Pagina 3 di 4

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 8:04
da sampei
Per quanto ne capisco io (un po di materiali me ne intendo) il materiale del pennino non puo influire sul flusso. Il flusso e determinato dal alimentatore e dalla costruzione del pennino non dal materiale usato.
E come ha detto Dante un flusso piu abbondante = piu scorrevolezza, infatti alcune ditte tra cui la Visconti hanno pennini molto "abbondanti" di flusso che cosi sembrano piu scorrevoli, pero non a parita di tratto. Un "M" Visconti e assai piu spesso di un "M" Delta o di Stipula o Aurora, per non parlare delle Giapponesi.
Anche la Pelikan usa questa tecnica per aumentare la scorrevolezza.
E poi per me la parte piu piu importante in fine lo da l`inchiostro, che puo essere piu fluido o meno fluido. E anche la carte ci mette la sua impronta.
Quindi secondo me a parita di costruzione il materiale del pennino non influicse in alcun modo sulla scorrevolezza.
Anche sulla flessibilita si potrebbe parlale un sacco. Come ingegnere meccanico, so che l`acciaio ha innumerevoli varianti, e sono sicuro che puo efficaciemente sostituire qualsiasi altro materiale (tranne per la trasduzione elettrica) come carratteristiche di flessibilita` e/o rigidita`.
Quindi i produttori possono dire quel che vogliono, pero i materiali usati per il pennino influiscono solo ad aumentare la percezione di esclusivita` se vogliamo di una penna.Infatti lo dimostrano i pennini in Titanio (che come materiale di per se e molto piu rigido dell`acciaio).

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 9:32
da Rampa
Sanpei, io invece credo che a parità di pennino e punta in iridio, quello che cambia tra un pennino in acciaio ed uno in oro è proprio il contatto "liquido". Quando si parla di canali capillari anche i materiali hanno la loro importanza, se non altro per una diversa natura elettrica. Leggo molto spesso di persone che preferiscono l'acciaio all'oro, un motivo ci sarà. Se non sbaglio il materiale per eccellenza del pennino fu da sempre l'acciaio (dopo la penna d'oca), fu solo dopo l'avvento delle stilografiche che subentrò l'oro, ma per ragioni di resistenza alla corrosione perchè gli inchiostri di una volta erano piuttosto aggressivi.

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 9:39
da sampei
Rampa, forse tra di noi ce qualche chimico o fisico che ne sa di piu ...
Anch`io ho sempre saputo che i pennini in oro sono piu resistenti alla corrosione, e sono anche oggi preferiti per inchiostri Irona Gal.

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 9:52
da Ottorino
Caro Rampa mi hai tolto le parole di bocca.
Il materiale dovrebbe avere diversi angoli di contatto col fluido in questione.
Non ho numeri a disposizione per oro e acciaio, ma temo che siano molto simili.
O per meglio dire, si fa prima a cambiare un flusso con l'inchiostro che con il materiale (a parita' di carburazione = rifornimento da parte dell'alimentatore).

Per quanto riguarda la scorrevolezza vorrei portare la mia modesta esperienza, non di costruttore ma di osservatore/pasticciatore. Se i pennini hanno la punta "opaca" (mai capito perché, forse materiale non idoneo o carta troppo ruvida: non so ) non scorrono. Appena lucidati con un po' di micromesh, viaggiano che è un piacere. Quindi la punta è importante sulla scorrevolezza, nel senso che anche la qualità dell'iridio conta.

Per Dante.
Non ti preoccupare per i tuoi interventi.
Io per esempio ci sto attentissimo, soprattutto dopo la visita alla Visconti, dove ho scoperto grazie a te un sacco di cose che non conoscevo e che mi hanno spinto un po' piu' avanti in questa passione.

Purtroppo i tuoi interventi sono rari, immagino per il poco tempo che hai a disposizione.

Forse meglio cosi. L'importante e che siano "densi" come questo e l'altro sulla celluloide

Per gli utenti del forum vorrei dire che sono facilmente recuperabili, come quelli di qualunque altro, andando a cercare i messaggi personali di ognuno.

Aggiungo che se tutti i "mastri pennai", ogni tanto e di propria iniziativa, ci fornissero interventi come il tuo qui sopra, la qualità del forum ne beneficerebbe NON poco.

