Questo è quanto dichiara TWSBI: https://www.instagram.com/p/-eV5XpzEqa/piccardi ha scritto: ↑sabato 7 luglio 2018, 0:57Putroppo devo dare una delusione ai fan del caricamento a stantuffo, ma nelle penne moderne (su quelle antiche il discorso è diverso) non ce ne sono che arrivino a quel livello, neanche la Monbtlanc 149, nonostante la sua stazza (le misure la danno fra 1.6 e 1.8).
Una cartuccia internazionale lunga (circa 1.2 ml) è più capace di gran parte delle penne a stantuffo, che stanno sotto questa misura (che poi è teorica, perché non sempre la si carica perfettamente). Discorso del tutto diverso per le penne antiche (una Vacumatic standard arriva a 2.7 tanto per fare un esempio).
Per cui il modo migliore per non aver problemi con la capacità di inchiostro è girare con una scatolina di cartucce in tasca. Per quanto possa piacer poco (e sono fra quelli a cui piace poco) non vi è alcun dubbio che dal punto di vista pratico una penna a cartucce vince su tutti i fronti. Mi associo pertanto senza riserve a chi consiglia di lasciare a casa tutti gli altri tipi di caricamento e scegliere una penna a cartucce semplice e robusta. Nel mio caso, ma per motivi di gusto estetico personale, andrei su una Lamy Safari o una Pilot Kakuno, a seconda di quanto vuoi scrivere fine.
Simone
Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
Consiglio prima stilografica per università
- MaPe
- Crescent Filler
- Messaggi: 1773
- Iscritto il: giovedì 24 marzo 2016, 2:32
- La mia penna preferita: un giorno, forse, la troverò
- Il mio inchiostro preferito: R&K Sepia
- Misura preferita del pennino: Extra Fine
- Gender:
Consiglio prima stilografica per università
Massimo
Consiglio prima stilografica per università
La pilot scrive più fine giusto? E usa cartucce standard o proprietarie?piccardi ha scritto: ↑sabato 7 luglio 2018, 0:57 Per cui il modo migliore per non aver problemi con la capacità di inchiostro è girare con una scatolina di cartucce in tasca. Per quanto possa piacer poco (e sono fra quelli a cui piace poco) non vi è alcun dubbio che dal punto di vista pratico una penna a cartucce vince su tutti i fronti. Mi associo pertanto senza riserve a chi consiglia di lasciare a casa tutti gli altri tipi di caricamento e scegliere una penna a cartucce semplice e robusta. Nel mio caso, ma per motivi di gusto estetico personale, andrei su una Lamy Safari o una Pilot Kakuno, a seconda di quanto vuoi scrivere fine.
Simone
- Phormula
- Siringa Rovesciata
- Messaggi: 4128
- Iscritto il: venerdì 6 aprile 2012, 14:06
- La mia penna preferita: Lamy 2000 F
- Il mio inchiostro preferito: R&K Phormula Blau
- Misura preferita del pennino: Medio
- Arte Italiana FP.IT M: 006
- Località: Milano
Consiglio prima stilografica per università
Concordo al 101% con il Piccardi.
Per quanto una penna a stantuffo sia appagante, la praticità delle cartucce non si discute.
Lascerei perdere le TWISBI. Troppo delicate per un uso da battaglia. Fate tutti i giri che volete, ma come le penne scolastiche non ce n'è quando si tratta di reggere a scossoni, colpi e vibrazioni.
Le penne a stantuffo più capienti sono le Conid, la Giraffe credo arrivi a 5 ml.
Detto questo, le penne stilografiche funzionano grazie ad un equilibrio tra gravità e capillarità. Maggiore la capacità del serbatoio, più è difficile realizzare un alimentatore che garantisca un flusso costante indipendentemente dal livello nel serbatoio e con inchiostri diversi.
Per quanto una penna a stantuffo sia appagante, la praticità delle cartucce non si discute.
