Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Prestare la penna
- sciumbasci
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Prestare la penna
Ho sempre con me una Bic Cristal 1.6mm in azzurro: impossibile "distrattamente" metterla in tasca o farla finire nel portapenne con altre centinaia di penne mangiucchiate
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la presto se so che quella persona la sa usare, (giusto per scrivere qualche riga) e comunque non vedo l'ora che me la restituisca, ad altri non la presto proprio, c'è gente che non sa impugnare una biro, figuriamoci una stilografica!
Anche a me è capitato di aver dato in mano una Pelikan ad un amico e quello tirava il tappo invece di svitarlo tra un po' lo accoppo posso dare in uso tutte le biro che ho (due o tre) ma la stilografica, no! mi piange il cuore, piuttosto la regalo, ecco
Anche a me è capitato di aver dato in mano una Pelikan ad un amico e quello tirava il tappo invece di svitarlo tra un po' lo accoppo posso dare in uso tutte le biro che ho (due o tre) ma la stilografica, no! mi piange il cuore, piuttosto la regalo, ecco
Maruska
Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza (Oscar Wilde)
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Prestare la penna
Dipende dalla persona, se è qualcuno che conosco, per una firma veloce ok, se è per cose più lunghe no, e mai agli sconosciuti.
- Placo
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GIAMMAI! M-A-I!
L'ho fatta usare solo a mio fratello ma solo perché sapevo di poterlo scuoiare.
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«Ma solo le parole resistono
all’efferatezza delle stagioni».
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Normalmente no ma quando viene a trovarmi il figlio di mio nipote (sei anni e prima elementare appena terminata) e mi chiede di provare la penna che in quel momento sto usando non ho il coraggio di dirgli di no. La penna può essere anche costosa ma non mi importa. Lui già conosce le stilografiche perchè gli ho regalato cinque/sei penne di quelle scolastiche e le sta usando.Ogni tanto me le porta per la manutenzione e pulizia.Con il cuore a mille gli faccio scrivere qualche parola e siccome a scuola scrivono solo in stampatello maiuscolo gli sto facendo imparare il corsivo.Riesce a firmare con il suo nome senza sollevare il pennino,il tratto è continuo. Speriamo bene per il futuro.
mandi
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Riccardo
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie (G.U.)
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Presto solo le cinesi da 1 o 2 euro.
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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La safari sì. Le altre solo a persone di cui ho estrema fiducia. Cioè quasi nessuno
Riccardo
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Prestare la penna
Aggiungo la mia breve testimonianza su questo annoso argomento. Come forse qualcuno sul forum saprà, ho la s-fortuna (?) di essere assistente di Diritto Tributario presso la cattedra di giurisprudenza di un ateneo meneghino.
Recentemente, ho dovuto affrontare un episodio che mi ha molto indisposto nei confronti di una esaminanda. Ora: chiariamo. Ragazze. Vi assicuro che se vi presentate agli esami con i capelli lerci, i denti sporchi e odorando di abiti non lavati da mesi, esalando per di più un agghiacciante odore di cadavere se siete in Quel Periodo del Mese, non date l'idea di grande abnegazione allo studio e ascetismo medioevale, ma suscitate solo un urto fisico nei confronti di chi deve ascoltarvi parlare per almeno mezz'ora e odorare il vostro alito.
Ciò detto, dopo aver attribuito un voto anche discreto a un esemplare muliebre di tal fatta, la conduco a firmare il registro. Le porgo pertanto la mia adoratissima Aurora Hastil e costei nell'ordine:
1) Prima la impugna come una zappa, al contrario, poi, avvedutasi che non scrive...
2) La capovolge e inizia a premere come una dannata, quasi che avesse in mano una sottomarca Bic cinese da due centesimi...
3) Tenuto conto che la giovine fanciulla aveva anche qualcosa come tre nomi e due cognomi, mi fa sudare freddo come una afflitta da un attacco di febbre terzana finché...
4) ... restituendomi la penna, mi fa: "Che penna brutta e scomoda, dottoressa!".
Meglio che non riveli la tentazione di ridimensionamento che mi ha colto in quel momento !
Recentemente, ho dovuto affrontare un episodio che mi ha molto indisposto nei confronti di una esaminanda. Ora: chiariamo. Ragazze. Vi assicuro che se vi presentate agli esami con i capelli lerci, i denti sporchi e odorando di abiti non lavati da mesi, esalando per di più un agghiacciante odore di cadavere se siete in Quel Periodo del Mese, non date l'idea di grande abnegazione allo studio e ascetismo medioevale, ma suscitate solo un urto fisico nei confronti di chi deve ascoltarvi parlare per almeno mezz'ora e odorare il vostro alito.