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 9:53
da Rampa
Con tutto il rispetto per i fisici ed i chimici, che pure ammiro, quando si va nello specifico di materiali trattati con cura artigianale, tutte le scienze vanno un pò (ma solo un pò), a farsi benedire. Quel che conta più di tutto in questi casi è l'esperienza dell'artefice e di chi ne fruisce, non a caso il nibmeister è qualche volta trattato alla stregua di un santone :lol:

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 9:58
da Ottorino
sampei ha scritto:Rampa, forse tra di noi ce qualche chimico o fisico che ne sa di piu ...
Anch`io ho sempre saputo che i pennini in oro sono piu resistenti alla corrosione, e sono anche oggi preferiti per inchiostri Irona Gal.
Se vi interessa questa faccenda dell'angolo di contatto e della tensione superficiale, leggete i due brevetti degli inchiostri di cui parlava Simone. Sono illuminanti. Almeno per me lo sono stati.
Ma Rampa lo sa bene, c'era anche lui nella discussione !!

viewtopic.php?f=9&t=1823

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 10:21
da sampei
Quale intervento sulla celluloide, io non lo trovo?

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 11:02
da Ottorino

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 11:18
da sampei
Grazie, mitico Dante!

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 12:58
da dante
Riguardo al fusion nib non esprimo giudizi , perchè prodotto da un'azienda concorrente, tra l'altro non l'ho ancora provato, in ogni caso è un'ottima idea di marketing.

La scrittura , e lo dico per l'ennesima volta, è quanto più personale possa esistere al punto da poter leggere la personalità delle persone attraverso il suo esame.
quindi il personal point era un esempio di una grande azienda del passato che produceva tantissime varianti di pennino per la scrittura.
E' vero che un flusso abbondante rende più grande un tratto ma, non c'è una regola, non esite il flusso ideale e tra l'altro la scrittura stilografica si regge su un equilibrio instabile :
un serbatoio si svuota di inchiostro e si riempie di aria, il flusso non sarà mai costante dalla prima all'ultima goccia proprio per motivi fisici.
Un conduttore abbondante può diventare giusto con un inchiostro piu denso e viceversa.
In fondo la bellezza della scrittura è anche e sopratutto la sua ...personalità.

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 14:08
da klapaucius
Rampa ha scritto:Con tutto il rispetto per i fisici ed i chimici, che pure ammiro, quando si va nello specifico di materiali trattati con cura artigianale, tutte le scienze vanno un pò (ma solo un pò), a farsi benedire. Quel che conta più di tutto in questi casi è l'esperienza dell'artefice e di chi ne fruisce, non a caso il nibmeister è qualche volta trattato alla stregua di un santone :lol:
La fisica si occupa anche di superfici e di fluidodinamica eh... non è che riduce tutto al... se è fatto di metallo x allora si comporta così e se è fatto di y si comporta cosà. :roll:

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 14:25
da Rampa
Klapaucius, sono d'accordo con te, io ribadisco solo che l'esperienza pur supportata da principi scientifici di un certo artigiano, resta comunque unica e difficilmente trasferibile. Un fisico, per quanto bravo e preparato, non sarà mai in grado di produrre un pennino se non dopo un adeguato training professionale, ed anche in quel caso la preparazione scientifica potrebbe essere più un ostacolo che un vantaggio. Invece un bravo nibmeister ha tutte le potenzialità di un buon fisico, solo che non gliene importa nulla perchè possiede già tutto ciò che gli serve nel suo lavoro.
Inoltre, potrei anche sbagliarmi, e sbaglio di sicuro, mi pare di intravedere nel disponibilissimo e preparatissimo Dante il limite oltre il quale un artigiano non va e non può andare: i segreti di bottega. E' pur vero che la scrittura è un fatto personale di chi scrive, ma l'entrare nello specifico "acciaio" ed "oro" è un dato personale soprattutto dell'artigiano che maneggia tali materiali, dove il saper fare cambia e cresce di giorno in giorno, adeguandolo a nuovi bisogni. Anche per questo motivo mi piacciono le penne italiane, perchè esprimono una personalità che altre penne non hanno, pur nella loro capricciosità ed eventuale necessità di "domarle" secondo il volere di chi le possiede.

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 14:29
da Ottorino
klapaucius ha scritto:
La fisica si occupa anche di superfici e di fluidodinamica eh... non è che riduce tutto al... se è fatto di metallo x allora si comporta così e se è fatto di y si comporta cosà. :roll:
Pero' è altrettanto vero che il lavorare da una vita su qualcosa ti permette di essere molto MOLTO piu' efficiente e rapido.

Mi vengono in mente un paio di meccanici e giardinieri che danno MOLTI punti (anche scientificamente parlando) a ben piu' blasonati accademici o esperti di settore.

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 16:24
da powerdork
A me pare che si stia di nuovo dando una connotazione fuorviata della discussione..