Lascerei perdere le TWISBI. Troppo delicate per un uso da battaglia. Fate tutti i giri che volete, ma come le penne scolastiche non ce n'è quando si tratta di reggere a scossoni, colpi e vibrazioni.
Le penne a stantuffo più capienti sono le Conid, la Giraffe credo arrivi a 5 ml.
Detto questo, le penne stilografiche funzionano grazie ad un equilibrio tra gravità e capillarità. Maggiore la capacità del serbatoio, più è difficile realizzare un alimentatore che garantisca un flusso costante indipendentemente dal livello nel serbatoio e con inchiostri diversi.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- ctretre
- Pulsante di Fondo
- Messaggi: 371
- Iscritto il: mercoledì 21 giugno 2017, 18:06
- La mia penna preferita: Kaweco Sport
- Il mio inchiostro preferito: G v Faber Castell Carbon Black
- Misura preferita del pennino: Fine
Consiglio prima stilografica per università
Scusate non ho mai messo in dubbio l'utilità della cartuccia, segnalo solo che l'unica Pilot a cartucce internazionali è la MR con pennino M che è ben più ampio di un F europeo. Quindi o qualcuno vende dalle sue parti cartucce Pilot o va di converter, e non c'è differenza con uno stantuffo a quel punto.
Aggiungo che quando si è fuori casa per più di una settimana (convegni, scuole estive, ecc...) la cartuccia è l'unico modo per non restare a secco, a meno di non voler sballottolare un calamaio in giro per il mondo. Ma se le cartucce non si trovano è inutile.
Quindi io continuo a vedere sensate la Kaweco Perkeo (se ha lo stesso pennino della sport, un EF è esagerato, F dovrebbe andare bene), la Platinum Preppy con adattatore per cartucce internazionali o la Lamy Nexx EF, quest'ultima però non ha secondo me un pennino all'altezza delle Pilot o delle Kaweco a meno di non volere un idrante come lo è già nella misura F.
Le Faber Castell Loom sono ottime ma fuori budget e molto pesanti.
Se compri su internet hai il diritto di recesso, quindi puoi prenderne un paio e decidere quale rimandare indietro. Alla fine conta l'esperienza. Io sono il primo a sostenere la praticità della cartuccia, e per evitare questo problema ho una kaweco sport che affianca la 698.
Aggiungo che quando si è fuori casa per più di una settimana (convegni, scuole estive, ecc...) la cartuccia è l'unico modo per non restare a secco, a meno di non voler sballottolare un calamaio in giro per il mondo. Ma se le cartucce non si trovano è inutile.
Quindi io continuo a vedere sensate la Kaweco Perkeo (se ha lo stesso pennino della sport, un EF è esagerato, F dovrebbe andare bene), la Platinum Preppy con adattatore per cartucce internazionali o la Lamy Nexx EF, quest'ultima però non ha secondo me un pennino all'altezza delle Pilot o delle Kaweco a meno di non volere un idrante come lo è già nella misura F.
Le Faber Castell Loom sono ottime ma fuori budget e molto pesanti.
Se compri su internet hai il diritto di recesso, quindi puoi prenderne un paio e decidere quale rimandare indietro. Alla fine conta l'esperienza. Io sono il primo a sostenere la praticità della cartuccia, e per evitare questo problema ho una kaweco sport che affianca la 698.
- HoodedNib
- Stantuffo
- Messaggi: 2070
- Iscritto il: venerdì 16 marzo 2018, 17:39
- La mia penna preferita: Quella che non ho provato
- Il mio inchiostro preferito: Noodler's Black, al momento
- Misura preferita del pennino: Extra Fine
- Gender:
Consiglio prima stilografica per università
Ora mi hai incuriosito Simone, pur credendo alla tua esperienza mi sa che un tentativo di vedere quanto puo' tenere qualcuna delle mie penne a stantuffo lo faro', non appena ritorno a casa in pianta stabile. Sono uno dei pochi "malato di replicabilita'" che come dovresti sapere in questi tempi non va per la maggiore, purtroppo.piccardi ha scritto: ↑sabato 7 luglio 2018, 0:57Putroppo devo dare una delusione ai fan del caricamento a stantuffo, ma nelle penne moderne (su quelle antiche il discorso è diverso) non ce ne sono che arrivino a quel livello, neanche la Monbtlanc 149, nonostante la sua stazza (le misure la danno fra 1.6 e 1.8).
