussuno ;). Ancora non ho trovato una penna che rende giustizia ad un inchiostro come lo stub di una Leonardo Momento Zero, il turchese di waterman non l'ho mai visto così ricco di sfumature, e pur vero però che mette in crisi anche carte più blasonate. :wave:
Prova su carta non proprio adatta alle stilo di un' economica Senator con stub, credo anni '60.
La prossima volta che ci vediamo me la fai caricare col Turchese Waterman.
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Messaggio da francoiacc »

maxpop 55 ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 22:03
francoiacc ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 18:45

Assolutamente vero, ma quando il conduttore tiene dietro al pennino non c'è storia per nussuno ;). Ancora non ho trovato una penna che rende giustizia ad un inchiostro come lo stub di una Leonardo Momento Zero, il turchese di waterman non l'ho mai visto così ricco di sfumature, e pur vero però che mette in crisi anche carte più blasonate. :wave:
Prova su carta non proprio adatta alle stilo di un' economica Senator con stub, credo anni '60.
La prossima volta che ci vediamo me la fai caricare col Turchese Waterman.
Con grande piacere :thumbup:
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Messaggio da Dory »

Ma che bel colore!
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Messaggio da Iridium »

hobbit ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 20:39
Iridium ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 14:35EDIT: IMHO la mancanza di interesse non la vedo visto che hanno creato penne di marmo o di lava vulcanica e chissà quanto tempo e risorse hanno impiegato per farlo. e pennini in palladio e titanio e chissà che altro che non sono metalli economici (il palladio se non sbaglio è uno dei metalli preziosi). inoltre se un produttore ricreasse un pennino flessibile paragonabile a quelli del passato probabilmente avrebbero la fila dietro la porta... penso
Ripeto, ammetto la mia ignoranza in tema di stilografiche, ma con la conoscenza che c’è ora dei materiali, in tutti i campi faccio fatica a pensare che qualche tempo fa ci fossero delle leghe che ora non siamo di ripetere o anche migliorare.
infatti. è quel che penso anch’io.
comunque, sembra che si stia creando un topic all’interno di un altro topic :mrgreen: magari è il caso di ritornare in tema.

saluti
Fabio

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Messaggio da maxpop 55 »

Dory ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 22:19 Ma che bel colore!
Se ti interessa è un Robert Oster Signature, colore Bondi Blue 50210, made in Australia.
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Messaggio da Stormwolfie »

Iridium ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 22:25
hobbit ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 20:39

Ripeto, ammetto la mia ignoranza in tema di stilografiche, ma con la conoscenza che c’è ora dei materiali, in tutti i campi faccio fatica a pensare che qualche tempo fa ci fossero delle leghe che ora non siamo di ripetere o anche migliorare.
infatti. è quel che penso anch’io.
comunque, sembra che si stia creando un topic all’interno di un altro topic :mrgreen: magari è il caso di ritornare in tema.

saluti
Sempre di pennini parliamo non mi sembra eccessivamente fuori topic.
A parer mio ci sono prodotti che per quanto concerne la flessibilità non si fanno disprezzare come Sef pilot falcon e FA pilot. Per me sono i prodotti che più si avvicinano. Considera che un vero flex dell’epoca necessità di grande capacità calligrafica ed è forse questo il motivo per il quale le aziende non lo producono. Troppi investimenti per un ritorno di vendite poco redditizio.
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Messaggio da Iridium »

Stormwolfie ha scritto: domenica 31 marzo 2019, 12:14
Iridium ha scritto: venerdì 29 marzo 2019, 22:25

infatti. è quel che penso anch’io.
comunque, sembra che si stia creando un topic all’interno di un altro topic :mrgreen: magari è il caso di ritornare in tema.

saluti
Sempre di pennini parliamo non mi sembra eccessivamente fuori topic.
A parer mio ci sono prodotti che per quanto concerne la flessibilità non si fanno disprezzare come Sef pilot falcon e FA pilot. Per me sono i prodotti che più si avvicinano. Considera che un vero flex dell’epoca necessità di grande capacità calligrafica ed è forse questo il motivo per il quale le aziende non lo producono. Troppi investimenti per un ritorno di vendite poco redditizio.
capisco :thumbup: allora adesso faccio qualche piccola ricerca sulle penne che hai citato per saperne un po’ di più. grazie
saluti
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Messaggio da schnier »