Qui non si tratta di saper fare pennini, di scrivere bene, personale, appassionatamente, grosso, fino, annaffiatoio, contagocce, su un foglio cosparso di crema di castagne con sbriciolate sopra delle caramelle Rossana piuttosto che sul ghiaccio secco in una camera a vuoto spinto dentro un ascensore in caduta libera lanciato da un shuttle prima di uscire dal campo gravitazionale sensibile terrestre..

la questione è: utilizzare oro e acciaio insieme nello stesso pennino sovrapponendo i materiali e facendo passare l'inchiostro su entrambi..cambia qualcosa?! ovvio che la risposta è sì..ma cambia a caso o sappiamo "cosa" e "come" cambia..e soprattutto "perché"?!

Poi se io calco o non calco se scrivo in verde fluorescente o con la china su carta o sul marmo è questione trattata ampiamente altrove, mi pare..

un conto è "questa penna(con le sue dimensioni, forme, pesi, caratteristiche) con questo pennino (con le sue forme materiali e "accessori" in punta o altrove) usando questo inchiostro (con le sue caratteristiche di viscosità coesione adesione colore saturazione, ecc) su questa carta (di tale composizione, porosità, colore, spessore, retinatura) usata con la mia mano (tenendo conto la situazione in cui sto scrivendo il mio umore il mio peso le dimensioni della mia mano la mia tecnica di scrittura e lo scopo con cui scrivo) unitamente alle caratteristiche di temperatura pressione umidità illuminazione e perché no..rumore intorno a me..crea un tratto che la mia vista (che vedo con lenti a contatto e possiedo delle aberrazioni fisiche più o meno personali e uniche) lo gradisco più di un'altro.."
un conto invece è "il Fusion nib è diverso\migliore perché..."
che sia meglio una stampante laser o una a getto per fare fotografie può essere una questione (che dipende da milioni di cose)..ma che si possano trovare caratteristiche che differenziano due stampe solo ed esclusivamente perché una è stata fatta con una stampante laser e l'altra con una a getto..è un'altro conto

Domanda: il pennino in oro HA caratteristiche proprie, unicamente dovute al fatto che è d'oro, che lo differenziano in fase di scrittura da uno che è fatto di acciaio? e questi due pennini hanno differenze, dovute unicamente al fatto che sono fatti solo di oro o solo di acciaio, che li differenziano in fase di scrittura da uno fatto con entrambi i materiali?

..non dobbiamo per forza rispondere..io infatti non lo so..ma la questione è: qualcuno lo sa? e se lo sa ce lo potrebbe dire?!

Una volta avuto tali risposte potremo cominciare a discutere sul "è meglio o peggio di.." o "è meglio o peggio per.."

Oppure, passando alla tecnica Eratostene, una volta che avremo le penne in mano potremo fare miliardi di confronti e provare a rispondere empiricamente noi e così poter magari far scattare qualche scintilla ad uno scienziato per studiarci su, scoprire la vera ragione fisico/chimica della differenza e risolvere così la fame nel mondo (...sterminando la razza umana :-) )

Un caro saluto a tutti :-)

Ciao ciao :-)

Re: Cosa non capisco del Delta Fusion Nib.

Inviato: martedì 4 settembre 2012, 17:40
da klapaucius
Ottorino ha scritto:
klapaucius ha scritto:
La fisica si occupa anche di superfici e di fluidodinamica eh... non è che riduce tutto al... se è fatto di metallo x allora si comporta così e se è fatto di y si comporta cosà. :roll:
Pero' è altrettanto vero che il lavorare da una vita su qualcosa ti permette di essere molto MOLTO piu' efficiente e rapido.

Mi vengono in mente un paio di meccanici e giardinieri che danno MOLTI punti (anche scientificamente parlando) a ben piu' blasonati accademici o esperti di settore.

Beh se è per questo ero stato il primo a dire, tempo a dietro, che la scorrevolezza dipende dal grado di levigatezza e non dal particolare metallo: viewtopic.php?p=8567#p8567
Il che peraltro è abbastanza ovvio.

Così come è abbastanza ovvio che questo fatto ha una spiegazione fisica, e non magica.

Non so, temo che mi sfugga un po' il senso di certe precisazioni. Davvero pensate che un fisico (o un chimico) non si rendano conto che devono per forza ricorrere a modelli semplificati e che questi modelli non tengano in conto mille altre variabili e condizioni che influenzano il fenomeno in oggetto?

Detto questo, le risposte alle domande "perché" e "percome" una certa lega di metallo faccia scorrere più velocemente l'inchiostro di un'altra, che è la domanda che interessa a powerdork (una domanda alla quale la banale constatazione che l'esperienza di un artigiano può rendere scorrevole qualsiasi pennino non risponde) non può che essere una risposta "fisica". Che poi la dia un giardiniere o un accademico ha poca importanza, semmai ha importanza che la risposta sia sensata e in qualche modo verificabile.