Una cartuccia internazionale lunga (circa 1.2 ml) è più capace di gran parte delle penne a stantuffo, che stanno sotto questa misura (che poi è teorica, perché non sempre la si carica perfettamente). Discorso del tutto diverso per le penne antiche (una Vacumatic standard arriva a 2.7 tanto per fare un esempio).
Per cui il modo migliore per non aver problemi con la capacità di inchiostro è girare con una scatolina di cartucce in tasca. Per quanto possa piacer poco (e sono fra quelli a cui piace poco) non vi è alcun dubbio che dal punto di vista pratico una penna a cartucce vince su tutti i fronti. Mi associo pertanto senza riserve a chi consiglia di lasciare a casa tutti gli altri tipi di caricamento e scegliere una penna a cartucce semplice e robusta. Nel mio caso, ma per motivi di gusto estetico personale, andrei su una Lamy Safari o una Pilot Kakuno, a seconda di quanto vuoi scrivere fine.
Simone
“Ankh-Morpork had dallied with many forms of government and had ended up with that form of democracy known as One Man, One Vote. The Patrician was the Man; he had the Vote.”
- HoodedNib
- Stantuffo
- Messaggi: 2070
- Iscritto il: venerdì 16 marzo 2018, 17:39
- La mia penna preferita: Quella che non ho provato
- Il mio inchiostro preferito: Noodler's Black, al momento
- Misura preferita del pennino: Extra Fine
- Gender:
Consiglio prima stilografica per università
La mia esperienza con le Wing Sung 3008 che ho si limita a tre quattro mesi, l'unica cosa con cui concordo nella tua descrizione e' la pulizia. Quanto alla chiusura ancora non s'e' verificato nulla di quello che hai detto ma a sto punto potrebbe essere solo questione di tempo, vedro'. I pennini, come ti potra' dire pure Placo che le ha provate ieri, sono buoni, almeno i miei. Tanto buoni che qualcuno di quelli che ho cade dietro ad alcuni pennini Lamy che possiedo (interscambiabili con quelli di fabbrica).ClaBluReale ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 20:11Ho riposto le mie 4 WS 3008 per sempre. Il caucciù dell'anello di gomma che sigilla il cappuccio si secca e poi inizia a sfaldarsi. Chiudere le mie 3008 era orribile. Dure e stridenti. 7 mesi dopo e il caucciù si sta sfaldando.HoodedNib ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 17:50 Guarda io ho una (quattro veramente) Wing Sung 3008, sono belle penne per il prezzo che hanno (stanno sui 3 euro), sono a stantuffo e sembrano abbastanza solide, potrebbero fare al caso tuo se ti piace il genere. Prima di usarle bisogna lavarle bene, possibilmente smontandole, migliora molto il flusso e il comportamento generale della penna.
Inoltre, le 3008 per me sono state un travaglio da pulire. L'imboccatura dell'alimentatore è piccola e il pistone non arriva fino alla fine del fusto, perciò c'era sempre troppa acqua tra il pistone e l'imboccatura dell'alimentatore che non veniva succhiata fuori. Le strade possibili erano lasciare che l'acqua evaporasse, e ci volevano giorni, soprattutto in inverno o da me che c'è un umidità ridicola, o smontare il pennino e l'alimentatore, cosa che non si dovrebbe fare perché alla lunga si allenta l'alimentatore dalle pareti dell'impugnatura e si rischiano perdite.