Ciò detto, dopo aver attribuito un voto anche discreto a un esemplare muliebre di tal fatta, la conduco a firmare il registro. Le porgo pertanto la mia adoratissima Aurora Hastil e costei nell'ordine:
1) Prima la impugna come una zappa, al contrario, poi, avvedutasi che non scrive...
2) La capovolge e inizia a premere come una dannata, quasi che avesse in mano una sottomarca Bic cinese da due centesimi...
3) Tenuto conto che la giovine fanciulla aveva anche qualcosa come tre nomi e due cognomi, mi fa sudare freddo come una afflitta da un attacco di febbre terzana finché...
4) ... restituendomi la penna, mi fa: "Che penna brutta e scomoda, dottoressa!".
Meglio che non riveli la tentazione di ridimensionamento che mi ha colto in quel momento !
Ultima modifica di Rodelinda il sabato 14 luglio 2018, 22:41, modificato 1 volta in totale.
- Syrok
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Certo che le trovi tutte tu, scommetto che hai capito cosa ha provato tuo nonno quando ha impugnato la stilografica come un coltello da assalto vero?Rodelinda ha scritto: ↑sabato 14 luglio 2018, 22:18 Aggiungo la mia breve testimonianza su questo annoso argomento. Come forse qualcuno sul forum saprà, ho la s-fortuna (?) di essere assistente di Diritto Tributario presso la cattedra di giurisprudenza di un ateneo meneghino.
Recentemente, ho dovuto affrontare un episodio che mi ha molto indisposto nei confronti di una esaminanda. Ora: chiariamo. Ragazze. Vi assicuro che se vi presentate agli esami con i capelli lerci, i denti sporchi e odorando di abiti non lavati da mesi, esalando per di più un agghiacciante odore di cadavere se siete in Quel Periodo del Mese, non date l'idea di grande abnegazione allo studio e ascetismo medioevale, ma suscitate solo un urto fisico nei confronti di chi deve ascoltarvi parlare per almeno mezz'ora e odorare il vostro alito.
Ciò detto, dopo aver attribuito un voto anche discreto a un esemplare muliebre di tal fatta, la conduco a firmare il registro. Le porgo pertanto la mia adoratissima Aurora Hastil e costei nell'ordine:
1) Prima la impugna come una zappa, al contrario, poi, avvedutasi che non scrive...
2) La capovolge e inizia a premere come una dannata, quasi che avesse in mano una sottomarina Bic cinese da due centesimi...
3) Tenuto conto che la giovine fanciulla aveva anche qualcosa come tre nomi e due cognomi, mi fa sudare freddo come una afflitta da un attacco di febbre terzana finché...
4) ... restituendomi la penna, mi fa: "Che penna brutta e scomoda, dottoressa!".
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Quando dico nelle lettere che io sono abbonata ai casi umani mica conto balleSyrok ha scritto: ↑sabato 14 luglio 2018, 22:37Certo che le trovi tutte tu, scommetto che hai capito cosa ha provato tuo nonno quando ha impugnato la stilografica come un coltello da assalto vero?Rodelinda ha scritto: ↑sabato 14 luglio 2018, 22:18 Aggiungo la mia breve testimonianza su questo annoso argomento. Come forse qualcuno sul forum saprà, ho la s-fortuna (?) di essere assistente di Diritto Tributario presso la cattedra di giurisprudenza di un ateneo meneghino.
Recentemente, ho dovuto affrontare un episodio che mi ha molto indisposto nei confronti di una esaminanda. Ora: chiariamo. Ragazze. Vi assicuro che se vi presentate agli esami con i capelli lerci, i denti sporchi e odorando di abiti non lavati da mesi, esalando per di più un agghiacciante odore di cadavere se siete in Quel Periodo del Mese, non date l'idea di grande abnegazione allo studio e ascetismo medioevale, ma suscitate solo un urto fisico nei confronti di chi deve ascoltarvi parlare per almeno mezz'ora e odorare il vostro alito.
Ciò detto, dopo aver attribuito un voto anche discreto a un esemplare muliebre di tal fatta, la conduco a firmare il registro. Le porgo pertanto la mia adoratissima Aurora Hastil e costei nell'ordine:
1) Prima la impugna come una zappa, al contrario, poi, avvedutasi che non scrive...
2) La capovolge e inizia a premere come una dannata, quasi che avesse in mano una sottomarina Bic cinese da due centesimi...
3) Tenuto conto che la giovine fanciulla aveva anche qualcosa come tre nomi e due cognomi, mi fa sudare freddo come una afflitta da un attacco di febbre terzana finché...
4) ... restituendomi la penna, mi fa: "Che penna brutta e scomoda, dottoressa!".
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Maaaa... tenere una biro pubblicitaria di scorta per Quelle esaminande, no?
