Quel modello, come ti è stato detto, è solo dorato. Esiste un modello in oro massiccio 14k che costa circa 40 euro e monta un vecchio pennino Lucky.
A me in generale la penna piace anche se non l'ho (ancora) acquistata. Considerato il costo bassissimo della manodopera, il fatto che producano tutto, anche i pennini, in proprio e l'assenza di importatori/rivenditori ufficiali nella filiera che le porta al consumatore occidentale, trovo che il prezzo non sia poi così ingiustificato o, quantomeno, non debba significare necessariamente qualità generalmente scarsa. Tra l'altro, c'è anche da considerare che a differenza di altre penne indiane o cinesi, su cui i prezzi già bassissimi sono in realtà rincari di un prezzo molto più basso nel mercato interno, in questo caso il prezzo dei prodotti di esportazione è praticamente pari al prezzo per il mercato interno, essendoci un rincaro minimo da parte dei venditori, probabilmente per mantenere il prodotto concorrenziale. Faccio un esempio: su Tabao (o come si chiama, lo dimentico sempre) o altri siti cinesi intesi alla vendita per il mercato cinese, una Hero 616 costa davvero pochi centesimi, spesso meno di 50 centesimi di euro, mentre arriva sul nostro mercato spesso al prezzo di 2-3 euro; stesso discorso per le indiane Airmail che, in moneta indiana, costano spesso attorno a un dollaro o poco più e arrivano da noi a prezzi più che tripli; una 698, nel mercato interno, costa quasi mai meno del corrispondente di 10 euro, centesimo più centesimo meno. Per esperienza in altri campi, poi, posso affermare che un prezzo mezzo rispetto a una controparte nostrana non si traduce necessariamente in una qualità proporzionalmente bassa del prodotto cinese. Ci sono certo cinesate indegne in circolazione ma in Cina si producono anche prodotti di qualità accettabile o, su commissione di un committente capace, anche eccellente.
Nelle produzioni interne, in effetti, esiste un problema di controllo qualità e questo è l'unico vero punto a sfavore rispetto a una penna di produzione occidentale, anche se, c'è da ammetterlo, anche nelle nostre produzioni economiche gli standard qualitativi non sempre sono rispettati, pur in proporzioni minori rispetto a questi marchi orientali.
L'unico problema che ho verso l'acquisto di materiale cinese è di carattere "etico", ma è difficile se non impossibile sfuggirgli dato che anche nella maggior parte dei prodotti europei, quantomeno in fascia "di consumo", ci sono parti o materiali prodotti in Cina, spesso nelle stesse fabbriche, dalle stesse persone, alle stesse condizioni.