In aggiunta, due delle viti che tengono insieme i cappucci delle mie 3008 si sono completamente arrugginite. (E le altre stanno iniziando ad arrugginirsi). Da notare che una vite ha iniziato ad arrugginirsi un paio di giorni dopo essere arrivata a casa. Incredibile.
I pennini di fabbrica li ho tolti dopo poco tempo. Secchi e mal-allineati, sembrava di tirarsi dietro una zappa nella melma. Li ho sostituiti con pennini generici che avevo di scorta, e questi, paradossalmente, si sono dimostrati molto meglio.
Io sconsiglio le Wing Sung 3008, soprattutto come primo passo nella comunità degli scrittori con penna stilografica. Si, costano 2,5€, che prezzo fantastico, ma consiglio di arrivare a 10€ e prendere una Pelikan Pelikano usata piuttosto.
Come avrai notato, continuo a dire le parole "alcuni", "quella che ho io" e varie altre locuzioni ipotetiche, questo perche' quello che ho notato sulel 3008 e' la grossa GROSSA variabilita' nella qualita' in uscita, normalmente buona ma una su quattro di quelle che ho io perde, due su 4 sono state un mezzo incubo da smontare, sempre quella sfigata ha problemi di flusso (e io che faccio l'errore aggiuntivo di tenerci un ferrogallico dentro), non ho avuto problemi con i pennini ma potrebbe essermi solo andata bene. E in generale dico che nel mio caso e' andata bene perche' ne ho prese quattro in una botta e so che una e' quello che e' ma su una cinese da 3 euro ci puo' stare benissimo.
“Ankh-Morpork had dallied with many forms of government and had ended up with that form of democracy known as One Man, One Vote. The Patrician was the Man; he had the Vote.”
- ctretre
- Pulsante di Fondo
- Messaggi: 371
- Iscritto il: mercoledì 21 giugno 2017, 18:06
- La mia penna preferita: Kaweco Sport
- Il mio inchiostro preferito: G v Faber Castell Carbon Black
- Misura preferita del pennino: Fine
Consiglio prima stilografica per università
Infatti non ho mai visto di buon occhio le cinesi economiche, sembra quasi che le facciano con i componenti scartati dalle linee di produzione Delle serie migliori. La 698 costa quattro volte tanto ed è impeccabile, come giustamente fatto notare quanto più grande è il serbatoio minore è il flusso, per questo la tengo sempre carica e quando fa i capricci basta metterla col pennino in alto e far salire il pistone che si risolve tutto. Tornando indietro forse avrei preferito una a cartuccia e converter per non prendere poi la Kaweco ma i pennini Wing Sung sono ottimi.
Consiglio prima stilografica per università
Grazie dei tanti consigli, ricapitolando le più consigliate sarebbero : schneider base, pilot kakuno, kaweco perkeo e lamy safari. Come qualità di scrittura si equivalgono e quindi scelgo in base all'ergonomia o c'è n'è qualcuna che scrive meglio?
- Phormula
- Siringa Rovesciata
- Messaggi: 4128
- Iscritto il: venerdì 6 aprile 2012, 14:06
- La mia penna preferita: Lamy 2000 F
- Il mio inchiostro preferito: R&K Phormula Blau
- Misura preferita del pennino: Medio
- Arte Italiana FP.IT M: 006
- Località: Milano
Consiglio prima stilografica per università
Se ne potrebbero aggiungere mille altre... la Lamy Nexx, per esempio.
Fin che non le provi non saprai mai se vanno bene per te.
Di sicuro sono penne che hanno tassi di difettosità relativamente bassi, alcune sono in produzione da decenni e godono di ottima reputazione tra gli studenti, cosa che non si può dire di altre penne economiche.
Infatti io sono convinto che il prezzo basso di alcune penne dipende semplicemente dal fatto che non controllano i componenti in ingresso e la qualità in uscita, per cui accanto ad esemplari perfetti ce n3 sono altri problematici.