Dopo alcuni mesi di utilizzo mi sto orientando sempre di più ai pennini molto fini, il pennino medio è divertente, ma devo faticare per non combinare pasticci, scrivendo con una mano molto molto leggera. Ho sostituito ad esempio il pennino M della Safari con un EF che scrive abbastanza fino, tuttavia si perde molto in scorrevolezza. Se volessi andare a cercare una penna dai pennini fini, ma scorrevoli, ammesso che sia possibile, dove mi dovrei rivolgere? Una Platinum in oro? Dei Pelikan?
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Messaggio da HoodedNib »

schnier ha scritto: mercoledì 28 agosto 2019, 16:08 Dopo alcuni mesi di utilizzo mi sto orientando sempre di più ai pennini molto fini, il pennino medio è divertente, ma devo faticare per non combinare pasticci, scrivendo con una mano molto molto leggera. Ho sostituito ad esempio il pennino M della Safari con un EF che scrive abbastanza fino, tuttavia si perde molto in scorrevolezza. Se volessi andare a cercare una penna dai pennini fini, ma scorrevoli, ammesso che sia possibile, dove mi dovrei rivolgere? Una Platinum in oro? Dei Pelikan?
Pelikan un EF in acciaio puo' essere fino abbastanza. e' comunque piu' spesso dei corrispondenti Giapponesi dove un UEF Platinum puo' essere davvero molto sottile. Sulla scorrevolezza, un po' ti devi adattare, piu' fino vuol dire anche avere un po' di feedback in piu'. Mi dicono che gli EF Pilot diano un pelo meno di feedback rispetto ai Platinum ma non li ho ancora provati.
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Messaggio da Monet63 »

schnier ha scritto: mercoledì 28 agosto 2019, 16:08 Dopo alcuni mesi di utilizzo mi sto orientando sempre di più ai pennini molto fini, il pennino medio è divertente, ma devo faticare per non combinare pasticci, scrivendo con una mano molto molto leggera. Ho sostituito ad esempio il pennino M della Safari con un EF che scrive abbastanza fino, tuttavia si perde molto in scorrevolezza. Se volessi andare a cercare una penna dai pennini fini, ma scorrevoli, ammesso che sia possibile, dove mi dovrei rivolgere? Una Platinum in oro? Dei Pelikan?
Ti sta succedendo qualcosa di simile a ciò che successe a me qualche tempo fa quando, del tutto senza motivi apparenti, cambiai in modo sostanziale il corpo della mia scrittura nel giro di un paio di mesi, riducendolo moltissimo; questo portò anche a una riduzione delle misure dei pennini fino ad allora usati che, a quel punto, non andavano più bene.
Ho trovato sufficientemente fini (per le mie esigenze) e gradevolmente scorrevoli con un ciccinino di feedback i pennini Sailor in oro (trovo la misura M appena abbondante ma ottima con alcuni inchiostri non scorrevolissimi, e la misura F quasi perfetta con inchiostri tipo Aurora nero), ma ultimamente ho scoperto Platinum, marca che intendo conoscere meglio.
Avrai capito che mi sono spostato abbastanza verso le giapponesi, ma non del tutto; ci sono molte realizzazioni europee che ho trovato adattissime per le mie esigenze. Il pennino EF della mia Mezzanotte è un'autentica goduria, mi trovo benissimo con gli EF Pelikan in acciaio (sono un patito delle M200 e M400), trovo gli F e gli EF Aurora in acciaio davvero ottimi anche se devono scrivere parecchio per perdere quella "grinta" che hanno, e ultimamente mi hanno fatto provare un EF Aurora in oro (quello per Optima/88/Talentum per intenderci) che mi ha fatto innamorare, e che vorrei cambiare sulla mia vecchia Talentum (al momento dotata di un M, che all'epoca dell'acquisto era assolutamente adeguato).
Un po' di scorrevolezza, tranne rarissimi casi, secondo me la perdi a prescindere; a me non dà fastidio, anzi, ho sempre preferito i pennini che "parlano" a quelli che scivolano come sul vetro, ma lì devi sapere tu cosa vuoi.
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Messaggio da Ghiandaia »

Proprio di recente le mie preferenze sono mutate. Prima preferivo punte sottili, F, EF, oppure l'M della pilot, Dall'anno scorso, quando mi sono tuffato a pera matura nel mondo degli inchiostri, ho cominciato ad apprezzare dimensioni sempre più grandi, fino ad andare a sbattere contro l'immensità del Lamy B d'acciaio: grosso e grasso (nel senso tattile di scrittura liscia e scorrevole), e adesso mi piacciono così. La mia ultima penna è la Studio LX all black che ho preso col B, un po' più sottile del B che ho su una Safari ma una vera delizia, mette perfettamente in risalto le qualità degli inchiostri.

La carta è altrettanto importante: a me piace la carta che non "respinge" l'inchiostro assottigliando il tratto. Carte che fanno così sono, secondo la mia esperienza, la Midori MD, la Clairefontaine Triomphe e, in misura minore, la Fabriano Ecoqua. Sono tutte e tre carte eccellenti per l'uso con la stilografica, ma la sensazione di "respingimento" mi fa desiderare un pennino più grande. La mia preferita è la Tomoe River, sia nella versione 54 sia 68 g/m^2, ma adoro anche la Favini Pergamena, le G.Lalo Vergè e Vèlin de France, la Navigator 120 e la HP ColorChoice 100. Queste ultime, come tutte le carte da stampante, sono un pelino assorbenti e con gli inchiostri più fluidi possono comportarsi non bene come le altre.
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