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- Rodelinda
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L'esperienza è maestra di vita, dopo l'episodio non consentirò a nessuno di usare nemmeno la mia Sheaffer scolastica di Yoda
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Prestare la penna
L'ho già scritto.
Io ho prestato senza patemi anche penne di pregio.
Come per qualsiasi altra cosa, se so che la persona a cui la presto sa usare una stilografica, non mi faccio grossi problemi.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Prestare la penna
Ai miei tempi, una mia cuginetta aveva vinto il concorso in magistratura.
Quale uditrice (adesso: magistrato ordinario in tirocinio) doveva far "pratica" anche presso un Pubblico Ministero.
Allora, in caso di arresto in flagranza, e a Roma non erano pochi, bisognava interrogare gli arrestati con il PM di turno (adesso ci va un giudice, non un P.M.), per lei affidatario (affidatario = il magistrato che di volta in volta ti insegna il mestiere).
Normalmente l'uditore giudiziario (ora MOT) redigeva il verbale sotto dettatura del P.M..
Alla fine il "coatto" (da "cogo") era invitato a firmare il verbale.
Visto che era temporaneamente alloggiato presso il famoso Hotel di Regina Coeli di Roma, normalmente, il coatto non aveva la disponibilità di una penna.
Un ulteriore compito dell'uditore giudiziario era quello di porgere la propria penna, con la quale aveva redatto il verbale, al detenuto perché lo sottoscrivesse.
A quei tempi (1986) la maggioranza degli arrestati erano tossicodipendenti.
Mia cugina si portava una busta di BIC.
A ogni verbale concluso ne gettava una.
Deve esserle costato molto.
P.S.
Per entrare a Regina Coeli non bisogna salire tre scalini.
Questo lo capisce solo chi è romano.
Polemarco
Quale uditrice (adesso: magistrato ordinario in tirocinio) doveva far "pratica" anche presso un Pubblico Ministero.
Allora, in caso di arresto in flagranza, e a Roma non erano pochi, bisognava interrogare gli arrestati con il PM di turno (adesso ci va un giudice, non un P.M.), per lei affidatario (affidatario = il magistrato che di volta in volta ti insegna il mestiere).
Normalmente l'uditore giudiziario (ora MOT) redigeva il verbale sotto dettatura del P.M..
Alla fine il "coatto" (da "cogo") era invitato a firmare il verbale.
Visto che era temporaneamente alloggiato presso il famoso Hotel di Regina Coeli di Roma, normalmente, il coatto non aveva la disponibilità di una penna.
Un ulteriore compito dell'uditore giudiziario era quello di porgere la propria penna, con la quale aveva redatto il verbale, al detenuto perché lo sottoscrivesse.
A quei tempi (1986) la maggioranza degli arrestati erano tossicodipendenti.
Mia cugina si portava una busta di BIC.
A ogni verbale concluso ne gettava una.
Deve esserle costato molto.
P.S.
Per entrare a Regina Coeli non bisogna salire tre scalini.
Questo lo capisce solo chi è romano.
Polemarco
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- La mia penna preferita: Pelikan
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Sono più cattiva di te, al tuo posto l'avrei bocciata solo per la presenzaRodelinda ha scritto: ↑sabato 14 luglio 2018, 22:18 Aggiungo la mia breve testimonianza su questo annoso argomento. Come forse qualcuno sul forum saprà, ho la s-fortuna (?) di essere assistente di Diritto Tributario presso la cattedra di giurisprudenza di un ateneo meneghino.
Recentemente, ho dovuto affrontare un episodio che mi ha molto indisposto nei confronti di una esaminanda. Ora: chiariamo. Ragazze. Vi assicuro che se vi presentate agli esami con i capelli lerci, i denti sporchi e odorando di abiti non lavati da mesi, esalando per di più un agghiacciante odore di cadavere se siete in Quel Periodo del Mese, non date l'idea di grande abnegazione allo studio e ascetismo medioevale, ma suscitate solo un urto fisico nei confronti di chi deve ascoltarvi parlare per almeno mezz'ora e odorare il vostro alito.
Ciò detto, dopo aver attribuito un voto anche discreto a un esemplare muliebre di tal fatta, la conduco a firmare il registro. Le porgo pertanto la mia adoratissima Aurora Hastil e costei nell'ordine:
1) Prima la impugna come una zappa, al contrario, poi, avvedutasi che non scrive...
2) La capovolge e inizia a premere come una dannata, quasi che avesse in mano una sottomarca Bic cinese da due centesimi...
3) Tenuto conto che la giovine fanciulla aveva anche qualcosa come tre nomi e due cognomi, mi fa sudare freddo come una afflitta da un attacco di febbre terzana finché...
4) ... restituendomi la penna, mi fa: "Che penna brutta e scomoda, dottoressa!".
Meglio che non riveli la tentazione di ridimensionamento che mi ha colto in quel momento !
Maruska
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