Fin che non le provi non saprai mai se vanno bene per te.
Di sicuro sono penne che hanno tassi di difettosità relativamente bassi, alcune sono in produzione da decenni e godono di ottima reputazione tra gli studenti, cosa che non si può dire di altre penne economiche.
Infatti io sono convinto che il prezzo basso di alcune penne dipende semplicemente dal fatto che non controllano i componenti in ingresso e la qualità in uscita, per cui accanto ad esemplari perfetti ce n3 sono altri problematici.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- Pettirosso
- Crescent Filler
- Messaggi: 1755
- Iscritto il: martedì 6 novembre 2012, 21:54
- La mia penna preferita: Aurora, per tradizione
- Il mio inchiostro preferito: Aurora blu
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Traves (TO)
- Gender:
Consiglio prima stilografica per università
Il miglior suggerimento conclusivo penso te l'abbia dato Phormula.
Ti potrei solo aggiungere che, effettivamente, un tratto M per uso scientifico è troppo largo. Se però guardi sulla Baia scrivendo "Schneider Base fountain pen" ne troverai alcune con tratto EF (e anche converter incluso) ad un prezzo più che accettabile (sui 17 € spedite): quelle dovrebbero andare bene.
Però devi rischiarla: tieni presente che è un "pennone" (come la Lamy Safari: d'altro canto nascono entrambe per i bambini delle scuole elementari): e se poi non ti ci trovi?
Ti ci vorrebbe, appunto, la "prova sul campo" (quanto meno per le dimensioni e l'impugnatura).
Ti potrei solo aggiungere che, effettivamente, un tratto M per uso scientifico è troppo largo. Se però guardi sulla Baia scrivendo "Schneider Base fountain pen" ne troverai alcune con tratto EF (e anche converter incluso) ad un prezzo più che accettabile (sui 17 € spedite): quelle dovrebbero andare bene.
Però devi rischiarla: tieni presente che è un "pennone" (come la Lamy Safari: d'altro canto nascono entrambe per i bambini delle scuole elementari): e se poi non ti ci trovi?
Ti ci vorrebbe, appunto, la "prova sul campo" (quanto meno per le dimensioni e l'impugnatura).
Giuseppe.
Consiglio prima stilografica per università
Ho scoperto che a 10m dalla palestra dove mi alleno di solito c'è un negozio di stilografiche, purtroppo stamattina era chiuso riproverò settimana prossima. Dalla vetrina ho visto che aveva delle lamy (oltre a montblanc e aurora ma magari quelle più in là), proverò quindi cosa ha e magari anche farmi dare qualche consiglio.
- Phormula
- Siringa Rovesciata
- Messaggi: 4128
- Iscritto il: venerdì 6 aprile 2012, 14:06
- La mia penna preferita: Lamy 2000 F
- Il mio inchiostro preferito: R&K Phormula Blau
- Misura preferita del pennino: Medio
- Arte Italiana FP.IT M: 006
- Località: Milano
Consiglio prima stilografica per università
Il pennino M della Base non è larghissimo.
Almeno per tutti gli esemplari che mi sono passati in mano, compete con un Lamy F o un Faber Castell F.
La ID a parità di misura ha il tratto più largo.
Per la presa di appunti non conviene usare pennini troppo fini, perché devi scrivere molto velocemente e i pennini molto sottili tendono a non tollerare la scrittura isterica. Io mi sono laureato in chimica prendendo appunti con la Paper Mate che aveva un normalissimo M, e, nonostante abbia una grafia minuta, non ho avuto problemi a prendere appunti anche ai corsi di chimica fisica, che erano solo formule matematiche. Avevo compagni di corso che usavano le Bic arancioni o le Pilot BPS punta fine. Ti frega molto di più la carta scadente di alcuni quaderni. Secondo me un fine abbondante tipo Waterman Graduate, Faber Castell o Lamy, o un medio stretto tipo Schneider Base sono il miglior compromesso.
Almeno per tutti gli esemplari che mi sono passati in mano, compete con un Lamy F o un Faber Castell F.
La ID a parità di misura ha il tratto più largo.
Per la presa di appunti non conviene usare pennini troppo fini, perché devi scrivere molto velocemente e i pennini molto sottili tendono a non tollerare la scrittura isterica. Io mi sono laureato in chimica prendendo appunti con la Paper Mate che aveva un normalissimo M, e, nonostante abbia una grafia minuta, non ho avuto problemi a prendere appunti anche ai corsi di chimica fisica, che erano solo formule matematiche. Avevo compagni di corso che usavano le Bic arancioni o le Pilot BPS punta fine. Ti frega molto di più la carta scadente di alcuni quaderni. Secondo me un fine abbondante tipo Waterman Graduate, Faber Castell o Lamy, o un medio stretto tipo Schneider Base sono il miglior compromesso.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- MaPe
- Crescent Filler
- Messaggi: 1773
- Iscritto il: giovedì 24 marzo 2016, 2:32
- La mia penna preferita: un giorno, forse, la troverò
- Il mio inchiostro preferito: R&K Sepia
- Misura preferita del pennino: Extra Fine
- Gender:
Consiglio prima stilografica per università
La Kakuno F la puoi paragonare ad una Safari EF, forse un pelo più sottile. Dipende, se prendi la Kakuno dall'Asia ha l'attacco proprietario Pilot, se la prendi in Italia o nella EU è facile che abbia l'attacco internazionale/Pelikan.
Concordo sulla praticità delle cartucce, se non si hanno grosse pretese si possono trovare i boccioni da 100 cartucce a prezzi vantaggiosi.Phormula ha scritto: ↑sabato 7 luglio 2018, 8:50 Concordo al 101% con il Piccardi.
Per quanto una penna a stantuffo sia appagante, la praticità delle cartucce non si discute.
Lascerei perdere le TWISBI. Troppo delicate per un uso da battaglia. Fate tutti i giri che volete, ma come le penne scolastiche non ce n'è quando si tratta di reggere a scossoni, colpi e vibrazioni.
Le penne a stantuffo più capienti sono le Conid, la Giraffe credo arrivi a 5 ml.
Detto questo, le penne stilografiche funzionano grazie ad un equilibrio tra gravità e capillarità. Maggiore la capacità del serbatoio, più è difficile realizzare un alimentatore che garantisca un flusso costante indipendentemente dal livello nel serbatoio e con inchiostri diversi.
Sulle TWSBI ho un parere discordante, non le trovo "delicate" per un uso da battaglia. E' anche vero che adesso ho in rotazione la Vac700R e la Vac Mini, ma con le 580, 580AL e le varie Eco non ho mai riscontrato problemi.
Le Conid, magari mi sbaglio, ma non sono a stantuffo bensì a siringa rovesciata tipo la TSWBI Vac700R.
Si trovano altre Pilot che montano le cartucce internazionali/Pilot: sicuramente la Plumix e la Kakuno, come ho già detto se prese in Italia o nella EU, sempre prima chiedendo al venditore.ctretre ha scritto: ↑sabato 7 luglio 2018, 9:05 Scusate non ho mai messo in dubbio l'utilità della cartuccia, segnalo solo che l'unica Pilot a cartucce internazionali è la MR con pennino M che è ben più ampio di un F europeo. Quindi o qualcuno vende dalle sue parti cartucce Pilot o va di converter, e non c'è differenza con uno stantuffo a quel punto.
...
Quindi io continuo a vedere sensate la Kaweco Perkeo (se ha lo stesso pennino della sport, un EF è esagerato, F dovrebbe andare bene), la Platinum Preppy con adattatore per cartucce internazionali o la Lamy Nexx EF, quest'ultima però non ha secondo me un pennino all'altezza delle Pilot o delle Kaweco a meno di non volere un idrante come lo è già nella misura F.
...
...
La Perkeo l'ho vista, personalmente non mi piace per via dei colori poco riusciti. Il pennino fisicamente è differente rispetto a quello della Sport. Sul tratto F della penna non mi esprimo perchè non l'ho provato. Mentre per quanto concerne il pennino EF della Sport, per gusti miei personali non concordo, non è assolutamente esagerato anzi magari esistesse un EEF.
La Preppy con l'adattatore è un'ottima soluzione, visto il costo potrebbe azzardare a prendere anche una 0.2 oltre ad una 0.3 .
Possiamo darti tutti i consigli che vuoi, ma sono solo consigli soggettivi. Oltre alla penna, cosa da non sottovalutare sarà l'inchiostro che userai e soprattutto su che carta scriverai. A parte la Schneider, per carità scrive bene e tutto quello che volete ma per me un M è inutilizzabile, le altre sono tutte ottime penne. Se puoi provarle, anche solo tenerle in mano per vedere quelle che ti sembrano più comode, giusto per farti una idea.
Se riuscisse a spendere un po' di più metterei nella lista anche la Lamy Studio 065, quella con la sezione in plastica.Phormula ha scritto: ↑sabato 7 luglio 2018, 10:40 Se ne potrebbero aggiungere mille altre... la Lamy Nexx, per esempio.
Fin che non le provi non saprai mai se vanno bene per te.
Di sicuro sono penne che hanno tassi di difettosità relativamente bassi, alcune sono in produzione da decenni e godono di ottima reputazione tra gli studenti, cosa che non si può dire di altre penne economiche.
Infatti io sono convinto che il prezzo basso di alcune penne dipende semplicemente dal fatto che non controllano i componenti in ingresso e la qualità in uscita, per cui accanto ad esemplari perfetti ce n3 sono altri problematici.
Ti posso dar ragione su alcuni EF giapponesi, ma fino ad un certo punto. Con le mille premesse ed i mille distinguo del caso ognuno di noi è differente. Personalmente con la Kakuno F non ho mai avuto problemi a scrivere velocemente, mai un impuntamento o salto di tratto, mentre con alcune Penmanship o Preppy 0.2 mi è capitato. Anche con le Safari EF o la Sport EF mai nessun problema. Poi alla fine scopriamo che il pennino ideale di @alep1998 è uno stub o un BB PelikanPhormula ha scritto: ↑sabato 7 luglio 2018, 13:37 ...
Per la presa di appunti non conviene usare pennini troppo fini, perché devi scrivere molto velocemente e i pennini molto sottili tendono a non tollerare la scrittura isterica. Io mi sono laureato in chimica prendendo appunti con la Paper Mate che aveva un normalissimo M, e, nonostante abbia una grafia minuta, non ho avuto problemi a prendere appunti anche ai corsi di chimica fisica, che erano solo formule matematiche. Avevo compagni di corso che usavano le Bic arancioni o le Pilot BPS punta fine. Ti frega molto di più la carta scadente di alcuni quaderni. Secondo me un fine abbondante tipo Waterman Graduate, Faber Castell o Lamy, o un medio stretto tipo Schneider Base sono il miglior compromesso.
Attendiamo di sapere quale penna deciderà di prendere e gli auguro che si trovi bene...poi col tempo "sperimenterà" con altre penne, come abbiamo fatto un po' tutti, ed alla fine non saprà più dove mettere penne ed inchiostri.
Massimo
- ctretre
- Pulsante di Fondo
- Messaggi: 371
- Iscritto il: mercoledì 21 giugno 2017, 18:06
- La mia penna preferita: Kaweco Sport
- Il mio inchiostro preferito: G v Faber Castell Carbon Black
- Misura preferita del pennino: Fine
Consiglio prima stilografica per università
Giusto per aiutare chi ha aperto la discussione propongo una prova di scrittura comparata (un blocco di carta riciclata Blassetti ed un blocco Rhodia)
Sulla Kaweco uso cartucce di Herbin, quindi uno degli inchiostri più fluidi noti al forum, ha un lieve feedback che ritengo accettabile per scritture occasionali, ma che non tollererei durante le lezioni, comunque è sottile abbastanza da non rendere inadeguata una misura maggiore. Se la Perkeo è diversa allora nulla vale il mio discorso perché è veramente brutta, certo la prenderei in considerazione comunque.
Le Plumix (di cui ho un esemplare BB per il rosso) hanno pennini italici e cartucce standard.
Sulla Kaweco uso cartucce di Herbin, quindi uno degli inchiostri più fluidi noti al forum, ha un lieve feedback che ritengo accettabile per scritture occasionali, ma che non tollererei durante le lezioni, comunque è sottile abbastanza da non rendere inadeguata una misura maggiore. Se la Perkeo è diversa allora nulla vale il mio discorso perché è veramente brutta, certo la prenderei in considerazione comunque.
Le Plumix (di cui ho un esemplare BB per il rosso) hanno pennini italici e cartucce standard.
- Phormula
- Siringa Rovesciata
- Messaggi: 4128
- Iscritto il: venerdì 6 aprile 2012, 14:06
- La mia penna preferita: Lamy 2000 F
- Il mio inchiostro preferito: R&K Phormula Blau
- Misura preferita del pennino: Medio
- Arte Italiana FP.IT M: 006
- Località: Milano
Consiglio prima stilografica per università
La Conid non è né a siringa rovesciata né a stantuffo classico. Ha un particolare sistema di caricamento a pistone con la testa del pistone che va agganciata dopo avere sollevato lo stantuffo e sganciata dopo avere caricato la penna. Questo le permette di sfruttare tutto lo spazio del fusto. Secondo me dal punto di vista tecnico oggi è la migliore stilografica in commercio a prezzi umani.
Io ho avuto alcune 580 e 700. A parte le rotture, le ho trovate molto propense al trafilamento e poco resistenti agli scossoni. Una volta ho alzato la mano velocemente per chiedere la parola in una riunione e quel gesto è stato sufficiente a che la penna sparasse i goccioloni di inchiostro sul tavolo. Un altro grosso problema delle TWSBI è che il flusso tende a smagrire, se scrivi per tanto tempo senza fermarti, a meno di non usare inchiostri molto fluidi, ma molto molto, incominciano a dare false partenze e salti di tratto, a cui puoi rimediare o con uno scossone, sempre che non ggoccioli, o spingendo un po' di inchiostro nell'alimentatore con lo stantuffo.
Per il resto, se insisto perché le penne vadano provate prima di comprarle, il motivo c'è. Ho usato un EF una volta sola perché il commerciante mi aveva inscatolato la penna sbagliata, EF anziché M. Me ne sono accorto solo quando ho cominciato ad usarla. Una tortura per il polso e la mia grafia massacrata. Dopo mezza pagina ho continuato a prendere appunti usando la biro pubblicitaria dell'hotel... in tutti questi anni ho capito che la mia mano e la mia grafia richiedono o un F o un M a seconda della penna. Anche le biro non le prendo quasi mai punta fine. Ho il massimo rispetto per chi preferisce tratti diversi, ognuno deve trovare quello che più gli si addice. E l'unico modo per riuscirci è provare.
A questo punto all'amico consiglierei una Lamy, perché con poca spesa cambiare il pennino è facilissimo. Può partire con un F ed eventualmente cambiarlo con un EF o un M, a seconda se preferisce un tratto più stretto o più largo. Alla penna può abbinare il suo converter e caricarla da calamaio, tenendo un pacchetto di cartucce di scorta. Volendo risparmiare Online produce cartucce Lamy compatibili che costano la metà delle originali.
Ultima modifica di Phormula il sabato 7 luglio 2018, 22:53, modificato 1 volta in totale.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.